Non vogliamo il gasdotto tra gli ulivi sradicati. Rivolta NO TAP nelle campagne leccesi.

Scontri con la polizia antisommossa e feriti al pacifico presidio di cittadini e sindaci a Melendugno, dopo il via libera del Consiglio di Stato al cantiere TAP (Trans Adriatic Pipeline), per impedire il placet del governo all’espianto degli ulivi negli otto chilometri del tracciato del tunnel del gasdotto della multinazionale svizzera (40 miliardi di metri cubi l’anno) proveniente dal Mar Caspio: un’opera costosa (40 miliardi di dollari) peraltro inutile nel giro di dieci anni per il calo dei consumi di gas, e dannosa per l’ambiente e l’economia locale, nonché alternativa alle energie rinnovabili. Malgrado le botte, la lotta proseguirà ad oltranza in riva ad una delle più belle spiagge del Salento.

Clicca qui Gialuca Maggiore, portavoce No Tap.  
Clicca qui Marco Franchi “L’Espresso oggi in edicola: ‘Mafia dietro il gasdotto’. L’azienda querela.

Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata.

Lanciata dai Comitati la petizione rivolta al presidente della Regione per una moratoria di chiusura delle attività estrattive e un miglior sistema di monitoraggio. Oggetto delle inchieste della Procura, i serbatoi dell’Eni sono un colabrodo, i cosiddetti bacini di contenimento non trattengono i veleni.