Non diciamoci buon anno…

… che tanto …


 “La più grande prigione è dentro di te”, così diceva Jim Morrison e chissà quanti altri hanno sentito propria questa frase.
Dentro di te, dentro di me..: un mondo! Infiniti attimi che variano e mettono in subbuglio, all’istante e per l’eterno quel fragile mondo.
Perchè, la prigione è dentro me? In fondo, siamo tutti un po’ bigotti con noi stessi, perbenisti e puritani..ammettere a noi stessi l’essere che nutriamo non è cosa semplice. Perchè vibriamo d’altro in continuazione, nessuno s’acquieta..del resto l’acqua quieta s’impantana e puzza. E tanti, puzzano perchè fingono d’acquietarsi…e forse un po’, un po’ lo fanno. Anche questa è una prigione, no?

Allora l’anarchia, intesa come libertà profonda e individuale fornirebbe conforto a molte testoline! Se solo imparassero tutti un po’ a spirare di vento e sbriciolare il mare scegliendo i sassolini bianchi…se fossimo solo un po più selvatici come il finocchietto ai bordi di una statale secondaria, un po’ più verdi, un po’ piumati, palmati, sfilati..animali semplici ma così stupiti dei tormenti umani che forse, forse rideremmo un po’, e ancora un po’.

La vita è una prigione meravigliosa al di sopra di qualsiasi immaginazione umana, è al di sopra della nostra testa, quindi fuori dalla sua sfera. Per favore non proviamo a capirla o a giudicarla, proviamo semplicemente a viverla come un fiore che cresce, sboccia, profuma, appassisce e muore. Tanto non siamo niente di più che un fiore, agli occhi della Terra.

E allora non diciamoci buon anno, che tanto ogni anno è buono per qualcosa e in ogni anno c’è sempre qualcosa di spiacevole…diciamoci: spero di ritrovarti nella mia vita il prossimo anno, nei sorrisi che mi regalerai quando ci rincontreremo. Spero che il nuovo anno ci veda in buona salute e che l’amore sia sempre la prigione dei nostri cuori. Spero che le bollicine ingerite oggi non svuotino il bicchiere di domani, spero che l’amicizia sia sempre sincera e che i miei amori siano sempre, sempre, sempre migliori di me. State attenti alla testa…che prima gira e poi ci confonde.

Con affetto a voi auguro buoni giorni, a chi c’è e a chi ci sarà… E ora vado a prendere un altro po’ di bollicine, perchè necessito di vortici interiori..sempre!

Il PFOA della Solvay è pericoloso anche negli indumenti, oltre che nelle pentole e nell’acqua.‏

Coinvolte grandi marche dell’abbigliamento. E’ tossico, cancerogeno, mutageno teratogeno: cancro alla tiroide, danni alla riproduzione e allo sviluppo del feto, inversione sessuale ecc. Rinvenuto nel sangue dei lavoratori di Spinetta Marengo. Le denunce di Medicina democratica alla Procura di Alessandria. Clicca qui
Clicca qui La Stampa “Ecocidio del PFOA. Quanto durerà?”
Clicca qui CorriereAL “PFOA in abiti e pentole: salute a rischio”
Clicca qui Pennatagliente “PFOA: salute a rischio per abiti e pentole”
Clicca qui Icittadiniprimaditutto  “PFOA: salute a rischio per abiti e pentole”
Clicca qui Accademia Ambientale del Monferrato “PFOA: presente in quantità significative nella acque di Tanaro e Bormida è o  no pericolosa per la salute?”

Scuola: non toccate ancora i nostri diritti!

Con l’arrivo del mese di novembre 2013 è arrivata la consapevolezza che per quest’anno i precari della scuola non riceveranno come di consueto la monetizzazione delle ferie non godute per l’anno di lavoro passato, il 2012/2013. La ‘legge di stabilità’che prevede la cessazione di questo diritto a partire dal 2013/2014, contravvenendo incredibilmente ad ogni regola, sembra rendere operativa questa norma retroattivamente e ci toglie il diritto alla monetizzazione delle ferie anche per l’anno scolastico appena passato.
Ritengo scandaloso e oltraggioso che lo Stato non paghi i suoi debiti ai lavoratori precari che da anni prestano servizio presso le scuole pubbliche statali del Paese.
L’articolo 5 comma 8 del decreto legge n. 95/2012 convertito in legge 135/2012 e la Nota MEF n. 72696 del 4 settembre 2013, prevede che dal 1 settembre 2013 non siano più monetizzate le ferie non godute, anche in caso di contratti scaduti o terminati.
Una situazione tipicamente scolastica e profondamente ingiusta: quella, cioè, di personale che pur lavorando da anni nella scuola su posti vacanti, venga tenuto in condizione di precarietà, pur svolgendo pari mansioni dei colleghi assunti a tempo indeterminato.

Non consentire al personale assunto a tempo determinato di godere del diritto alle ferie e, per giunta, non monetizzarne la mancata fruizione è un provvedimento fortemente iniquo e discriminatorio rispetto al personale a tempo indeterminato, lede un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori (il diritto alle ferie per chiunque svolga un lavoro) per lavoratori già penalizzati dall’inadempienza colpevole dello Stato, lasciati a casa a giugno e ripresi, se va bene, a settembre.
Sottrarre il pagamento delle ferie non godute ai precari della scuola – un vero e proprio furto di Stato – appare come un gesto drammaticamente simbolico della politica di rapina che da anni i Governi di destra o di sinistra, politici o tecnici, fanno sulla scuola pubblica; è un inaccettabile attacco al Contratto Nazionale e alla Costituzione. Quale giustificazione può essere trovata da questo governo allo scippo delle ferie dei precari della scuola?
Il mancato pagamento delle ferie non godute per il 2012/2013 (periodo precedente alla data del 1/9/2013) si configura, quindi come un’ulteriore beffa, che si sta perpetrando sulla pelle dei lavoratori precari della scuola, l’ennesimo schiaffo per una categoria che negli ultimi anni ha subito, più di molte altre, restrizioni e tagli e che sempre con maggiore evidenza è considerata dal proprio “datore di lavoro”, lo Stato, priva di dignità e indegna di considerazione.
Ancora una volta, nel momento in cui si inneggia da più parti ad un cambiamento di rotta per quanto riguarda il settore dell’istruzione, laddove si parla di nuovi investimenti, di rigenerata attenzione o addirittura di “ripartenza” da parte del Ministro Carrozza, siamo costretti a constatare che le parole che ci investono si rivelano quanto mai false e vuote. A smentirle ci pensano i fatti con un’emergenza che non lascia dubbi su quali siano le reali priorità e con quali terribili modi siano perseguite.
Il contratto è uno solo e i nostri diritti contrattuali non si devono toccare!