
A determinare che le bevande contenute nelle bottiglie di vetro sono contaminate da più microplastiche (da 5 a 50 volte) di quelle all’interno di bottiglie di plastica e lattine di metallo, è stato un team di ricerca francese guidato da scienziati dell’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES). Gli scienziati spiegano che, probabilmente, le microplastiche si staccano da minuscoli graffi (non visibili a occhio nudo) che si creano quando vengono stoccati i tappi per sigillare le bottiglie. Secondo gli autori dello studio prevenire questa contaminazione è semplice: si può usare un metodo che soffia aria sui tappi, che successivamente devono essere puliti con acqua e alcol, prima di chiudere le bottiglie. Ciò ridurrebbe del 60 percento la contaminazione da microplastiche.
Un recente studio condotto da scienziati dell’Università di Agraria e Forestale dello Zhejiang (Cina) ha evidenziato che microplastiche e nanoplastiche innescano ossidazione, infiammazione, morte cellulare, neurodegenerazione e altri danni e lesioni, che sono associati a cancro, malattie cardiovascolari e altre patologie. Le microplastiche onnipresenti rendono i batteri resistenti ad antibiotici comuni. Bloccano i vasi sanguigni del cervello come coaguli di sangue. È stato calcolato che ogni anno inaliamo e ingeriamo fino a mezzo chilogrammo di plastica.