Manifestazioni No Pfas davanti ai Tribunali di Alessandria e Vicenza.

Greenpeace, Legambiente, Movimento di Lotta per la Salute Maccacaro in azione.

INVITO CONFERENZA STAMPA

Giovedì 16 settembre 2021, h.10.30, davanti  al Tribunale di Alessandria, Corso Crimea,

Greenpeace Gruppo Locale di Alessandria, Legambiente Ovadese-Valle Stura e Movimento di Lotta per la Salute Maccacaro invitano i/le giornalisti/e alla conferenza stampa per illustrare le serate culturali “Pensando un Futuro Alessandrino + Sostenibile” del  1 e 8 ottobre, Casa di Quartiere, via Verona, Alessandria.

E’ previsto il collegamento con la manifestazione che si tiene a Vicenza davanti al Tribunale dove sarà in corso l’udienza del processo PFAS-Miteni (processo gemello di Alessandria in fase di avviamento).

Le serate culturali si svolgeranno in due giorni.

Venerdì 1° ottobre ore 20,45 con la proiezione del film “The Devil We Know”(2018), documentario investigativo della regista Stephanie Soechtig sui rischi per la salute derivanti dall’acido perfluoroottanoico: il famigerato PFAS PFOA ben noto nelle drammatiche vicende di Miteni di Trissino e Solvay di Spinetta Marengo.

Venerdì 8 ottobre ore 20:45 con Conferenza di approfondimento scientifico sui PFAS (Pfoa, C6O4 Adv). Interverranno esperti nazionali, medici, scienziati, avvocati e attivisti di  Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente,  IRSA-CNR Istituto di ricerca sulle acque, Pfas Land, WWF, Mamme No Pfas,  Movimento di Lotta per la Salute Maccacaro.

Dal Dossier “PFAS. Basta!” pag. 266

Solvay: né processi né monitoraggi fermeranno i Pfas a Spinetta Marengo.

Solvay si fa beffe della Magistratura

La multinazionale belga mostra nessunissima intenzione di eliminare i famigerati Pfas: si nasconde dietro la Lega,  si fa beffe della condanna della Corte di  Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica, prende in giro  l’Arpa e sfida la Procura di Alessandria ad aprire finalmente il nuovo processo. 

L’Arpa, nel monitoraggio giugno-luglio 2021, ha di nuovo evidenziato per i Pfas valori ben superiori ai limiti previsti dalla legge: i dati allarmano che all’esterno del sito – nel livello più superficiale della falda – il Pfoa supera il valore di 0,5 μg/L in molti punti (il limite è di 0,1 µg/L per le acque superficiali e le sotterranee che interagiscono con quelle superficiali); il cC6O4 a sua volta ha fatto registrare, tra i piezometri controllati, la concentrazione massima di 2,55 μg/L; e sempre in area esterna è presente anche il composto ADV-N2, con una concentrazione massima di 6,35 g/L. Questi dati evidenziano come il cC6O4 (quello appena ri-autorizzato dalla Provincia) si allarga nell’area della Fraschetta al punto di spingersi addirittura già fino al Comune di  Montecastello dove ha contaminato e determinato la chiusura del pozzo dell’acquedotto.

Anche il livello intermedio dell’acquifero è stato raggiunto da Pfas, continua Arpa: i dati evidenziano in un piezometro esterno al sito la presenza di PFOA (1,08 μg/L) e ADV-N2 (0,22 μg/L), dunque il fatto che i Pfas abbiano raggiunto profondità tra i 30 e i 60 metri è ancora più preoccupante, perché, a quel livello, gli interventi di bonifica sono estremamente difficili e dispendiosi.

Per la multinazionale invece,  questi allarmanti dati  segnalerebbero comunque “il continuo miglioramento generale della situazione e  i superamenti dei limiti del C6O4 sono  un residuo causato dell’evento di precipitazione imprevedibile e di carattere eccezionale del 2019” (eventi che invece i metereologi prevedono ormai come norma). L’ottimismo ostentato da Solvay è completamente contraddetto da  Marta Scrivanti direttore Arpa Alessandria: i valori di cC6O4 e Pfoa del 2021 si mantengono, in generale, dello stesso ordine di grandezza di quelli del 2020, con fluttuazioni puntuali in aumento.

Il C6O4 è presente in concentrazioni di 25 volte superiori ai limiti suggeriti da Arpa. L’Adv, pfas “a catena lunga”, addirittura di 63 volte. Il Pfoa dismesso da Solvay nel 2013 è ancora presente con quantità elevate a dimostrazione della persistenza nell’ambiente di questa sostanza. Arpa non ne fornisce il valore limitandosi a scrivere che è superiore a 0,5 microgr/litro quasi ad adombrare che 0,5 sia il limite. Il limite per le acque di “prima falda” è 0,1 ed inoltre cosa significa “superiore a…”: può essere 0,51 ma anche 10 ma anche 100. Da Arpa noi pretendiamo relazioni tecniche che specifichino i punti del prelievo per poter capire quanto esteso è l’inquinamento, che fornisca dati in base ai quali Solvay è stata autorizzata dalla complice Provincia a riprendere la produzione del cC6O4. Né si dimentichi che  all’appello mancano ancora i dati, quelli dell’area interna allo stabilimento.

Il Dossier “Pfas. Basta!” del Movimento di lotta per la salute Maccacaro  è disponibile on line a chi ne fa richiesta. In 267 pagine racconta la storia in Italia delle lotte contro gli inquinatori Solvay e Miteni, dalle denunce degli scarichi in Bormida degli anni ’90 fino ai processi 2021 ad Alessandria e Vicenza. Una lunga storia di mobilitazioni anche contro connivenze, complicità, corruzioni, ignavie di Comune, Provincia, Regione, governo, Asl, Arpa, sindacati, magistratura e giornali. Tutti i nostri libri sono stampati a spese degli autoriIl ricavato è interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma di Casale Monferrato. Il Dossier è esaurito in stampaPer la versione digitale, occorre comunicare a movimentolotta.maccacaro@gmail.com l’indirizzo mail e l’avvenuto versamento (minimo euro 20) sul conto IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 (specificando causale) oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.

Nucleare: iniziato il Seminario nazionale sul deposito scorie.

E’ cominciato il Seminario nazionale della Sogin (la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari) sul futuro Deposito nazionale delle scorie nucleari. Il Seminario, previsto nel processo di consultazione pubblica per la realizzazione dell’impianto, discuterà le osservazioni arrivate dai territori dove potrebbe sorgere il Deposito (67 siti in 7 regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) e da tutti i soggetti interessati. Si è tenuto un webinar con manager Sogin, esperti e operatori stranieri. Nei prossimi mesi si terranno incontri nelle regioni coinvolte. Il Seminario si concluderà il 24 novembre, e il 15 dicembre verranno pubblicati gli atti finali. Sulla base dei lavori del Seminario, la Sogin pubblicherà la Carta definitiva delle aree idonee per il deposito, la Cnai. In base a questa, spetterà al governo individuare il sito definitivo. Le aree potenzialmente idonee sono state indicate in una Carta, la Cnapi, che è stata resa pubblica dalla Sogin il 5 gennaio scorso. A questa carta fino al 5 luglio sono state presentate oltre 300 osservazioni da parte di enti locali, aziende associazioni e cittadini. Come prevede la legge 31 del 2010, le osservazioni vanno discusse con i territori e le realtà interessate in un Seminario nazionale. (ANSA).

Per nascondere il proprio fallimento devono attaccare i pacifisti.

Guerra, verità e impatto sulle popolazioni: il ruolo del giornalismo e della società civile. A cura della Rete Italiana Pace e Disarmo, video del dibattito fra Stefania Maurizi, Riccardo Iacona, Mao Valpiana e Francesco Vignarca. Si parla della prigionia di Assange che ha svelato la vera guerra in Afghanistan e i narcotrafficanti al governo. Clicca qui il link.

Clicca qui per firmare l’appello per la liberazione di Assange

11 settembre: la guerra è stata la risposta più sbagliata! Domenica 10 ottobre partecipa alla Marcia PerugiAssisi.

La guerra non era la risposta. Non si doveva fare. C’era un altro modo per reagire. Si sarebbero evitate migliaia di altre stragi, altri 241.000 morti, altre centinaia di migliaia di feriti, la diffusione del terrorismo nel mondo… una impressionante, incommensurabile scia di sangue e sofferenze di gente innocente. Lo abbiamo scritto, detto, gridato sin dal primo giorno dopo la strage dell’11 settembre. Ma siamo stati ignorati, zittiti, censurati, attaccati. Non è successo solo 20 anni fa. E’ successo per 20 anni. E succede anche ora che tutti possono vedere il drammatico, disastroso fallimento della guerra in Afghanistan. (…ma in Iraq e in Libia non è diverso). 20 anni fa, quando dicemmo che la risposta americana agli attentati dell’11 settembre era sbagliata, illegale e pericolosa fummo trattati come traditori perché erano i giorni in cui tutti dovevamo stare con gli americani. (Continua)

La voce delle donne per prendersi cura del mondo.

TUTTE LE DONNE SABATO 25 SETTEMBRE ORE 14 PIAZZA DEL POPOLO ROMA Clicca qui. Torniamo in piazza con una consapevolezza in più, perchè dalla pandemia abbiamo imparato una lezione: contro l’incuria del potere, occorre lottare per praticare la cura che metta al centro la vita degli esseri umani della natura e di tutti i viventi. Torniamo in piazza mentre si svolge il dramma dell’Afghanistan. Un altro, e altri crimini provocati dalle guerre dei potenti: in Siria, Yemen, Kurdistan, Palestina, Iraq, Libano, Libia, in tanta parte dell’Africa… La guerra, sempre scatenata da interessi economici e di potere, opera distruzione. La violenza chiama violenza. Mai crea democrazia, libertà, diritti. Per questo le nostre prime parole sono contro la guerra. Contro la guerra patriarcale in nome della libertà delle donne. Contro la guerra distruttiva in nome della “esportazione” di democrazia. Contro la guerra che arricchisce l’industria delle armi e i poteri militari, che porta occupazioni e guerre civili. Contro la guerra, che esprime con la massima violenza l’incuria, dell’umanità e della natura. Torniamo in piazza per svelare l’ipocrisia di una politica che oggi si strappa i capelli per “le donne e i bambini afghani” dopo aver occupato per 20 anni il paese e sostenuto i signori della guerra ed il oro governi corrotti legati all’economia della droga e autori, essi stessi, di crimini Il nostro paese non è innocente. Basta con la retorica mediatica, basta con l’esaltazione del “ventennio di libertà”. Torniamo in piazza per altri tre buoni motivi (continua)

Per i disabili promuovere la ginnastica e non lo sport?

A commento di un nostro articolo Le Paralimpiadi servono ad accendere una luce, non sprechiamole. siamo stati invitati clicca qui a “promuovere la ginnastica e non lo sport, per promuovere la sanità ideologica”. Replichiamo allora segnalando il volume “Ribelli. Personaggi e storie della paralimpiade”, nel quale il giornalista Claudio Arrigoni presenta gli atleti e le atlete con disabilità non come “eroi ed eroine”, “superuomini e superdonne”, ma come persone che si sono ribellate agli stereotipi, ai luoghi comuni e alle discriminazioni che ancora purtroppo esistono nei confronti delle persone con disabilità. Certo, la loro ribellione sconfina nell’eccellenza, e sarebbe inappropriato aspettarsi tanto da chiunque, ma c’è certamente qualcosa di affascinante in chi riesce a spostare il senso del limite, nello sport, come nella vita (continua…)

Nubi grigie in un cielo rossastro è lo scenario tarantino consegnato ai Ministri.

Oltre 60 foto che ritraggono Taranto in ogni angolazione. In ogni scatto ci sono i fumi dell’ex Ilva. Ora quelle fotografie dell’inquinamento sono sul tavolo dei Ministri. Sono state inviate dall’Associazione dei genitori tarantini che da sempre chiedono la chiusura dello stabilimento. Si tratta di immagini raccolte da semplici cittadini negli ultimi 3 mesi che evidenziano la colorazione rossastra del cielo o nubi grigie che sovrastano l’area degli impianti siderurgici. Con riferimento alla chiusura delle aree di produzione a caldo di Genova e Trieste, si legge nella lettera, si chiede come il Governo intenda giustificare la continuazione della produzione di acciaio, per mezzo del carbone, a Taranto. Quando si potrà tornare a credere nelle istituzioni che dovrebbero prendere seriamente in considerazione come tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un bambino? E chi pagherà i danni? – Scrivono i genitori tarantini. Clicca qui.

Ago e filo contro il Tav. Cuciamo la lotta.

Confezioniamo  una grande bandiera tutti insieme in una giornata di festa e mobilitazione. Utilizziamo il tessuto delle nostre lenzuola, coloriamola con le nostre mani e esponiamola sulla nostra terra! Per realizzare questa iniziativa abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti! Puoi trovare delle lenzuola matrimoniali? Sai cucire a macchina? Contattaci! Nelle lenzuola restano impigliati i nostri sogni e i nostri incubi. E in Val Susa abbiamo in comune un grande incubo… ma condividiamo anche molti sogni!…. Per info e contatti: Comitati di Caprie e Condove notav_condove@autisctici.org; https://www.facebook.com/events/827407587957131?ref=newsfeed; https://www.notav.info/agenda/18-19-settembre-cuciamo-la-lotta/

Per le altre iniziative di lotta, clicca la newslettera di Doriella&Renato.

Radio No Tav radio dei pirati.

“Va in onda ogni giovedì, dalle 13 alle 14,30  sulle frequenze radiofoniche torinesi dei 105:250 FM di #radioblackout ed in STREAMING. Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra. Stralci dell’epoca potete sentirli nella sigla iniziale…. Ogni settimana approfondiamo avvenimenti di attualità sulla lotta e cerchiamo di socializzare tutte le informazioni utili a chi si batte contro il treno veloce, in Valsusa e altrove. Sul sito potete trovare un buon archivio, ordinato tramite tag, con le registrazioni delle trasmissioni di questi ultimi anni…. Potete contattare la redazione al nostro numero 3770862441 attivo durante il programma”. Clicca qui

Rilanciare il servizio pubblico in Lombardia.

Dopo la lezione del Covid19 in Lombardia, è urgente una profonda revisione del servizio sanitario che investa nel pubblico, nella programmazione, nella prevenzione e nella medicina territoriale e di base. La Regione dà invece solo risposte di facciata ancora una volta favorendo in particolare le strutture private e la concorrenza nella sanità che determina solo l’aumento del volume di prestazioni e non il reale risultato di salute. Le proposte (clicca qui) alla manifestazione in piazza della scala a Milano, nella quale sarà anche possibile firmare  per chiedere la moratoria sui brevetti.

La repressione dei diritti sessuali e riproduttivi delle persone con disabilità.

Soprattutto le donne e le ragazze con disabilità sono sempre state considerate dalla società come individui privi di sessualità (asessuali) o affette da ipersessualità ed in ogni caso non idonee a vivere con un partner ed essere madri. A tacere  la gestione coatta del ciclo mestruale, la sterilizzazione e la contraccezione forzata, la mutilazione genitale femminile e l’aborto forzato eccetera.  Riguardo alla sessualità delle persone con disabilità ci sarebbe molto da dire e da fare, a partire dall’istituzione di servizi di orientamento e consulenza psico-sessuologica sulle tematiche della sessualità, dell’affettività e della genitorialità specificamente dedicati a loro. Un Servizio disabilità e sessualità è già presente a Torino (continua)

TAV. Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.

In più la lunghezza delle  orecchie di Alessandro Morelli, viceministro alle Infrastrutture per il governo italiano dei “migliori” nonchè leghista già direttore di Radio Padania,  negli incontri internazionali ha raggiunto dimensioni  già viste ai suoi partner: clicca qui.

Hanno blaterato per anni che in Valsusa i lavori procedevano, hanno militarizzato un’intera Valle costruendo  cantieri tra cemento, reti di ferro e filo spinato e questo non gli è bastato per proseguire con l’opera devastatrice. Che a lor signori piaccia di più intascarsi i denari che procedere con i lavori? La nostra lotta infatti si fonda sulla convinzione che questa “grande opera” devastatrice non serve che ad arricchire i soliti panzuti, che da troppo tempo mangiano sulle teste di tutte e tutti, a discapito proprio dei bisogni di primaria necessità come la salvaguardia dell’ambiente e dei territori per una vita in salute, che sicuramente in tempi di pandemia andrebbe messa al primo posto.

Per Cingolani gli affari vengono prima della salute dei cittadini.

Per Salvini basta il commento di Vauro. Per Cingolani (che insulta gli ecopacifisti) serve qualche parola in più, indirizzata a Draghi: clicca qui l’Osservatorio sulla transizione ecologica-PNRR. Il presidente del Consiglio Draghi condivide le dichiarazioni del suo ministro per la Transizione ecologica? Il quale anziché dedicarsi anzitutto ai compiti per arrivare a mettere sotto controllo le emissioni climalteranti non trova di meglio che contraddire il risultato del referendum popolare del 2011 che ha bocciato con il 60% dei voti la proposta del governo Berlusconi di reintrodurre il nucleare civile. Per di più era il secondo referendum vinto dal No al nucleare civile, visto che il primo nel 1987 aveva portato alla chiusura di tutte le centrali esistenti in Italia. Se non lo fa Draghi,  spieghi  Grillo a Cingolani che non si va contro un doppio pronunciamento popolare ma che il suo compito  non è tenere bordone alla lobby degli interessi del nucleare e della conservazione nel campo delle politiche innovative nell’ambiente e nell’energia, bensì è dedicarsi seriamente alla transizione ecologica e all’attuazione del PNRR, cercando di seguire le linee della Commissione europea anziché scegliere il ruolo di frenatore e sabotatore.

Cingolani vende fumo. Il ministro e la lobby sono  fuori tempo.

Sostenere il nuovo nucleare – fissione e SMRs – Cingolani non tiene  ben chiaro in mente che servirà ancora qualche decennio perché possa contribuire alla decarbonizzazione. Nel frattempo le rinnovabili continuano la loro corsa e costituiscono una soluzione economica e di rapida implementazione per abbattere le emissioni: senza considerare il contributo dell’idroelettrico, nel 2019 hanno superato il nucleare per elettricità prodotta, raggiungendo in meno di 15 anni – il loro sviluppo su larga scala è iniziato verso il 2007 – quello che il nucleare ha ottenuto in 50. A Cingolani non risulta  quindi chiaro che  è necessario accelerare gli investimenti nelle rinnovabili: la decarbonizzazione non può aspettare. Clicca qui.

Le Paralimpiadi servono ad accendere una luce, non sprechiamole.

Le medaglie degli Azzurri e delle Azzurre alle Paralimpiadi di Tokyo sono diventate 69. I Giochi di Tokyo risultano essere i migliori di sempre, per l’Italia, dal 1960 in poi. Ora più che mai, pertanto, vale la pena riprendere quanto detto da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ovvero che «le Paralimpiadi servono ad accendere una luce, non sprechiamole». Il nostro Sito ecopacifista cerca di fornire un contributo a questa luce sulle problematiche dell’handicap,  pubblicando con costanza gli articoli di “Superando.it” testata giornalistica editata da FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Se clicchi qui  apprendi la storia in Italia dello sport per persone con disabilità, che prende le mosse già negli anni Trenta del Novecento fino ad arrivare alla situazione attuale, con il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) individuato dal Legislatore quale distributore di benessere e responsabile dello svolgimento della pratica sportiva da parte della popolazione con qualsiasi tipologia di disabilità. Ripercorriamo assieme questo lungo percorso che afferma lo sport come diritto per i cittadini disabili, intendendo tutti gli atleti, quelli con disabilità intellettiva e relazionale che ricevono pari dignità e considerazione, alla stregua dei loro “colleghi” con disabilità fisica e sensoriale.

Clicca qui un commento di Giampaolo Pellegrini che ci invita a “promuovere la ginnastica e non lo sport, per promuovere la sanità *ideologica”.

Il gioco dell’oca dei vaccini.

La pandemia richiede i vaccini; data l’enorme domanda e il possesso esclusivo dei brevetti il prezzo dei vaccini sale alle stelle; i paesi ricchi pagheranno fino all’ultimo centesimo, i paesi poveri non potranno far nulla; ma se i paesi poveri non potranno accedere ai vaccini, allora il virus continuerà a circolare, producendo varianti, che richiederanno nuove dosi se non addirittura nuovi vaccini, in un infinito gioco dell’oca che produrrà milioni di morti nei paesi poveri e una “convivenza” perenne col virus nei paesi ricchi, con enormi spese per ogni ciclo vaccinale, che diventano lauti profitti per le multinazionali. Continua qui.

Fraternità: utopia secondo natura.

CombinAzioni Festival: incontri e spettacoli a Montebelluna Trevignano Volpago del Montello Crocetta del Montello.

FLOWER POWER. I DIRITTI DELLE PIANTE – LE RESIDENZE D’ARTISTA. ESPERIENZE PER AVVICINARE ARTE E TERRITORIO – UN’ECONOMIA CIVILE COME STRUMENTO DI FRATERNITÀ E BENE COMUNE – LA NAVE DOLCE – ODE AGLI ALBERI. IL CORPO PAESAGGIO –

Scarica il programma completo in formato PDF.

Il MIR: storia, struttura, aree di lavoro, campagne e progetti.

Il M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione), il cui acronimo inglese è IFOR (International Fellowship of Reconciliation), è un movimento internazionale, a base spirituale, composto di donne e uomini che sono impegnati nel praticare la nonviolenza attiva come stile di vita, come mezzo di riconciliazione nella verità e mezzo di trasformazione personale, sociale, economica e politica.

Il MIR italiano ha scelto come simbolo il charkha, l’arcolaio a ruota per filare il cotone. Gandhi chiedeva a tutti gli indiani di tessere da se stessi il cotone per rivalutare il lavoro manuale perché, attraverso la tradizionale attività artigianale, tutti potessero guadagnarsi il pane: per questo ne aveva fatto il simbolo della nonviolenza. Per noi rappresenta un richiamo alla semplicità di vita, ad un lavoro senza sfruttati e sfruttatori, rispettoso dell’ambiente; il modello di vita che perseguiamo.

Per saperne di più leggi di seguito. LEGGI ORA

La disfatta della Nato e degli Stati Uniti consente un rilancio del ruolo di pace dell’ONU.

La caduta di Kabul è paragonabile al crollo del muro di Berlino e segna la fine di un’epoca, segna la fine del nuovo ordine globale basato sulla supremazia unilaterale del blocco militare occidentale. Ed è un evento che ha un valore simbolico epocale perché rilancia il ruolo universalistico delle Nazioni Unite. Piuttosto che discutere, come si sta facendo, di guerra cioè della creazione di un esercito europeo. Leggi su https://www.peacelink.it/pace/a/48735.html

Convegno “sicurezza, salute, obbligo di fedeltà”.

Che ha come protagonisti familiari di stragi e morti sul lavoro, lavoratori e lavoratrici, Rsu e Rls, attivisti/e che lottano e proprio per questo sono colpiti dalla repressione, esperti che mettono a disposizione conoscenze e competenze a sostegno di chi subisce rappresaglie fino al licenziamento e di chi, dovunque, conduce la lotta per l’unità della classe.

Solvay: né processi né monitoraggi fermeranno i Pfas a Spinetta Marengo.

Solvay si fa beffe della Magistratura

La multinazionale belga mostra nessunissima intenzione di eliminare i famigerati Pfas: si nasconde dietro la Lega, si fa beffe della condanna della Corte di  Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica, prende in giro  l’Arpa e sfida la Procura di Alessandria ad aprire finalmente il nuovo processo.

L’Arpa, nel monitoraggio giugno-luglio 2021, ha di nuovo evidenziato per i Pfas valori ben superiori ai limiti previsti dalla legge: i dati allarmano che all’esterno del sito – nel livello più superficiale della falda – il Pfoa supera il valore di 0,5 μg/L in molti punti (il limite è di 0,1 µg/L per le acque superficiali e le sotterranee che interagiscono con quelle superficiali); il cC6O4 a sua volta ha fatto registrare, tra i piezometri controllati, la concentrazione massima di 2,55 μg/L; e sempre in area esterna è presente anche il composto ADV-N2, con una concentrazione massima di 6,35 g/L. Questi dati evidenziano come il cC6O4 (quello appena ri-autorizzato dalla Provincia) si allarga nell’area della Fraschetta al punto di spingersi addirittura già fino al Comune di  Montecastello dove ha contaminato e determinato la chiusura del pozzo dell’acquedotto.

Anche il livello intermedio dell’acquifero è stato raggiunto da Pfas, continua Arpa: i dati evidenziano in un piezometro esterno al sito la presenza di PFOA (1,08 μg/L) e ADV-N2 (0,22 μg/L), dunque il fatto che i Pfas abbiano raggiunto profondità tra i 30 e i 60 metri è ancora più preoccupante, perché, a quel livello, gli interventi di bonifica sono estremamente difficili e dispendiosi.

Per la multinazionale invece,  questi allarmanti dati  segnalerebbero comunque “il continuo miglioramento generale della situazione e  i superamenti dei limiti del C6O4 sono  un residuo causato dell’evento di precipitazione imprevedibile e di carattere eccezionale del 2019” (eventi che invece i metereologi prevedono ormai come norma). L’ottimismo ostentato da Solvay è completamente contraddetto da  Marta Scrivanti direttore Arpa Alessandria: i valori di cC6O4 e Pfoa del 2021 si mantengono, in generale, dello stesso ordine di grandezza di quelli del 2020, con fluttuazioni puntuali in aumento.

Il C6O4 è presente in concentrazioni di 25 volte superiori ai limiti suggeriti da Arpa. L’Adv, pfas “a catena lunga”, addirittura di 63 volte. Il Pfoa dismesso da Solvay nel 2013 è ancora presente con quantità elevate a dimostrazione della persistenza nell’ambiente di questa sostanza. Arpa non ne fornisce il valore limitandosi a scrivere che è superiore a 0,5 microgr/litro quasi ad adombrare che 0,5 sia il limite. Il limite per le acque di “prima falda” è 0,1 ed inoltre cosa significa “superiore a…”: può essere 0,51 ma anche 10 ma anche 100. Da Arpa noi pretendiamo relazioni tecniche che specifichino i punti del prelievo per poter capire quanto esteso è l’inquinamento, che fornisca dati in base ai quali Solvay è stata autorizzata dalla complice Provincia a riprendere la produzione del cC6O4.

Occorre una insurrezione.

2 ottobre giornata internazionale della nonviolenza

… ripetiamo ancora una volta che occorre un’insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori più atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalità che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all’umanità. Occorre opporsi al maschilismo… al razzismo, alla schiavitù, all’apartheid… alla strage degli innocenti nel Mediterraneo … alle  disposizioni razziste ed incostituzionali contro gli emigranti… a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre… a produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini… a tutte le spese militari… a tutte le organizzazioni armate… alla distruzione di quest’unico mondo vivente… Insomma occorre opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l’esempio, l’educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. Per saperne di più clicca qui.

A sessant’anni dalla prima marcia Perugia Assisi.

Appello del Comitato PerugiAssisi. Promuoviamo  con ancora maggiore determinazione la partecipazione alla Marcia della pace PerugiAssisi del prossimo 10 ottobre. Dobbiamo fare ogni sforzo affinché tante donne e uomini capiscano la gravità della situazione e scelgano di fare questo gesto di corresponsabilità! Come sappiamo, non c’è solo l’Afghanistan. Anche oggi le guerre e i massacri continuano in Iraq, Siria, Libia, Yemen, Palestina, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Somalia,… E non ci sono solo le guerre. La pandemia è ancora in pieno corso in tante parti del mondo e i ricchi si tengono i vaccini; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri e vulnerabili; la crisi climatica sta peggiorando e in molti vengono travolti da incendi, alluvioni, tifoni, siccità,…

Anche in Afghanistan, come sempre, “i più vulnerabili tra i vulnerabili”.

Ancora una volta, come sempre accade nel mondo in situazioni di emergenza dovute a guerre, calamità naturali o disastri causati dell’uomo, le persone con disabilità, e in particolare i bambini e le donne con disabilità, continuano ad essere “i più vulnerabili tra i vulnerabili” come viene testimoniato dall’Associazione Nove, impegnata già dal 2012 nel Paese asiatico, con vari progetti rivolti alle persone più vulnerabili (continua…)

Contro la miniera di titanio nel parco del Beigua.

Un esempio degli enormi volumi di materiali di scarto prodotti dall’attività mineraria. Miniera di magnesite di Gerakini (Grecia).

Uno dei più grandi giacimenti minerari di biossido di titanio in Europa è localizzato in Liguria nel Massiccio di Voltri, a cavallo tra le province di Savona e di Genova ed è noto come giacimento di Piampaludo o del Monte Antenna. L’attività mineraria comporta inevitabilmente la produzione di enormi volumi di materiali  derivanti sia dalle operazioni di coltivazione del giacimento sia dalle varie fasi di arricchimento del minerale estratto. Tali materiali sono di norma deposti nell’area mineraria in cumuli a cielo aperto di dimensioni considerevoli o entro bacini naturali e artificiali. I rischi correlati riguardano la presenza di metalli potenzialmente ecotossici (ad esempio Co, Ni, Cr, V, Zn) e di minerali classificati come amianto. **** Il rischio amianto è in particolare significativo nei giacimenti associati a rocce ofiolitiche come le eclogiti del giacimento ligure di Piampaludo.   Il permesso di ricerca mineraria, presentato dalla Compagnia Europea del Titanio – CET s.r.l., interessa per circa un 50% della sua superficie un’area classificata come Riserva Generale Orientata e per circa il 60% la Zona Speciale di Conservazione Beigua – Monte Dente – Gargassa – Pavaglione.  Il comprensorio del Beigua è una delle zone più ricche di biodiversità della Liguria, e viene difeso dalle comunità locali: clicca qui Pennatagliente.

**** Maggiori notizie sul Biossido di Titanio sono contenute  ne “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” (volume primo da pagina 60). Era l’impianto più importante dello stabilimento Montedison di Spinetta Marengo, sempre al centro di problemi di inquinamento al punto di essere fermato dal Pretore. La nostra famosa piattaforma nazionale (detta dei cinque consigli di fabbrica) nel 1978 elabora una riconversione ecologica della produzione compreso il completo riutilizzo delle scorie nella chimica fine. Il Gruppo Montedison ormai in liquidazione ignora il progetto e chiude l’impianto. Resta in eredità l’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere, già sancito da una condanna della Cassazione (Vedi “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e attualmente di nuovo oggetto di un procedimento penale per disastro ambientale e omessa bonifica (diffusamente trattato nelle trecento pagine del dossier  “Pfas. Basta!” del Movimento di lotta per la salute Maccacaro).

Verso le mobilitazioni e l’EcoSocial Forum per PreCOP e Youth4climate.

A Milano Assemblea pubblica Climate Open Platform per proseguire il confronto sull’organizzazione delle giornate dell’Eco-social Forum e delle mobilitazioni organizzate dalla piattaforma per la giustizia climatica Climate Open Platform in concomitanza con la Youth4Climate e la Pre-Cop che si terranno a Milano dal 27 settembre al 2 ottobre. Clicca qui.

Il modello di transizione ecologica di Cingolani – Draghi (e Grillo?).

Il problema, per il ministro (grillino?), è che “il mondo è pieno di ambientalisti radical chic e di ambientalisti oltranzisti, ideologici: sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati”. Altrimenti il suo modello è il Piano di ripresa scritto dal suo Ministero al quale spetta circa il 40% dei fondi del Recovery Fund. Tale piano, commenta Marco Palombi, non è altro che un copia-incolla, una non libera rielaborazione di progetti già presentati da grandi imprese a cui  viene assegnata una corsia velocissima per le autorizzazioni: la riconversione delle raffinerie per produrre carburanti (waste to fuel dell’Eni); lo stoccaggio di CO2 (sempre Eni a Ravenna); mega-impianti per rinnovabili in aree industriali (Enel); gasdotti ovunque  compresi i due per la Sardegna bocciati dall’Autorità per l’energia; i poteri sull’end of waste, cioè quali rifiuti smaltire e come, attribuiti alle Regioni (Confindustria Ambiente).

Cingolani e Draghi (e Grillo?) ritengono che la transizione energetica consista nel far pagare allo Stato gli investimenti in gas – che resta un fossile, anche travestito da idrogeno – di grandi aziende e affidarsi al laissez-faire paesaggistico e industriale, altrettanto sussidiato, quanto alle rinnovabili. Dunque gli inceneritori di rifiuti diventano opere strategiche per la transizione, si possono autorizzare un po’ di trivellazioni in mare o buttare lì che sul nucleare bisogna essere pragmatici, guardare ai numeri e alle tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante (mature fra 40 anni).

Siamo un branco di ambientalisti radical chic, oltranzisti, ideologici.

Caro Cingolani, oltranzista è il modello di sviluppo che ci uccide: il tuo modello.

Raccomandato da Beppe Grillo, il cosiddetto  ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, mette in guardia contro un mondo “pieno di ambientalisti radical chic, oltranzisti, ideologici”. Ci definisce “peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati […] Spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri”. Il commento di Luca Mercalli clicca qui

Papa Francesco condanna i venti anni di guerra in Afghanistan.

Autorevole presa di posizione pacifista del Pontefice: “Basta guerre in nome della democrazia”. Parole che avremmo voluto sentire da Fassino, D’Alema e Napolitano ecc. alla fine di una guerra disastrosa e fallimentare che hanno appoggiato. Anche il regista Michael Moore sostiene il ritiro delle truppe americane deciso da Biden. Clicca qui.

Dieci anni a Guantanamo, torturato per qualcosa che non ha mai fatto. Ne è nato il film “The Mauritanian”.

Mohamedou Ould Slahi ha passato oltre 10 anni nella prigione di Guantánamo, dopo essere stato arrestato sulla base di un sospetto: senza nessuna prova e accusa ufficiale da parte degli Stati Uniti, è stato detenuto per presunta collaborazione agli attentati terroristici dell’11 settembre. Il film The Mauritanian di Kevin Macdonald, disponibile su Prime video, narra in modo crudo e senza veli la storia di un innocente che passa più di 10 anni in una prigione subendo torture fisiche e psicologiche per qualcosa che non ha mai fatto.

Link https://www.fortementein.com/2021/08/04/il-film-the-mauritanian-racconta-di-un-innocente-nel-carcere-di-guantanamo

Questo messaggio rientra nella Campagna Guantanamo. Firma anche tu su www.peacelink.it/guantanamo

La Rete italiana delle Donne in Nero in strada per l’Afghanistan.

20° settimana di  MOBILITAZIONE CONTRO L’OCCUPAZIONE DELLE TERRE DEL PRESIDIO EX-AUTOPORTO A SAN DIDERO, al fine di  contrastare la preparazione del cantiere per costruire UN NUOVO AUTOPORTO e spostare quello attuale a Susa lasciando il posto a opere per la Nuova Linea TAV Torino Lione. Conferenze a Bussoleno su “Ecologia è politica”. La Rete italiana delle Donne in Nero in strada per l’Afghanistan. Campeggio giovanile dall’8 all’12 settembre nei territori liberati di Venaus. Preparazione dello sciopero globale per clima del 24 settembre.  EXTINCTION REBELLION dal G20 alla COP26. Queste e le altre iniziative No Tav Valsusa nella newslettera di Doriella&Renato: clicca qui.

Quando Bebe Vio aveva 15 anni e incominciò a pensare alle Paralimpiadi di Rio.

«Ha solo 15 anni e una grinta rara. Di certo sentiremo ancora parlare di lei»: si concludeva così una nostra intervista a Bebe Vio, pubblicata il 2 aprile 2012, e mai quella  profezia sarebbe stata più felice, per la giovane che sabato scorso ha vinto per la seconda volta la medaglia d’oro nella scherma alle Paralimpiadi di Tokyo, confermando quella del 2016 a Rio de Janeiro. E già a 15 anni Bebe aveva le idee molto chiare, sottolineando, ad esempio, la sua «fierezza di essere un’atleta con disabilità, incarnando ben volentieri il messaggio che lo sport è di tutti e fa bene a tutti» (continua…)

Non spot elettorali, ma vera inclusione, autonomia e indipendenza.

Chiediamo a tutti i candidati a Sindaco e Consigliere Comunale che le politiche rivolte alle persone con disabilità e alle loro famiglie coinvolgano le associazioni, i singoli cittadini con disabilità e le famiglie nella costruzione dei programmi elettorali, prevedendo azioni mirate alla vera inclusione, autonomia e indipendenza delle persone con disabilità (continua…)

Grido della Terra, Grido dei Poveri.

28a Marcia per la Giustizia a Quarrata (Pistoia). Il tema socio-ambientale supera le contraddizioni ideologiche e di classe perchè riguarda tutti, senza distinzione. Anche a sinistra ha tardato molto nel rendersi conto della gravità  del problema. Lo guardavano con diffidenza, come se si trattasse della bandiera di lotta dei verdi riformisti. Continua.