Uscire dalla Nato e anche riformare l’ONU.

Stati Uniti, Russia, NATO, Israele si sentono in diritto di violare la Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale quando ciò fa comodo ai loro interessi. Questo accade dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dall’istituzione dell’organismo la cui Carta dovrebbe essere  una sorta di costituzione globale che regola i 192 Stati che compongono la comunità internazionale.

Per restare negli ultimi decenni. Nel 1979 l’Unione Sovietica occupò l’Afghanistan per proteggere un governo favorevole a Mosca e dovette ritirarsi 10 anni dopo. Gli Stati Uniti lo fecero nel 2001 alla ricerca di Osama bin Laden e rimasero nel paese per due decenni. La NATO, sotto il comando di Washington, ha bombardato ciò che restava della Jugoslavia per tre mesi nel 1991. Poi sono arrivate le guerre di “liberazione” guidate dalla Casa Bianca per ottenere armi inesistenti in Iraq (2003) o per instaurare la democrazia in Libia (2011) e in Siria (2014). Le condanne della comunità internazionale non servono a nulla finché gli Stati Uniti proteggono Israele nel Consiglio di Sicurezza. In Ucraina Usa/Nato si scontrano con Russia   dopo  che il Patto di Varsavia ha cessato di esistere più di due decenni fa con la scomparsa dell’Unione Sovietica. Clicca qui.

La guerra fredda è finita sciogliamo la Nato.

Oppure inviamo armi per una guerra sempre più calda, atomica?  

Il “Corriere della Sera” dell’8 maggio, forse con qualche imbarazzo, ha pubblicato un clamoroso articolo dell’ex ambasciatore a Mosca Sergio Romano in cui si chiede lo scioglimento della NATO, oggi priva delle ragioni per cui è nata. L’articolo dell’autorevole esperto di politica internazionale  dice infatti così: “L’Alleanza atlantica ha avuto una parte utile e rispettabile. Ma la Guerra fredda è finita, il comunismo è sepolto, gli Stati Uniti hanno avuto un presidente come Trump e sarebbe giunto il momento di fare a meno di un’istituzione, la Nato, che ha ormai perduto le ragioni della sua esistenza“. Clicca qui.

Referendum per la sanità pubblica e contro l’invio di armi in Ucraina.

Sono organizzati dal Comitato di Generazioni Future presieduto dal giurista Ugo Mattei e da influenti personalità del mondo accademico e culturale. 500mila firme entro luglio. I cittadini possono firmare ai banchetti organizzati nelle principali città italiane (clicca qui generazionifuture.org), ovvero presso gli uffici elettorali dei comuni di residenza, oppure digitalmente sulla piattaforma Itagile.it

Attraverso il primo quesito, in cui si denuncia il progressivo indebolimento della sanità pubblica in favore delle spese militari, si intende escludere le strutture private da alcuni piani sanitari territoriali e porre fine al conflitto di interessi nell’allocazione dei fondi pubblici per la sanità. Il secondo quesito è invece volto a cancellare le attuali basi giuridiche del trasferimento di armi in Ucraina. Con il terzo quesito, presentato dal Comitato Ripudia la Guerra, si vuole togliere all’Esecutivo il potere di derogare il divieto di esportazioni di armi ai Paesi coinvolti nei conflitti. 

No al raddoppio aeroportuale di Venezia.

Inquinamento atmosferico acustico e lagunare, traffico terrestre e acqueo, disboscamento, sarebbero le conseguenze del  progetto di  raddoppio del traffico aeroportuale di Tessera, con la crescita dai 10 milioni di passeggeri del 2019 a oltre 20 milioni/anno nel 2037, con circa un decollo o atterraggio al minuto (o due, dipende dagli orari giornalieri) e circa 60mila passeggeri al giorno. Clicca qui.

Verso la PerugiAssisi – Prende il via la 3 Settimana Civica.

Clicca qui le informazioni su come partecipare alla marcia  del 21 maggio.

Nel 75° anniversario della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a 100 anni dalla nascita di don Milani,  dal 15 al 21 si svolgerà la terza “Settimana Civica”, una originale iniziativa dedicata alla valorizzazione e promozione dell’educazione civica delle giovani generazioni. Clicca qui il programma