“I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i loro torturatori?”.

Facciamo nostre le parole di Enrico Zucca, ex pm nel processo per i fatti della Diaz durante il G8 di Genova. Le repliche del capo della polizia Gabrielli, che ha parlato di “accuse infamanti” e di “parole oltraggiose“, sono la riprova che la nostra democrazia è malata anche quando pretende che verità scomode siano taciute.
Invitiamo a sottoscrivere l’appello a sostegno del PM Enrico Zucca lanciato da Altreconomia scrivendo a appellozucca@altreconomia.it

Il PM: 17 anni agli Amministratori di Solvay/Montedison in Corte d’Assise d’Appello di Torino.

 

Per il disastro eco sanitario del polo chimico di Spinetta Marengo (Alessandria) anticipiamo in esclusiva le arringhe difensive che saranno pronunciate a marzo:
Clicca qui “Cosa diranno gli avvocati in difesa di Carlo Cogliati
Clicca qui “Cosa diranno gli avvocati in difesa di Bernard de Laguiche
Clicca qui “Cosa diranno gli avvocati in difesa di Pierre Jaques Joris
Per altri dettagli:
Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia , terza edizione pagg. 518.
Memoria di Lino Balza depositata il 7/3/18 (Clicca qui)

Bloccare il Tav Terzo Valico? Comitati e M5S straparlano.

 

Lo sostiene la CGIL, che ha una lunga tradizione di difesa dei peggiori disastri ambientali e sanitari d’Italia. Per restare in zona ligure piemontese: l’attuale segretario Massimo Pozzi si distinse strenuamente a sostegno della fabbrica di morte Acna di Cengio, ad opporre anche in piazza i lavoratori contro le popolazioni in rivolta.

Clicca qui Piero Bottino “Terzo valico, tornano le vecchie tensioni tra sindacati e 5 Stelle”

Falda inquinata sotto l’Expo di Milano.

Sopra l’area -privata- dovrebbe sorgere il più grande progetto di sviluppo di Milano nonché il nuovo ospedale Galeazzi: 2,5miliardi di euro. Sotto l’area la falda è inquinata a monte dall’azienda chimica Brenntag (ex Weiss) di Brennate: cromo esavalente, tetracloroetilene, cloruro di vinile, nonché dalla Oemm. Senza bonifica a monte, gli impianti pubblici Mise (Messa in sicurezza di emergenza) ovviamente non hanno risolto il pericolo. Anzi, diventerebbero inattivi se iniziasse la bonifica. Inoltre, a fianco dell’area, due aziende chimiche (Ecoltecnica e Dipharma) sono “a rischio di incidente rilevante” con tanto di piani di emergenza esterni. La Procura della Repubblica chiamata a indagare.

Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale.

 

Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale. Solvay Speciality Polymers entro la metà del 2018 cederà l’impianto chimico di Porto Marghera alla società Alkeemia. Con questa vendita, dopo la chiusura di Bussi sul Tirino, il gruppo Solvay specializzato in polimeri fluorurati si ridurrebbe al solo stabilimento di Spinetta Marengo (600 dipendenti), con la propaggine del centro direzionale di Bollate. E qui ad Alessandria si estendono le apprensioni sindacali, che in Veneto hanno già indotto la CGIL a dure prese di posizione: “si tratta di svendita”. Infatti il sito di Marghera, che fornisce acido fluoridrico a Spinetta, finora era sempre stato considerato dall’impresa “una produzione strategica per gli equilibri degli impianti del Gruppo”. In questi casi i sindacati temono l’effetto domino, ovvero “la strategia della vendita a pezzi” incentivata dagli “sconti” che gli acquirenti possono pretendere quando sussistono gravi criticità ambientali. Sembrerebbe questo il caso alessandrino, sotto processo a Torino in Corte d’Assise d’Appello (fino a 17 anni di reclusione, clicca qui) e alla luce del recente monitoraggio dell’Arpa (clicca qui). I sindacati veneti -140 posti di lavoro a rischio- sono i primi a dubitare “garanzie di continuità del nuovo acquirente”, facendo rilevare che Alkeemia ha scarsa presenza nella gamma dei fluoroderivati. Inoltre, Medicina democratica allarma che Alkeemia fa parte di Fluorsid Group: debole di strategie industriali e peso economico, nonché con ben sette dirigenti a Cagliari arrestati come “associazione a delinquere in disastro ambientale” con l’accusa di aver interrato e sversato enormi quantità di rifiuti speciali tossici e causato grave inquinamento dell’aria e delle falde acquifere compresa la laguna di Santa Gilla (con valori anche 3mila volte superiori ai limiti di legge). Le stesse accuse che gravano su Spinetta Marengo. Insomma, afferma Medicina democratica, transitare da Solvay a Fluorsid sarebbe come passare dalla padella alla brace.

Clicca qui Agorà Magazine “Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale”
Clicca qui Pennatagliente “Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale “
Clicca qui Alessandria Today “Lino Balza: Preoccupazioni per i lavoratori Solvay. Stato di agitazione sindacale”
Clicca qui Venezia Today “E’ stato di agitazione sindacale”
Clicca qui La Stampa “Esplode il caso Fluorsid”
Clicca qui Il Fatto Quotidiano “Arrestati i vertici”

Tradotto anche in inglese il libro sull’Acna di Cengio.

 

Pubblicato grazie al risultato del crowdfounding organizzato dalla casa editrice Les Edition Timbuctu di Patricia Dao, attivista della Valle Bormida. Uscito sino ad oggi in lingua italiana e francese il libro racconta la storia della fabbrica di Cengio che per oltre un secolo ha inquinato il fiume Bormida sino ad Alessandria provocandone la morte. Una battaglia delle popolazioni della Valle Bormida raccontata dall’autore Alessandro Helmann con grande maestria.

Solidarietà agli indagati NoTav nonviolenti. Raccolta fondi per il processo.

Massimo Numa de La Stampa, la voce giornalistica del neo PM Andrea Padalino, nel riprodotto articolo da lui scritto e titolato, arriva a contare 150 persone che sarebbero indagate per vicende che non si capisce come siamo collegate fra loro. Fa un elenco nominativo di “guerriglieri, insurrezionalisti e bombaroli” che -non conosciamo i fatti- si sarebbero scatenati nel lontano febbraio 2014 davanti al carcere di Alessandria. Ad essi aggiunge 25 indagati anonimi, alessandrini e incensurati, che in altra epoca e località sarebbero “accusati di aver invaso terreni del consorzio Cociv Terzo Valico, danneggiato la rete che delimitava il cantiere, rendendola in tutto o in parte inservibile, mediante l’utilizzo di pinze, tronchesi e altri arnesi”. I 25 sarebbero dunque accusati di azioni (alle quali peraltro hanno partecipato migliaia di persone) che rientrano a pieno titolo nelle tecniche della nonviolenza. La nonviolenza attiva, ghandiana, è rifiuto di ogni atto di violenza ma è tutt’altro che codardia, non è rassegnazione passiva, è conflitto, è rivolta, è rivoluzione permanente, è l’equivalente morale della guerra, è un metodo di lotta politica e sociale molto più efficace della violenza, la quale invece di regola si risolve nel duplicare la violenza altrui, nel giustificarla, nel favorire la repressione e la reazione giudiziaria. La non violenza non è passività, tutt’altro. Ha come unico limite non ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori diretti e indiretti del potere cui si oppone (compreso chi a casaccio ti sferra una manganellata in testa). Per il resto tutti gli strumenti (198 tecniche) sono ammessi. Da quelli individuali: preghiera, persuasione, dialogo, digiuno, autoincendio religioso, obiezione di coscienza, non collaborazione. A quelli collettivi: non collaborazione sociale economica politica, disobbedienza civile, marcia, corteo, sciopero, resistenza passiva, boicottaggio economico, blocco della circolazione stradale e ferroviaria, blocco dei cantieri, occupazioni, sabotaggio… E se vengono ritenuti atti illegali dal potere, pazienza, paghiamo sulla nostra pelle. Sì, anche sabotaggio: danno o distruzione contro il funzionamento di un servizio o di un’industria, oltre il limite della legalità. “E’ una tecnica della nonviolenza?” si chiede Aldo Capitini. “È una misura estrema” risponde “ la quale esige che il danno procurato sia inferiore al danno apportato dal servizio, e che non vi sia nessun rischio per esseri viventi, particolarmente umani. In coerenza della mia cinquantennale storia di lotte non posso non dichiararmi solidale con manifestanti NoTav accusati di azioni nonviolente. Alla loro assistenza legale sono state destinate le sottoscrizioni raccolte con la distribuzione del libro “Ambiente Delitto Perfetto”.

Clicca qui Massimo Numa “150 indagati nell’inchiesta sugli assalti dei No Terzo Valico. Quelle violenze banco di prova per esportare qui la guerriglia”

Coordinamento nazionale Forum Acqua.

Roma, sabato 24 marzo (ore 11.00 – 16.00) presso il Cinema Palazzo (Piazza dei Sanniti 9/A [1] – quartiere S. Lorenzo). All’ordine del giorno: – discussione su quadro politico-istituzionale emerso dalle elezioni; – aggiornamento e discussione su strategia e prospettiva del movimento per l’acqua con particolare riferimento a: valutazione della carovana, campagna per la soppressione dell’ARERA, vertenze sui conguagli, leggi d’iniziativa popolare su scuola, modifica dell’art. 81 e legge elettorale;- campagna di autofinanziamento e organizzazione.

Non se ne parla di isole pedonali.

Piuttosto si inventano tutte le “cazzate antismog” immaginabili, tutte a spese della salute e dei portafogli dei cittadini. Passiamo dai “cubetti di porfido stradali mangia smog” ai “pannelli di licheni&pneumatici Michelin mangia Co2” alle “fioriere mangia smog”. Ne discutono i politici senza pisciarsi addosso dalle risate. In una città come Alessandria: recordtown italiana per superamento di tutti limiti legali di inquinamento urbano. Una città che neppure pianta un albero da cento anni e spende milioni per rose che lascia appassire.  

Manifestazione dei genitori sull’Ilva: “Chiudiamola Qua”.

Domenica 18 marzo a Taranto, a partire dalle 10, in piazza Garibaldi. “Scendiamo in piazza perché i valori della Democrazia, descritti e tutelati dalla Costituzione italiana e umiliati dal Governo di questa Repubblica, tornino a risplendere su Taranto, dopo il buio calato sui tarantini. Pretendiamo che l’immunità penale estesa ai futuri proprietari dell’industria siderurgica, insopportabile schiaffo alla Costituzione, venga rimossa. Pretendiamo che l’Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove non soddisfatta, preveda sanzioni certe a carico dei gestori degli impianti”.

Licenziata per aver portato a suo figlio un monopattino buttato nei rfiuti.

Aicha Elisabethe Ounnadi, 40 anni e madre di tre figli, era dipendente del Cidiu (società che gestisce la raccolta rifiuti nella zona Ovest di Torino): licenziata per “l’appropriazione indebita di un bene non di sua proprietà”. (continua) Questa donna ha fatto un gesto ecologico, perché appunto ha valorizzato un rifiuto trasformandolo in una cosa nuovamente utile. E’ stata licenziata per questo. Questa ditta Cidiu deve solo vergognarsi. E quel giudice?

17 anni per gli amministratori Solvay, da 11 a 16 anni per i dirigenti.


Chiesti da Marina Nuccio, Procuratore Generale della Repubblica, nel processo in Corte d’Assise    d’Appello a Torino, per gli imputati di avvelenamento doloso della falda di Alessandria. Nella sua memoria depositata alla Corte presieduta da Fabrizio Pasi, Lino Balza ha evidenziato due testimonianze emblematiche del dolo diretto, cioè della piena conoscenza –diretta- degli Amministratori. Essi sapevano che sotto lo stabilimento c’è la gigantesca falda acquifera di Alessandria, sapevano che la falda serve per l’alimentazione, sapevano per conoscenza diretta che la stavano (la stanno) avvelenando con un cocktail di 21 tossici cancerogeni, nascondevano e falsificavano.

Clicca qui le due testimonianze.
Clicca qui l’intera memoria.
Clicca qui Matteo Spicuglia su TG3.
Clicca qui Silvana Mossano “A Spinetta fu avvelenamento doloso. 112 anni di carcere”.
Clicca qui Agorà Magazine “Inquinamento 17 anni per gli amministratori Solvay, da 11 a 16 anni per i dirigenti”.

Clima, ambiente e ripercussioni sulla salute umana.

L’Italia tra i paesi al mondo a più alto rischio di mortalità per ondate di calore. Ogni anno, in Italia, più di 30mila morti sono attribuibili a inquinamento atmosferico. Riguardo gli effetti dei cambiamenti climatici e ambientali l’Italia va considerata un vero è proprio laboratorio di ricerca, per la sua posizione geografica e l’estensione longitudinale, l’estrema eterogeneità meteo-climatica, lo stato diffuso di inquinamenti post-industriali, unito a una vulnerabilità idro-geologica e sismica. Elaborato il primo Who Unfccc Climate and health country profile for Italy. Clicca qui.

Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite.

Le voci delle ragazze e delle donne con disabilità italiane si alzano in ogni momento della loro vita personale, sociale ed associativa, per chiedere attenzione sulla loro condizione. Peccato che queste voci di donne vengano sovrastate se non zittite nella pratica quotidiana in nome di una presunta irrilevanza del genere quando si considera la condizione di disabilità, e questo succede fuori, ma purtroppo anche dentro il movimento della disabilità» (continua…)

Lettera all’egregio, mica tanto, monsieur amministratore della Solvay, pensionato ai Caraibi.

 

Al processo Solvay-Montedison in Corte d’Assise d’Appello di Torino, nella sua memoria Lino Balza presenterà due testimonianze che sono emblematiche del dolo diretto, cioè della piena conoscenza –diretta- degli Amministratori delegati per l’avvelenamento doloso delle acque di Spinetta Marengo destinate all’alimentazione (art. 439 c.p.). Uno dei tre è il belga Bernard de Laguiche, clamorosamente assolto in primo grado ad Alessandria benché non fosse imputato solo per la carica di amministratore né per il teorema “non poteva non sapere”, degli arcinoti archivi “segreti” ad esempio, o delle denunce penali per i muri che trasudavano cromo esavalente, bensì per la sua conoscenza diretta e documentata dell’avvelenamento. De Laguiche, che nel frattempo è andato a godersi la pensioncina ai Caraibi, è stato raggiunto dalla seguente lettera (pubblicata su Ambiente Delitto Perfetto, di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518, terza edizione), clicca qui.