La Michelin è un centro benessere.

Secondo la Michelin le morti professionali “non sono dovute ad attività lavorativa. In Michelin non ci si ammala causa il lavoro”. Anzi la fabbrica di Spinetta Marengo può paragonarsi ad un centro benessere.
Non la pensiamo così noi (clicca qui il dossier del 2000 di Medicina democratica) insieme alla Procura della Repubblica di Alessandria che ha chiesto il rinvio a giudizio di 5 direttori per omicidio colposo e lesioni personali gravissime per forme cancerogene ai polmoni e alla vescica di decine di dipendenti, esposti fra l’altro ad amianto.
Clicca qui la cronaca de La Stampa.

un processo che fa storia

Grande soddisfazione di Medicina democratica per l’esito del processo Eternit, in cui è stata attiva parte civile. Clicca qui l’articolo che Il Manifesto le ha dedicato. E’ stato il più importante processo in materia di sicurezza del lavoro che si sia celebrato nel mondo e nella storia. Una condanna storica, che fa giurisprudenza. Un pubblico ministero, Raffaele Guariniello, ineguagliabile, la cui Procura specializzata dovrebbe diventare la Procura nazionale e invece è a rischio di essere smantellata. Con Guariniello finalmente il reato diventa da colpa a dolo, e senza fermarsi ai dirigenti ma arrivando alla responsabilità dei consigli di amministrazione. E’ quanto ci si attende dal processo Solvay ad Alessandria. Il grande obbiettivo resta la prevenzione della malattia, dunque la rimozione e la bonifica dell’amianto in tutta Italia, questa sì una “grande opera” per la salute e l’occupazione: clicca qui il comunicato stampa di Medicina democratica.

amianto: quando negli anni ’80 polemizzavamo con sindacati e politici

Vi invitiamo a ri-leggere L’AMIANTO E LA SUA BANDA ASSASSINA l’articolo pubblicato, negli anni ’80 nelle pagine autogestite dai movimenti ambientalisti, su “Territorio e Provincia” edito dall’amministrazione provinciale di Alessandria. Clicca qui
 Va riletto per riflettere, non tanto per dire che Medicina democratica è stata tra i primi a denunciare la pericolosità dell’amianto, a rivendicarne l’eliminazione e a chiedere la chiusura dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), bensì perchè era forte lo scontro con “l’atteggiamento subalterno delle forze politiche e sindacali al ricatto occupazionale, che aveva impedito ogni iniziativa per bloccare la produzione di morte”. Medicina democratica ammoniva: “Quando si trascura la battaglia per l’ambiente, si finisce sempre per perdere anche l’occupazione insieme alla salute”. In particolare la polemica era rivolta contro i sindacalisti che, ancora nel 1988, osavano affermare (Il Piccolo) che “ le cosiddette morti da amianto sono una partita scandalistica, uno sputare nel piatto dove fino a ieri si è mangiato”. Si parlava dell’autocritica di Bruno Pesce, allora segretario della Camera del Lavoro di Casale, ecc.