Revocare la laurea ad honorem a Stephan Schmidheiny che ha sulla coscienza migliaia di morti.

L’Associazione  familiari e vittime dell’amianto chiede all’università statunitense  di Yale di revocare la laurea ad honorem al criminale  imputato nel processo Eternit-bis.  Anzi, la prestigiosa università è accusata di aver aiutato, per soldi, il miliardario dell’amianto a rifarsi un’immagine di “imprenditore verde”. Clicca qui.

Abbiamo effettuato un altro versamento alla Ricerca per la cura del mesotelioma di euro 190, derivati come sempre integralmente  dalla vendita dei nostri  libri.

Covid “peste nera” del XXI secolo?

La Corte Costituzionale si è pronunciata (con un inammissibile ritardo di 640 giorni dalla pubblicazione del decreto legge) in merito alla legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale e della sospensione dal lavoro e dallo stipendio per gli operatori sanitari inadempienti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19. Responso: “Le scelte del legislatore sull’obbligo vaccinale del personale sanitario (compresi gli amministrativi nonchè i docenti ed il personale della scuola, i militari e le forze di polizia) sono non irragionevoli, né sproporzionate”.

Decreto legittimo e ragionevole non significa “scientificamente fondato”: infatti la Corte ha dato per certo che la situazione sanitaria del paese, al momento dell’emanazione del D.L. 44/2021, fosse realmente della gravità dichiarata dal governo e che la soluzione proposta fosse realmente adeguata alla supposta gravità della situazione, ovvero che l’assunzione obbligatoria del “vaccino” per poter lavorare, fosse scientificamente l’unica soluzione possibile ed una soluzione priva di rischi di gravi effetti avversi per la salute. Cioè la Corte si è fidata ciecamente dei fondamenti di verità in base ai quali il governo e il legislatore hanno deciso, e questi a loro volta si sono affidati ai propri consulenti scientifici, con la conferma di credibilità garantita dai mezzi di informazione (di propaganda?). Ma il famoso CTS (Comitato Tecnico Scientifico) non è forse di nomina politica, senza che nessuno a nome dei cittadini abbia avuto modo di verificare le competenze e l’assenza di conflitti di interessi dei consulenti tecnici nominati? Ma in Italia c‘era realmente una grave epidemia con il rischio concreto della morte della popolazione (come avvenne alla metà del XIV secolo), e  davvero esisteva un farmaco in grado di evitare tutte queste morti?

Insomma, si pone la questione degli “organi di garanzia” attualmente non previsti dalla Costituzione. Clicca qui.

Verità e giustizia per le vittime di uranio impoverito.

All’attenzione del Parlamento Ue la questione delle morti di militari e civili causate dagli armamenti contenenti il metallo pesante e usati nei teatri di guerra e nei poligoni di tiro dalla Nato. Una strage silenziosa al centro di una battaglia giudiziaria in Italia.  Nel nostro Paese ci sono almeno 8mila veterani gravemente ammalati per l’esposizione a vari metalli pesanti come l’uranio impoverito mentre circa 400 sono morti. Tutti tornati dai teatri di guerra dove i bombardamenti effettuati dalla Nato hanno causato una “pandemia tumorale” che continua a mietere migliaia di vittime sia civili che militari. Oppure rientrati dal servizio presso poligoni dell’Alleanza come Capo Teulada o Quirra in Sardegna. Su questa perdurante strage, che si configura come un crimine di guerra, la presidente del Consiglio europeo Ursula von der Leyden non chiederà l’istituzione di un Tribunale penale internazionale nonostante la Nato abbia utilizzato oltre 300 tonnellate di munizionamento all’uranio impoverito nelle sue guerre illegali e nei poligoni anche italiani,… e così il ministro della difesa Guido Crosetto. Continua

Strage di Piazza Fontana, buco nero nella storia della Repubblica.

Milano, venerdì 12 dicembre 1969, ore 16.37. Tutto avviene in meno di un secondo. Il salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura diventa un mattatoio. Chi organizza l’attentato ha ben presente il risultato finale. Sette chilogrammi di gelignite compressi in una cassetta metallica. La morte di diciassette persone, quattordici sul colpo, e ottantotto feriti. Clicca qui.

Presidio No Triv al tribunale di Potenza.

All’ingresso del tribunale,  striscioni e bandiere No Triv per ricorrere le pesanti responsabilità di Eni, delle altre multinazionali del fossile, del drammatico condizionamento dei livelli di salute ed ambiente subìto dai cittadini lucani e degli abitanti delle regioni limitrofe. Lo sversamento di oltre 400 tonnellate di petrolio al Centro Oli di Viggiano ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 13 persone tra dirigenti ENI e membri del CTR (Comitato Tecnico Regionale), nonché all’arresto di un dirigente ENI, con le accuse, fra le altre, di disastro ambientaleabuso d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Clicca qui.

Niente libertà senza giustizia sociale e niente giustizia sociale senza libertà.

«L’inclusione sociale delle persone con disabilità continua a restare una ferita aperta e mi riferisco ai diritti inalienabili di milioni di persone alle quali occorre, urgentemente, assicurare l’assistenza sanitaria e sociale, il diritto a una vita indipendente e, più in generale, ad essere inclusi nella società, con tutte le opportunità di cui godono gli altri cittadini e cittadine»: lo scrive Salvatore Cimmino, commentando la notizia della condanna a quattro mesi di otto persone con disabilità, per avere manifestato in difesa dei propri diritti (continua…)