AUTOCONVOCHIAMO GLI “STATI GENERALI DEI BENI COMUNI” E PROPONIAMO IL “MANIFESTO” AD UNA AMPIA “ALLEANZA” FRA LE FORZE SOCIALI

L’affermazione a giugno dei referendum ha avvertito finalmente giunto il momento di costruire una organizzazione nazionale stabile dei Movimenti, sapendo che nessun partito è in grado di rappresentarne le istanze. Di qui, la proposta di impegnarci per un” MANIFESTO DEI BENI COMUNI” e perciò di convocare gli “STATI GENERALI DEL GOVERNO DEI BENI COMUNI”, e infine, in piena autonomia, di costruire una “ALLEANZA PER I BENI COMUNI” cercando di coalizzare in un patto forze sociali, sindacali e politiche, centri sociali, circoli culturali, associazioni civiche, studentesche, reti, imprese sociali ecc. Dunque la proposta è di autoconvocazione dei Movimenti italiani: “Autoconvochiamoci! Abbiamo i programmi alternativi e gli uomini e le donne, ci manca l’organizzazione. Con l’organizzazione poniamo le basi per la creazione dal basso di una nuova classe dirigente che faccia fuori l’insopportabile occupazione del potere a tutti i livelli amministrativi e statali”.
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solvay blocca l’uso del PFOA. Grazie a chi?

I sindacalisti, dopo la firma notarile sull’ennesimo accordo “di sviluppo”, sembrano attribuirsi il merito che il micidiale PFOA (acido perfluorocatanico) sarebbe messo al bando già nel 2012 nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo. Se ciò avviene, è esclusivamente grazie alla campagna di denuncia promossa da Medicina democratica che ha assunto grande rilievo a livello nazionale sia per l’inquinamento delle acque (dal Bormida a Po) che del sangue dei lavoratori. Muliere, Bricola e Valente, al riguardo avevano invece fatto come le tre scimmiette: una non vede, l’altra non sente, l’altra non parla.

Se clicchi qui, hai un aggiornamento sui danni del PFOA e un ulteriore convincimento a usare padelle antiaderenti di ceramica.

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La procura indaga ma i giornali tacciono

Dei defunti non bisognerebbe mai parlare male. Sarà per questo che i giornali tacciono che Marcellino Gavio, per l’interposta persona di Bruno Binasco, suo braccio destro e amministratore delegato, è dentro all’inchiesta aperta dalla Procura di Monza per un giro di tangenti. Per il controllo del pacchetto azionario dell’autostrada Milano-Serravalle, Gavio rivendette alla Provincia di Milano per 9 euro ogni singola azione che 18 mesi prima aveva comprato per 2,9 euro. La Provincia (Penati, PD) pagò in più rispetto al valore di mercato 76,4 milioni di euro (di cui 50 servirono a Gavio nella scalata bancaria BNL, finita anch’essa regolarmente sotto inchiesta). La Corte dei Conti fiutò il marcio ancor prima della Procura che ora indaga sui giri di mazzette, in particolare sui 2 milioni di euro versati da Binasco a Di Caterina, e che presume destinati a Penati come tangente per l’affare Serravalle.
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scorie nucleari a bosco marengo per 40 denari

Noi abbiamo presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il deposito di scorie nucleari voluto dal governo a Bosco Marengo. Che invece è stato accettato da Comune e Regione. I Lamborizio, Cavallera, Bresso ecc. hanno venduto la sicurezza dei cittadini per 40 denari e neppure li hanno spesi per indagini epidemiologiche e iniziative sanitarie e ambientali. Le “compensazioni” statali per il pericolo di Fabbricazioni nucleari sul territorio di Bosco ammontano a 1.240 mila euro dal 2004 al 2009. Lo scandaloso baratto soldi/salute diventa anche una beffa per il Comune di Alessandria, che non ricava nemmeno un euro mentre sono proprio i sobborghi di Mandrogne, Litta Parodi, Cascinagrossa ecc. ad essere i più vicini al deposito nucleare.
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centrale a biomasse a bosco marengo

Determinanti i pareri del Parco del Po e dell’Orba. In un caso, ha fatto bloccare dalla Provincia la centrale a biogas a cascina San Michele e la maxi cava vicino al torrente Orba. In un altro, ha dato alla Provincia parere positivo -non inciderebbe ambientalmente sul sito di importanza comunitaria adiacente- alla autorizzazione di una centrale elettrica a biogas (635 Kw) alimentata da biomassa agricola e liquami suini e incentivata dai contributi statali.

uccisi i gamberi a castelletto

Compromesso dalle ruspe l’habitat naturale del rio Albarola, a Castelletto d’Orba, dove è presente un specie protetta di gambero di fiume. Paradossalmente i lavori del Comune erano finalizzati alla valorizzazione ambientale e faunistica, su finanziamento della Regione.

I cittadini di arquata al processo contro cementir

Sono 92 gli abitanti di Arquata Scrivia che si sono costituiti parti civili nel processo a carico del cementificio Cementir per l’inquinamento da polveri e rumori. Che ha subìto una impennata dopo l’uso nella lavorazione di scorie da incenerimento rifiuti (matrix) e senza che sia stato innalzato il sospettato camino dello stabilimento. Nuovo sopralluogo ordinato dal sindaco: rimane intossicato dai miasmi lo stesso comandante dei vigili.

altre preoccupazioni per lo scrivia

Con l’utilizzo di un microrganismo geneticamente modificato, la Roquette a Cassano Spinola vuole costruire un nuovo impianto di acido biosuccinico ai margini del torrente Scrivia, in sito di importanza comunitaria. Preoccupazioni per il progetto: clicca qui.
Manca ancora l’OK della Provincia: clicca qui.

Alta velocità irrinunciabile. Per chi?

Destra e sinistra dicono che “quest’opera è irrinunciabile”. Sarà proprio così? La linea attuale è utilizzata al 30% della sua capacità. La galleria del Frejus è stata ribassata ad uso dei vagoni ingombranti, ma le merci non ci sono. Le gallerie definite una priorità potrebbero essere pronte solo tra 35 anni. Sono tanti 35 anni…Merci, non persone, e le merci trasportate diminuiscono, mentre i convogli merci devono solo arrivare in tempo, non correre. Continuiamo a farci una domanda: chi paga? Paga Pantalone, cioè tutti gli italiani. Infatti anche il piccolo contributo europeo alla devastante Torino Lyon deriva dalle nostre tasse. Più tasse sui lavoratori dipendenti, i pensionati, i commercianti onesti. Se i soldi non basteranno subiremo altri tagli alle Pubbliche Amministrazioni, alla sanità, alla scuola, ai trasporti pubblici… Ma c’è chi ci guadagna…

Dalla Redazione di Ambiente Valsusa riceviamo una analisi , e volentieri pubblichiamo: clicca qui.

è uscito l’ultimo numero della rivista

Clicca qui per il Sommario dell’ultimo numero della rivista Medicina democratica. Articoli e dossier di medici, veterinari, tecnici nucleari, partigiani, docenti universitari, storici dell’ambiente, teologi, associazioni paratetraplegiche e disabilità, responsabili delle sezioni Medicina democratica di Napoli, Torino, Brescia, Milano, Massa Carrara, Venezia, Castellanza eccetera. Abbonamenti: ordinario € 35, sostenitore € 55, estero € 70. Conto corrente postale n° 12191201 intestato a Medicina democratica Casella Postale 814, 20100 Milano.

strage animali lungo lo scrivia, pericolo per le persone

Anatre, garzette, nutrie e pesci: strage di animali lungo lo Scrivia, a Cassano Spinola e Castelnuovo Scrivia dove scaricano i due impianti di depurazione della Gestione Acque, società presieduta da Mauro D’Ascenzi (PD) noto privatizzatore delle acque pubbliche. Deludente è stata giudicata l’azione dell’Arpa: “Tra un mese sapremo dire “. Da qui la decisione di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Tortona. A questo punto l’Arpa è stata costretta a procedere subito. Si è appreso così che gli animali starebbero morendo a causa della salmonella tifoide, anzi del botulino. Immediata riunione in Provincia e poi in Prefettura, e misure cautelative: bloccate le strade di accesso al torrente, divieto di balneazione e di utilizzo delle acque superficiali per l’irrigazione delle coltivazioni agricole. Vigilanza sulla potabilità delle reti idriche.

Il Terzo Valico Dei Giovi è Uno Spreco di Stato come in Valsusa: inutile, costoso, dannoso

E’ una vera follia, soprattutto nell’attuale situazione di grave crisi economica, dare il via ai cantieri al Terzo valico dei Giovi nell’Appennino ligure piemontese. Il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture Altero Matteoli e l’amministratore delegato delle FS Mauro Moretti hanno concluso l’accordo per realizzare il primo lotto. L’opera costa 6,2 miliardi di euro, per realizzare 54 km di linea (pari a 115 milioni di euro a km: circa 5 volte in più di una linea ad alta velocità francese e oltre 11 volte in più di una linea ad alta velocità spagnola) di tratta ferroviaria tra Genova e Novi Ligure, mentre ancora manca il completamento del raddoppio dei 43 km della linea ferroviaria tra Genova e Ventimiglia e quando il porto di Genova da anni ha un traffico bloccato tra 1,5 milioni e 1,7 milioni di contenitori. Traffico che le due linee di valico dei Giovi esistenti e la Voltri Ovada, riescono benissimo ad assorbire, visto che potrebbero sopportarne più del doppio.
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