Dice Solvay: “Le acque di Spinetta non hanno causato pericolo per la salute”

Solvay ridisegnerà l’Uomo Vitruviano di Leonardo

Solvay dice che l’acqua della Fraschetta è ed è sempre stata potabile. Ebbene, chiunque di noi può andare su Internet e verificare: cromo esavalente, solventi clorurati, cloroformio, tetrafluoroetilene, arsenico, nichel, selenio, clorofluoruri, solfati, ddt, bromoclorometano, bromoformio, dicloroetano, dicloetilene, tetracloroetano, tetracloroetilene, tetracloruro di carbonio, tricloroetano, tricloroetilene, acido perfluoroottanoico. Chiunque verifica: è scientificamente assodato che sono tutte sostanze altamente tossiche, cioè danneggiano gravemente l’organismo con patologie acute e croniche, e che sono definite cancerogene a vari livelli, dal possibilmente al probabilmente al sicuramente carcinogene. Attenzione: le tabelle considerano queste sostanze una per una. A Spinetta Marengo siamo addirittura in presenza di un cocktail di almeno 21 veleni! Nel cocktail reagiscono,interagiscono tra di loro, gli effetti tossici e cancerogeni si combinano, non solo si sommano ma si moltiplicano. Un mix devastante per la salute. Su Internet, ad esempio,digitando Erin Brockovich e Zhang, chiunque verifica che non è vero ciò che sostiene Solvay, che il cromo esavalente è cancerogeno solo se inalato e per contatto e non se ingerito… clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui La Stampa “Solvay: cromo non cancerogeno”
Clicca qui Il Piccolo “Ghio: la Solvay ha omesso documenti importanti”
Clicca qui Corriereal 

La Giudice non archivia la denuncia di Medicina democratica per lo smog assassino di Alessandria.

Clicca qui l’esposto contro il sindaco. Clicca qui l’opposizione all’archiviazione.
Clicca qui La Stampa “Servono altre  indagini sulle polveri sottili. Lo smog non si archivia”
Clicca qui Il Piccolo “Polveri sottili, respinta l’archiviazione”

Solvay cerca di scaricare le responsabilità penali sugli enti locali.

In questa intervista (clicca qui) Giuseppina Pavese, responsabile dei laboratori chimici di Arpa, contesta alcune falsità della Solvay. A cominciare dal “pozzo8”: l’Arpa scopre che l’azienda di Spinetta Marengo distribuiva illegalmente a lavoratori e cittadini acqua per uso alimentare proveniente da un’area sottoposta dal 2001 a bonifica per gravissimo inquinamento. Nel mentre i veleni si stavano espandendo nella falda dell’acquedotto comunale. Solvay sapeva tutto. Di qui la denuncia per dolo alla Procura nel 2008. Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay sono i piani di emergenza:
Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay è l’accusa agli Enti locali: “Vi abbiamo presentato vari piani di emergenza, avete sempre risposto che non erano sufficienti e che ci voleva un piano di bonifica. Dunque” conclude Solvay “ci avete bocciato i piani di emergenza, ci avete impedito di farli”. Mai sentito nulla di più stravagante: gli Enti sono per legge tenuti non ad approvare e autorizzare i piani di emergenza (che hanno validità temporanea, emergenziale) bensì a pretendere piani di bonifica (validità definitiva). Il piano di emergenza è un obbligo delle aziende, obbligo che Solvay ha omesso dolosamente. Gli enti locali devono intervenire direttamente quando non c’è più il padrone dell’azienda e non è il nostro caso. Tanto meno Solvay ha fatto, ad oggi, un piano di bonifica. E continua a inquinare anche l’atmosfera. Dunque è inadempiente su tutti i fronti.

Tutta gente che non ha paura della giustizia. Né quella di dio al quale fa finta di credere. Né quella degli uomini che fa finta di rispettare.

Questa considerazione la trasmettiamo a quei pochi che riusciamo a raggiungere. A quelle 12.500 persone che raggiungiamo tramite queste pagine, i blog, la mailinglist, facebook, google+, twitter. A moltissimi, soprattutto alle vittime, ammalati e parenti dei defunti, appare eccessiva la tolleranza in Corte di Assise di Alessandria nei confronti della difesa Solvay. Non basta in aula l’ostentazione padronale di onnipotenza, si aggiunge lo stravolgimento del dibattimento processuale. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico: la difesa contesta anche il Noe”
Clicca qui La Stampa “Spesi molti soldi per fare manutenzione”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico a chi toccava la messa in sicurezza?”

Cosa aspettano i cittadini a dimettere questo sindaco tossico nocivo?

L’avevamo consigliato nella prima assemblea pubblica: clicca qui (8 settembre 2010). Infatti ora, in cambio di 8.000 euro all’anno (equivalente a circa a 1 centesimo al giorno per abitante) il sindaco di Predosa Giancarlo Sardi ha ritirato il ricorso al Tar contro la famigerata centrale “a biomasse”. In più è l’unico sindaco che non si è schierato contro la discarica Riccoboni di Sezzadio che inquinerebbe la gigantesca falda acquifera.
Clicca qui il commento avvelenato del Comitato Vivere a Predosa. 

Una bella giornata di lotta No Tav a Pozzolo Formigaro.

Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo

Il presidio permanente per bloccare la discarica in località Brusadini
Clicca qui La Stampa “La protesta dei No Terzo valico”
Clicca qui Pennatagliente “Una faticosa giornata di lotta”
Clicca qui Alessandrianews “Abbattuti 8 km di reti del cantiere del Terzo valico”
Clicca qui Notavterzovalico.info “Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo”

Votate e fate votare.

  
Premio Attila Alessandria 2013
Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori

Anche quest’anno dobbiamo attribuire il ”Premio Attila Alessandria 2013

“alla personalità che a livello locale si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente e della salute”.

L’alta onorificenza ambientalista alessandrina, già conferita a concittadini del calibro di Marcellino Gavio (cliccando qui: le motivazioni) e Fabrizio Palenzona (cliccando qui: le motivazioni) l’anno passato ha premiato Carlo Cogliati (cliccando qui: le motivazioni) ex presidente della Solvay e principale imputato nel processo in corso in Corte di Assise di Alessandria (clicca qui per ricevere il dossier).

Il voto dovrà essere espresso, tramite e-mail alessandriamd@gmail.com oppure al numero telefonico 3470182679,oppure sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/MedicinaDemocraticaAlessandria entro e non oltre il 28 febbraio 2014. Ogni votante deve indicare nome&cognome del candidato al premio unitamente alle motivazioni/azioni di merito con le quali si particolarmente distinto a danno dell’ambiente e della salute.

Nell’auditorium della Corte di Assise di Alessandria suona l’orchestra di fiati e percussioni diretta dal maestro Santamaria.

Titolo dell’opera: “Tutti sapevano dell’immane inquinamento, soprattutto gli Enti pubblici. L’unica ignara Solvay”. Applausi di Ausimont. Fischi dal pubblico delle parti civili: anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. Continua a leggere cliccando qui.

Clicca qui La Stampa “Inquinamento noto da 70 anni”
Clicca qui Il Piccolo “Spunta il libro nero delle analisi”
Clicca qui Alessandrianews “Solvay punta il dito contro gli enti: sapevano tutto”
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui Agora Magazine
Clicca qui Corriereal

Bianchi lascia l’Amag che ha rimesso in piedi ed ora è pronta a rialzarsi.

Così scrive La Stampa. Se l’azienda, anzichè disastrata, fosse in piedi… non avrebbe più bisogno di rialzarsi. Ad ogni modo, a chi vanno i 28 mila euro di Giampiero Borsi? Al nuovo amministratore delegato Mauro Bressan, fratello di Ezio a sua volta amministratore delegato di ATM. Affari di famiglia. La grande famiglia del PD che fa le nomine. La stessa che aveva dato, alla faccia dei giovani laureati disoccupati, 28 mila euro al fossile Borsi: già con ragguardevole pensione e ulteriormente retribuito come consulente Solvay, in base ad un curriculum di scuola media inferiore (non dott. come lasciava lo chiamassero), capoturno operaio, gestore mensa aziendale e impiegato Solvay, soprattutto PSI longa manus aziendale nelle relazioni con i politici locali.

Mutuo soccorso emergenza No Tav per raccolta fondi.‏

Il tribunale civile di Susa ha condannato Alberto Perino, Loredana Bellone (sindaca di San Didero) e Giorgio Vair (vicesindaco) a pagare ad Ltf danni astronomici (215.000 euro) per “aver impedito” un sondaggio nel gennaio 2010. Ci sarà ricorso in appello, ma la legge consente a chi ha vinto la causa di avere intanto il risarcimento.La raccolta fondi ha raggiunto la cifra di 121.625 euro SERVE ANCORA UNO SFORZO STRAORDINARIO
Per contribuire: bonifico sul conto per le spese legali NO TAV:
Conto BancoPosta N. 1004906838 intestato a: Davy Pietro Cebrari Maria Chiara
IBAN: IT22L0760101000001004906838
In alternativa, per piccole somme, su conto
PayPal (anche con carte di credito, carte prepagate…)

Linee guida per l’audiodescrizione.

Sarà Blindsight Project – Associazione impegnata da anni a far sì che il cinema, la TV e lo spettacolo in genere siano realmente accessibili a tutti – a presentare questo prezioso strumento, disponibile poi gratuitamente anche in internet, per accelerare nel nostro Paese il percorso di abbattimento delle barriere sensoriali (continua…)

I consulenti di Solvay ad Alessandria sono arrivati ad affermare che l’inquinamento ha origini naturali. Dunque ammalati e morti sono per cause naturali.

Fanno flop i loro consulenti al processo: ma intanto agli avvocati Solvay non interessano argomenti scientifici, di cui sono consapevoli mancano le basi difensive, preme bensì l’obbiettivo psicologico. Che è quello di ripetere ossessivamente poche affermazioni affinchè penetrino come una pubblicità nelle teste dei giurati. Lo slogan è: la colpa anzi il dolo del disastro ecologico di Spinetta Marengo è tutto dell’Ausimont e dei complici Enti locali. Così i loro consulenti “si dimenticano” che dal 2002 è direttamente il nuovo proprietario Solvay a inquinare il territorio e in maniera fraudolenta: non solo ha nascosto agli Enti i dati compromettenti in suo possesso, ma anche li ha manomessi e falsificati, per non assumersi gli oneri di bonifica, intralciando e ritardando dunque la stessa messa in sicurezza.

Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui lettera a La Stampa “L’Osservatorio Spieghiamo cos’è”
Clicca qui Il Piccolo “Controlli e analisi cromo: Arpa precisa incarichi e ruoli”
Clicca qui La Stampa Il Piccolo Alessandrianews Radiogold
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui Alessandrianews “Il cromo nell’acqua potabile? Secondo Solvay è di origine naturale”
Clicca qui Allegroandante
Clicca qui Scheda storica Osservatorio ambientale della Fraschetta
Clicca qui Scheda storica Osservatorio: contenuti e realizzazione

Gli avvocati della difesa ci accusano, noi vittime di decessi e malattie, di fare sul blog commenti sgradevolmente non diplomatici alla loro orchestra di violini e tromboni. Cosa rispondiamo ?

Rispondiamo che nel loro piccolo anche le formiche si incazzano.

Incidenza dei tumori nella Bassa Valle Scrivia.

A Castelnuovo Scrivia, Sala Pessini, venerdì 7 febbraio ore 21,15, incontro con Carmelo Ciniglio di Medicina democratica, studioso del rapporto inquinamento-salute pubblica. L’incontro è organizzato dai sindaci di Alluvioni Cambiò, Alzano Scrivia, Castelnuovo, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Molino dei Torti, Pontecurone, Sale.
Clicca qui La Stampa “L’allarme del tortonese: qui record dei tumori”

Solvay, Osservatorio, Governo. I politici alessandrini devono mettersi in testa

che non possono continuare nel bluff, che i cittadini non hanno fiducia in loro, che l’alternativa è la democrazia diretta e partecipata. Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui La Stampa – Il Piccolo – Alessandrianews – Radiogold
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui Alessandrianews “E’ guerra dei dati sull’aria tra Arpa e Solvay”

Mai stato rischio di cancro alla Michelin di Spinetta Marengo.

I dirigenti processati ad Alessandria per lesioni e omicidio colposo si difendono: i lavoratori sono ammalati o morti di tumore alla vescica a causa delle sigarette, anche se avevano smesso di fumare da 40 anni. E’ la stessa tesi sostenuta contro il PM Guariniello nel processo di Torino negandogli amine aromatiche, antiossidanti PBNA, betanaftilamine, amianto ecc. Il più famigerato era il “reparto Z”, un inferno nelle testimonianza dei sopravvissuti. Omertà per paura.Le responsabilità dei sindacati.
Clicca qui “Mille pagine di dossier” preparato da Medicina democratica in concomitanza alla querela presentata da Michelin per presunta diffamazione a mezzo stampa.
Clicca qui  La Stampa “Talco e nerofumo ovunque ma si negava rischio cancro”.
Clicca qui Alessandrianews “Si parlava con cautela di malattie e ambiente, se si voleva lavorare”
Clicca qui Il Piccolo “Michelin, parlano gli ex dipendenti”

Anche gli alessandrini dovrebbero avviare una class action contro Solvay di Spinetta Marengo.

Ad Alessandria è in corso un importantissimo processo contro la multinazionale belga per avvelenamento doloso della falda e dolosa omessa bonifica. Sono sempre altissimi, conferma Arpa, i livelli del disastro ecologico (clicca qui.) La bonifica definitiva secondo gli esperti è praticamente impossibile, almeno per decine di anni. Dunque gli alessandrini, in massa, dovrebbero cominciare ad organizzarsi in causa collettiva come fecero (milioni di dollari) per il cromo6 a Hinkley in California, o come stanno facendo per il PFNA acido perfluoro a Paulsboro (clicca qui). A Paulsboro (New Jersey) i cittadini hanno avviato una class action contro Solvay a causa della contaminazione dell’acqua pubblica con sostanze, secondo l’EPA (Enviromental Protection Agency), sicuramente tossiche. L’iniziativa della class action per Alessandria è in discussione tra alcune forze politiche.

I politici non hanno mai partecipato alla lotta ambientalista per il deposito nucleare unico nazionale.

Le scorie nucleari vanno in giro per l’Italia. Ad esempio quelle di Caorso dirette in Francia su camion o treno passano nottetempo per Alessandria, senza avvertire i cittadini con piani di sicurezza. Ad esempio quelle di Trino andrebbero a finire nei pressi della centrale atomica da smantellare. Ad esempio alcune di quelle di Bosco Marengo (900 fusti. 198.000 litri) stanno per partire verso Casaccia (Roma) per poi ritornare ricompattate. Dunque i rifiuti radioattivi vanno all’estero per poi ritornare riprocessati e sempre radioattivi e/o sono immagazzinati senza protezione in depositi temporanei (cioè per sempre). Contro il deposito “temporaneo” di Fabbricazioni Nucleari a Bosco attendiamo la decisione del Consiglio di Stato al nostro ricorso. Analogo ricorso per Trino pende davanti al Tar del Lazio. Il deposito nazionale unico, costruito in luogo sicuro e antisismico, dove confluire tutte le scorie, avrebbe dovuto per legge essere pronto entro il 2008. Gli ambientalisti lo pretendono per la sicurezza e la salute di milioni di persone. I politici italiani se ne fregano del deposito nazionale. Ai politici alessandrini basterebbe che le scorie fossero definitivamente rifilate a Roma. A loro poco importa che a Sellafield (Inghilterra), che tratta appunto materiale usato anche proveniente dall’Italia, ad esempio in questi giorni siano in allarme a causa del livello di radioattività superiore alla media.