Rosignano Solvay: la città ostaggio dell’industria chimica.

L’inchiesta de “L’Indipendente” sulla Solvay in Italia ha già compreso gli articoli di Michele Manfrin su Spinetta Marengo con l’intervista di Lino Balza (clicca qui) e prosegue  su Rosignano (clicca qui) nel quale la multinazionale belga afferma: «La sostenibilità è nel nostro DNA». la realtà racconta un’altra storia: quella di un territorio segnato da oltre un secolo di presenza industriale, che continua ancora oggi a lasciare tracce evidenti, mercurio, piombo, selenio e fenoli, ammoniaca….

Fermare subito le produzioni inquinanti di Solvay.

Lettera aperta a Adriano Di Saverio, presidente della Commissione Ambiente e Sicurezza del Comune di Alessandria.
 
Egregio dottor Adriano Di Saverio,
 
prima ancora di riconoscersi presidente della “Commissione Ambiente e Sicurezza” del Comune di Alessandria, sono convinto che Lei innanzitutto risponda ai “principi etici che guidano la professione medica sulla tutela della salute individuale e collettiva”. Dunque, “per agire con spirito di solidarietà mettendo a disposizione le proprie competenze in situazioni di emergenza e calamità che gravano sul territorio”. 
 
Il territorio è quello di Alessandria su cui incombe il disastro ambientale e sanitario. Della gravità del quale Lei ha piena conoscenza: sia per ben due procedimenti penali nei confronti di Solvay (Syensqo) di Spinetta Marengo; sia per la sentenza del tribunale di Vicenza sulla relazione causa-effetto nocività Pfas;  sia per le numerose indagini epidemiologiche morti-ammalati ASL di cui l’ultima del 2019; sia per tutti i catastrofici campionamenti aria-acqua-suolo documentati da ARPA; sia per gli astronomici referti ematici (Pfas) contenuti nelle cartelle cliniche dei lavoratori Solvay; sia per le catastrofiche analisi (Pfas) dell’Università di Liegi; sia per l’altrettanto (rallentato) monitoraggio Pfas pubblico; sia per il diktat del  Comitato Tecnico Regionale (Vigili del fuoco, Regione Piemonte, Arpa, ASL, Provincia e Comune di Alessandria) sul sistema di gestione della sicurezza interna ed esterna dello stabilimento Solvay; sia per il  delittuoso “colabrodo” dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in deroga dal 2020, anzi 2010, denunciato da Greenpeace e Comitati e perfino dal partito suo e del sindaco; sia per l’esplicito confronto pubblico con noi associazioni e comitati; sia per la convincente voluminosità della documentazione scientifica internazionale peraltro a sua disposizione su il Sito e la mailing list del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”; sia per i grandi rilievi mediatici nazionali su Spinetta e Pfas (vedi Greenpeace); eccetera.
 
Per queste Sue ineludibili consapevolezze Lei, dati alla mano che non lasciano onesti spazi al dubbio se esista un collegamento tra inquinanti e malattie: al riguardo si legga la sentenza del tribunale di Vicenza che ha certificato il decesso collegato alla contaminazione da Pfas, Lei si è espresso nell’intervista su “Il Piccolo”: “La sensazione è che la gente della Fraschetta abbia a che fare con un problema ambientale serio”. Anzi, “esprime la propria preoccupazione perché i dati mostrano evidenze di alti livelli di Pfas nelle matrici ambientali”.
 
Ebbene, egr. Di Saverio, quale medico: libero per giuramento di Ippocrate da condizionamento politico, Lei non ritiene di fare un passo in avanti? Come ha fatto da tempo “ISDE Associazione Medici per l’Ambiente”, come ha fatto l’ “Ordine dei medici di Torino” (Omceo), che non hanno paralizzanti dubbi sulla cancerogenicità dei Pfas (“nuovo amianto: professor Philippe Grandjean dell’Università di Harvard) prodotti e diffusi aria-acqua-suolo da Solvay Spinetta Marengo: unica attività produttiva in Italia. Insomma, Lei non ritiene quale medico (ancor che autorevole politico, anche se non la massima autorità sanitaria locale) che la situazione di emergenza ambientale e sanitaria di Alessandria debba essere affrontata assolutamente con provvedimento urgente che, oggi e non domani, e senza scaricabarili, alla luce del sacrosanto principio di precauzione elimini all’origine gli estremi pericoli che gravano sulla salute dei cittadini, cioè fermi le fonti di avvelenamento che stanno uccidendo e ammalando? Ogni minuto che passa è paralisi imperdonabile. Non resti a guardare.
 
Lino Balza – Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

La CGIL contribuisca alla class action contro Solvay.

Lettera aperta a Maurizio Landini
 
Perché intervenga sulla CGIL Camera del Lavoro provinciale, affinché apra finalmente cause civili contro Solvay di Spinetta Marengo per risarcire i lavoratori morti e ammalati. Anzi, affinchè la CGIL dia disponibilità a contribuire ad aprire cause civili collettive, class action, per tutta la popolazione: lavoratori e cittadini.
 
La CGIL faccia ammenda del proprio immobilismo, la convinca infine la sentenza del Tribunale di Vicenza che ha condannato l’Inail a pagare il risarcimento per malattia professionale ai familiari di un ex operaio morto per un tumore a contatto con le sostanze Pfas della fallita azienda Miteni. “Si ritiene raggiunta la prova, con elevato grado di probabilità, del nesso di causalità fra l’ambiente in cui il ricorrente ha prestato la propria attività lavorativa la patologia in questione”, si legge nella sentenza.
Continua cliccando qui.

Basta chiudere gli occhi sui Pfas.

Lettera aperta degli scienziati all’Unione Europea.
Chiudere un occhio e rimandare l’azione ai prossimi decenni o introdurre nuovi modi per aggirare: non fa che aggravare il problema e creare una sfida sociale, ambientale ed economica molto più grande per il futuro.
Oltre 450 scienziati e scienziate di tutta Europa, coordinati dall’European Environmental Bureau (EEB), hanno chiesto all’Unione Europea di aggiornare rapidamente gli standard di inquinamento dell’acqua per affrontare adeguatamente le sempre più numerose fonti di contaminazione chimica, PFAS inclusi.
A sostegno dell’iniziativa hanno partecipato anche una quarantina di ricercatrici e ricercatori italiani, tra cui Roberto Romizi, presidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia, Serge Orsini, presidente della Società Speleologica Italiana, Vanessa De Santis, rappresentante di European Fresh and Young Researchers (EFYR), forum dei giovani ricercatori e ricercatrici nel campo delle acque dolci in UE, e Alfieri Pollice, ricercatore capo dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del CNR di Bari.
Clicca qui la lettera aperta.

In Italia due delle più gravi contaminazioni da PFAS a livello europeo.

Due gli epicentri. La Miteni di Trissino in Veneto e la Solvay di Spinetta Marengo in Piemonte. La Miteni  è chiusa dal 2018. Solvay è l’unica produttrice di Pfas in Italia. Clicca qui le storie.
Il  Dossier “Pfas. Basta!” è disponibile on line a chi ne fa richiesta. In tre volumi Lino Balza racconta la storia in Italia delle lotte contro gli inquinatori Solvay e Miteni, dalle denunce degli scarichi in Bormida degli anni ’90 fino ai processi 2025 ad Alessandria e Vicenza. Una lunga storia di mobilitazioni anche contro connivenze, complicità, corruzioni, ignavie di Comune, Provincia, Regione, governo, Asl, Arpa, sindacati, magistratura e giornali, che ha ora raggiunto il culmine con la querela del sindaco di Alessandria a Balza… per diffamazione a mezzo stampa.

Finalmente i controlli Pfas ai vigili del fuoco.

Quando già lo studio dell’Università dell’Arizona Health Science ha scoperto che i pompieri -esposti ai Pfas dalle schiume antincendio e dall’abbigliamento composto da tessuto ignifugo-  sono i lavoratori con il più elevato tasso di PFAS nel sanguefinalmente la Direzione nazionale dei Vigili del fuoco suona l’allarme alle Direzioni regionali e interregionali dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, invitandoli a segnalare qualsiasi caso di contaminazione da Pfas, così da poter sottoporre il personale a screening e verificare problemi all’organismo. “Successivamente si procederà ad un monitoraggio ambientale (acqua ed aria) all’interno delle sedi di servizio (locali interni ed aree all’aperto) dei Comandi interessati, per poi procedere, qualora risultasse la presenza di inquinamento ambientale da Pfas, all’effettuazione di uno studio sul personale potenzialmente esposto con le stesse modalità (esame del sangue e del capello del personale vigile del fuoco su base volontaria)”.  Il documento è stato inoltrato anche alle organizzazioni sindacali territoriali e all’Osservatorio bilaterale per le politiche sulla sicurezza sul lavoro e sanitarie del Corpo dei Vigili del fuoco.
 
In Italia i vigili del fuoco sono stati particolarmente colpiti da una vicenda che ha registrato, tra il 2022 e il 2023, il decesso per tumore al cervello di quattro loro uomini, che avevano lavorato ad Arezzo. Si è attivata anche l’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde) che ha presentato denunce in 35 Procure della Repubblica italiana, chiedendo di aprire inchieste sui danni causati dai Pfas alla salute umana.

Il TFA della numerosa famiglia dei PFAS. Nel rubinetto, nel vino e nell’acqua minerale. 

ei minerali bocciate, di cui cinque a causa della presenza di TFA (acido trifluoroacetico), una sostanza che fa parte della famiglia degli PFAS. Sono questi i principali risultati dell’ultimo test di Altroconsumo su 21 marche di acqua minerale naturale, provenienti da diverse zone dell’Italia (più la Evian, che sgorga dalle Alpi francesi). Uno dei parametri di valutazione dell’inchiesta, infatti, era proprio la presenza dei Pfas.
 
Il TFA è un inquinante persistente derivato dalle attività industriali, che si accumula nell’ambiente e resiste ai processi di degradazione naturale, che in precedenza, è già stato ritrovato nell’acqua minerale, di rubinetto e nel vino. I prodotti bocciati da Altroconsumo ne contengono quantità eccessive, superiori ai parametri usati per gli altri PFAS nell’acqua potabile (non esiste ancora un limite specifico per l’acido trifluoroacetico). Gli effetti sulla salute del TFA non sono ancora del tutto noti, ma si sospettano ripercussioni sulla salute del fegato e sulla fertilità, e attualmente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sta rivalutando la sicurezza di questa sostanza.
 
I marchi bocciati a causa del TFA sono: Panna, Esselunga Ulmeta, Levissima, Maniva, Saguaro Lidl.
 
 
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Il Trentino affronta l’allarme Pfas.

Il progetto ITINERE (esposizione nazionale italiana ai contaminanti ambientali e valori di riferimento), è uno studio di biomonitoraggio umano realizzato nell’ambito del programma europeo PARC. Per l’Italia il progetto è coordinato dall’Istituto superiore di sanità (ISS) e in Trentino viene realizzato dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria.
 
Saranno coinvolte cento persone, che riceveranno a casa una lettera di invito per partecipare al progetto. I cento partecipanti trentini, tra i 18 ei 39 anni, devono essere residenti da almeno tre anni nei territori oggetto di indagine. Chi aderirà allo studio potrà sottoporsi al prelievo di campioni biologici (sangue e urina) effettuato dall’Apss per misurare la presenza di specifiche sostanze chimiche di interesse attuale quali PFAS, bisfenoli, DINCH, ftalati, metalli, pesticidi.

Inceneritore di Roma, “Produrrà diossine e metalli, a rischio la nostra salute”.

L’Agenzia di stampa nazionale “Dire” pubblica in un articolo sull’inceneritore di Roma la denuncia della pediatra Francesca Mazzoli, 30 anni di professione al San Camillo di Roma, membro di ISDE Italia, secondo… L’articolo Inceneritore di Roma, “Produrrà diossine e metalli, a rischio la nostra salute” proviene da ISDE News.

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Libera caccia…di voti.

Si potrà sparare nelle spiagge. Addirittura Regioni e ministero dell’Agricoltura avranno la facoltà di ridurre le aree protette a favore di quelle in cui sarà possibile cacciare. Si riaprono i roccoli e si liberalizzano i richiami vivi, favorendo il bracconaggio e il traffico illecito di avifauna. Si apre alla caccia senza regole nelle aziende faunistico-venatorie con il riconoscimento della licenza ai cittadini di Paesi esteri: in pratica la natura viene svenduta e diventa il parco giochi dei ricchi, italiani e stranieri.
 
Francesco Lollobrigida aveva promesso di riformare la 157/92, la legge per la protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio, trasformandola nella legge che antepone la caccia alla tutela della biodiversità. E così sta facendo: un ribaltamento netto della norma introdotta 33 anni fa e, soprattutto, dell’articolo 9 della Costituzione.  Fratelli d’Italia si è intestata la battaglia per liberalizzare la caccia senza controlli, superando (a destra) la Lega, e ora è pronta a presentare il disegno di legge – collegato alla legge di Bilancio – per stravolgere la 157/92 nel prossimo Consiglio dei ministri.

Se non vai a votare.

Se non vai a votare non puoi essere mio amico e ti invito ad andartene dalle mie amicizie, perché non hai umanità. Con la morte ieri di questi 4 lavoratori sui luoghi di lavoro Muhammed Memishok Alessio Gardin Salvatore Cugnetto Carlo Alboreo arriviamo a questa mattina a contare 580 lavoratori morti sul lavoro nel 2025, di questi 406 sui luoghi di lavoro. Chi non va a votare i referendum sul lavoro è complice di questa strage e si comporta come quelli che si giravano dall’altra parte per la strage degli ebrei nei campi di concentramento, e dei palestinesi oggi. Muhammed Memishok è un macedone di 63 anni, è uno di quel 33% di stranieri sotto i 60 anni che muore sul lavoro in Italia, e a questi lavoratori (non ai clandestini), si chiede di dare la cittadinanza dopo 5 anni. Se non vai a votare non puoi essere mio amico, perchè non hai umanità
Carlo Soricelli