responsabilità penali e/o responsabilità morali nel processo Solvay, prossima udienza il 13 maggio con testi d’eccezione

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“Sono banditi”. I commenti si infittiscono man mano che scorrono i testimoni (ARPA, NOE) nel processo Solvay in Corte d’Assise ad Alessandria: “agivano come una banda, in concorso fra loro.

sotterravano tonnellate di rifiuti tossici e cancerogeni in discariche dentro e fuori lo stabilimento e scaricavano nelle falde acquifere dell’acquedotto cittadino e in Bormida, per non dire degli scarichi nell’aria, davano da bere l’acqua avvelenata ai lavoratori e agli abitanti, sottraevano e nascondevano e falsificavano i documenti e le prove compromettenti, fabbricavano doppie versioni, alteravano i computer, ingannavano gli enti pubblici, minimizzavano gli allarmi, evitavano le manutenzioni urgenti, non dichiaravano né affrontavano le emergenze, fingevano di fare bonifica con barriera idraulica. Però tutte queste attività dolose –proseguono sempre più corrosivi i commenti- non erano opera solo dei padroni belgi, comprensibili perché così guadagnavano miliardi , ma anche di più modesti dirigenti, stipendiati adeguatamente e indifferenti al fatto delittuoso che stavano avvelenando i colleghi di lavoro”.
Si pensi che le acque di Alessandria erano avvelenate da almeno 20 sostanze fino a migliaia di volte i limiti di legge. Lo sono ancora oggi. Ci sono inoltre responsabilità morali a carico della connivenza di quadri e impiegati, mentre perfino operai tacevano per paura. Accanto ci sono le responsabilità penali che il processo sta giudicando per otto imputati, per alcuni dei quali abbiamo già fornito un profilo: da Bernard de Laguiche il padrone belga, a Carlo Cogliati il mega presidente, fino a Giorgio Canti il nasconditore degli scheletri negli armadi del famoso “archivio Parodi” e fido del deus ex machina Giorgio Carimati, mentre Paolo Bessone faceva da trait d’union tra i vertici belgi e i giornalisti e i sindacalisti “da addolcire”. Sarà interessante nella prossima udienza del 13 maggio ascoltare i convocati testimoni: Caterina Di Carlo per il suo ruolo determinante a fianco di Carimati e Canti, e Valeria Giunta responsabile in prima linea del laboratorio di igiene industriale, che qualche affanno sulla coscienza dovrebbero provarlo. Inoltre, nella recente deposizione dell’investigatore Francesco Ammirata (carabinieri NOE) sono stati citati testimoni attivi in ripetuti episodi di reato, come Fausto Pavese, Luigi Guarracino, Bruno Lagomarsino, Cosimo Corsa, Stefano Albera, Ermanno Manfrin, Fulvio Gualco, Alessandro Cebrero, Marco Contino ecc. Insomma, ci sono protagonisti in carne ed ossa in questo processo, a cominciare dagli ammalati e dai parenti dei defunti parti civili, mentre sui giornali si parla sempre di Solvay senza fare nomi, come se Solvay fosse una entità astratta.

StrAlessandria: Solvay e Comune come i ladri di Pisa. Fanno finta di litigare in Tribunale e in Piazza corrono insieme.

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Mi rivolgo a voi che partecipereste alla StrAlessandria 2013. La corsa è una gran bella iniziativa sportiva della nostra città, con una forte partecipazione della cittadinanza giovanile, che sa che lo sport fa bene alla salute. Ma avete pensato che correreste con una maglietta che sponsorizza Solvay? Avete pensato che voi sponsorizzereste la più grande azienda chimica presente sul nostro territorio, quella che da mesi è alla sbarra in Corte d’Assise del Tribunale di Alessandria nel processo in cui sono imputati 8 dei suoi massimi dirigenti per inquinamento doloso delle falde dell’acquedotto cittadino e dolosa omessa bonifica? Consiglio di controllare l’etichetta delle bottiglie di acqua che verranno distribuite per dissetare i corridori, che non riportino la dicitura “sorgente Solvay”, potrebbe essere dopante anzi letale. Mi chiedo se voi, donne uomini bambini che partecipereste a questa corsa, siete a conoscenza di quanto accade nella vostra città. Venite a vedere la realtà drammatica, che coinvolge anche la vostra salute, negli occhi degli ammalati e dei famigliari dei defunti che sono in aula del Tribunale. O vi fate circuire dalla propaganda Solvay con la sua pubblicità ricca di belle immagini e slogan in cui essa afferma di avere e condividere con la popolazione valori per migliorare la qualità della vita? Non sono insultanti queste affermazioni? Sono davvero gli stessi interessi che condividiamo noi cittadini che invece pretendiamo un ambiente salubre e la tutela della salute? Piuttosto che correre con la maglietta Solvay, pagata dalla Solvay, in una corsa pagata dalla Solvay, io invito la cittadinanza a recarsi, sarebbe bello correndo, presso il Tribunale ove si svolge il processo, a presenziare alle udienze alle quali mi troverete sempre, per ascoltare quel che dicono gli avvocati della difesa e dell’accusa mentre si alternano negli interrogatori ai testimoni. Fatevi un’idea con la vostra testa. È arrivato il momento di scegliere da che parte stare, se veramente vogliamo fare qualcosa per il benessere del futuro di tutti noi. Senza la salute non esiste il lavoro, è un’equazione fondamentale e pertanto non possiamo non indignarci davanti a cotanta indifferenza. Sarà meglio correre verso il nostro futuro!

Barbara Tartaglione – Medicina democratica Movimento di lotta per la salute Sezione provinciale di Alessandria.