Grazie Sindaco, Grazie Coop

Con un cartello stanno tutti tranquilli. Le fibre di amianto, diligentemente, restano confinate dentro i cancelli e risparmiano le migliaia di persone che giornalmente transitano davanti all’ex zuccherificio di Spinetta Marengo. Grazie Sindaco, grazie Coop. La nostra salute è garantita.

Luigi Mara Alla Conferenza Stampa Processo Solvay

Si è svolta la conferenza stampa di Medicina democratica (nazionale) con Laura Mara e Luigi Mara, rispettivamente avvocato e consulente tecnico, che rappresenteranno (gratuitamente) l’Associazione quale parte civile all’imminente processo riguardante il polo chimico di Spinetta Marengo.
Medicina democratica riconosce, nei capi di accusa formulati dal PM -avvelenamento doloso (falde sotterranee e rete idrica ad uso potabile e agricolo) e dolosa mancata bonifica – i punti cardine del proprio esposto-denuncia alla Procura. Perplessità invece esprimiamo sul ritardo a concretizzarsi in procedimento penale del secondo filone di inchiesta: inquinamenti e danni da PFIB, PFOA ecc. su cui abbiamo abbondantemente documentato con esposti. A proposito di PFOA denunciamo altresì che le autorità pubbliche non garantiscono la sicurezza delle trasfusioni di sangue. Inoltre rivendichiamo che siano finalmente resi pubblici i dati sanitari e ambientali che sono stati secretati in questi mesi.

La Procura della Repubblica, con la richiesta al GIP di rinvio a giudizio di 38 indagati per avvelenamento doloso e mancata bonifica (fino a 15 anni di reclusione), ha accolto i tre punti cardine dell’altro esposto presentato l’anno scorso da Medicina democratica. Vale a dire: 1) non solo cromo esavalente ma almeno altri 20 veleni tossici e cancerogeni sono sotterrati per 500 mila metri cubi (o forse il doppio?) sotto lo stabilimento di Spinetta Marengo. 2) La Solvay (e prima di lei Arkema) ne era perfettamente a conoscenza. 3) La Solvay ha nascosto e contrabbandato le discariche, ha ingannato le amministrazioni e omesso la bonifica. Ha intralciato le indagini, una volta avviate, e tentato di occultare le prove.
In sede processuale cercheremo di individuare, insieme alle responsabilità dei dirigenti aziendali, che vanno oltre i 38 già imputati, anche le responsabilità di amministratori ed enti di controllo pubblici che ancora oggi tacciono i dati sanitari e ambientali. Responsabilità penali, perché quelle morali e politiche sono evidenti, si pensi alla mancata realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta di cui è responsabile anche il sindacato. Dunque le aziende, e non la collettività, dovranno pagare i danni alle persone, alle falde, agli acquedotti, e soprattutto i costi della bonifica, intendendo per bonifica l’eliminazione dei veleni sotterrati e giammai il costoso piano AMAG di inutile “lavaggio” delle acque. Piano AMAG per il quale manovre non disinteressate agiscono dall’esterno in consonanza con Solvay. Questa è l’unica strada per opporsi al ricatto occupazionale. Surrogando un compito che dovrebbe essere del sindacato, Medicina democratica inoltre, per il risarcimento dei danni e alle vittime, sta organizzando (gratuitamente) a costituirsi parti civili al processo tanto i familiari dei defunti che i lavoratori e i cittadini già ammalati o solo a rischio di malattia. Infatti la conferenza stampa è stata preceduta da un incontro di medico e avvocato con queste persone. Invitiamo chi altri è interessato a telefonare al 3470182679.
Sarà il processo del secolo: basti solo pensare che sono una cinquantina gli avvocati a difesa degli imputati, decine di faldoni con documenti sequestrati e intercettazioni migliaia di pagine di documenti ecc.
Clicca qui se vuoi leggere sul giornale on line La Pulce perchè lavoratori e cittadini possono costituirsi parti civili al processo.
Clicca qui se vuoi leggere Radiogold e ascoltare l’intervista.
Clicca qui se vuoi leggere su La Stampa.

La Strage Dell’amianto Poteva Essere Evitata

“La strage dell’amianto poteva essere evitata. Esistevano tecnologie adeguate fin dagli anni ’40”: ha spiegato Luigi Mara direttore della rivista Medicina democratica e consulente di parte civile al processo Eternit a Torino.
Clicca qui per leggere un commento giornalistico sulla sua relazione all’udienza del 25 ottobre.
Clicca qui per leggere l’articolo di Silvana Mossano su La Stampa, sempre a proposito delle dichiarazioni del professor Luigi Mara.

Quelle Mascherine Protezioni Inutili Contro L’amianto

il caso
SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO
Quelle mascherine? Banali. Inadatte, di carta e con il ferretto da stringere sul naso. Le tenevi su un po’, a dir tanto un’ora, poi le toglievi perché soffocavi. O magari le tiravi giù, a coprirti solo la bocca, lasciando libere le narici: da ridere! Come se potesse bastare riparare la bocca lasciando fuori il naso. Ma che efficacia avevano queste protezioni? «Un semplice effetto psicologico» ha commentato il professor Luigi Mara, consulente di parte civile (per Medicina Democratica e per alcune organizzazioni sindacali) al processo Eternit che si svolge a Torino contro il belga e lo svizzero accusati di disastro ambientale.
In ogni caso – le voci degli esperti sono univoche (tanto quella di Mara, quanto quella di Emanuele Lauria, consulente per la procura) – le mascherine, in un elenco di precauzioni, stavano all’ultimo posto, precedute da ben altri accorgimenti che si sarebbero dovuti adottare: dall’impostazione corretta del processo produttivo, all’organizzazione del lavoro («eliminando il cottimo – ha detto Mara – cui invece erano sottoposte, ad esempio, le donne nel reparto speciale in cui si confezionavano i pezzi a mano; e imponendo pause»), alle strutture delle postazioni, agli impianti di aspirazione e ventilazione. Infine, anche le mascherine che, ovviamente, dicono gli esperti, non si potevano sopportare a lungo, perché non sono fatte per essere sopportate a lungo. Ha insistito il professor Mara: «Bisognava ricorrervi soltanto in situazioni particolari ed eccezionali quando si accentuava, per certe operazioni o accidentalmente, la polverosità. E, in ogni caso, le mascherine vanno custodite e riposte correttamente» ha detto Mara. Non posate su un bancone a sua volta impolverato.
Gli ex operai dell’Eternit di quelle mascherine si fanno una risata amara. Molti l’hanno detto al processo (alcuni le sostituivano con un fazzoletto davanti alla bocca e legato dietro alla nuca) e lo ripetono nei corridoi del tribunale: «Erano protezioni da nulla». Italo Mazzuccato – dieci anni all’Eternit – non è più qui a raccontarlo, perché il mal d’amianto se l’è già preso, ma il figlio ha ben vivo quel che gli diceva suo padre: «Le mascherine di carta si impregnavano con l’umidità del fiato e, dopo un po’, la polvere d’amianto si appiccicava formando una crosta così. Non respiravi più». E quelle con i filtri? Non trovavano miglior impiego, perché, ha spiegato Mara, «i filtri vanno cambiati spesso»; invece, riferisce il figlio di Italo Mazzuccato, «ti tenevi gli stessi per tutto il turno». E se si intasavano? «Si sfilava il filtro e lo si puliva con un soffio di aria compressa». Ecco, il tubo di aria compressa era il sistema magico per tutto: per i filtri, così come per pulire la tuta o spolverare i capelli imbiancati prima di andare a casa.
Alle ispezioni «programmate» due volte all’anno nei vari stabilimenti, si è mai misurata la polvere in situazioni eccezionali? Secondo i tecnici no. E, anche nelle ispezioni, in certi reparti non si facevano campionamenti, come ad esempio «al piano di sopra, dove si arrivava con il carrello pieno d’amianto, lo si pesava e lo si rovesciava giù nell’imboccatura per la mescola». Basta guardare le foto: «Parlano da sé».

Conferenza Stampa Sul Processo Solvay Solexis

Lunedì 25 ottobre 2010, ore 17,30, Circoscrizione Centro, via Venezia 7, conferenza stampa di Medicina democratica (nazionale) con Laura Mara, Carmelo Ciniglio e Luigi Mara, rispettivamente avvocato, medico e consulente tecnico, che rappresenteranno (gratuitamente, anzi a proprie spese) l’Associazione quale parte civile all’imminente processo riguardante il polo chimico di Spinetta Marengo. Si relazionerà di come Medicina democratica individua responsabilità sia all’interno che all’esterno dello stabilimento che vanno oltre i 38 già imputati per avvelenamento doloso e dolosa omessa bonifica. Delle manovre in corso per una bonifica del territorio finta e speculativa. Del ruolo opacizzante degli enti pubblici di controllo. Dei pericoli della salute che si stanno ignorando. Dei ritardi per un nuovo filone di procedimento penale. Della latitanza del sindacato.
Inoltre Medicina democratica, per il risarcimento dei danni e alle vittime, sta organizzando (gratuitamente) a costituirsi parti civili al processo tanto i familiari dei defunti che i lavoratori e i cittadini già ammalati o (novità giuridica) solo a rischio di malattia. Infatti la conferenza stampa sarà preceduta da un incontro di medico e avvocato con queste persone.

Sabato 23 Ottobre – Assemblea Regionale Antinucleare

Fossano (CN) Assemblea antinucleare di associazioni, gruppi, comitati piemontesi
Sabato 23 ottobre ore 15 via Roma 74 sala S.O.M.S
1) Promozione e Coordinazione delle iniziative di lotta antinucleare e pacifista per sabato 6 e domenica 7 novembre nell’anniversario del vittorioso referendum contro il nucleare dell’ 8 novembre 1987
2) Discussione sulle forme di organizzazione di un Coordinamento antinucleare piemontese, che raccolga tutte le forze, si dia un programma di lavoro e preveda altre nuove iniziative successive.

Biomasse Fuorilegge A Predosa

E’ fuorilegge il progetto della centrale a biomasse che l’imprenditore Cavanna sta tentando di imporre con la forza ai cittadini di Predosa (AL).
Dopo aver raccolto oltre 1.300 firme tra la popolazione, totalmente contraria all’inquinante impianto, dopo l’esposto alla Procura della Repubblica, il “Comitato Vivere a Predosa” ha inoltrato istanza di autotutela alla Provincia, affinchè venga revocata l’autorizzazione, viziata da insanabili errori e quindi irregolare. Purtroppo chi deve decidere in Provincia è l’assessore Rava, cioè l’autore del progetto stesso, in evidente conflitto di interesse. Dunque non è escluso un ricorso al Tar del Piemonte.
Va da sè che, se la Provincia non revocherà l’autorizzazione all’impianto, i cittadini di Predosa pretenderanno le dimissioni del loro sindaco: grazie al suo assenso e alla sua complicità il progetto è andato avanti tenendo all’oscuro la popolazione. E si ricorderanno di non votare i partiti dell’attuale Giunta Provinciale.
Per saperne di più, clicca qui.

Una Grande Figura Del Movimento Operaio Alessandrino

Stamane il funerale di un grande. Per noi Gianni Spinolo è stato un grande.
Negli anni d’oro della classe operaia, quando Spinetta Marengo era modello non solo locale, Spinolo era il segretario del PCI nel colosso Montedison, dove era entrato giovanissimo, e nella potente sezione che lui aveva intitolato a Guido Rossa, l’operaio assassinato dalle brigate rosse. Insomma, fino agli anni ’80, era a livello provinciale il segretario-operaio-comunista per antonomasia. Che dirigeva, “dava la linea”, ma che distribuiva il giornale casa per casa tutte le domeniche e cuoceva i salamini alle feste dell’Unità. Segretario scomodo, tanto che fu tra i primi, e i pochi, ad Alessandria a ribellarsi pubblicamente ai bavagli del centralismo democratico del PCI.
Ferito, deluso del sindacato e del partito che avevano rinunciato a cambiare la società, scelse la bicicletta. Solitario, “un uomo solo al comando”(ironizzava), anno dopo anno ha cavalcato migliaia di chilometri su e giù per l’Appennino. Poche settimane fa si lamentava che gli mancava il fiato a pedalare. “Mi scoppia il cuore”: sempre esagerato come al solito. L’ho preso in giro come facevamo ipocondriaci da 40 anni reciprocamente. Il cuore l’ha fulminato: questa volta aveva ragione lui. Anche questa volta, perché, a dire il vero, era sempre stato il mio infallibile consigliere politico e sindacale. Assieme nel sindacato, nel consiglio di fabbrica, nelle assemblee, ai picchetti… Ti ricordi che per colpa di quello stronzo fummo costretti a dormire molte notti fuori casa, per non essere arrestati, finchè non fu chiarito l’accaduto al picchetto? Assieme nel partito nello scontro proprio con il sindacato che firmava accordi lesivi della salute dei lavoratori. Ti ricordi che mi rimproveravi di essere “solo” ambientalista e non anche naturalista e animalista, mentre inchiodavi la macchina per non investire un riccio? Assieme licenziati per aver denunciato Tangentopoli in Montedison. Ti ricordi come per la gioia ti sfogasti calpestando il tuo proverbiale basco, quando il pretore ci reintegrò nei posti di lavoro? Assieme perfino a vedere i miei interminabili filmini, anche perché l’unico a reggerli fino alla fine, tanto da meritarti le cene vegetariane. Ti ricordi che ogni volta arrivavi con qualche vecchia foto dei compagni di lotta, indicando: anche questo l’abbiamo seppellito, con il sorriso commosso e nostalgico di chi voleva esorcizzare la morte? Per un po’ l’hai tenuta a bada sulle montagne dell’Appennino.
Lino Balza

Caro Balza,
grazie di aver così ben delineata la figura di Gianni SPINOLO, un caro
amico, la cui scomparsa crea un vuoto incolmabile in chi ha vissuto
con LUI una infanzia felice.
Prof. Dott. GIANFRANCO MANUELLI
ITALIA NOSTRA-sez. di Alessandria

Caro Balza,
ricordo bene l’ottimo Gianni Spinolo. Ho proposto il tuo delicato ricordo al sito di Città Futura, che certo lo pubblicherà tra oggi e domani. Molto cordialmente. Franco Livorsi

Dal 1932 Sapevano che l’Amianto è Cancerogeno

Lunedì 11 ottobre ventiquattresima udienza del processo Eternit a Torino contro i vertici della multinazionale, accusati di disastro doloso permanente per i malati e morti d’amianto.
Clicca qui per leggere gli articoli su La Stampa di domenica 11 ottobre: 1) annuncio dell’udienza 2) i casalesi a Parigi per la manifestazione della “multinazionale delle vittime”.

9 Ottobre Vercelli Rete Antinucleare

L’assemblea della rete antinucleare è confermata per il giorno 9 ottobre.
Per meglio coordinare e promuovere le centinaia iniziative locali, anteponendo al potente Schieramento Nucleare un fronte comune che, nel massimo rispetto delle autonomie, presenti una massa critica più grande, l’assemblea era stata avviata per la creazione di una rete antinucleare piemontese ma si è estesa a Liguria, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
E’ auspicabile che la partecipazione sia ancora più ampia.
Tre gli obbiettivi:
1) costruire una giornata nazionale di lotta antinucleare in coincidenza con l’anniversario del referendum (8-9 novembre 1987).
2) costruire un fronte antinucleare nazionale (ovvero proposta di conferenza nazionale organizzativa).
3) verificare l’andamento di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare.
L’incontro si terrà presso la sala della SOMS (Società Operaia di Mutuo Soccorso) di Vercelli alle ore 15 in via Francesco Borgogna 34, quarta via a destra del viale della stazione (V.le Garibaldi). Arrivando in treno a Vercelli, fuori della stazione si imbocca il viale alberato (V.le Garibaldi) prospiciente la stessa, si dovrà percorrere fino ad incontrare la 4 via laterale destra (per l’appunto Via F. Borgogna), fatti altri 100/150 metri al civico 34 troverete il palazzotto (antico) che ci ospiterà.

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Giornata Internazionale Della Nonviolenza

Sabato 2 ottobre 2010, l’Onu celebra la “Giornata internazionale della nonviolenza“, ma all’Italia istituzionale e mediatica non interessa. In programma non c’è niente. Non un’iniziativa, non un discorso ufficiale, non una menzione. Ma che volete: probabilmente, non sanno nemmeno che esiste la Giornata della nonviolenza! E poi, perché mai politici e giornalisti dovrebbero perdere tempo a parlar di pace e di nonviolenza? Con tutto quello che hanno da fare! Lascia perdere!!
Se la nonviolenza non ci interessa, occupiamoci almeno della violenza che sta dilagando dentro e fuori i nostri confini. Da dove vogliamo cominciare? Dalla violenza mafiosa e criminale che si è impossessata di tanta parte dell’economia del nostro paese? O dalla gente che tutti i giorni subisce le sue angherie? Dalla violenza con cui corrotti e corruttori stano uccidendo la vita democratica del nostro paese? Oppure da quella che ci viene inferta a piene mani da chi non paga le tasse e prospera nell’illegalità e nell’abusivismo? Dalla violenza che domina il dibattito politico e la vita delle nostre istituzioni? O dalla violenza mediatica con cui stampa e TV cancellano la vita reale delle persone e soffocano le loro grida di aiuto? Oppure dal modo con cui si impone il bavaglio alla società civile responsabile? Di cosa vogliamo parlare? Della violenza che si consuma dentro le mura domestiche contro le donne e i bambini? O di quella che esplode nelle nostre città? E di quella che stanno vivendo i tanti operai, insegnanti, impiegati che stanno perdendo il lavoro? Della violenza sui bambini a cui viene negata la mensa a scuola o di quella sui rom che cacciamo a forza dalle nostre città? Vogliamo parlare della violenza con cui trattiamo e respingiamo gli immigrati e chi fugge da miseria, guerre e persecuzioni? Oppure vogliamo dedicare un po’ d’attenzione alla violenza che subiscono tutte quelle persone che una politica dissennata ha impoverito e umiliato? O della violenza sui giovani che oggi non riescono a trovare né un lavoro né un futuro? E della violenza che la TV ci rovescia addosso tutti i santi giorni a tutte le ore, che ne diciamo? E quella che usiamo per distruggere l’ambiente in cui viviamo o per vivisezionare gli animali? E di quella che sta facendo saltare il resto del mondo, quando ce ne vogliamo occupare? Del sangue che scorre in Afghanistan, in Terra Santa o in Somalia? Di quello che succede nelle carceri iraniane, birmane o libiche?

Michelin sotto accusa per decessi da tumore.

Una indagine epidemiologica ha stabilito che dei 3.000 dipendenti Michelin susseguitisi dal 1972, anno di apertura dello stabilimento di Spinetta Marengo, ne sono morti 284. Di cui molti per tumori. Per essi sono sotto inchiesta della Procura della Repubblica di Alessandria 5 dirigenti con l’accusa di concorso in lesioni e omicidio colposo a seguito di malattia professionale. Giancarlo Borella, Giovanni Alberti, Emilio Toso, Bartolomeo Berello e Giuliano Gallo compariranno il 28 ottobre davanti al GUP per l’udienza preliminare. L’inchiesta, che comunque non è chiusa, anzi dovrebbe allargarsi, è partita da INAIL e ASL (notoriamente latitanti sul tema).
Intanto si avvia verso la conclusione il processo ai vertici degli stabilimenti Michelin Torino – Dora e Stura per decine di morti di cancro: clicca qui.