Messo in moto da Alessandria tramite la nostra campagna nazionale contro i Pfas, nel 2010 a Ferrara il compagno Valentino Tavolazzi, della locale Sezione nonché consigliere comunale di “Progetto per Ferrara”, si attivò a informare i mass media (tra cui L’Espresso) e soprattutto per allarmare il controllo (fino ad allora assente) di Ato, Asl ed Hera sulla alta concentrazione di Pfoa nelle acque del Po, dalle acque superficiali del quale Ferrara attingeva il 70% dell’acqua da potabilizzare.
Oggi, i consiglieri comunali di “Civica Anselmo” e “La Comune di Ferrara” presentano una mozione per “richiedere al Gestore Hera Spa di sviluppare ulteriormente il monitoraggio e la quantificazione della somma di Pfas nell’acqua destinata al consumo umano nel Comune di Ferrara”, nonché per “procedere, in collaborazione con il gestore, all’analisi puntuale a campione dell’acqua potabile, o dell’acqua in bottiglia, erogata nelle scuole pubbliche presenti nel Comune”, infine per “rendere pubbliche integralmente le risultanze provenienti da Hera Spa – ed eventualmente da indagini effettuate in autonomia dal Comune stesso – circa la quantificazione della presenza delle singole sostanze Pfas, e comunque della qualità dell’acqua dell’acquedotto pubblico, e di farne capillare pubblicità, attraverso tutti i canali istituzionali, al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione circa la qualità dell’acqua consumata”.
La mozione, inoltre, invita a “richiedere alla Regione Emilia Romagna di implementare il piano di monitoraggio capillare su tutto il territorio regionale al fine di accertare il reale stato di contaminazione delle acque destinate al consumo umano”, e a “richiedere alla Regione Emilia Romagna di farsi promotrice della sperimentazione che ha per oggetto il monitoraggio diffuso dell’acido trifluoroacetico Tfa, al fine di conoscerne la diffusione e l’accumulo nel tempo, verificando al contempo l’efficacia dei sistemi di trattamento delle acque rispetto a questi inquinanti”.
La mozione conclude con la richiesta di “sollecitare Governo e Parlamento, anche tramite l’invio di questa mozione, all’introduzione del divieto di produzione in Italia di questi inquinanti ‘eterni’“.