Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo.

Nel corso della recente conferenza (clicca qui il video)  organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro, l’intervento del professor Maurizio Pallante  è stato il clou della presentazione della Class action contro Solvay: produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene, emblematiche e cardine (si trovano ovunque, in padelle, contenitori alimentari, acqua di rubinetto,  tessuti impermeabili eccetera) di questo modello di sviluppo pur determinando a livello planetario  un disastro ecologico e sanitario epocale.

Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, nel suo intervento aveva rimarcato la necessità di un nuovo modello di economia -“la conversione economica dell’ecologia”- che abolisca il concetto di sviluppo, che è incompatibile con la vita del pianeta, in quanto sia il capitalismo che il socialismo si sono posti la crescita della produzione delle merci come obiettivo dei loro modelli di economia, con vittoria dell’economia di mercato sull’economia pianificata, del capitalismo sul socialismo.

L’equiparazione dei due modelli aveva suscitato nella conferenza un avvio di dibattito, che idealmente viene qui riproposto (clicca qui) da Peter Boyle, il quale, riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, se da un lato sprona la sinistra a  prendere sul serio l’idea della decrescita, dall’altro afferma che  l’ecologia non era una considerazione secondaria per Karl  Marx, ma al centro della sua analisi del capitalismo, della sua critica alla ricerca cronica della illimitata  crescita economica da parte del capitalismo. Insomma, Marx avrebbe capito che il comunismo avrebbe portato sia abbondanza che decrescita: ristrutturando radicalmente l’economia per dare priorità ai bisogni sociali e alla sostenibilità ecologica, sarebbe possibile migliorare la vita della maggioranza anche riducendo la produzione. Questa visione di una società post-capitalista è comune a Maurizio Pallante?

Intervenire sulle fonti terrestri di rifiuti marini.

Le fonti terrestri rappresentano l’80% dei rifiuti marini in Europa e circa l’85% di essi è di plastica, secondo il rapporto dell’EEA ‘Dalla fonte al mare – L’indicibile storia dei rifiuti marini’. Gli imballaggi e i piccoli oggetti di plastica costituiscono quasi l’80% di questi rifiuti di plastica. Occorre affrontare le cause alla radice: alla fonte per evitare che i rifiuti inquinano i fiumi terrestri e si dirigono verso le nostre coste e mari. Clicca qui.

Fermate i 52 giganteschi “aerogeneratori” in Montefeltro.

Sono ormai 9 i progetti di impianti eolici di taglia industriale presentati a catena, nell’arco di pochi mesi.  L’istanza al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Toscana, per impedire l’assalto scriteriato di pale eoliche in alta Valmarecchia e Valtiberina, è stato presentato da  Italia Nostra sezioni Firenze e Valmarecchia, WWF sezioni di Rimini e Forlì-Cesena, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Regione Toscana, Associazione I Cammini di Francesco in Toscana, Gruppo di Intervento Giuridico, Associazione Culturale D’la dè Foss (Al di là del Fosso), Associazione Altura ed i Gruppi Crinali Bene Comune in Valmarecchia e Appennino Sostenibile in Toscana. Clicca qui

Tortura e maltrattamenti nelle frontiere europee.

Sostieni anche tu questa richiesta della cittadinanza alle istituzioni europee. Entro il 10 luglio 2024, riuscendo a raccogliere 1.000.000 di firme (53.580 per l’Italia), si può chiedere l’adozione di strumenti normativi adeguati affinché sia applicato in via effettiva l’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali della UE e sia bandito l’uso della violenza, della tortura e di trattamenti inumani e degradanti nel controllo delle frontiere dello spazio UE e all’interno dei paesi terzi con i quali le Istituzioni europee o uno o più stati membri hanno stretto accordi volti a contenere l’ingresso in Europa di migranti o richiedenti asilo, nonché all’interno degli stessi stati membri nella gestione dell’accoglienza, prevedendo sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi stabiliti.
Link per firmare: https://eci.ec.europa.eu/032/public/#/screen/home

Campeggi di lotta in agosto.

Clicca qui i programmi di

OSTUNI CLIMATE CAMP Camping Cala dei Ginepri

RÉSISTANTES INCONTRI DI LOTTE LOCALI E GLOBALI sull’altopiano del Larzac in Francia

CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA)- BRIANCON (FR)

CAMPEGGIO NOMUOS 2023 in Contra Ulmo, al terreno NoMuos, Niscemi

CORTEO E CAMPEGGIO NO PONTE piazza Cairoli Messina.

L’aria condizionata è una delle cause del cambiamento climatico.

Le attuali tecnologie utilizzate per il raffrescamento degli ambienti usano combustibili fossili e sono in grado di ridurre le temperature interne ma rilasciano calore, aumentando quindi quelle esterne, tanto che ad esempio studi dell’Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l’Ambiente dei Paesi Bassi parlano di produzione di gas serra con un effetto di circa 4.000 volte superiore all’anidride carbonica e un conseguente aumento del 25 per cento delle temperature stimato per la prima metà di questo secolo; o ancora che uno studio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, recentemente pubblicato su Scientific Reports, afferma che l’uso dei condizionatori per far fronte all’aumento delle temperature da qui al 2050 rischia di generare un aumento di emissioni nell’ordine di 10 milioni di tonnellate di anidride carbonica in Europa e ben 120 milioni in India.

Limiti di esposizione alle radiazioni dei telefoni cellulari.

Clicca qui International Journal of Environmental Research and Public Health.  Dopo la pubblicazione della bozza di decreto legge che prevede di innalzare i limiti di legge da 6 a 27 o 30 V/m,  le associazioni A.P.P.L.E.- elettrosmog (Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog), ISDE- Medici per l’Ambiente, A.I.E(Associazione Italiana Elettrosensibili) e A.M.I.C.A. (Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale), assieme ad altri numerosi gruppi e comitati, hanno inviato al governo, ai parlamentari e consiglieri regionali una lettera appello https://www.applelettrosmog.it/  per chiedere di non innalzare gli attuali valori.

Non ho patria.

Un gruppo di preti della Toscana, ex-cappellani militari, al termine di un loro incontro emisero un comunicato, dove esprimevano “riverente e fraterno omaggio a tutti i caduti d’Italia” e allo stesso tempo il loro pensiero andava a tutti i soldati “di tutti i fronti e di tutte le divise, che morendo si sono sacrificati per il sacro ideale della Patria”. Il comunicato si chiudeva con un riferimento molto duro a tutte quelle persone, che si trovavano in carcere a motivo della loro obiezione di coscienza: «Considerano un insulto alla Patria ed ai suoi caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza” che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà».

Clicca qui il testo della “Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’11 febbraio 1965″ pubblicata da don Lorenzo Milani.  Quella lettera costò a Milani due processi per apologia di reato. La lettera, insieme all’autodifesa al processo, costituisce uno dei grandi testi a sostegno dell’obiezione di coscienza contro ogni guerra, contro ogni esercito, contro ogni uccisione.