
La strategia appena enunciata dal governo Meloni (ministro Pichetto Fratin) rinuncia definitivamente alla costruzione di un deposito unico nazionale delle scorie nucleari, optando di lasciarle dove si trovano. Si userebbero cioè gli stoccaggi esistenti: in Italia i depositi temporanei che custodiscono rifiuti radioattivi sono ex centrali nucleari (4 centrali e 4 impianti del ciclo del combustibile), centri di ricerca nucleare e centri di gestione di rifiuti industriali. Le ex centrali nucleari, attive fino alla fine degli anni Ottanta, sono a Trino (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina e Sessa Aurunca (Caserta). Ci sono poi un impianto di “Fabbricazioni Nucleari” a Bosco Marengo (Alessandria) e tre impianti di ricerca sul ciclo del combustibile a Saluggia (Vercelli), Casaccia (Roma) e Rotondella (Matera).
Ebbene, questa marcia indietro governativa riattualizza l’edizione di “Storia nucleare”, il dossier di Lino Balza che racconta la storia che va da Bosco Marengo (AL) al Forum nazionale dei Movimenti Antinucleari e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi “verde-giallo-rossi” e “policromo”, e infine di destra, fino all’odierno rilancio del “nuovo nucleare” e alla risoluzione del deposito nazionale. L’attualità è vieppiù affermata dall’imminente Referendum dell’8-9 giugno 2025.
“Storia nucleare” racconta oltre quaranta anni (1981-2025) di lotte contro il nucleare in Italia: l’epopea della mobilitazione popolare che contrastò il nucleare civile e ne perseguì la fuoriuscita definitiva, anche tramite una sentenza pilota valida come precedente per tutti i siti nucleari italiani. E’ anche la Storia dello strapotere politico-giudiziario che la impedì sulla pelle delle generazioni presenti e future; dunque, è Storia -documentata- anche di connivenze complicità corruzioni ignavie.
“Storia nucleare” è disponibile a chi ne fa richiesta: tratta in breve da stralci dei libri “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione – Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”, nonché alle centinaia di articoli del Sito “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza” gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.