Una domanda che è stata posta alla Redazione del Blog.

Avete evidenziato una motivazione (condivisibile, peraltro) per non votare sindaco il candidato Tizio o Caia, ma insomma secondo voi chi dovremmo votare?”. Risposta: Purtroppo la scelta cadrà ancora una volta sul meno peggio. Il meglio sarebbe chi considera la salute il bene più prezioso da tutelare, e dunque considera la Fraschetta l’emergenza ambientale e sanitaria più importante da affrontare secondo impegni ben precisi (noi le proposte le abbiamo elaborate).

L’emergenza ambientale e sanitaria più importante per Alessandria.

Il Piccolo, con diretta streaming di Radio Gold, organizza per mercoledì 7 giugno ore 21, in sala Ferrero del Teatro comunale, un confronto tra gli 8 candidati sindaco di Alessandria. Come da invito, Medicina democratica ha trasmesso al giornale alcune domande da rivolgere ai partecipanti:

 
A tutti: 
Se il candidato ritiene che la questione Fraschetta sia l’emergenza ambientale e sanitaria più importante per Alessandria, quali azioni più urgenti intende promuovere: 
  1. Comitato scientifico internazionale per la bonifica della falda sottostante la Solvay di Spinetta Marengo, altrimenti i palliativi in corso non impediranno nei secoli a venire il percolamento in falda di cromo e altri 21 veleni cancerogeni sotterrati per un milione di metri cubi.
  2. Monitoraggio di massa del cancerogeno e teratogeno PFOA (e sostituto) sia nelle acque che nel sangue, alla stregua di quanto sta facendo per decine di migliaia di cittadini la Regione Veneto su iniziativa dei Comuni: con risultati epidemiologici allarmanti, in particolare sui bambini. Le analisi devono essere tassativamente di matrice pubblica (Asl, Arpa) mentre ad es. oggi il sangue viene privatamente analizzato dalla sospettabile Solvay su alcuni lavoratori (con responsi comunque allarmanti).
  3. Indagine epidemiologica della Fraschetta che, opportunamente finanziata, finalmente integri e completi quelle parziali che già in questi anni hanno evidenziato dati di malattie e morti impressionanti, a cominciare dai bambini.
  4. Piano di sicurezza emergenza evacuazione soccorso del polo chimico di Spinetta Marengo discusso e approvato democraticamente con tutta la popolazione a rischio.  
N.B. Su tutti i punti Medicina Democratica ha elaborato proposte concrete e particolareggiate di soluzione.
 
A Rita Rossa: Non ritiene di aver meritato il Premio Attila 2016 (213 preferenze su 429 votanti) non avendo ottemperato a nessuno dei suddetti punti?

Lino Balza è Socio fino al Congresso.

Da più parti, soprattutto fuori Alessandria, vi è chi ha interpretato che sono uscito da “Medicina democratica”. Non è così. E’ vero che, al terzo Congresso inconcludente, ho alzato le braccia: l’Associazione già di Maccacaro è irriformabile, il “Movimento di lotta per la salute” ha patito una mutazione genetica esautorando le Sezioni territoriali. E’ vero che dopo 40 anni ho dato le dimissioni dal Consiglio Direttivo essendo state tradite le Vittime Parti civili al processo Solvay di Alessandria e la storia stessa di Medicina democratica. E’ però vero che -contraddizione in termini- ho assecondato quanti mi chiedevano di restare Socio fino al Congresso 2018, convinti che con un cambio di Presidenza sia possibile una riforma con una svolta di 180 gradi. Per quanto riguarda il dettaglio delle sofferte dimissioni, si può leggere il link https://www.scribd.com/document/350043784/Generale-a-Particivili della Lettera che ho recapitato a ciascuna Vittima Parte Civile. Tale lettera è stata inclusa in Appendice alla terza edizione del libro “Ambiente Delitto Perfetto”.

In stampa “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”.

 

La Storia raccontata dal basso, con quei particolari che sfuggono allo studioso. Le radici culturali e sociali di tanti piccoli protagonisti. Il giornalismo a servizio di ambiente e salute.
Il libro è stato stampato a cura dell’autore. I proventi saranno interamente devoluti a “Ricerca cura mesotelioma”. Dello stesso autore, il libro “Ambiente Delitto Perfetto”. Richiedili entrambi a linobalzamedicinadem@gmail.com

Ilva: licenziamenti come “risarcimento” dei tumori.

La vendita dell’Ilva al miglior offerente (ArcelorMittal) si traduce in 6.000 operai in esubero, dopo che per decenni sono stati falcidiati dai tumori. Se i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Incassato l’esonero da ogni controversia legale in fatto di tutela ambientale, i nuovi padroni offrono la miseria di 25 milioni per investire in “salute, sicurezza, ambiente”, mentre annunciano che la sola copertura dei parchi minerari (da cui si alzano le polveri che uccidono i lavoratori tarantini) richiederà ben cinque anni, contro i due previsti dal piano ambientale originario.