Il massacro di Gaza non è una vendetta.

Le motivazioni allo sterminio dei palestinesi vanno al di là della vendetta  scatenata dopo la sanguinosa operazione Tempesta di al-Aqsa del 7 ottobre. Alla base ci sono cause economiche. Il progetto è preesistente: l’obiettivo di Israele è quello di impossessarsi delle immense ricchezze costituite dai giacimenti di gas che spetterebbero ai palestinesi. Il piano di deportazione si articola in tre fasi: 1) costringere la popolazione stanziata nel nord della Striscia (oltre un milione di persone), sottoposto a bombardamenti massici, a spostarsi verso sud; 2) far entrare l’esercito israeliano a Gaza in modo da occupare l’intera Striscia ed eliminare le postazioni di Hamas; 3) trasferire la popolazione nella zona desertica del Sinai egiziano da cui non dovrà fare più ritorno. All’Egitto, le cui condizioni economiche sono gravi, è stato proposto l’annullamento dell’intero debito estero (135 miliardi di dollari). Questo piano si collega con il progetto del Canale Ben Gurion, un progetto che prevede di congiungere Gaza e Ashkelon al golfo di Aqaba nel Mar Rosso (260 km) creando un nuovo corridoio, alternativo al Canale di Suez (193 km), per il commercio mondiale e l’energia. Clicca qui

L’oppressione delle donne in Iran.

Il Premio Nobel per la Pace 2023 è stato assegnato dall’Accademia di Oslo all’attivista iraniana per i diritti delle donne Narges Mohammadi.

Vice presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016. Il comitato afferma che ha ricevuto il premio per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per i suoi sforzi nella promozione dei diritti umani e della libertà per tutti. La coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali: il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate. Mohammadi è ancora detenuta nel famigerato carcere di Evin e il comitato ha espresso l’auspicio che l’Iran rilasci l’attivista. 

Gli USA votano contro il cessate il fuoco.

Mentre a Gaza continua il massacro di civili gli Stati Uniti votano contro il cessate il fuoco umanitario.

Con un gesto eccezionale, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invocato, per la prima volta durante il suo mandato, l’articolo 99 della Carta Onu per richiamare l’attenzione del Consiglio di Sicurezza sulle stragi che si stanno compiendo a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati.

Solvay anticipa la sua linea di difesa all’imminente processo di Alessandria.

Con una puntigliosa nota, Solvay ha replicato al servizio della trasmissione di Italia1 “Le Iene“, andato in onda martedì sera e intitolato “Il Paese dei veleni”. Ne è scaturito un anticipo della sua linea di difesa per l’imminente processo. Che merita un contradditorio. Clicca qui un “botta e risposta” di sei minuti, che potete ascoltare cliccando sopra la registrazione vocale.

Oppure leggere:

Solvay:  Dissentiamo dal capo di accusa formulato dalla Procura di Alessandria, cioè di disastro innominato colposo, cioè non intenzionale, in quanto tutti i nostri manager hanno sempre operato con correttezza e nell’osservanza delle normative ambientali.

Balza: Anche noi dissentiamo dalla Procura, nel senso che riteniamo non solo incontestabile il reato ma che esso sia doloso. E non colposo, cioè’ non intenzionale, tipo: scusate ma non l’abbiamo fatto apposta. Non ve n’eravate accorti? malgrado le nostre accuse per decenni sulle basi di Arpa e Asl? Ora siete ulteriormente accusati di omessa bonifica. E non stiamo parlando solo di Pfas ma anche  dell’altra “maledetta ventina” di veleni.

I pompieri ad alto rischio Pfas.

Le organizzazioni sindacali stanno sempre più prendendo atto dell’alta pericolosità dei “forever chemicals” presenti nei dispositivi di protezione individuale (tute, giacconi, elmi, maschere eccetera) in uso al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per la composizione chimica degli schiumogeni da loro usati nel corso degli interventi. Questi completi individuali antifiamma e gli schiumogeni contengono infatti il Teflon, ovvero PFAS, ovvero possono portare a gravi malattie cardiovascolari e tiroidee, tumori, ipertensione, ipercolesterolemia  ecc.

Clicca qui una approfondita inchiesta su tutto quanto viene nascosto ai vigili del fuoco e sulle responsabilità dei governi.