I maghi consulenti della Solvay alle prese con i giochi di prestigio: come si riesce a dimostrare che un’acqua cancerogena in falda diventa potabile quando esce dal rubinetto.

A scopo pubblicitario, alla prossima udienza una consulente sorseggerà in tribunale un bottiglione di acqua CROMO DOC della fonte Solvay. Lo stabilimento chimico sarà trasformato in idrotermale? Prestazioni idropiniche, inalatorie, fangobalneoterapia. Le piscine dietro le colline di Arkema sono immediatamente convertibili. Sulle colline di rifiuti si potrà sciare grazie alla neve a cielo sereno. A novembre fu già sperimentato il Luna Park. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Pennatagliente “L’udienza del 22 gennaio”

L’inquinamento in falda si sta espandendo, a nord e sul Bormida. Altri pozzi dell’acquedotto sono in chiusura. Acqua imbevibile per altri 30-40 anni, salvo vera bonifica.

Il tre consulenti di Medicina democratica, Fulvio Baraldi geologo, Luigi Mara biologo, Bruno Thieme ingegnere, hanno ampiamente dimostrato la fondatezza dei capi di accusa formulati dal Pubblico Ministero con le richieste di condanna degli imputati. E, siccome nella dimostrazione hanno utilizzato documenti aziendali, hanno altresì dimostrato che Solvay sapeva. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui il testo delle conclusioni dei tre consulenti
Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 22 gennaio”
Clicca qui La Stampa “Al polo chimico colpevoli ritardi”
Clicca qui Il Piccolo “Inquinamento importante, difficilmente recuperabile”
Clicca qui La Stampa “Battaglia tra consulenti su potabilità dell’acqua scaturita dal pozzo8”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: danni ambientali per 50 milioni di euro”

Mistero a Spinetta Marengo

http://www.scribd.com/doc/201951539/Il-Piccolo-Cromo6
Cliccando e leggendo questo articolo, potrete aiutare Il Piccolo e la sindaco Rossa a far luce sul mistero: ci sono  in falda a Spinetta Marengo  21 veleni fra cui cromo esavalente? perché ci sono? e soprattutto chi li ha sotterrati? A tutti coloro che forniranno la soluzione al mistero (direttore@ilpiccolo.net) offriremo in omaggio una bottiglia DOC.
 

Il Ministero dell’ambiente: tutto ciò che era noto ad Ausimont era noto a Solvay. Lo Stato chiede un acconto di 51 milioni di euro per danni da avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica.

Una bonifica della falda sta diventando praticamente impossibile per dolo di Solvay. Non si può imputare colpa agli Enti ciò che è compito dell’azienda: le barriere idrauliche non hanno risolto niente. Falda inquinata addirittura a monte, entra in Bormida. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 22 gennaio”
Clicca qui La Stampa “Al polo chimico colpevoli ritardi”
Clicca qui Il Piccolo “Inquinamento importante, difficilmente recuperabile”
Clicca qui La Stampa “Battaglia tra consulenti su potabilità dell’acqua scaturita dal pozzo8”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: danni ambientali per 50 milioni di euro”

Solvay annuncia in pompa magna un secondo “piano di bonifica” ma non di bonifica definitiva si tratta, al più di messa in sicurezza temporanea. Medicina democratica lo demolisce punto per punto. E propone.

L’elefante Solvay ha partorito il topolino, ma giornali hanno abboccato e dedicato titoloni al presunto “piano”. Invece il colosso belga assolutamente non ha convinto Medicina democratica con il suo progetto tutto teorico di presunta bonifica del cromo esavalente innaffiando qua e là sui terreni ditionito di sodio a sua volta peraltro tossico. Tanto meno soddisfa la fantomatica bonifica del cocktail di altri 20 veleni tossici e cancerogeni che da un’area vastissima colano in falda. Per questi inquinanti Solvay osa definire “bonifica” una già fallimentare cosiddetta “barriera idraulica”. In realtà succhiare tramite pozzi e lavare una immensa falda sotterranea sarebbe una pretesa folle ed è una truffa chiamarla bonifica. Fa ridere poi la presunta bonifica dei metalli pesanti tramite felci che li assorbirebbero dalle radici per trasferirli nel fogliame, poi sfalciato ed inviato a smaltimento. Dunque tutti gli interventi di Solvay si alternano all’insegna della precarietà, definita bonifica. Così è anche per le discariche tossico cancerogene che vengono definite bonificate perché riammucchiate e ricoperte con teloni. Noi dimostriamo che la vera bonifica si può fare solo eliminando i veleni dai terreni che percolano in falda: così si salva la salute, l’ambiente e l’occupazione. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Pennatagliente “il secondo piano di bonifica in pompa magna Solvay smontato pezzo per pezzo”
Clicca qui La Stampa “Bonifica definitiva? No solo temporanea” 
Clicca qui La Stampa “Diversità tra bonifica e messa in sicurezza”
Clicca qui Corriereal “Polo chimico: si fa presto adire bonifica”
Clicca qui La Stampa “Vera bonifica solo togliendo i terreni”

Rischia si saltare la quinta colonna che Solvay aveva piazzato in AMAG.

Giampiero Borsi, PSI, un passato da dipendente dello stabilimento spinettese come uomo di collegamento con i politici e le amministratori locali, rischia di essere estromesso dal consiglio di amministrazione dell’AMAG (municipale acqua gas) dove l’azienda chimica era riuscita a inserirlo addirittura come amministratore delegato. E’ un momento delicato : saltato il truffaldino primo piano di bonifica Solvay-Amag (made by Lorenzo Repetto), ora si sta discutendo il secondo.
Clicca qui La Stampa “Affonda la corazzata Amag. Il sindaco Rossa azzera il cda”
Clicca qui M. Massone “Dovevamo discutere del processo Solvay”