La posta in gioco dell’Ucraina.

Perché nella guerra in Ucraina l’ultima cosa che conta è il destino di quel Paese e dei suoi abitanti? Lo scontro militare poteva terminare a poche settimane dal suo inizio, in quanto nel marzo dell’anno scorso Putin e Zelensky si erano quasi accordati sul ritiro delle truppe russe in cambio di un impegno per la neutralità permanente dell’Ucraina da inserire nella sua Costituzione. Perché allora la proposta di pace – redatta e firmata dal capodelegazione di Kiev – fu stracciata e la popolazione stritolata? (clicca qui)

Economia di guerra.

Senza conflitti di interessi. Quel che un tempo si chiamava “complesso militare-industriale” e che ora possiamo chiamare semplicemente “economia di guerra” emerge con tutta la sua potenza nella politica odierna. E si rende visibile non più soltanto secondo modalità di infiltrazione o condizionamento occulto, ma si presenta ormai alla luce del sole, senza più infingimenti da centro-sinistra, quale fondamento strutturale delle decisioni e delle visioni politiche ed economiche dello Stato. (clicca qui).

Una lista nonviolenta alle europee del 2024.

Una lista nonviolenta per la pace che proponga come obiettivo fondamentale la cessazione della guerra e di ogni politica di guerra; e che quindi proponga il disarmo, la smilitarizzazione, la difesa popolare nonviolenta, i corpi civili di pace, il ripudio della violenza, il riconoscimento e la difesa integrale dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la protezione e l’accudimento dell’intero mondo vivente. (clicca qui).

Le nostre complicità con i crimini di guerra.

Su PeaceLink è ora disponibile un rapporto ONU sull’Ucraina (clicca qui).

Un rapporto su cui è sceso un velo di silenzio perché documenta cose scomode e sgradite. Perché non se ne parla? Non se ne parla perché documenta la violazione dei diritti umani da parte delle autorità politico-militari ucraine. E’ un’indagine minuziosa svolta dall’ONU in Ucraina. L’ONU esprime preoccupazione su varie questioni, fra cui anche “torture, maltrattamenti e violenze sessuali”.

Recentemente PeaceLink ha pubblicato un rapporto su analogo argomento che metteva sotto accusa la Russia. (clicca qui).