Solvay elimina i veleni a Spinetta Marengo?

Guarda qui e in particolare ascolta, nell’intervista del suo direttore pinocchio e imputato, quanto Solvay sia impegnata alla tutela dell’ambiente di Spinetta Marengo. A noi risulta invece che la multinazionale belga sia sì “impegnata” ma a difendersi nel processo in corso (avvelenamento doloso delle acque e dolosa mancata bonifica, bonifica che a tutt’oggi non ha fatto un passo in avanti) e a prepararsi al prossimo processo per inquinamento dell’aria, di fronte a centinaia di parti civili: ammalati e parenti dei defunti. Per quanto riguarda il fotovoltaico ci si dimentica che fu proprio Medicina democratica ad avviare una campagna di denuncia della massiccia presenza di amianto sui tetti dello stabilimento, veleno tra i veleni. E che altre migliaia di metri quadri di eternit restano ancora lì.

Solvay: a Bussi come a Spinetta

Tutti rinviati a giudizio i 19 imputati per il disastro ambientale dello stabilimento Solvay (ex Ausimont) di Bussi: l’acqua di falda presenta valori di contaminazione centinaia di migliaia di volte superiore ai limiti di legge per composti tossici e cancerogeni. Il processo da Settembre in Corte di Assise a Chieti. Alcuni sono imputati anche nel processo di Alessandria: Carlo Cogliati e Salvatore Boncoraglio. Altri hanno ricoperto ruoli dirigenti anche a Spinetta Marengo: Maurilio Aguggia, Nicola Sabatini, Luigi Guarracino, Bruno Parodi, Leonardo Capogrosso.

telefonini e tumori

L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo scientifico dell’organizzazione mondiale della sanità, pubblica il razionale scientifico che documenta, in base alle evidenze epidemiologiche mondiali, il nesso fra tumori cerebrali ed esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza e, in particolare, quelli generati da telefoni cellulari e cordless. Clicca qui.

Borioli e Fornaro deputati indecenti

Hanno presentato in parlamento una interpellanza sul Tav Terzo Valico.
Vi riportiamo un commento appropriato.
E’ stata presentata in Parlamento una interpellanza sul Terzo Valico firmata da tre componenti del PD, ossia Stefano Esposito, Daniele Borioli e Federico Fornaro. Anzitutto sorprende la mancanza di decenza da parte dei due alessandrini che si aggregano a quell’Esposito di Torino che si distingue per la sua intolleranza, arroganza e odio nei confronti degli abitanti della Val di Susa.

Non aggiungo altro su Esposito se non la considerazione che a lui si adatterebbe benissimo il detto “Un bel tacer non fu mai scritto”, non certo per mancanza di liberalità ma per le sue continue altezzose e ricercate provocazioni. Andare a chiedere a questo individuo favorevolissimo all’Alta Velocità di firmare un documento relativo alla moratoria Terzo Valico sinceramente ci sorprende per la totale mancanza di pudore. Infatti questo blando documento che non fa alcun accenno agli espropri in corso, alle frenetiche attività genovesi per partire al più presto, richiama continuamente come esempio da seguire (sic!) la linea devastatrice della Val di Susa. Un esempio: Un modello da perseguire è quello della Val di Susa ove “si armonizza il processo di progettazione e realizzazione della nuova linea ferroviaria AC Torino-Lione con le esigenze di tutela e valorizzazione dell’ecosistema e delle comunità locali “ Occorre puntare “all’attuazione di un analogo strumento di concertazione che accompagni il processo di completamento della progettazione e di realizzazione della linea ferroviaria AV/AC Genova-Milano, tratta denominata “Terzo Valico”, che presenta caratteristiche dimensionali, finanziarie e di complessità ambientale del tutto simili alla linea ferroviaria AC Torino-Lione”. Il documento prosegue – senza che mai appaiano parole come espropri, amianto, traffico, cave, spreco di miliardi, priorità, inutilità dell’opera, alternative, ecc. – con l’invito a “demandare all’Osservatorio Tecnico la valutazione, l’approfondimento e le decisioni inerenti le ulteriori istanze avanzate dai Comuni, in particolare in relazione agli aspetti di maggior tutela della salute e dell’ambiente e ai processi di armonizzazione tra gli obiettivi di sistema dell’opera e le sue possibili ricadute positive sul piano dello sviluppo territoriale locale”. Brrr, si drizzano i capelli in testa a leggere ’ste cose: ma chi glel’ha dettate ? Chiappe-Revello?
Antonello Brunetti

il nobel alla strategia rifiuti zero

Negli Stati Uniti è stato assegnato al nostro Rossano Ercolini, uno dei principali promotori della strategia Rifiuti Zero, il Goldman Environmental Prize, un vero e proprio nobel dell’ambientalismo, che ha premiato sei figure internazionali impegnate nella difesa dell’ambiente e della qualità della vita. Clicca qui.

Messaggio per i soci

E’ convocata l’ assemblea generale ordinaria dei soci di Medicina Democratica alle ore 10 del 4 maggio 2013 a Firenze, via Luigi Alamanni 32R, presso il Dopolavoro Ferroviario (DLF) I punti all’ordine del giorno sono i seguenti:
  • discussione e approvazione del bilancio d’esercizio 2012 e deliberazioni conseguenti;
  • eventuali proposte di integrazioni del Consiglio Direttivo;
  • promozione di campagne nazionali di Medicina Democratica con particolare riguardo a iniziative comuni e condivise con i movimenti;
  • rilancio della iniziativa per ricordare Michelangiolo Bolognini;
  • valutazione dello stato della rivista “Medicina Democratica” alla luce della -acquisizione della testata da MD Coop e alla sua valenza di organo della associazione; discussione su iniziative da promuovere per favorirne la diffusione e allargare la partecipazione redazionale delle sezioni;
  • valutazione sullo stato delle vertenze legali in corso e sui modi del coinvolgimento degli associati per future iniziative giudiziarie.

Sabato 4 maggio porte aperte al No dal Molin

Dopo cinque anni, la nuova base statunitense imposta nell’area a Vicenza sta per diventare operativa. Se prima ci opponevamo a un cantiere, ora ci opponiamo a una base di guerra e alle sue conseguenze distruttive, siano esse nel territorio che abitiamo o in luoghi lontani dalle nostre case. Leggi l’appello.

finanziato dalla comunità europea

Master universitario di primo livello in “Analisi e gestione dei rischi da rifiuto contenente amianto per l’ambiente e la salute” a Casale Monferrato, organizzato dall’Università degli studi del Piemonte Orientale: 16 studenti per una durata di 1.550 ore.