Tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa.

Ciao, abbiamo terminano ieri, venerdì 8 marzo, le tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa di Via Cappuccina. Hanno partecipato oltre 20 volontari chiamati da Amico Albero per difendere una delle bellezze di Mestre e lanciare un messaggio a tutta la popolazione per collaborare a migliorare la nostra città.

E’ stato il decimo anno di questa iniziativa che, nei primi 7 ha comunque subìto alcune bravate notturne a cui da tre anni abbiamo rimediato con la vigilanza notturna (dalle 23 alle 7 di mattina) di un Guardia notturna regolarmente pagata con una colletta tra i volontari e altri sostenitori di Amico Albero. (continua a leggere Michele Boato).

Diritto al lavoro dei disabili.

Sono passati venticinque anni da quando fu approvata la Legge 68/99, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ma ancora molto c’è da fare, innanzitutto dal punto di vista culturale, ma anche sulla stessa procedura oggi vigente (continua…).

Questo è uno degli articoli che trovate su Superando.it.  Superando.it è un servizio di informazione sulla disabilità promosso dalla FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Il  servizio di aggiornamento gratuito è disponibile a tutti ed attivabile direttamente dal sito Superando.it cliccando qui. Per qualsiasi richiesta invia una email a info@superando.it.

Una assurda pista da bob.

“Cortina,  un danno naturalistico irrecuperabile per far posto a un’assurda pista da bob”: chiedono la divulgazione Italia Nostra sez. di Belluno,  WWF Belluno-Treviso terre del Piave,  Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Peraltrestrade Dolomiti,  Gruppo promotore Parco del Cadore, Grazie per l’attenzione e la divulgazione. Clicca qui.

Dieci anni per l’acqua pulita.

Un serbatoio da 10mila metri cubi d’acqua libera da Pfas, 21 chilometri di nuovi acquedotti per portare acqua dal fiume Brenta e un esborso pari a 25 milioni di euro, per aggirare la falda di Almisano (in Comune di Lonigo): la più grande d’Europa, ma con  la sua acqua contaminata da Pfas non  più utilizzabile. Sono passati dieci anni alla prima denuncia all’autorità giudiziaria, tramite l’Arpav, a poche settimane dalla pubblicazione dello studio Cnr-Irsa che ha portato alla luce l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, prima sconosciute, nei bacini fluviali di numerose regioni italiane. Dopo il completamento del Mosav, i filtri a carboni attivi rimarranno installati sui pozzi di emungimento. Oltre alle spese milionarie, delle quali si occupa il processo in corso al tribunale di Vicenza con imputati 15 manager Miteni e Mitsubishi, rimangono sul tappeto le questioni centrali: il filone sanitario per i cittadini, il cui sangue è contaminato, e il rischio connesso agli alimenti.

Benzene salito all’Ilva.

Inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro: sono i due reati per le quali risulta indagata dalla Procura di Taranto Lucia Morselli, ex amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, società in amministrazione straordinaria. L’inchiesta ruota intorno alle emissioni di benzene del polo siderurgico tarantino: nel quartiere Tamburi la centralina più vicina allo stabilimento dell’ex-Ilva in via Orsini rileva che nel 2023 è salito del 15% rispetto al 2022

I problemi di inquinamento legati all’ex-Ilva emersero già ai tempi dell’amministrazione della famiglia Riva e portarono a una serie di condanne nel 2021 nel processo «Ambiente svenduto» sull’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento. Dal canto suo Acciaierie d’Italia negli anni ha messo a terra piani per ridurre le emissioni e l’impatto sul territorio, ma ha ottenuto risultati nulli.

Al PD non far sapere…

“Rosignano nel cuore” ci comunica che è “gravissima la decisione della maggioranza PD di rifiutare la costituzione di parte civile del Comune nel processo relativo a presunti illeciti nella gestione dell’impianto di Scapigliato (controllato dal Comune di Rosignano). Si tratta, secondo il GUP,  di delitti importanti e con pesanti ricadute per tutta la comunità come inquinamento ambientale, traffico di rifiuti non autorizzati, gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali al fine di ottenere un ingiusto profitto. Respingendo la mozione la maggioranza ha chiaramente anteposto gli interessi personali dei soggetti rinviati a giudizio (tra cui il Sindaco e alcuni dirigenti di Scapigliato) all’interesse collettivo di tutti i cittadini del Comune, che si vedono privati della possibilità di essere rappresentati nel processo penale”.

“Il rettore si pappa anche gli Avanzi”.

Giancarlo Avanzi è il rettore in questione ed è facile, per “Lo Spiffero”, il gioco di parole. In effetti, il Rettore dell’Università del Piemonte orientale, ad Alessandria, si è ritoccato lo stipendio nell’euforia  per il regalo di 5.000 euro  ricevuto dallazienda Syensqo, spin-off del Gruppo Solvay, per dare alla luce il sedicente  Centro di Ricerca e Sviluppo per il Risanamento e la Protezione Ambientale (RiSPA), garantito “doc Spinetta Marengo” dalla green multinazionale chimica belga.

“Mentre il suo mandato volge al termine, il rettore”, rivela Lo Spiffero (clicca qui“dà un ritocchino al suo stipendio e a quello degli altri componenti del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti, addirittura con effetto retroattivo”. 

Né criminali né terroristi ma difensori dell’ambiente.

Michel Forst, Relatore Speciale ONU sui Difensori dell’Ambiente, nel suo Rapporto segue con grande preoccupazione ed attenzione la situazione in Italia ed in altri paesi europei. Nel nostro caso, il ricorso a strumenti di diritto penale (“lawfare”) e civile per reprimere, disincentivare o criminalizzare chi oggi esercita il diritto sacrosanto a proteggere l’ambiente, ed anche la salute dei cittadini, l’uso di fogli di via, e DASPO che limitano la libertà di circolazione, la comminazione di multe ingenti mirate ad inibire il diritto alla libertà di associazione. Clicca qui.

Morti sul lavoro: dallo stillicidio quotidiano alle stragi periodiche.

Continua a rimanere scritta nel libro dei sogni la proposta di Raffaele Guariniello di creare una procura nazionale sulla sicurezza del lavoro. Una proposta che nessuno dei governi che si sono succeduti in questi anni ha voluto realizzare. Né possono porre rimedio le tante procure della repubblica istituite nel nostro Paese, ciascuna con una ristretta area di operatività, e per giunta raramente provviste di specializzazione in materia. Né assume rilievo l’obiezione mossa da taluno secondo cui l’azione del pubblico ministero sarebbe meramente repressiva, e mai preventiva. Clicca qui.