Che vive frammentato tra lotte pur esaltanti e sconfitte. In estrema sintesi, la proposta è questa: 1. Dar vita ad una rete, anche partendo dai coordinamenti di Comitati ed Associazioni, regionali, locali e di settore, creando una mailing list nazionale (ed eventuali regionali) aperta a tutte le opinioni, purché riferite ai temi ecologisti della rete e con linguaggi nonviolenti; 2. Affiancare ad essa anche una rete di esperti che offrano gratuitamente le loro competenze al servizio delle iniziative ecologiste, anche valorizzando Forum tematici (nazionali e locali) già esistenti o da costruire; 3. Individuare progetti e lotte prioritarie; sostenerne le iniziative/lotte esemplari, applicando metodi nonviolenti, restando trasversali alle forze politiche, unendo cioè tutti i soggetti concordi sugli obiettivi individuati, senza discriminazioni di alcun tipo.
Clicca qui la proposta con la prima lista dei sottoscrittori.
Categoria: Balza Lino
I peggiori delitti contro l’ambiente si consumano dentro le aule giudiziarie.
Lino Balza, perché?
Perché nelle fabbriche avvengono in nome del profitto, mentre in tribunale in nome del popolo italiano.
La pesantezza del giudizio è sull’onda emotiva alla sentenza assolutoria, della Prima corte di assise di appello di Torino, nel processo Montedison-Solvay.
No, sono scandalizzato ma tutt’altro che sorpreso. Come potrei sorprendermi dopo aver scritto un libro di 500 pagine dal titolo inequivocabile, “Ambiente delitto perfetto”, nel quale con Barbara Tartaglione (prefazione di Giorgio Nebbia) analizzo i processi Eternit Montedison Tyssenkrupp Tav Stoppani FFSS Enel Tirreno Power Ilva Michelin Ansaldo Pirelli Olivetti eccetera. Il verdetto sul polo chimico di Spinetta Marengo è l’ennesimo capitolo che si aggiunge nel libro. Piuttosto colpisce lo stomaco assistere allo spettacolo di un mucchio di persone addobbate di nero che replicano la messa in scena di un dramma ma con tratti di farsa. Chi teatralmente chi in sordina, tutti esercitano il proprio mestiere, comprese le comparse, neppure tutti i giornalisti fanno la figura dell’utile idiota.
Continua qui l’intervista sulle scottanti denunce alla “giustizia di classe” e alla “mutazione genetica di Medicina democratica”.
In Appello colpo di spugna definitivo al processo Montedison-Solvay per il disastro ecosanitario di Spinetta Marengo.
Neanche un giorno dei 17 anni di reclusione chiesti per gli amministratori : per la Corte d’Assise l’avvelenamento doloso delle falde non sussiste. Nessuna consapevolezza dell’inquinamento storico neppure per i tre imputati minori: ridotte le pene a 1 anno e 8 mesi con doppi benefici di condizionale e non menzione, in pratica totale assoluzione per tutti. Non esistono malattie e morti per tumore. Si tratta, ha accusato la Sezione provinciale di Alessandria di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, dell’ennesima scandalosa sentenza che esclude il dolo, dell’ennesimo capitolo da aggiungere al nostro voluminoso libro “Ambiente Delitto Perfetto”, sottotitolo “Non esiste Giustizia in campo ambientale”. I processi in sede penale non portano nulla alle Vittime e all’ambiente… (continua)
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La sentenza Montedison-Solvay della Corte di Assise d’Appello di Torino: “Delitto perfetto” oppure “Giustizia”?
Per il disastro ecosanitario del polo chimico di Spinetta Marengo (Alessandria) si è svolto il più importante processo italiano imperniato sul disatteso art. 439 del codice penale: “avvelenamento doloso delle falde acquifere”. In 36 pagine di memoria (clicca qui) Lino Balza, l’unico titolato da mezzo secolo di storia e lotte a rappresentare nel processo Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, ha replicato a ciascuno dei 13 avvocati difensori fornendo alla Corte (presidente Fabrizio Pasi, giudice a latere Paola Dezani) le prove del “dolo” di ciascuno degli 8 amministratori e dirigenti imputati per pene che vanno dagli 11 ai 17 anni di reclusione. La sentenza il 20 giugno.
7° anniversario del referendum antinucleare e per l’acqua bene comune.
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A Cremona assemblea nazionale dei Comitati antinucleare |
Diverso il commento (clicca qui lo stralcio) contenuto nel libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.
Premio Acqui Storia.
Dedicato alla memoria della Divisione Acqui che nel 1943 a Cefalonia e Corfù, col proprio sacrificio dette avvio alla lotta armata di Liberazione dal nazifascismo. Alla cinquantunesima edizione, per la Sezione storico divulgativa, partecipa “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”. Esaurito il primo, il secondo volume è disponibile a chi ne fa richiesta (balzamd@gmail.com) e sottoscrive per la “Ricerca per la cura del mesotelioma. Alla stessa sarà devoluto anche l’eventuale Premio.
Solvay Montedison, il più importante processo italiano per avvelenamento doloso delle falde acquifere, in sentenza alla Corte di Assise d’Appello di Torino.
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Prima pagina della memoria di replica |
ha replicato a ciascuno dei 13 avvocati difensori chiedendo le condanne per ciascuno degli 8 imputati: da 11 a 17 anni di reclusione. Una replica è stata consegnata nelle mani di ciascun giurato e giudice. La stessa memoria è stata inviata via mail a quasi 20mila destinatari in Italia e all’estero, oltre a Facebook e Twitter.
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Ultima pagina della memoria di replica |
Conquistato il “referto epidemiologico” a Tortona.
Dopo tre anni di battaglie del dottor Carmelo Ciniglio della Sezione provinciale di Alessandria di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute. Prossimamente in rete il video della conferenza.
Clicca qui: cos’è il “referto epidemiologico”.
Si conclude il più importante processo italiano per avvelenamento doloso delle falde acquifere.
Il 6 giugno in Corte di Assise di Appello di Torino, presidente Fabrizio Pasi, giudice a latere Paola Dezani, procuratrice generale Marina Nuccio. Per il disastro ecosanitario del polo chimico Solvay-Montedison di Spinetta Marengo – Alessandria (clicca qui la memoria di Lino Balza), chiesti 110 anni di reclusione per gli amministratori delegati italiani e belgi e dirigenti difesi dai più famosi penalisti: clicca qui le cronache delle udienze precedenti.
Il PFOA di Solvay e Miteni alla foce del Po. Occhi aperti dall’Ispra.
Gli scarichi provengono da Spinetta Marengo e Trissino. “Sono interferenti endocrini che persistono a lungo nell’ambiente e agiscono sui meccanismi biologici anche in dosi minime”: allerta di Alessandro Bratti, neo direttore dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: clicca qui. L’allarme partì nei primi anni 2000 con la denuncia e la campagna nazionale della Sezione provinciale di Alessandria di Medicina democratica, che portò all’eliminazione del Pfoa nello stabilimento piemontese.
Solvay avvelena le falde sotterranee.
Per Spinetta Marengo (Alessandria) riprenderà il 6 giugno il processo in Corte di Assise d’Appello a Torino (clicca qui la memoria di Lino Balza). Per Rosignano Solvay (Livorno) la Relazione parlamentare e i Noe sono drastici: nessuna bonifica. (clicca qui Maurizio Marchi). Per entrambe le aree inquinate, le cosiddette “barriere idrauliche” sono palliativi di vere e costose bonifiche.
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ringrazia.
Clicca qui il Presidente della LILT di Alessandria.
Il ricavato della sottoscrizione dei nostri libri è interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma. “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” secondo volume è ancora disponibile richiedendolo a linobalzamedicinadem@gmail.com. Sono invece esauriti il primo volume e “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza terza edizione.
Congresso di Medicina democratica. No comment.
Piergiorgio Duca, presidente di Medicina Democratica, ha inviato mail a “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza”. La Rete è un Blog di informazione nazionale che non applica mai la censura. Dunque pubblica anche la lettera di Duca che ci accusa di avere come “principale occupazione la denigrazione di Medicina Democratica”. E’ una affermazione falsa ma anche futile: basta scorrere il Blog per contare la qualità e la quantità (4.192) dei Post e la qualità e la quantità (600) degli Argomenti trattati. A Duca suscita invidia -se ne faccia il mea culpa- e talvolta può dare fastidio -se ne faccia una ragione- che il Blog raggiunga 2.000.000 di utenti, tra cui i Soci di Medicina democratica, e che ciascuna mailinglist settimanale sia ricevuta da 18.500 contatti, tra cui i Soci di Medicina democratica. I quali Soci, sia affermato per inciso, sono stati privati della loro mailinglist con la quale potevano interloquire liberamente fra di loro. Dunque pubblichiamo la lettera di Duca necessariamente preceduta dai documenti ai quali Duca replica.
Riassumendo. In funzione del Congresso nazionale di Medicina democratica (Napoli 20 aprile), le Sezioni di Alessandria e Livorno, nonché una Assemblea autoconvocata di Soci, trasmettono al presidente Duca (clicca qui) tre Verbali. Dalla loro lettura è evidente la descrizione dello stato in cui versa questa Associazione di cui appunto rivendicano addirittura la rifondazione, e altrettanto è evidente l’attribuzione della responsabilità alla dirigenza al cui radicale cambio collegano tre precise proposte di modifiche dello Statuto. Dunque non aggiungiamo commenti. E’ altrettanto evidente (dunque ci asteniamo da commenti) che a sua volta il presidente Duce (clicca qui) risponde picche: ne rifiuta la discussione al Congresso con burocratiche motivazioni procedurali, le quali di fatto escludono la partecipazione al Congresso di un numero considerevoli di Soci: così protestano i responsabili delle Sezioni che accusano di “golpe” e rivendicano un Referendum tra i Soci (clicca qui).
Se ci limitiamo a commentare che esiste una profonda rottura: denigriamo?
Prossimamente pubblicheremo un commento personale del Responsabile del Blog. Ne ha diritto anche lui, o no?
“Io non vado ai processi per incassare soldi, voi sì.” Polemica dentro Medicina democratica.
Non sappia la tua destra ciò che fa la tua sinistra: è un sacrosanto principio evangelico in materia di beneficenza che sono costretto a violare a causa delle ignobili insinuazioni polemiche pubbliche di Marco Caldiroli e Fulvio Aurora, rispettivamente vicepresidente e responsabile vertenze di Medicina democratica. (continua)
Maratona difensiva in Corte di Assise d’Appello a Torino.
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Balza ai Caraibi per incontrare l’AD monsieur De Laguiche. Prossimamente il video dell’avvenimento. |
Continua tra Montedison e Solvay lo scaricabarile dell’avvelenamento doloso della falda di Alessandria. Nel più importante processo italiano per questo reato, chiesti 110 anni di reclusione per 7 amministratori e dirigenti difesi dai più famosi e costosi avvocati. E’ il turno di Dario Bolognesi: anticipiamo l’arringa che pronuncerà l’11 aprile: clicca qui.
Per il disastro ecosanitario del polo chimico di Spinetta Marengo clicca qui la memoria di Lino Balza.
Per altri dettagli: “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia , terza edizione pagg. 518
Progetto di ricerca sul mesotelioma.
Sarà l’anno buono? L’Afeva (l’associazione dei familiari delle vittime) ne chiede il varo entro maggio. Quanti malati, che avevano accolto con speranza l’annuncio della ricerca tra partner così autorevoli, sono morti nel frattempo? E quanti coloro che due anni fa erano vivi e ignari, nel frattempo si sono ammalati? Clicca qui Silvana Mossano.
Abbiamo effettuato un altro versamento di euro 110,00 alla Ricerca della Cura del Mesotelioma. I nostri libri stampati a spese degli autori, “Ambiente Delitto Perfetto “di Barbara Tartaglione e Lino Balza terza edizione prefazione di Giorgio Nebbia, nonché “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” volume secondo (il primo è esaurito), infatti possono essere spediti a chi ne fa richiesta a balzamd@gmail.com accompagnata da sottoscrizione che devolveremo interamente alla Ricerca.
Il più importante processo italiano per avvelenamento doloso delle acque. 110 anni di reclusione per 7 imputati Solvay.
Sul Blog già pubblicate le arringhe di Giovanni Paolo Accinni, Tullio Padovani e Carlo Sassi (per Cogliati); Giulio Ponzanelli (per Bernard de Laguiche); Nadia Alecci e Francesco Certonze (per Francesco Boncoraglio). Seguiranno: Domenico Pulitanò per De Laguiche; Roberto Fanari per Giorgio Canti; Luca Santa Maria e Dario Bolognesi per Giorgio Carimati.
Per altri dettagli: “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia , terza edizione pagg. 518.
Montedison-Solvay: 17 anni all’amministratore delegato e 11 al dirigente per avvelenamento doloso delle falde acquifere.
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La falda avvelenata
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Per altri dettagli:
“Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia , terza edizione pagg. 518.
Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale.
Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale. Solvay Speciality Polymers entro la metà del 2018 cederà l’impianto chimico di Porto Marghera alla società Alkeemia. Con questa vendita, dopo la chiusura di Bussi sul Tirino, il gruppo Solvay specializzato in polimeri fluorurati si ridurrebbe al solo stabilimento di Spinetta Marengo (600 dipendenti), con la propaggine del centro direzionale di Bollate. E qui ad Alessandria si estendono le apprensioni sindacali, che in Veneto hanno già indotto la CGIL a dure prese di posizione: “si tratta di svendita”. Infatti il sito di Marghera, che fornisce acido fluoridrico a Spinetta, finora era sempre stato considerato dall’impresa “una produzione strategica per gli equilibri degli impianti del Gruppo”. In questi casi i sindacati temono l’effetto domino, ovvero “la strategia della vendita a pezzi” incentivata dagli “sconti” che gli acquirenti possono pretendere quando sussistono gravi criticità ambientali. Sembrerebbe questo il caso alessandrino, sotto processo a Torino in Corte d’Assise d’Appello (fino a 17 anni di reclusione, clicca qui) e alla luce del recente monitoraggio dell’Arpa (clicca qui). I sindacati veneti -140 posti di lavoro a rischio- sono i primi a dubitare “garanzie di continuità del nuovo acquirente”, facendo rilevare che Alkeemia ha scarsa presenza nella gamma dei fluoroderivati. Inoltre, Medicina democratica allarma che Alkeemia fa parte di Fluorsid Group: debole di strategie industriali e peso economico, nonché con ben sette dirigenti a Cagliari arrestati come “associazione a delinquere in disastro ambientale” con l’accusa di aver interrato e sversato enormi quantità di rifiuti speciali tossici e causato grave inquinamento dell’aria e delle falde acquifere compresa la laguna di Santa Gilla (con valori anche 3mila volte superiori ai limiti di legge). Le stesse accuse che gravano su Spinetta Marengo. Insomma, afferma Medicina democratica, transitare da Solvay a Fluorsid sarebbe come passare dalla padella alla brace.
Clicca qui Agorà Magazine “Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale”
Clicca qui Pennatagliente “Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale “
Clicca qui Alessandria Today “Lino Balza: Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale”
Clicca qui Venezia Today “E’ stato di agitazione sindacale”
Clicca qui La Stampa “Esplode il caso Fluorsid”
Clicca qui Il Fatto Quotidiano “Arrestati i vertici”
“Quelli delle cause vinte” a Torino.
Presentazione del libro al Centro Studi Sereno Regis. Clicca qui l’intervento di Michele Boato. Clicca qui l’intervento di Lino Balza.
Presentazione con dibattito del libro QUELLI DELLE CAUSE VINTE.
Il 23 febbraio a Torino, con Michele Boato ne discutono Enzo Ferrara del Centro Sereno Regis, Lino Balza (autore di vari capitoli) e Barbara Tartaglione di Medicina Democratica, Emilio Del Mastro di Pro Natura, Elena Camino dell’Ecoistituto del Piemonte, Marinella Correggia autrice della prefazione e di vari capitoli del libro, Liza Binelli co-autrice su val Bormida, Mirta Da Pra del Gruppo Abele, Federico Valerio di Italia Nostra ed Ecoistituto di Genova, Oreste Magni dell’Ecoistituto della Valle del Ticino. Clicca qui
Il Movimento per l’acqua a dieci anni dalla sua nascita.
Il Movimento per l’acqua a dieci anni dalla sua nascita ha prodotto (scaricabile al link) un documento per definire a 360° la cornice dentro cui si muove il suo percorso.
Clicca qui un commento critico “Una sconfitta epocale” tratto da “Ambiente Delitto Perfetto” (Lino Balza – Barbara Tartaglione. Prefazione di Giorgio Nebbia. Pagg. 518. Terza edizione).
Non esiste il reato di dolo nel codice penale italiano?
Per l’ennesima volta parrebbe di no (cfr. Ambiente Delitto Perfetto di Barbara Tartaglione e Lino Balza), considerata la sentenza del processo per l’omessa bonifica del Sito di interesse nazionale di Bagnoli, conclusosi con 6 condanne per disastro ambientale colposo e non doloso, dunque con pene fino a 4 anni, ovviamente nell’ombra della prescrizione. Già prescritto il reato di traffico illecito di rifiuti. Per la omessa anzi peggiorata bonifica e la truffa sono morti e stanno ammalandosi gli abitanti mentre il danno erariale è stato di oltre 100 milioni. Tra i “colpevoli”: amministratori PD e Arpa. Occorre cominciare da capo la bonifica sbandierata da Renzi: commenta il Comitato di Bagnoli.
Processo per il disastro ecosanitario alla Solvay di Spinetta Marengo.
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Il J’accuse di Lino Balza in Tribunale |
Il 7 febbraio in Corte di Appello di Torino si apre uno dei processi ambientali più importanti d’Italia, “gemello” di quello di Bussi nel frattempo già deciso in secondo grado.
La sentenza di primo grado ha lasciato code velenose: spicca la clamorosa spaccatura dentro Medicina Democratica, con la Sezione di Alessandria che accusa di tradimento la Presidenza per non aver fatto ricorso in Appello a fianco del PM e aver abbandonato le vittime parti civili: clicca qui.
Sull’iter processuale di Torino invece potranno interferire, incrociandosi, due altri procedimenti giudiziari. L’avvocato di Solvay ha infatti deferito al Consiglio Superiore della Magistratura il Pubblico Ministero addirittura per concussione nell’ambito di una presunta associazione a delinquere dedita anche a tangenti, mentre per queste accuse presumibilmente diffamatorie lo stesso avvocato dovrà rispondere alla Procura della Repubblica di Milano. (continua)
Care lettrici, cari lettori.
Inviarvi una mail almeno settimanale con più di 18mila destinatari ci costa tanto lavoro ma ci procura altrettanta soddisfazione. La mailinglist, alla stregua del Blog Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute l’ambiente la pace e la nonviolenza (800 “Post” nel 2017, 200mila accessi al mese) , è infatti impegnata a dare voce alle esperienze e alle lotte dei Movimenti non solo italiani, insomma a “fare rete” per essere più forti. Fare Rete significa anche la ricaduta sul gruppo Facebook (7.021 membri), canale Youtube (4.019 visualizzazioni), Twitter, organi di informazione cartacei e on line. Ci sembra, dai riscontri, che la mailinglist stia assolvendo il proprio impegno (ma dovrà rafforzarsi ulteriormente: con il contributo di tutti). Se la stragrande maggioranza dei 18mila amici (una minoranza è composta da nemici, che ci seguono solo per tenerci d’occhio) è d’accordo con i suddetti giudizi, essa deve considerare che il servizio della mailinglist costa 439,20 euro l’anno, cioè 2,44 centesimi cadauno utente. Lino Balza e Barbara Tartaglione non andranno in malora se continueranno a tirare fuori 439,20 euro dalle proprie tasche, però ci sembra solidalmente ed empaticamente importante che tutti partecipino. Proponiamo dunque una sottoscrizione. Ciascuna non potrà tecnicamente essere di 2,44 centesimi. Dunque proponiamo che l’eccedenza di 439,20 euro sia devoluta alla “Ricerca per la cura del mesotelioma”. Anzi, che l’intera sottoscrizione sia donata. E’ una missione che noi due stiamo assolvendo da anni, stampando a nostre spese i nostri libri e beneficiando interamente il ricavato a questa Istituzione: sono migliaia i morti di amianto e sono migliaia le morti attese nei prossimi anni (il picco nel 2025) causate dal mesotelioma, per il quale non sono ancora state trovate cure. Gli estremi bancari sono BPM Alessandria IBAN IT25R0558410400000000002329 (specificare causale)
Pubblicità elettorale ambientalista.
Daniele Borioli è candidato PD al Senato. Ottimi motivi per non votarlo: è strenuo avversario dei No Tav e degli antinuclearisti, nonché ostinato sostenitore degli inceneritori. Numerosi episodi del suo infausto carrierismo politico si trovano documentati sia sul primo che sul secondo volume di “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”.
Quelli delle cause vinte.
Luigi Mara un gigante dell’ambientalismo.
A due anni dalla sua scomparsa, e alla vigilia di un appuntamento congressuale delicato stante lo stato di salute dell’organizzazione che fu di Giulio Maccacaro, è doveroso ricordare la figura di Luigi Mara, un gigante nella storia di “Medicina democratica Movimento di lotta per la salute”. Maccacaro volle nella denominazione che fosse marcato il termine “Movimento di lotta per la salute”. E Mara, fino a pochi anni dalla morte, ha esaltato col suo esempio lo spirito e la sostanza di questa eredità politica e culturale. Chi sfoglia le 527 pagine dei due volumi de “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” incontra ripetutamente il nome di Luigi Mara: del libro è uno dei protagonisti principali. In 40 anni, infatti, le nostre vite si sono incrociate con frequenza perché entrambi impegnati là dove eravamo utili quali attori del “Movimento di lotta”. Così ci ritrovavamo in questa e quell’altra parte dell’Italia. Nel primo, e soprattutto nel secondo volume del libro, in tante belle pagine ripercorro -senza retorica- gli appuntamenti storici nei quali ho avuto l’onore di essere stato fianco a fianco. Anche nei momenti più difficili, quando lui o io eravamo buttati fuori dalla fabbrica (e gli altri erano assenti). Mi ha insegnato molto, gli devo molto. Purtroppo ci siamo divisi. Purtroppo l’ultimo capitolo del secondo volume (chiedilo a balzamd@gmail.com ) è intitolato “Che fine farà Medicina Democratica?”. Il terzo volume chiarirà la risposta definitiva, di nuovo senza retorica, soprattutto senza l’ipocrisia dei più ma con la franchezza che meritano Giulio Maccacaro e Luigi Mara: due giganti fra tanti pigmei.
Lino Balza.
I Comitati alessandrini faranno campagna elettorale per i cinquestelle?
C’è scoramento tra i Comitati che da decenni stanno lottando contro l’opera inutile-dannosa-costosa del Tav Terzo Valico ligure piemontese (mentre anche quelli della Valle Bormida non stanno scoppiettando di entusiasmo). Si levano voci autorevoli (Antonio Bruno) che commentano come sconfitta quasi irrimediabile l’autorizzazione del CIPE all’avvio dei lavori per gli ultimi due lotti : con i primi quattro la copertura finanziaria dell’opera è completa. Si commenta sconsolati: “Arriva nei pressi del capolinea una lotta generosa, quasi trentennale e per certi aspetti epica, contro un progetto dal costo esorbitante di 6,2 miliardi di euro che sarebbero potuti essere impiegati per l’ammodernamento delle linee esistenti tra Liguria e Val Padana con risultati trasportistici ben più significativi, senza spreco di denaro pubblico e corruzioni clientelari, senza devastazioni ambientali”. Si prospetta una autocritica: “Il Potere è riuscito a confinare la protesta nella generosa difesa di un ristretto territorio e in coraggiose aree antagoniste, isolando i Comitati dai movimenti dei pendolari, dalle associazioni ambientaliste e dalle amministrazioni locali”.
Interviene Balza: <<Su queste allarmanti considerazioni sarebbe utile un dibattito pubblico dei Comitati con le popolazioni che tanto hanno sorretto le lotte. Aggiungendo un inedito quesito che potrà imbarazzare i pregiudizi di molti: non è indispensabile a questo punto aprire un inesplorato fronte di lotta? non è giunto il momento che i Comitati partecipino alla campagna elettorale delle prossime politiche? Se l’ultima spiaggia per evitare la sconfitta definitiva si è ridotta alla decisione del Governo di bloccare l’infame opera, è fondamentale che vincano le elezioni quelle forze politiche che espongono nel programma la sua eliminazione. I Comitati partecipano direttamente all’affermarsi di queste forze, oppure restano a guardare incrociando le dita? I precedenti ci sono: i Comitati della Fraschetta fecero vincente campagna elettorale contro il candidato sindaco dell’Ulivo (pag.269 L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza) e di recente i Comitati Scrivia e Valle Bormida sono stati determinanti a silurare come sindaco Rita Rossa. Ora si tratterebbe di passare dalla lotta “contro” alla lotta “pro”.>>
Papa Francesco e il PFOA.
il “Gruppo Mamme No Pfas”, che rappresenta tutti i cittadini della zona del Veneto contaminata dalla Miteni (fornitrice di Solvay) ha inviato lettera al Papa illustrando la drammatica situazione dei cittadini e del territorio inquinato da sostanze altamente nocive per la salute, e dal Papa ha ricevuto pieno appoggio: “Sua Santità desidera esprimere la sua vicinanza alle mamme e ai gruppi di cittadini attivi e incoraggia a proseguire con pazienza e perseveranza nel cercare le vie buone per la soluzione del problema, e invita a vigilare su tutti gli inquinanti che minano la salute dei cittadini”. Immediato lo spunto polemico alle Istituzioni di Lino Balza:
“In merito alla contaminazione di Pfoa nel sangue dei lavoratori Solvay e dei cittadini, stante la cortina di silenzio che cerca di avvolgere la denuncia della Sezione alessandrina di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, mi rivolgerò anch’io a Papa Francesco. Specificherò al pontefice che noi vigiliamo ma che la via buona da noi intrapresa, cioè la richiesta di controllo pubblico delle Autorità piemontesi sullo stato di salute degli alessandrini contaminati, è inadempiuta. Lo inviterò ad intervenire presso questi responsabili pubblici con tanto di sigillo della Segreteria di Stato Vaticana se non in forza della sua veste spirituale” .
L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza.
Severe critiche al libro (clicca qui) da parte del professor Gian Domenico Zucca. Che non ha ancora letto il secondo volume! (Disponibile richiedendolo a alessandriamd@gmail.com)
Amianto Fibronit di Broni, ennesima “giustizia di classe” nei tribunali.
L’aggiungiamo alle 518 pagine di “Ambiente Delitto Perfetto” (clicca qui). La Cassazione ha definitivamente assolto, per non aver commesso il fatto, gli imputati accusati delle morti e delle malattie di centinaia di lavoratori e cittadini. Tutti i processi per amianto (e non solo) si stanno concludendo, a distanza di anni e anni e tre gradi di giudizio, con prescrizioni e assoluzioni, senza risarcimenti per le vittime. Vale ancora la pena affrontare questa “giustizia di classe” che ha come unico risultato di pagare le spese processuali e le parcelle degli avvocati?
In copertina di “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”: una rara immagine del capolavoro distrutto di Gio’ Pomodoro.
L’imponente “Monumento al lavoratore ignoto” era esposto in piazza Donegani a Spinetta Marengo (Alessandria), creazione di uno fra i più importanti scultori astratti del panorama internazionale del XX secolo, nonché orafo, incisore e scenografo: Giorgio Pomodoro, in arte Gio’ Pomodoro. Pomodoro ha esposto alla Biennale di Venezia e di Parigi, alle gallerie di Milano e di New York eccetera, è presente nelle collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, da Città del Messico a Querceta. Pomodoro, colpito da ictus, non fece in tempo a trasferire alla sua quinta biennale di Venezia questo suo ultimo capolavoro, che rimase preda dell’iconoclastia distruttiva tipica del provincialismo alessandrino.
A pagina 15 del secondo volume: la cronaca dell’ infausto avvenimento (chiedine una copia a alessandriamd@gmail.com).
post scriptum
Ci viene chiesto della figura umana che compare nell’opera d’arte di Giò Pomodoro. Qui sta il colpo di genio dell’artista: nel “Monumento al lavoratore ignoto” emerge invece… il lavoratore più noto dello stabilimento. Una scelta rivoluzionaria nell’ars scultorea del secolo che introduce nell’opera la figura vivente, così esaltando “la centralità della persona umana, frutto della convinzione che la sorte personale dell’uomo sia necessariamente tragica e rivelatrice della sua connessione all’universale”. Una scelta però anche politica: il soggetto che compare (il licenziato per rappresaglia) non è stato gradito dal committente (Montedison): spiegazione che sta alla base della sciagurata scelta di distruzione del monumento.
L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza.
Volume secondo. Pagg. 322. <<… questo -a parte qualche licenza poetica- non è un “libro di memorie”, e non è una storia romanzata o un romanzo storico, è storia tratta fedelmente dalla trentina di periodici e quotidiani che mi hanno ospitato come “corrispondente di guerra”. Storia minore? Semmai nell’accezione di Giorgio Nebbia: “Considero molto importante questa storia del tuo impegno giornalistico e dei giornali e riviste nati e vissuti più o meno a lungo, poi in parte scomparsi a cui hai collaborato, una Storia che chiamerei ‘Minore’ non perché sia meno importante ma perché è sommersa e quasi sconosciuta nel gran chiasso di cose frivole dei nostri tempi”. Una storia che, al limite, potrebbe a sua volta essere analizzata dagli storici di professione, se non che il libro ahiloro è riservato a pochi amici…>>. [Possono richiederlo a alessandriamd@gmail.com ]. <<…fra i 396 personaggi, protagonisti e comparse, che popolano il primo volume [clicca qui] e i 492 il secondo [clicca qui], prevalgono -per acrimonia dell’Autore- quelli negativi, ma incontriamo belle figure di giornalisti, politici, sindacalisti, magistrati, ambientalisti e soprattutto di cittadini comuni, lavoratori, che perseguono “la diritta via”; Quelli quelli che Lev Tolstoj ritiene muovano veramente la storia umana…>>.
Biocarburanti dagli scarti e agrocarburanti da coltivazioni.
A Londra i primi autobus vanno a scarti di caffè, dopo quelli alimentati da scarti di alimentari o grasso della lavorazione (clicca qui). La Mossi Ghisolfi invece è stata messa dal tribunale in concordato preventivo. In cassa integrazione i lavoratori a Crescentino della raffineria di bioetanolo da coltivazioni: impianto che le popolazioni alessandrine avevano impedito a Rivalta Scrivia con le lotte.
Clicca qui, tratto da “Quelli delle cause vinte”: “Rivalta respinge la speculazione del bio-etanolo”, di Lino Balza
Sottoscrivi per la Ricerca della cura per il mesotelioma.
Riceverai in omaggio i libri “Ambiente Delitto Perfetto” e/o “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”.
Invia mail a balzamd@gmail.com, specificando indirizzo postale, e riceverai indicazione su come effettuare la sottoscrizione.
Fissato l’Appello del processo Solvay di Spinetta Marengo.
A 10 anni dall’avvio del procedimento. Il Pubblico Ministero impugna il primo grado e ribadisce il reato di avvelenamento doloso delle falde sotterranee: 127 anni e sette mesi per gli 8 imputati. Con il PM impugnano gli avvocati delle parti civili fisiche, ad eccezione dell’avvocata di Medicina democratica che chiede la conferma della derubricazione a disastro colposo: cioè l’assoluzione per i vertici e 10 anni complessivi per 4 imputati minori (ben presto prescritti). Contro questa traditrice decisione della presidenza di Medicina democratica -che danneggia le vittime e la bonifica- la Sezione di Alessandria si è opposta strenuamente con tutti mezzi possibili, al punto che Lino Balza ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio Direttivo: clicca qui la lettera pubblicata su Ambiente Delitto Perfetto.
Clicca qui Silvana Mossano “Disastro al polo chimico, dal 7 febbraio il processo in Appello”
In Campidoglio quelli delle cause vinte.
Venerdì 27 ottobre, alle ore 17 a Roma, sala piccola Protomoteca, Campidoglio con l’invito alla presentazione del libro QUELLI DELLE CAUSE VINTE Manuale di difesa dei beni comuni Dialogheranno con l’autore, Michele Boato:
Pinuccia Montanari (Assessora all’Ambiente di Roma)
Fulco Pratesi (fondatore e presidente onorario WWF Italia)
Marinella Correggia e Marina Forti (giornaliste e scrittrici)
Giorgio Nebbia (con un intervento scritto)
Anna Ciaperoni(vicepresidente AIAB)
Cristiana Mancinelli Scotti (Forum Salviamo il Paesaggio)
Livio Giuliani (matematico e fisico)
Matilde Fracassi (Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie)
Carlo Alberto Pinelli (Mountain Wilderness)
protagonisti di alcune delle 81 vicende raccolte nel volume.
Il libro, edito dall’Ecoistituto del Veneto, è di 250 pagg. e costa solo 5 euro. (clicca qui)
Morti e ammalati per smog sulla coscienza dei sindaci ma anche dei magistrati.
Come quando Medicina democratica denunciò penalmente il sindaco: Clicca qui La Stampa.
Clicca qui: Il Manifesto, Il Piccolo, Pennatagliente, Agorà Magazine, Alessandria Post, Corriereal: Se io fossi sindaco non ci sarebbero morti e ammalati.
Clicca qui The Lancet “9 Milioni di morti premature l’anno”
E’ uscito “Gaia” ecologia non violenza tecnologie appropriate.
Clicca qui il Sommario
Clicca qui la recensione di Michele Boato al libro “AMBIENTE DELITTO PERFETTO”
Inquinamento PFAS: il Piemonte se ne lava le mani mentre il Veneto -giustamente- si scontra con il governo.
Si attendono ad Alessandria le azioni dei neo procuratori capo e aggiunto Mario D’Onofrio e Tiziano Masini, dopo la nuova denuncia di Medicina Democratica (clicca qui): l’ennesima dal 2008 (clicca qui un video degli scarichi in Bormida). SPRESAL misura a valle di Solvay di Spinetta Marengo addirittura 30 mg/l di PFOA mentre ARPA (intervista a Rai: clicca qui) dichiara indenne (per ora?) l’acquedotto a monte. Solvay privatamente misura e secreta valori abnormi di PFOA nel sangue dei lavoratori, le istituzioni in Veneto procedono al “lavaggio del sangue” mentre in Alessandria neppure stanno facendo screening: né ai lavoratori né ai cittadini. E il sangue contaminato dei donatori? A verbale inascoltati i dissensi dell’assessore all’ecologia Claudio Lombardi verso ASL e ARPA, clicca qui). Così Solvay non pagherà né i danni all’ambiente e alle persone né la bonifica. Presto un Convegno nazionale ad Alessandria.
Clicca qui le dichiarazioni di Lino Balza a RAI.
Clicca qui il comunicato stampa della Regione Veneto.
Clicca qui Andrea Zambenedetti “Acqua contaminata, scontro Veneto-governo”
Cicca qui Il Fatto Quotidiano “Lo scontro: l’Italia rinuncia ad una legge per limitare i veleni da Pfas”
Clicca qui Andrea Tornago “Miteni rischia un conto da un miliardo”
Clicca qui Corriereal “Inquinamento PFOA: scarsa attenzione degli organi di informazione locale”
Clicca qui Pennatagliente “Inquinamento PFAS: il Piemonte se ne lava le mani mentre il Veneto -giustamente- si scontra con il governo”
Libro di Lino Balza e Barbara Tartaglione
Una recensione di Michele Boato sul numero di Gaia di ottobre:
“E’ un ottimo volume di 520 pagine scritto e pubblicato da Lino Balza e Barbara Tartaglione, con l’introduzione di Giorgio Nebbia, maestro (novantenne ma molto attivo) dell’ambientalismo, che loda questa iniziativa storico-editoriale, perché permette di non disperdere il patrimonio di molte lotte piemontesi, condotte in fabbrica e fuori, come fa la Fondazione Micheletti di Brescia, a cui Nebbia collabora”. (continua)
Il libro va richiesto a: linobalzamedicinadem@gmail.com. La sottoscrizione è interamente devoluta Ricerca per la cura del mesotelioma.
Ennesimo “Programma” di fuoriuscita dal nucleare: ennesima presa in giro dell’ennesimo governo.
Clicca qui Pennatagliente“Tutti insieme per contare di più. No alla truffa del “Decreto siti Nucleari”“Tutti insieme per contare di più. No alla truffa del “Decreto siti Nucleari”
Sindaco e sindacati verifichino la sicurezza dell’Arkema di Spinetta Marengo.
Mai tacciati di allarmismo (allarme infondato), facciamo lampeggiare il semaforo arancione a sindacati e sindaco invitandoli a verificare le condizioni di sicurezza degli impianti della multinazionale francese Arkema di Spinetta Marengo, nonché il piano di emergenza per catastrofe industriale, alla luce del drammatico incidente che negli Stati Uniti sta allarmando un milione di persone in un raggio di quaranta chilometri, la cui dinamica ricorda sinistramente quella di Fukushima ma anche quella di Spinetta nell’83 quando i “Perossidi”, ancora di proprietà Montedison, esplosero due volte con morto e feriti (pag. 156 del libro “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”).
Le stesse lavorazioni di perossidi organici , utilizzati nelle produzioni di plastiche e farmaceutiche, avvenivano infatti all’Arkema di Crosby, in Texas a nord est di Houston, investito dall’uragano Harvey. A seguito dell’alluvione, senza elettricità i generatori di riserva hanno perso potenza e i prodotti chimici non più conservati al freddo sono inevitabilmente esplosi diventando volatili ben oltre l’area che era stata prontamente evacuata per limitare le intossicazioni. Altri depositi, avverte l’azienda, potrebbero deflagrare: nel 2014 un test di rischio dimostrò che, in condizioni estreme, l’incidente potrebbe contaminare oltre un milione di persone, fino a Houston.
Clicca qui CorriereAl “Sicurezza Arkema Spinetta Marengo: sicuri che sia tutto ok?”
Clicca qui Radio BBSI “Sicurezza Arkema Spinetta Marengo”
Clicca qui Alessandria Post “Sicurezza Arkema Spinetta Marengo”
Clicca qui Pennatagliente
“Balza racconta il suo giornalismo fra humor e un tantino di ego”.
E’ il titolo della recensione (clicca qui) di Piero Bottino su La Stampa.
La tiratura del libro è di 100 copie, riservata ad amici (tramite richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com) con sottoscrizione a Ricerca per la cura del mesotelioma.
Letture ambientaliste per l’estate (e per tutto l’anno) / 3
Quando Davide sconfigge Golia: 80 storie di lotte ecologiste arrivate alla vittoria, che formano sia un libro di storia dell’ambientalismo italiano, sia un manuale per conoscere metodi di lotta e comunicazione, strumenti legali, scientifici e istituzionali che si sono dimostrati utili per concludere positivamente importanti lotte ambientali. Una alternativa alla rassegnazione e all’omertà.
Letture ambientaliste per l’estate (e per tutto l’anno) / 2
Quando i Movimenti hanno subìto una sconfitta epocale (irreversibile?), la Giustizia, salvo alcune enclave giudiziarie ancora da espugnare, si è prontamente adeguata al nuovo clima politico e sociale. In 518 pagine di Storia: come Ambiente e Salute si sono ritrovati nella morsa tra Giustizia e Movimenti.
Letture ambientaliste per l’estate (e per tutto l’anno) / 1
Un giudizio di Giorgio Nebbia “Ho appena ricevuto il tuo bel libro, anzi il primo volume, con la storia del tuo impegno giornalistico e delle riviste e giornali, nati, vissuti più o meno a lungo, poi in parte scomparsi a cui hai collaborato. Considero molto importante questa storia che chiamerei “minore” non perché sia meno importante ma perché è sommersa e quasi sconosciuta nel gran chiasso di cose frivole dei nostri tempi. Nel libro non parli soltanto di te e del tuo lavoro; dalle pagine emergono vari episodi della storia dell’industria italiana, delle speranze e delle delusioni, episodi di lotte popolari narrate attraverso la seconda metà del Novecento”.
Lo stato di salute di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute.
A quaranta anni dalla sua fondazione.
Clicca qui il Sommario della Rivista.
Clicca qui l’intervento di Lino Balza censurato dalla Rivista (Sarà pubblicato sul secondo volume del libro “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”).
È davvero fallito il referendum per l’acqua bene comune?
Sì, secondo il libro “Ambiente Delitto Perfetto” (Terza edizione, prefazione di Giorgio Nebbia, copia da richiedere a linobalzamedicinadem@gmail.com ). No, secondo Luca Martinelli (continua)