Fermare la privatizzazione della sanità e della salute.

Per la tutela del diritto alla Salute, per un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche e organizzative ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura; serve, per questo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura; per garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza. Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.

Da Vienna a Vilnius, il confronto a distanza fra forze di pace e di guerra.

A Vilnius il vertice per la guerra:  sul tavolo della Nato  siederanno l’11 luglio i rappresentanti dei Paesi del patto atlantico: in discussione questioni decisive  come  lo status dell’Ucraina. Per questo motivo a Vienna si è appena svolto il vertice per la pace: rappresentanti   da diverse parti del mondo, con esperienze, agende e posizioni diverse, ma tutti uniti dalla lotta per la pace, per la democrazia e la giustizia sociale e per un equilibrio ecologico in un mondo senza neocolonialismo, neonuclearismo, dominazione patriarcale, razzismo e sfruttamento dell’essere umano. Clicca qui.

Contro il ponte, la manifestazione a Torre Faro la più partecipata di sempre.

Il primo corteo di una nuova fase di lotta contro il mostro sullo Stretto di Messina :“Non era scontato che alla prima chiamata pubblica avrebbero risposto migliaia di persone, nell’esultanza di ritrovarsi accanto amiche e amici, conosciuti, ritrovati o sconosciuti, e nel calore degli abitanti del borgo marinaro che spuntavano dai vicoli e si univano al corteo, salutavano dai balconi, dalle spiagge e dagli esercizi commerciali. Perciò rilanciamo l’assemblea pubblica che si terrà sabato 24 giugno per decidere, in maniera sempre più allargata e orizzontale, come continuare la mobilitazione nei prossimi mesi”. (continua

Li chiamano fatalità.

Su 334 cantieri ispezionati, l’80% risulta irregolare. 116 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, 100 per sicurezza lavoro e 56 per lavoro nero. Su 723 aziende ispezionate e 1.795 posizioni lavorative, 349 di queste trovate irregolari. “Più nel dettaglio, sono state 568 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 166 le sospensioni, con 289 persone deferite per D. Lgs. n.81/08, per un totale di 3.038.828 euro in sanzioni e ammende”.
I padroni se la cavano con qualche multa e qualche fermo produttivo. Tra gli operai che ogni giorno lavorano tanti non torneranno più a casa. Questi i risultati prima che i Consulenti entrassero nell’Ispettorato. (continua)

Quattro milioni rinunciano alle cure.

Trovano i soldi per le armi ma: nel sistema sanitario pubblico è necessario attendere 720 giorni per una mammografia, 375 per un’ecografia, un anno per una TAC, 6 mesi per una risonanza magnetica. Per visite diabetologiche, dermatologiche o reumatologiche non si scende sotto i 10 mesi. Non va meglio per gli interventi chirurgici: in cardiologia e ortopedia bisogna attendere almeno un anno. Fino a 6 mesi per un intervento oncologico. (continua)

Il genocidio curdo.

Cari/e, vi invio il report (clicca) della delegazione italiana che è stata in Iraq dal 19 al 31 maggio, a Shengal, nella terra degli ezidi, governatorato di Ninive e al Campo rifugiati di Makhmour, per incontri con la società civile kurda ed ezida, per implementare i progetti dell’ospedale di Serdest e delle attrezzature sanitarie per il Campo di Makhmour, per lanciare – come ci hanno chiesto – una grande campagna (clicca qui) per il riconoscimento del genocidio ezida del 2014 ad opera dell’ISIS, un riconoscimento che è già pervenuto dall’Onu, dai parlamenti belga, olandese, australiano e tedesco. L’Italia ha riunito una commissione parlamentare per questo, nel 2019, senza poi dare seguito all’iniziativa. Con l’occasione, facciamo girare la proposta politica che dovrà poi essere integrata dal punto di vista legale e consegnata ai parlamentari: vi preghiamo di sottoscriverla, con nome, cognome, luogo di residenza, codice fiscale e indirizzo mail. Le adesioni sono individuali e collettive.

Gli USA impongono la legge del più forte.

Ma sono ancora il più forte? Per quanto tempo ancora? Per ora, stanno imponendo il loro ordine mondiale incentrato sui  Paesi dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. Cinque sono gli indiscutibili successi.  1. Tutti hanno ritenuto che le minacce all’egemonia occidentale provengano dalla Cina e dalla Russia. 2. I loro partner e alleati hanno accettato di aumentare la spesa militare fino al 2% o più del PIL, con il riarmo della Germania, un triste ricordo per i francesi e altri Paesi europei. 3. Allineare quasi tutti i Paesi della NATO contro l’aggressione russa, estendendola a Svezia e Finlandia. 4. Aumentare l’influenza del comando militare dell’Asia-Pacifico coinvolgendo Australia, Regno Unito e Washington nell’AUKUS, che aggiungerà sottomarini nucleari a Canberra. 5. Il riarmo del Giappone, l’unico Paese che ha subito gli orrori di due bombe atomiche e che preoccupa seriamente la Cina e i coreani a causa del suo passato coloniale, insieme a una maggiore cooperazione militare degli Stati Uniti con le Filippine, oltre alle 30.000 truppe dispiegate dal 1953 in Corea del Sud.

I critici ritengono invece che questi successi della “dottrina Trump” non siano nuovo ordine mondiale bensì disordine. (continua).

Ogni giovedì Radio No Tav.

Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra. Stralci dell’epoca potete sentirli nella sigla iniziale…. Ogni settimana approfondiamo avvenimenti di attualità sulla lotta e cerchiamo di socializzare tutte le informazioni utili a chi si batte contro il treno veloce, in Valsusa e altrove. Sul sito potete trovare un buon archivio, ordinato tramite tag, con le registrazioni delle trasmissioni di questi ultimi anni…. Potete contattare la redazione al nostro numero 3770862441 attivo durante il programma.”.

Per le altre iniziative di lotta in Valsusa: clicca qui.