Ilva. Il M5S tradisce la salute dei cittadini di Taranto e la fiducia elettorale.

In piazza per contestare l’accordo del ministro Di Maio di cessione dell’Ilva a Arcelor-Mittal (peraltro con l’immunità penale!) e per ribadire la chiusura del siderurgico con la decontaminazione e la bonifica dei siti. Accordo definito “infame”: quegli impianti sono pienamente fuori legge e andavano chiusi diversi anni fa se non fossero intervenute proroghe dei governi, buon ultimo l’attuale esecutivo. Il recente Registro Tumori conferma l’enorme incidenza delle forme tumorali per esposizione della città all’ambiente inquinato dalla fabbrica. Clicca qui Gianmario Leone.

Ma gli ambientalisti sanno dire solo no?

Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera (AL), chiede
“Cosa sono tutti sti no no no parliamo di inquinamento o di chiudere delle aziende ?”

Il sindaco si riferisce alla mailinglist dal titolo: “PER LA PREVENZIONE PRIMARIA I MOVIMENTI NO No solvay, No pfoa, No benetton, No tav, No ilva, No muos, No tap, No carbone, No nucleare, No dal molin, No glifosato, No amianto, No acqua privata, No razzismo, No guerra, No violenza…….”.

Domanda retorica, altrimenti strana da parte di un sindaco coraggioso ed encomiabile, come ha dimostrato in alcune occasioni: clicca qui Giornale7 e clicca qui La Stampa.

Tutti quei NO dei rispettivi Movimenti di lotta intendono affermare la PREVENZIONE PRIMARIA, cioè impedire a monte il realizzarsi di gravi attentati all’ambiente e alla salute, ciascuno dei quali era trattato sul Blog della Rete ambientalista. Il NO difficilmente si riferisce alla chiusura di un’azienda, semmai intende prevenire l’apertura di nuove fonti di rischio.

Summer School “Comunicare la Giustizia Ambientale”. Cioè l’ingiustizia.

Si terrà a Taranto, nella sede della più grande acciaieria d’Europa, dal 20 al 26 agosto e avrà l’obiettivo di formare 20 giovani attivisti nel campo della comunicazione sociale a comprendere i meccanismi chiave della in-giustizia ambientale e a trovare forme innovative ed efficaci per raccontarle al grande pubblico. La scuola è organizzata da Mani Tese in collaborazione con Peacelink, Centro Giustizia, Pace e Integrità del Creato e Genitori Tarantini ed è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Per iscrizioni: ecg@manitese.it.
Raccomandiamo come testo “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia (al quale si potrebbe chiedere una lectio magistralis)

Per l’ILVA l’unica via perseguibile è chiusura, bonifica ad opera dei lavoratori attualmente impiegati, tutela della salute e riconversione economica dell’intera area ionica.

Una acciaieria delle dimensioni dell’ILVA, con impianti obsoleti e non a norma, non può continuare a produrre nel cuore di una città in maniera compatibile alla salute umana, neanche in presenza di investimenti importanti.
Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Comitato quartiere Tamburi
FLMUniti CUB
Giustizia per Taranto
Isde Medici per l’ambiente Massafra
Legamjonici
LiberiAmo Taranto
Peacelink
Tamburi Combattenti
Taranto L.I.D.E.R.
Taranto Respira
TuttaMiaLaCittà
Singole e singoli cittadini

ILVA. Scontro tra Slai Cobas e Medicina Democratica.

Scrivono Slai cobas per il sindacato di classe Taranto, e i 120 operai Ilva-appalto-lavoratori cimitero-cittadini Tamburi/Paolo VI, parti civili al processo: “Il gruppazzo Fmlu-Cub non ha mai presenziato neanche per sbaglio al processo Ilva e fa parte di quei soggetti che cercano solo pubblicità e risarcimenti. Troviamo negativo che Medicina Democratica gli faccia da spalla. La storia di Medicina Democratica è storia di lotte unitarie di operai, medici, tecnici, popolazione per trasformare la fabbrica e la società, con anche risultati significativi negli anni ’70 – a dimostrazione che solo la lotta unitaria con alla testa la classe operaia difende la salute in fabbrica e nei quartieri. Le sue posizioni sull’Ilva o fanno parte di questa storia o sono altra cosa rispetto alla stessa nascita di Medicina Democratica” (continua). In realtà i Soci dell’Associazione non sono mai stati consultati sulla posizione del presidente.

 

ILVA, le associazioni tarantine protestano: “I ministri non ci rispondono”.

Se entro lunedì 23 luglio non accetterete il confronto, riterremo questo governo nemico della città, al pari di quelli che lo hanno preceduto, e come tale sarà trattato”: firmato Aps Progentes -Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti -Comitato quartiere Tamburi- FLMUniti CUB- Giustizia per Taranto- Legamjonici- Movimento di cittadini ed associazioni pro aeroporto di Taranto Grottaglie- Tamburi Combattenti- Taranto Respira- TuttaMiaLaCittà- Singole e singoli cittadini. Clicca qui.

La Corte Costituzionale boccia decreto salva-Ilva del 2015.

Che aveva consentito di proseguire l’attività degli stabilimenti, malgrado l’autorità giudiziaria ne avesse disposto il sequestro per reati relativi alla sicurezza dei lavoratori. La Corte: “Il governo ha finito col privilegiare in modo eccessivo l’interesse alla prosecuzione dell’attività produttiva, trascurando del tutto le esigenze di diritti costituzionali inviolabili legati alla tutela della salute e valori tutelati dalla Costituzione porta a ritenere che la normativa impugnata non rispetti i limiti che la Costituzione impone all’attività d’impresa”. Per leggere il testo integrale clicca qui. La produzione continua ancora, nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale, ma nel frattempo si aprono nuovi scenari circa la legittimità della prosecuzione dell’attività ILVA “a tutti i costi”.

Manifestazione dei genitori sull’Ilva: “Chiudiamola Qua”.

Domenica 18 marzo a Taranto, a partire dalle 10, in piazza Garibaldi. “Scendiamo in piazza perché i valori della Democrazia, descritti e tutelati dalla Costituzione italiana e umiliati dal Governo di questa Repubblica, tornino a risplendere su Taranto, dopo il buio calato sui tarantini. Pretendiamo che l’immunità penale estesa ai futuri proprietari dell’industria siderurgica, insopportabile schiaffo alla Costituzione, venga rimossa. Pretendiamo che l’Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove non soddisfatta, preveda sanzioni certe a carico dei gestori degli impianti”.

Dalla parte dei lavoratori dell’Ilva.

La vendita dell’Ilva al miglior offerente si traduce in un attacco pesante ai lavoratori: 6.000 operai in esubero. Questo è il conto presentato dal gruppo Arcelor Mittal, vincitore della gara d’acquisto. Gli stessi operai sfruttati per decenni e falcidiati dai tumori si vedono ora minacciati dalla privazione del lavoro. I licenziamenti come “risarcimento” delle morti. Se poi i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Non è tutto. (continua)

Veleni dell’Ilva. A Taranto il sindaco chiude le scuole.

E’ una misura simbolica perché comunque tutto il quartiere Tamburi è invaso dalle polveri tossiche alzate dal vento. L’area “parchi minerali”, a duecento metri dalle case, è grande come 80 campi di calcio: dovrebbero essere sigillati. La fabbrica dovrebbe essere sequestrata. Il governo continua ad uccidere. Immunità penale per i Riva.

Clicca qui Roberto Giovannini “Nella città soffocata dalle polveri dell’Ilva, Taranto sta morendo”

Cementir di Taranto fa il cemento con i rifiuti di Ilva e Enel.

Tutti ci guadagnano milioni e milioni: Ilva di Taranto e Enel di Brindisi risparmiano i costi di smaltimento e Cementir compra loppa e ceneri a prezzi irrisori. Il cemento è scadente mentre alti sono i rischi per la salute: le ceneri Enel contengono nichel, vanadio, mercurio e ammoniaca. 34 indagati e sequestro degli impianti e dei conti bancari.

Ilva: licenziamenti come “risarcimento” dei tumori.

La vendita dell’Ilva al miglior offerente (ArcelorMittal) si traduce in 6.000 operai in esubero, dopo che per decenni sono stati falcidiati dai tumori. Se i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Incassato l’esonero da ogni controversia legale in fatto di tutela ambientale, i nuovi padroni offrono la miseria di 25 milioni per investire in “salute, sicurezza, ambiente”, mentre annunciano che la sola copertura dei parchi minerari (da cui si alzano le polveri che uccidono i lavoratori tarantini) richiederà ben cinque anni, contro i due previsti dal piano ambientale originario.

Basta, chiudete l’Ilva, salviamo i bambini: Taranto in piazza.

I soldi siano destinati alla città per la bonifica e l’assistenza sanitaria. A Taranto non esiste neppure l’oncologia pediatrica. Il processo non ha avviato bonifiche, le discariche sono sempre a cielo aperto. Accordo sulla cassa integrazione per 3.300 lavoratori. Entro il 3 marzo devono arrivare le offerte per la cessione dell’Ilva.
Clicca qui Sandra Amurri “Taranto in piazza per dire basta. La città deve respirare”.
Clicca qui Francesco Olivo “Accordo al ministero per la cassa integrazione. In arrivo le offerte per la cessione”.
Clicca qui Slai Cobas “Vogliamo assemblea generale e referendum”.

La protesta in tribunale per il processo Ilva di Taranto.

Scrivono i redattori del libro “Ilva, la tempesta perfetta”: Nel processo, in cui sono inquisiti padroni, amministratori locali, dirigenti d’azienda, organi di controllo, Chiesa, forze dell’ordine, in un’alleanza sistemica e infame che ha provocato la strage da profitto e continua a provocarla, è arrivata la lunga mano dell’interesse generale del capitale e dei padroni associati, oltre che degli imputati, la lunga mano del governo che conduce l’obiettivo di svuotarlo di contenuto e pilotarlo verso patteggiamenti, allungamenti e prescrizioni, negando giustizia e risarcimenti. (continua)

Tutti morti di cancro i calciatori dell’ILVA.

La Carbonara, Ripiano, Papalia, De Tuglio, Andrisani e Guarino, Catapano, Casile, D’Alò, De Gennaro, Capozza. Era la formazione dell’ILVA Football Club. Sono tutti morti di cancro.
Tutti protagonisti di interminabili partite sulla terra battuta del vecchio campo Tamburi, nell’omonimo quartiere di Taranto,a poche decine di metri dall’acciaieria. Vicino, troppo vicino alla fabbrica dei veleni.

In questo numero di Sicurezza sul lavoro.

– Il ruolo del RLS nella riunione periodica ex articolo 35 del D.Lgs.81/08 – Seconda parte
– Si continua a morire sul lavoro, nell’indifferenza generale
– Condanne per i responsabili di 30 anni di morti da amianto al’Ilva di Taranto
– Criteri per la riduzione del rischio incendio
– Come avviene il riconoscimento di una malattia professionale
– Check list dei fattori ambientali nell’interazione uomo-macchina
– Procedure operative per raccolta dei rifiuti

Clicca qui.

 

ILVA. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.

Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e reso noti I NOMI DEI 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta“Ambiente Svenduto”.
TRA QUESTI FIGURANO PERSONAGGI ECCELLENTI, COME IL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA NICHI VENDOLA, IL SINDACO DI TARANTO IPPAZIO STEFANO E L’EX
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIANNI FLORIDO. Clicca qui

Si fumano troppe sigarette attorno all’Ilva di Taranto.‏

ILVA ED EVIDENZE SCIENTIFICHE

PUBBLICHIAMO DI SEGUITO UN INTERESSANTISSIMO ARTICOLO SULLA QUESTIONE ILVA E LE EVIDENZE SCIENTIFICHE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI EPIDEMIOLOGIA

Comunicato stampa dell’AIE sull’ILVA di Taranto

Sul caso ILVA si sta facendo un uso distorto e strumentale delle evidenze scientifiche
Il Commissario Straordinario dell’ILVA Enrico Bondi ha trasmesso un documento firmato …

Leggi tutto.

ilva, una madre a napolitano: venga a vedere i nostri figli malati di cancro

La lettera: “Speravamo che il presidente Napolitano stesse dalla parte della verità. Siamo stati condannati a morte con la firma del suo decreto che permette all’Ilva di continuare a inquinare. Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce, gli spieghi perchè lo Stato ha preferito dare loro in pasto al mostro, quel mostro che ha distrutto il nostro mare, violentato la nostra terra, insozzato il nostro cielo”.

Riva e figli imprenditori dell’anno

Ad imitazione della Solvay che si è autopremiata per la qualità dell’ambiente spinettese, il premio “imprenditori dell’anno” è stato assegnato dall’Assocamuna all’ILVA: ai Riva agli arresti domiciliari per disastro ambientale. Non si sa se piangere o ridere.

l’ilva come la solvay

E&P affronta temi di stretta attualità: le indagini che hanno portato al sequestro da parte della magistratura degli impianti siderurgici dell’ILVA di Taranto per evitare che l’Azienda continui a perpetrare il reato ipotizzato di disastro ambientale; i testi delle conclusioni delle perizie prodotte per il processo e alcune riflessioni di epidemiologi, avvocati e rappresentanti di associazioni locali. Come per la Solvay, le intercettazioni telefoniche dimostrano quanto l’Ilva curasse rapporti “particolari “con i giornalisti, e non solo… anche con l’Arpa… e ministri…
Ecco qui le intercettazioni che provano la corruzione.