La narrazione della destra: un “popolo autentico” in pericolo, un’élite corrotta che lo tradisce e una serie di “nemici” che incarnano questo presunto declino: migranti, femministe, gruppi LGBTI, ambientalisti, stampa indipendente e persino giudici.
Questo linguaggio populista serve a nascondere politiche profondamente conservatrici, se non addirittura regressivo: tagli ai servizi pubblici, restrizioni ai diritti civili, attacchi all’istruzione e alla cultura, delegittimazione delle organizzazioni internazionali e concentrazione del potere in figure forti, carismatiche e polarizzanti.
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