non è mostarda

Stiamo ancora attendendo un riscontro dal direttore dell’Arpa, da noi prontamente allertato. Martedì 8 gennaio alle ore 2 c’è stata una fuga di gas di acido cloridrico alla Solvay di Spinetta Marengo? Il mezzo mobile dell’Arpa ha riscontrato qualcosa o le sue apparecchiature erano troppo distanti dal reparto Algofreni sezione “velo cadente”, dove sarebbe avvenuto l’incidente senza che l’azienda abbia precauzionalmente fermato l’impianto? Considerato il preoccupato allarme recentemente rilanciato dalla stessa Arpa per la presenza dell’inquinante nell’area spinettese, e segnalato alla Procura della Repubblica, non sarebbe indispensabile una centralina pubblica di rilevamento al reparto Algofreni? Anche se non viene più usato come “gas mostarda” della Prima guerra mondiale, il cloridrico va tenuto sotto maggior controllo per i danni all’apparato respiratorio, occhi, pelle, apparato digerente. E messo in relazione critica con le patologie riscontrate fra gli abitanti della zona.
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nominations premio attila

Sono arrivate le prime “nominations” per il Premio Attila Alessandria 2012. Anche altre candidature possono ancora essere proposte. Ma già si può procedere al voto: massimo due preferenze. Il voto dovrà essere espresso, tramite e-mail a alessandriamd@gmail.com oppure al numero telefonico 3470182679, oppure sul nostro profilo facebook entro e non oltre il 28 febbraio 2013. 
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amianto e rifiuti speciali sopra la falda

Le associazioni e i comitati indicono mercoledì 16 gennaio 2013 alle ore 18,00 presso la sala consiliare del Comune di Acqui Terme (AL) una conferenza stampa sulle discariche della zona di Sezzadio e Castelnuovo per porre 10 decisive questioni alla giunta provinciale di Alessandria. Clicca qui.

La rabbia dei profughi provenienti dalla Libia

Esplode la rabbia dei rifugiati alessandrini ospitati presso l’ostello Santa Maria di Castello. Protestano contro le condizioni disumane dell’accoglienza (due ore di riscaldamento al giorno) e chiedono risposte certe sulla loro condizione dopo il 31 Dicembre, data della scadenza del progetto emergenza profughi dalla Libia.

basta morti sul lavoro

E’ stato un 2012 drammatico per il numero di morti sul lavoro in Italia. Circa 1200 in totale di cui 622 sui luoghi di lavoro, nonostante la crisi devastante che ha colpito il Paese. Agricoltori (33%), muratori (29%), operai (11%), ma anche autotrasportatori (6,1%) e impiegati (5,8%). Giovani e vecchi (il 25% aveva più di 60 anni al momento della morte). Ogni categoria e ogni generazione di lavoratori paga il suo tributo di sangue. Clicca qui

i processi a cui partecipa medicina democratica

Questa è la lista dei processi in corso innescati da medicina democratica, al fianco dei lavoratori e delle popolazioni esposte all’inquinamento: 
  1. Venezia – Petrolchimico Porto Marghera 
  2. Venezia – Marina Militare 
  3. Mantova – Enichem 
  4. Palermo – Fincantieri 
  5. Verbania Pallanza – Montefibre 
  6. Milano – Clinica Santa Rita 
  7. Brindisi – ENEL 
  8. Bassano – Tricom 
  9. Manfredonia – Enichem 
  10. Vari Aereoporti – Uranio Impoverito 
  11. Paderno Dugnano (MI) – Eureco 
  12. Voghera Broni – Fibronit 
  13. Padova – Fonderia Valbruna 
  14. Padova – Fonderia Anselmi 
  15. Turbigo (MI) – ENEL 
  16. Spinetta Marengo (AL) – Solvay 
  17. Torino – Thyssen Krupp 
  18. Vibo Valentia – Marlane 
  19. Casale Monferrato (AL) – Eternit 
  20. Viareggio – Ferrovie Dello Stato

non è stato un imprevedibile incidente

Una lunga requisitoria dell’avvocato di parte civile per Medicina Democratica, Stefania Maria Agagliate, ha caratterizzato l’udienza ThyssenKrupp del 3 gennaio in Corte d’Assise d’Appello al Tribunale di Torino E’ stata sintetizzata, servendosi anche di diapositive proiettate in Aula, una memoria di oltre 200 pagine e altre 400 di allegati. Sono state smontate le tesi della difesa della Thyssen: non è stato un “imprevedibile incidente” ma la conseguenza di una condizione di mancata prevenzione, mancata sicurezza, sottovalutazione dei rischi, che ha portato alla morte, dimostratasi inevitabile, di 7 operai con atroci sofferenze. Medicina Democratica ha dimostrato che queste morti si sarebbero potute – dovevano – essere evitate adottando normali misure di prevenzione. Medicina democratica, unica rimasta fra le parti civili, chiede che vengano confermate le condanne di primo grado per omicidio doloso con dolo eventuale.