ILVA. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.

Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e reso noti I NOMI DEI 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta“Ambiente Svenduto”.
TRA QUESTI FIGURANO PERSONAGGI ECCELLENTI, COME IL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA NICHI VENDOLA, IL SINDACO DI TARANTO IPPAZIO STEFANO E L’EX
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIANNI FLORIDO. Clicca qui

Senza occupazione e salario ma con tante scorie nucleari.

La residua pattuglia di dipendenti (13) di Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo è rimasta addirittura senza stipendi, pur essendo dipendenti pubblici per quanto praticamente inattivi. Rischiano di essere anche essi trasferiti a Saluggia. A Bosco Marengo resteranno solo le scorie nucleari. E’ grazie ai compaesani, come Angela Lamborizio sindaca e Ugo Cavallera assessore regionale, se in un vulnerabilissimo capannone sono
in-custodite a tempo indeterminato scorie radioattive pari 132 chili di uranio, con pericolo perenne di catastrofe nucleare per attentato terroristico, incendio, caduta di aereo, di meteorite ecc. Ci rimane la speranza nel ricorso al Consiglio di Stato che abbiamo economicamente intrapreso grazie ad una entusiasmante sottoscrizione popolare e con l’aiuto di Beppe Grillo.

Hanno sempre impedito l’indagine epidemiologica per nascondere il disastro ambientale.‏

Disastro ambientale a Vado Ligure (SV), dieci indagati fra dirigenti e amministratori pubblici per la centrale elettrica a carbone Tirreno Power: omicidio colposo e lesioni colpose, disastro doloso. Dopo 40 anni ha dovuto muoversi la Magistratura. Non è mai stata avviata una seria indagine epidemiologica. Questa è l’analogia più evidente con Spinetta Marengo. Clicca qui una riflessione di Ferruccio Sansa e prova a sostituire nel testo la parola “Vado Ligure” con “Spinetta Marengo”.

La foto è stata divulgata dall’agenzia di pubblicità aziendale della Solvay di Spinetta Marengo: non testimonia certo la salubrità degli ambienti di lavoro.

Un incubo per la Valle Scrivia che non finisce da 11.000 giorni.‏

E’ da trent’anni che Serravalle Scrivia attende di essere liberata dalla bomba ecologica dell’Ecolibarna, ex raffineria e deposito di rifiuti tossici e nocivi. Si sta ancora parlando di messa in sicurezza (cinturazione di cemento armato) del sito chimico di interesse nazionale mentre è lontana la bonifica del territorio (asportazione dei veleni): i soldi di finanziamento sono centellinati da Stato, Regione e Provincia. E’ sempre mancata la mobilitazione popolare.

Una bomba ecologica mai disinnescata.‏

Presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti sull’ex maxi discarica Barco di Castellazzo Bormida. E’ da trent’anni che la bonifica è al centro delle polemiche degli ambientalisti. In riva al Bormida continuano a percolare rifiuti urbani e industriali. La Regione (clicca qui) accusa il Comune di non fare il controllo e la manutenzione dell’area contaminata. Ma il sindaco Domenico Ravetti (clicca qui), prossimo segretario provinciale PD, ribatte di non avere soldi per intervenire.
Clicca qui Mauro Facciolo.