Vecchi, Nuovi fascismi, oppure fascismi mascherati?

Spettabile redazione ,
leggo da decenni con interesse i vostri articoli e anche oggi ho approfondito i vari temi come quello di Eva Maldonado sui Fascismi del XXI secolo, oltre ai vostri libri. Vedendo quello sul ricatto sanitario, non posso non ricordare il ricatto sanitario del 2021/2022 in cui i partiti di sinistra o presunti tali (PD, 5stelle e compagnia bella…anzi brutta!) hanno imposto un ricatto sanitario in cui chi non acconsentiva a subire i vaccini covid veniva privato del lavoro e stipendio, complice una tessera (il green pass) obbligatoria per lavorare, usare i mezzi pubblici e usufruire di servizi e molto altro per le persone da 12 a 99 anni.
Quindi spiace dirlo, ma io quello che si associa per prima cosa al fascismo ovvero “se non prendi una tessera e fai quello che ti dico io stato/governo non lavori, non usi i treni non vai in banca/posta” associato a campagne di stampa denigratorie e discriminatorie il sottoscritto (e molti altri) lo hanno subito da partiti di sinistra nel periodo covid.
Quindi non stupitevi se molta parte del “vecchio popolo della sinistra” guarda a destra per scappare dal fascismo.
Spiace che questi temi non vengano affrontati dai partiti di sinistra se non in modo unidirezionale e manicheo (VAX buoni, NO-VAX cattivi).
Perchè a me sembra che la “destra” persegua un fascismo teorico, mentre la sinistra, nel 2021-202 ha messo in PRATICA il fascismo alla luce dei fatti sopra descritti.
Cordialmente
Marco Milanesio
PS: La presente mail è nella responsabilità dell’autore e NON associata all’ente di appartenenza
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Professore di Chimica Fisica
Università del Piemonte Orientale “A Avogadro”
Via Michel 11, 15100 Alessandria – Italy

Ilva. Pieno sostegno alla magistratura contro il governo.

La mattina del 7 maggio 2025 all’altoforno 1 dello stabilimento Ilva di Taranto si è verificato lo scoppio di una tubiera, con uscita di gas incendiato e proiezione di materiale solido incandescente, causando un vasto incendio. L’evento ha esposto a gravi rischi i lavoratori presenti nell’area.
 
l sequestro dell’altoforno è un atto che la magistratura ha dovuto prendere di fronte a un incidente rilevante che oggettivamente costituisce un pericolo grave e immediato. Ancora una volta si conferma una cosa evidente: abbiamo avuto ragioni da vendere nel contestare in ogni sede le gravi critiche degli impianti ILVA. Mi fatti ci danno ragione, purtroppo.
 
La Procura di Taranto si è agita con tempestività, trasparenza e rigore, autorizzando tutte le attività richieste dall’azienda nei tempi previsti e in piena conformità alle indicazioni tecniche degli enti preposti al controllo ambientale e alla sicurezza. Le decisioni assunte sono state dettate esclusivamente dalla necessità di tutelare l’integrità delle prove, la sicurezza dei lavoratori e la salute pubblica, senza mai ostacolare le attività essenziali per la messa in sicurezza dell’impianto.
 
Il ministro Urso, invece di trarre insegnamento dalle dure ed evidenti lezioni dell’esperienza, contesta la magistratura. Fa come il malato che contesta il medico.
 
Ricordiamo che Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva inaugurato la riaccensione dell’altoforno 1 dello stabilimento siderurgico di Taranto il 15 ottobre 2024, dopo che l’impianto era stato fermato da agosto 2023 per manutenzione. Le associazioni ambientaliste avevano contestato l’evento.
 
Ricordiamo infine che, per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), tra le misure rimaste incomplete allo stabilimento Ilva di Taranto spicca la mancata acquisizione del certificato di prevenzione incendi (CPI) per il quale sono state chieste e concesse numerose proroghe.
 
Clicca qui Peacelink.

Rispettare il diritto all’obiezione di coscienza.

15 maggio 2025 – Giornata internazionale dell’obiezione di coscienza indetta dalla WAR RESISTERS INTENATIONAL, insieme a Connection e.V., European Bureau for Conscientious Objection, Pax Christi International, Quaker Council for European Affairs, Un ponte per.
 
Queste organizzazioni, nell’occasione, hanno lanciato un appello alle istituzioni europee e ai paesi membri a rispettare pienamente questo diritto umano. Si tratta di dar protezione agli obiettori di coscienza costretti a fuggire dai propri paesi in cui l’esercizio di questo diritto è violato e criminalizzato. Le citate organizzazioni invitano inoltre organizzazioni della società civile, gruppi e individui a partecipare a una mobilitazione social per domani e i giorni a seguire, pubblicando contenuti a tema che sono stati realizzati apposta per l’occasione e disponibili a questo link: https://drive.google.com/file/d/1qzE7iHKM6N5g5bemU5Oan5EdgEQws-WM/view?usp=drive_link 

Il piano nucleare del governo si riduce a slogan e annunci ad effetto.

Le aziende interessate al business del nucleare, sostenute da Confindustria, promuovono il Governo per il cosiddetto “nuovo nucleare”. Il quale, attraverso il PNIEC, ipotizza per il 2050 una quota di energia nucleare doppia rispetto a quella prevista dalla IEA su scala globale. Il Piano punta su reattori di nuova generazione a fissione: gli SMR (Small Modular Reactor) e gli AMR (Advanced Modular Reactor), entrambi progettati per essere più sicuri e flessibili delle centrali tradizionali. Ma nessuna di queste tecnologie è disponibile e siamo ancora a livello di prototipi e progetti sulla carta.
 
Clicca qui l’opposizione del “Coordinamento Libero” con l’intervento del suo presidente, Attilio Piattelli.

La transizione energetica in Italia.

Un processo cruciale per la decarbonizzazione e il rispetto degli obiettivi ambientale prevede il passaggio da fonti di energia fossile a rinnovabile. L’obiettivo è ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza dalle appartenenza di energia, aumentando l’uso di fonti come eolico, solare, idroelettrico e biometano.
 
L’Associazione Energia per l’Italia, in collaborazione col Centro di Etica Ambientale, organizza quattro incontri di studio e discussione sulla Transizione Energetica nel nostro Paese, dal titolo La Transizione Energetica in Italia, evidenze, riflessioni e strategie per un percorso virtuoso verso gli impegni climatici europei e internazionali.
 
Gli incontri si terranno in modalità mista (presenza/online) a Bologna e Parma nei giorni 8, 13, 20 e 27 maggio 2025, con l’intervento di esperti del mondo della ricerca e delle imprese. Clicca qui per il programma e le modalità di iscrizione e partecipazione.

Pace disarmante e disarmata significa non commerciare armi con Israele.

Aderiamo e invitiamo ad aderire all’appello lanciato da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo per rompere il silenzio su Gaza: un invito urgente a parlarne ovunque – nei media, nei social, nelle scuole, nelle piazze – con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.
 
Sosteniamo la campagna promossa dal Coordinamento No Riarmo contro l’acquisto di tecnologia militare da Israele. In questi giorni, la Commissione Difesa del Senato sta valutando l’acquisto di aerei G550 CAEW, sofisticati strumenti di guerra e sorveglianza prodotti dalla Elta Systems, una sussidiaria della statale Israel Aerospace Industries. Si tratta di tecnologia militare israeliana. Riteniamo inaccettabile che, mentre la comunità internazionale denuncia crimini di guerra e violazioni dei diritti umani a Gaza, l’Italia scelga di rafforzare legami economici e militari con l’industria bellica israeliana. Chiediamo che l’Italia fermi immediatamente ogni collaborazione militare con Israele, non dia un solo euro all’industria militare israeliana e investa invece in scuola, sanità, giustizia sociale e riconversione ecologica.

Inquinamento record in Italia.

La mappa evidenzia come in Italia la riduzione delle concentrazioni di PM2,5 siano state inferiori al 10% rispetto al 2005 (dati 2020) verso l’obiettivo europeo invece di riduzione del 55%
 
La Commissione europea e l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) hanno pubblicato il secondo rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook, che fornisce una panoramica del lavoro dell’UE per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero del 2030. La Commissione ha inoltre pubblicato il suo quarto rapporto Clean Air Outlook . Gli obiettivi “ Zero inquinamento al 2030 ” sono espressi in dettaglio. I rapporti mostrano che le politiche dell’UE hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico, l’uso di pesticidi e i rifiuti di plastica in mare. Tuttavia, i livelli di inquinamento sono ancora troppo elevati , in particolare a causa del rumore nocivo, delle emissioni di microplastiche nell’ambiente, dell’inquinamento da nutrienti e della produzione di rifiuti.
 
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