No al rigassificatore a Punta marina di Ravenna.

Perpetuerebbe una perniciosa dipendenza dalle fonti fossili di energia. Non comporterebbe un aumento della autonomia energetica dell’Italia. Rappresenterebbe un obiettivo militare nel caso malaugurato di un prolungamento del conflitto bellico. Sarebbe un danno per l’ambiente, l’ecosistema e la salute pubblica. Il progetto non risponde agli interessi della collettività e sarebbe imposto a una comunità totalmente esautorata da decisioni e scelte maturate fuori dalle più elementari norme della democrazia. Il progetto è da respingere con contestuale rottamazione della nave BW Singapore. Clicca qui Vito Totire, medico del lavoro e portavoce della «RETE NAZIONALE LAVORO SICURO.

“Giornata dei disertori” contro la “Festa della guerra”.

“Dalle trincee della grande guerra sino alla Russia e all’Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, c’è chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato. Durante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione.  Il 4 novembre, nell’anniversario di quella “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro. Sul solo fronte nord est della penisola ci furono 600.000 morti. In memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia come in Ucraina: una giornata di lotta per la cancellazione di tutte le frontiere, per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero”. Clicca qui altre iniziative NoTav Valsusa sulla newslettera di Doriella&Renato.

“Non dimenticare i palestinesi. Sono un popolo di carcerati”.

È stato definito lo storico israeliano più coraggioso. Ilan Pappé ha da poco dato alle stampe La prigione più grande del mondo. Storia dei Territori Occupati (Fazi editore), un libro che ricostruisce rigorosamente, con dati e materiali d’archivio, una mostruosa ingiustizia sotto gli occhi del mondo, eppure tollerata: come la Cisgiordania e la Striscia di Gaza siano state trasformate da Israele in un immenso carcere.

Il libro è dedicato ai bambini della Palestina che sono stati uccisi, feriti e traumatizzati e scrive che nella prima Intifada (la rivolta palestinese dal 1987 al 1993) la sezione svedese di Save The Children stimò che tra i 23.600 e 29.000 bambini, un terzo dei quali con meno di 10 anni, dovettero essere curati a causa delle ferite provocate dalle percosse. È figlio di gente sfuggita al nazismo, quando ha iniziato a mettere in discussione le brutali politiche di Israele contro i palestinesi? Clicca qui l’intervista.

E’ inammissibile manganellare gli studenti?

Sì. Gli studenti iraniani, giustamente protestano. Gli studenti italiani, giustamente, protestano. Non c’è differenza.

No, gli studenti italiani protestano ingiustamente.

Chi l’ha deciso?

Il governo.

Anche il governo iraniano l’ha deciso.

Ma in Italia il governo è democratico perché qui si vota.

Anche in Iran si vota.

Ma poi comanda Khamenei.

E chi è Khamenei?

La guida suprema, una specie di papa musulmano.

Ecco la differenza. In Italia il governo il Papa non lo caga.