In merito alle proposte del neo Nobel per l’economia, William Nordhaus, per attenuare le cause dei cambiamenti climatici (surriscaldamento globale), Giorgio Nebbia esprime un commento critico: “Finora nessun rimedio della scienza economica o della tecnica ha mostrato di essere efficace nell’attenuare la crisi climatica… se si volesse rallentare l’aumento della concentrazione di gas serra nell’ atmosfera che sta portando ad un riscaldamento planetario crescente, occorrerebbero misure drastiche tali da compromettere la base stessa dell’economia, il dogma della crescita. Alcuni credono che una qualche attenuazione si potrebbe ottenere con energiche azioni sui consumi in modo da diminuire quelli dei paesi ricchi e spreconi pur assicurando un minimo decente livello di vita ai poveri. E’ un po’ quello che ripete l’enciclica ‘Laudato si’, ma a Papa Francesco pochi governanti danno retta, non è mica un premio Nobel”. Clicca qui Giorgio Nebbia.
Giorno: 11 Ottobre 2018
Sicurezza sul lavoro: è sempre strage.
Nei primi 8 mesi del 2018: morti 713 lavoratori (3 al giorno) e 419.400 casi di infortunio. Malattie professionali nel 2017 sono state 40.219. Completamente trascurata la formazione del personale per la prevenzione del rischio. A Bologna, prima manifestazione fieristica italiana dedicata alla promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (clicca qui).
Legambiente con il Comitato “Aria pulita” denuncia una nuova terra dei fuochi in Sicilia.
A Joppolo Giancaxio, a pochi chilometri dalla Valle dei Templi, nell’area di importanza comunitaria delle Maccalube, vicino al fiume Akragas, hanno individuato, in un “centro di compostaggio”, anche una discarica di fanghi e percolati, nonché rifiuti di plastiche incendiati e sepolti, che provocano difficoltà respiratorie e conati di vomito. Sequestro del sito e imputazione della Procura alla ditta Giglione per dispersione di rifiuti, inquinamento ambientale e avvelenamento della falda acquifera.
Sanità sempre più privata in tutte le Regioni.
Mancano oltre 10mila medici pediatri, ginecologi, ortopedici, radiologi, urologi, psichiatri, personale del pronto soccorso ecc. Reparti ridotti all’osso. Ferie arretrate, straordinari e turni massacranti. Carenza dei contratti di formazione. Neolaureati senza specializzazioni. Specializzandi che assistono i pazienti senza tutor. Dottorandi che fanno attività clinica nonostante il contratto di ricerca. Ricorso a prestazioni in intramoenia e a specialisti a gettone. Appalti a cooperative e ricorso a medici stranieri. Esternalizzazione di visite ambulatoriali e interventi chirurgici, diagnostica. Esternalizzazione di pronto soccorsi. Orari ridotti nei centri trasfusionali. Insomma fuga al pubblico al privato che offre anche contratti più vantaggiosi.