La matematica come opinione.

Dite che c’è una guerra in corso fra l’esercito di Israele e “l’esercito” di Hamas. A prescindere dai 75 anni trascorsi, la presente “guerra” ha già provocato fra i civili palestinesi nella Striscia di Gaza quasi 15 mila morti e 30.000 feriti lasciati senza ospedali né acqua, e oltre 1,7 milioni di sfollati, nonché circa 200 morti in Cisgiordania (427 nel 2023), e 700mila circa di uccisioni e i ferimenti per mano dei coloni in tutti i Territori occupati. Per contro, la “guerra” ha provocato fra gli israeliani 1.400 morti in prevalenza civili, e 240 ostaggi: di cui 50 donne e bambini liberati in cambio di 150 donne e bambini illegalmente prigionieri. Ma che razza di guerra è? è un genocidio?

Cambiare il sistema capitalistico. E’ possibile?

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, la relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, clicca qui i video della prima parte e della seconda, oppure clicca qui la trascrizione, traeva queste conclusioni al suo lungo ragionamento:

<<“Cambiare il sistema”: è nel titolo di questo convegno… Cambiare la civiltà del denaro, il finanzcapitalismo…  Bah? Pensare, alla mia età, di veder cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, dal “massimo profitto al minimo costo e nel minor tempo possibile”?… Bah Pensarlo sarebbe ottimismo della ragione. Invece sono pessimista: non si tratta solo di modello di sviluppo imputabile ai vertici politici ed economici e finanziari della società, ma di una cultura e di una pratica che si sono contagiate a tutti i livelli della vita sociale“I poveri stessi – scrive il Papa –cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro”. E tutti sono gettati in una competizione imposta dal vangelo del denaro. 

Apparirei blasfemo all’udito dei credenti se dicessi che la soluzione sarebbe… l’estinzione del genere umano. Allora mi accontento (“gramscianamente”) dell’ottimismo della volontà, mi accontento, “nessuno si salva da solo”, di lottare tutti assieme per contrastare, cambiare questo sistema sanitario e… almeno mettere al bando i Pfas. Non credo più nella rivoluzione, che noi abbiamo fallito. E mi chiedo quanto sia presente nel Papa l’ottimismo della ragione, poiché chiama in giudizio i poteri, “il potere reale”, nazionale e internazionale, e aggiunge che “se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale, municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali e sanitari e sociali”. Anche Francesco si accontenta di un “contrasto”? Oppure è realismo storico e visione profetica che poteva venire solo da un papa che si chiama Francesco. Di certo, questo Papa incita (anche i laici) a sfoderare “il pungiglione etico”. “Fate rumore”.  Guardate che grinta giovanile ha il Papa.>>.

Più ottimista, a cambiare questo modello di sviluppo dominato dal capitale e dalla rendita finanziaria, appare don Luigi Ciotti (clicca qui), alla luce di una esperienza personale unica che lo ha visto fondatore del Gruppo Abele, di Libera e di Casacomune. Chi meglio di lui può interpretare Laudato sì e Laudato qui, e… contraddire me. 

Pfas e Solvay, tra i responsabili accusati da Papa Francesco.

Nel Seminario di

“SiamoTerraViva – Come cambiare il clima e il sistema”, un capitolo della relazione di Lino Balza, “Etica del profitto e sanità pubblica”, è stato dedicato agli Pfas.

<< I Pfas rappresentano il paradigma, la esemplificazione attuale della scienza di classe, della scienza e della tecnologia non neutrali ma utilizzate dal modello di sviluppo fondato, dalla finanza e dal capitale, sul massimo profitto.  Capaci perfino di alterare la genetica.   

Sono ormai notevoli e incontrovertibili gli studi presenti nella letteratura scientifica nazionale e internazionale che hanno messo in evidenza tossicità, cancerogenesi e teratogenesi dei PFAS. Questi studi sono consultabili su internet e nelle oltre 500 pagine del nostro Dossier “Pfas. Basta!” (disponibile a chi ne fa richiesta), e in oltre 800 articoli sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it. Ma non hanno ancora l’adeguata eco mediatica, malgrado il grande lavoro che stiamo facendo.

I Pfas sono la spiegazione del “Paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale”, per usare le parole del Papa Faccio i nomi di alcuni co-responsabili ai quali si riferisce Francesco, quando accusa per il “massimo profitto al minimo costo nel minor tempo possibile”. Nomi e cognomi di una calamità sociale: ambientale + sanitaria + economica, che è mondiale, particolarmente italiana, clamorosa in alcune Regioni italiane. La calamità degli Pfas e della Solvay.  I quali, in forza della prevenzione primaria, andrebbero e-l-i-m-i-n-a-t-i. Questo è il fulcro della “campagna nazionale” promossa dal Movimento di lotta Maccacaro “per la messa al bando dei Pfas” del “veleno del secolo”, secondo la definizione di Le Monde.  >>.

Continua qui la relazione.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Clicca qui il Report della  riunione Coordinamento Nazionale

Presenti: Comitato Milanese Acqua Pubblica, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Coordinamento Regionale Acqua Bene Comune Emilia Romagna, Comitato Acqua Pubblica Varese, Comitato Acqua Pubblica Napoli, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Comitato Acqua Bene Comune Provincia di Lecce, Comitato Acqua Pubblica Rieti, Gruppo Internazionale, Comitato Acqua Pubblica Mazara del Vallo.

Donne contro la Polizia.

“Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto

Crescono di minuto in minuto le migliaia di commenti social che imbarazzano la Polizia. E costringono chi ha un filo diretto con i vertici a elargire giustificazioni che pretendono di nascondere un tema enorme. Riuscendoci solo in parte. La storia è nota: qualche giorno fa l’account Instagram della Polizia di Stato ha pubblicato la poesia che è diventata manifesto chi si batte contro la violenza e i reati che colpiscono le donne. “Se domani tocca a me, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”, sono i potentissimi versi finali, diventati il testo del manifesto di Non una di meno per la manifestazione del 25 novembre. Il post è stato inondato di testimonianze di donne che raccontano di essersi rivolte ai commissariati per denunciare delle molestie, dei maltrattamenti, una violenza, e di non essere state credute. Il fiume è stato tale che a un certo punto i commenti sono scomparsi: “Li hanno cancellati”, hanno detto in tanti. “C’è stato un bug per i troppi commenti”, ci rispondono dalla Polizia. Clicca qui.

Ora e sempre NoTav.

Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005, ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione, un Crimine Climatico. Quest’anno le iniziative in programma, che coincidono anche con la 14ª Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte, permetteranno a tutti noi di marciare insieme lungo i sentieri e i luoghi della Valle che Resiste e di rafforzare i sentimenti e gli ideali che, da più di 30 anni, muovono l’opposizione a quest’opera ecocida e devastante. Ancora una volta questa data ci ricorda che la nostra lotta è più che mai attuale e viva, e rafforza la nostra solidarietà con le altre lotte nazionali e internazionali. Il cambiamento climatico in atto ha delle conseguenze terribili: siccità, temperature anomale, scioglimento dei ghiacciai e perdita di biodiversità all’interno dei territori sono solo alcune di queste”.

Solidali con le donne afghane e iraniane.

Sosteniamo le donne iraniane, scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne – e degli uomini postisi alla loro sequela – che si riconosce nel motto “Donna, vita, libertà”, che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA): per contatti email cisdaonlus@gmail.com, sito www.cisda.it.

Pfas e allattamento al seno.

Bisfenolo, ftalati, pfas, quando assunti nel latte materno possono provocare l’alterazione del sistema ormonale del bambino con conseguenze diverse e gravi quali diabete, obesità, pubertà precoce ma anche disturbi del comportamento. I ricercatori dell’Università di Parma in collaborazione con l’Ausl-Ircss di Reggio Emilia e con le università di Firenze e Cagliari, con una maxi ricerca hanno scoperto queste sostanze inquinanti nel latte materno, la prima fonte di alimento del bambino. Fonti di rischio: biberon, plastiche monouso, contenitori per cibo, alimenti conservati, alimenti freschi non lavati. Ridurne l’esposizione, stante l’assenza di una legge che le vieti.

Pfas nella fratturazione idraulica.

A rischio la contaminazione di tutto lo Stato di Pennsylvania: allarme del gruppo per la salute ambientale, il Physicians for Social Responsibility (PSR). Le sostanze sono utilizzate per la “fratturazione idraulica” iniettando una miscela di sabbia, acqua e Pfas nella crosta terrestre, al fine di “fratturare” la roccia ed estrarre petrolio o gas naturale dalle profondità. L’industria dei combustibili fossili ha utilizzato circa 160 milioni di libbre di queste sostanze non divulgate in circa 5.000 pozzi di petrolio e gas non convenzionali in tutto lo Stato dal 2012 al 2022. Malgrado alle industrie i PFAS siano noti per la loro incapacità di degradarsi nel tempo, persistendo sia nella natura che nel corpo umano, e per la loro esposizione a lungo termine collegata al cancro, all’infertilità, ai difetti congeniti e altro ancora. Lo Stato di Colorado ha vietato l’uso di PFAS per l’estrazione di petrolio e gas.

Pfas tra Svizzera e Italia.

L’inchiesta della trasmissione “Patti chiari” della tv svizzera Rsi ha messo in onda le analisi sugli inquinanti Pfas, nei pesci pescati in laghi (Maggiore/Verbano) condivisi con l’Italia e nel fiume Ticino, in quantità preoccupanti: (3mila ng/100 grammi)al di sopra dei limiti cosiddetti “tollerabili” per l’essere umano stabiliti dall’Unione europea (4,4 ng per chilo) in certi casi anche oltre dieci volte al di sopra. Risultati preoccupanti anche sui campioni di terra contaminati. L’azienda MKS Pamp si dice estranea in quanto opererebbe in un sistema a circuito chiuso.

Il femminicidio è un omicidio di Stato.

Lettera di Elena Cecchettin sorella maggiore di Giulia.

Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità.
E invece la responsabilità c’è. I «mostri» non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro.
La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling.
Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura. Viene spesso detto «non tutti gli uomini». Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini.
Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto. È responsabilità degli uomini in questa società patriarcale dato il loro privilegio e il loro potere, educare e richiamare amici e colleghi non appena sentano il minimo accenno di violenza sessista.
Ditelo a quell’amico che controlla la propria ragazza, ditelo a quel collega che fa catcalling alle passanti, rendetevi ostili a comportamenti del genere accettati dalla società, che non sono altro che il preludio del femminicidio.
Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge.
Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto
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Delusione per il rinvio a giudizio della Solvay di Spinetta Marengo.

Ad Alessandria, il procuratore capo Enrico Cieri (sostituto Eleonora Guerra) ha chiesto il rinvio a giudizio per due direttori dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo: Stefano Bigini dal 2008 fino al settembre 2018, e Andrea Diotto fino a ottobre 2023.

I direttori precedenti, tranne Luigi Guarracino, erano stati tutti assolti in un processo conclusosi dopo dieci anni in Cassazione con pene irrisorie in quanto il reato era stato derubricato da doloso (avvelenamento delle acque e omessa bonifica) a colposo (disastro ambientale). Quest’ultimo lieve reato è lo stesso che ora viene contestato, parrebbe per l’accusa di non aver bonificato il pregresso inquinamento, anzi di averlo lasciato estendere nelle acque sotterranee e a valle dello stabilimento, in particolare con alte concentrazioni di Pfas, a tacere le discariche di gessi sequestrate perché abusive.

 Ma se siamo in presenza di una palese reiterazione di reato, perché esso non è rientrato nella fattispecie di dolo? Eppoi parrebbe di nuovo assente il reato per gravissimo inquinamento atmosferico. E innanzitutto anche questo processo in tono dimesso non porterebbe risarcimenti alle Vittime, malati e morti.

L’unica novità, non so quanto di sostanza, è che si imputerebbe all’azienda l’ipotesi di responsabilità amministrativa (ex articolo 25 del 18 giugno 2001 con riferimento al reato di disastro ambientale colposo), commessa a vantaggio e nell’interesse dell’ente per il risparmio dei costi di bonifica e la maggiore efficacia della produzione industriale.

Fatta salva la riserva della lettura degli atti, in conclusione è definibile  eufemisticamente “in tono dimesso il rinvio a giudizio” perché non tiene conto  dei diciotto esposti che ho consegnato alla Procura di Alessandria, in particolare riferiti ai rischi e ai danni sanitari inferti alla popolazione e ai risarcimenti alle Vittime: malati e deceduti.

Pfas in uova e pesci dell’alessandrino.

Sara Valsecchi, dell’Irsa -Cnr, l’Istituto di ricerca sulle acque, nell’intervista a Monica Gasparini (Il Piccolo), conferma i monitoraggi Arpa degli Pfas nell’atmosfera attorno al polo chimico Solvay di Spinetta Marengo: il brevettato C6O4 e l’ADV, entrambi a lungo usati senza autorizzazione, nonché il PFOA a dieci anni dalla sua presunta dismissione.

“La presenza di PFAS è evidente nei campioni di pesci raccolti appena a valle dello scarico, con concentrazioni elevate soprattutto nel fegato, ma anche nel filetto. Suolo, erba e pioggia raccolti nelle immediate vicinanze del polo chimico, così come le uova di uccelli selvatici che nidificano intorno al polo chimico, hanno valori di Fas misurati solo nei pressi di altri siti produttori molto contaminati da PFAS. Mentre i livelli di contaminazione diminuiscono in modo significativo nei primi tre 5 km a partire dal sito produttivo, è evidente che la diffusione di queste sostanze prosegue anche a qualche decina di chilometri. Infatti, è possibile rilevarle, seppur a livelli nettamente inferiori nelle uova degli uccelli che nidificano anche lontano dalla fonte originale di inquinamento.

L’analisi delle deposizioni atmosferiche sono consistenti con i dati divulgati da ARPA ed indicano una presenza in aria soprattutto dei FAS emergenti come C6O4 e ADV. Durante gli eventi di pioggia, ma anche a causa della deposizione atmosferica di particolato e/o di aerosol, questi composti ricadono al suolo e possono contaminare il terreno e le superfici. E quindi necessario valutare l’esposizione di lavoratori e abitanti attorno all’azienda a queste sostanze, anche attraverso studi di biomonitoraggio.”

Cioè le analisi del sangue che la Regione Piemonte, complice di Solvay, evita di fare.

Venezia, i fanghi tossici del Canale Vittorio Emanuele.

Clicca qui un importante articolo del giornalista Ugo Dinello intitolato: “Venezia e i veleni del piccolo canale. Uno studio svela i pericoli dell’escavo del Vittorio Emanuele”. Sono cose che noi di AmbienteVenezia abbiamo scritto più volte nei nostri Dossier e sulle osservazioni che abbiamo presentato più volte in questi anni di attività della nostra associazione (osservazioni ai vari progetti presentati per le grandi navi all’interno della Laguna, osservazioni al Piano Morfologico della Laguna, osservazioni inviate più volte all’UNESCO, etc etc). Sono argomenti e notizie che sono state approfondite anche durante lo svolgimento del maxiprocesso Petrolchimico per Strage e Disastro Ambientale che nei diversi gradi di giudizio è durato molti anni.

Convergenza europea post 2022Firenze.

Per un’Europa sociale, femminista, antirazzista, ecologica, pacifica e democratica Per contrastare l’ascesa dell’estrema destra dobbiamo costruire società inclusive. Le reti, i movimenti, le associazioni, i vari attori sociali, le attiviste e gli attivisti che nel corso di 2022Firenze hanno condiviso la necessità di uscire dall’attuale fase di frammentazione e riannodare i fili su scala europea  sono invitatə a prendere parte alla riunione online che si terrà lunedì 20 novembre alle 17. L’invito a costruire insieme i nuovi passi di questa convergenza è aperto a tutti. Clicca qui il testo completo dell’invito. Per partecipare alla riunione registratevi a questo link: https://shorturl.at/fuLST

Esercitazioni nucleari in Italia.

Pochi giorni fa si è svolta ad Aviano – e in molti altri luoghi d’Italia – Steadfast Noon, una massiccia esercitazione nucleare NATO. In un momento in cui la tensione a livello globale sta raggiungendo picchi allarmanti, questo evento ha sottolineato ancora una volta le criticità e le gravi discrepanze fra la normativa – dai trattati internazionali alla stessa costituzione italiana – e la condotta delle forze armate. Clicca qui Laura Tussi.

27° udienza per associazione a delinquere No Tav.

Nei confronti di compagni e compagne del Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No Tav.

Martedì 21 novembre al tribunale di Torino è  possibile seguire l’udienza nell’aula 3 nel seminterrato per essere vicini e dare solidarietà agli imputati. Per seguire i vari passaggi della vicenda leggere gli articoli passati sul sito: https://associazionearesistere.org/. Per le altre iniziative Val Susa clicca sulla newslettera di Doriella&Renato.

Il cimitero degli angioletti di Zimella.

Al processo Pfas di Vicenza, una mamma medico ha testimoniato anche le proprie esperienze personali come “un aborto spontaneo al quinto mese di gravidanza” e “la constatazione che nel ‘cimitero degli angioletti’ di Zimella quello di mio figlio non è l’unico caso recente, e mi sono chiesta come mai tanti bimbi nati morti”. “Anche due dei miei figli, 6 anni e 18 mesi, soffrono di ipotiroidismo, e pure io con la terza gravidanza ho sviluppato un tumore alla tiroide”.  Di contro, nel “Piano di sorveglianza sanitaria” della Regione Veneto non sono stati cercati dati sui bambini, i soggetti più sensibili.

Test antisemitismo.

Il 1º giugno 2017, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri dell’Unione europea e le loro istituzioni ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo proposta dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), la quale sostiene la controversa equiparazione di antisemitismo e antisionismo.

L’IHRA elenca esempi contemporanei che considera di antisemitismo nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione, nelle scuole, al posto di lavoro e nella sfera religiosa, includono (ma non si limitano a):

A)Incitare, sostenere o giustificare l’uccisione di ebrei o danni contro gli ebrei in nome di un’ideologia radicale o di una visione religiosa estremista.
B) Fare insinuazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate degli ebrei come individui o del loro potere come collettività – per esempio, specialmente ma non esclusivamente, il mito del complotto ebraico mondiale o degli ebrei che controllano i mezzi di comunicazione, l’economia, il governo o altre istituzioni all’interno di una società.
C) Accusare gli ebrei come popolo responsabile di reali o immaginari crimini commessi da un singolo ebreo o un gruppo di ebrei, o persino da azioni compiute da non ebrei.
D) Negare il fatto, la portata, i meccanismi (per esempio le camere a gas) o l’intenzione del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania Nazionalsocialista e dei suoi seguaci e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto).
E) Accusare gli ebrei come popolo o Israele come stato di essersi inventati l’Olocausto o di esagerarne i contenuti.
F) Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele o a presunte priorità degli ebrei nel mondo che agli interessi della loro nazione.
G) Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo.
H) Applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro stato democratico.
I) Usare simboli e immagini associati all’antisemitismo classico (per esempio l’accusa del deicidio o della calunnia del sangue) per caratterizzare Israele o gli israeliani.
L) Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti.
M)Considerare gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele.

In base a questo test, personalmente, le perplessità sui punti F) H) L) mi esporrebbero all’accusa di antisemitismo (odio ai popoli di lingua semita ovvero al popolo ebraico)? Visto che neppure mi considero antiebraico (anti religione giudaica), neppure antisionista (diritto alla difesa dello stato di Israele e diritto alla difesa dello stato di Palestina), bensì semplicemente antiisraeliano (governi israeliani dal ’48)? Non credo che esista una razza, se non quella umana (indegna), ma ad un nazista e ad un fascista contemporanei replico: se per voi quella ebrea è una razza almeno riconoscete, in base alle eminenze storiche, che è una razza superiore.

Piano Sanitario Ligure da rifare.

IL FRONTE COMUNE LIGURE PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA invita a partecipare il 21 novembre dalle ore 10 al Presidio davanti all’ingresso del Consiglio Regionale di Via D’Annunzio, in occasione della votazione del Piano socio sanitario regionale 2023-2025.

LA SANITA’ PUBBLICA E’ AL COLLASSO mentre quella privata accumula ricchezze sulla nostra salute e sulla carenza di cura.

DICIAMO NO!!! alla volontà privatizzatrice della Regione, alla rinuncia alle cure per chi non può spendere, al progetto di Autonomia Differenziata appoggiato dalla Regione. La salute e la sanità pubblica sono un diritto, difendiamolo. LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, SI DIFENDE NON SI SVENDE. Associazioni, Circoli, Comitati: Ambulatorio Internazionale Città Aperta. Cooperativa Ce.Sto, Liguria a Sinistra, Attac Genova, Banca Etica, Arci Barabini di Trasta, Arci Zenzero, Oltre il Giardino, Cittadinanza Attiva, Comitato Banchelle, Comitato Liberi Cittadini di Certosa, Comitato Malinverni, Comitato Sanitario Val Bormida, Comitato Parco delle Mura, Comitato Via Vecchia, Comunità di San Benedetto al Porto, Eco Istituto Reggio Emilia Genova, Rete Genovese” Insieme per la salute di tutti”, ISDE Medici per l’ambiente, Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli- MFI, Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli- MFI, Italia Nostra Onlus, Rete “Manifesto Società Spezzina”, Medicina Democratica, Movimenti Cooperazione Educativa- MCE, Movimento di Lotta per la salute Maccacaro – Rete ambientalista, Non una di meno – NUDM, Patto per la salute mentale, Quelli del Ponte Morandi, Rete di donne per la politica, Rinascimento Genova, SOS Salute Pubblica Liguria, Società della Cura Genova, Unione Donne Italiane UDI. Organizzazioni sindacali: CGIL, SPI CGIL, CUB Organizzazioni politiche: Alleanza Verdi – Sinistra italiana, Gruppo Consiliare Regionale PD, Linea Condivisa, Lista Sansa, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Possibile, Sinistra Anticapitalista.

Arpa Piemonte oscura i monitoraggi Pfas sulla Solvay.

Se voi andate  sul Sito di Arpa Piemonte,  troverete la cartina  “Pfas nelle acque superficiali e sotterranee in Piemonte”  (clicca qui https://webgis.arpa.piemonte.it/portal/apps/experiencebuilder/experience/?id=e39e1fbb65914d20b7ce197dabb6b647&page=Monitoraggio-dal-2021 ), sulla quale, con semplici clic sui triangolini azzurri, potete conoscere la situazione dei monitoraggi Pfas in tutte le località del Piemonte… ad eccezione di Spinetta Marengo, sì, proprio dove è in esercizio il più grande produttore e inquinatore italiano di queste sostanze tossiche, cancerogene e teratogene: lo stabilimento della Solvay.

Per non impressionare l’opinione pubblica (e i giurati del processo che sta per iniziare,) l’Arpa sul “geoportale” cerca di eclissare l’area intorno al polo chimico benchè ormai sia arcinota (grazie al nostro fattivo contributo) come la più contaminante d’Italia. Insomma, si giustifica l’Arpa, data per scontata  la tragedia ecosanitaria alessandrina, lo scopo ora del nostro geoportale è spingere cittadini e istituzioni  ad “individuare eventuali altre fonti di inquinamento da Pfas sul territorio regionale dove l’Arpa ha attivato una campagna di controlli di scarichi potenzialmente fonti di immissione di Pfas:   aziende nel cui ciclo produttivo possono essere presenti Pfas (trattamento di rifiuti, trattamenti galvanici, produzione e trattamento dei tessuti, cartiere) e depuratori civili e industriali che scaricano su corsi d’acqua».

A pensare male, Andreotti docet, a noi sembra che l’Arpa cerchi di distogliere l’attenzione dalla Solvay di Spinetta Marengo. Non mancherà, nell’ambito della  sua relazione “Etica del profitto e sanità pubblica”, di parlarne Lino Balza nella tre giorni del Seminario “SiamoTerraViva. Come cambiare il clima e il sistema”, conclusioni di don Luigi Ciotti.

SiamoTerraViva. Come cambiare clima e sistema.

SiamoTerraViva 24-25-26 novembre 2023

Certosa 1515 Avigliana (TO) o in diretta online

Non perdere l’opportunità di ritrovarci ancora una volta nella splendida cornice della Certosa 1515, per fare la differenza lavorando insieme e fare il punto dopo 4 anni di corsi ed attività, lavorando con Enrico Fontana, Marina Turi, Lino Balza e tanti altri esperti del settore che da anni partecipano attivamente alla lotta per sostenere il nostro pianeta.

Possibilità di iscrizione in presenza o in diretta streaming. Ti aspettiamo dal 24 al 26 novembre a SiamoTerraViva.

Cosa aspetti?

Scegli di essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!

Scopri il programma e iscriviti!

SiamoTerraViva.

Carissimi, sul prossimo corso, SiamoTerraViva, scusatemi se mi permetto di insistere. Abbiamo fatto uno sforzo notevole, in un momento difficile per noi e per tutti, per mettere assieme le questioni che pensiamo più importanti rispetto ai temi ambientali e sociali e l’abbiamo fatto con l’aiuto di tante persone e movimenti: ambiente e salute, tematiche legate al lavoro, modello economico, questioni legate all’agricoltura e al cibo, ecomafie, suolo, guerre, ecofemminismo, ruolo dei movimenti. Altre, come la questione dei boschi, le affronteremo nello specifico nel 2024.

Il corso è proposto sia in presenza che online. È un momento di formazione e confronto tra chi – a diverso titolo – se ne sta già occupando, per decidere assieme come e su quali temi è importante fare fronte comune. Vi prego di valutare la possibilità di esserci! Servono molte risorse per organizzare e non sappiamo ancora proporvi il calendario dei  prossimi corsi. Cercate di esserci, ora. Grazie. Un caro saluto, Mirta Da Pra Pocchiesa Casacomune/Gruppo Abele.

La questione Pfas.

Su “pressenza” il J’Accuse di Lino Balza sul caso Solvay di Spinetta Marengo

Intervista di  Linda Maggiori clicca qui. Una dura accusa al sindaco di Alessandria, alla Regione, al Governo che stanno facendo nulla per risolvere la contaminazione Pfas che avvelena la popolazione locale e nazionale. Anzi.  

Pressenza è Agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza, l’umanesimo e la nondiscriminazione con sedi a Atene, Barcellona, Berlino, Bogotà, Bordeaux, Bruxelles, Budapest, Buenos Aires, Città del Messico, Córdoba (Argentina), Firenze, Lima, Londra, Madrid, Manila, Mar del Plata, Milano, Monaco di Baviera, Mosca, New York, Nuova Delhi, Palermo, Parigi, Porto, Quito, Roma, San José de Costa Rica, Santiago del Cile, San Paolo del Brasile, Torino, Valencia e Vienna.

In tutto il mondo manifestazioni per la pace in Palestina.

A Washington 300.000 persone hanno dato vita alla più grande manifestazione contro la guerra dai tempi del Vietnam, chiedendo a Biden di smettere di finanziare il genocidio a Gaza ed esigendo un cessate il fuoco immediato. La manifestazione era organizzata da Palestinian Youth Movement, ANSWER Coalition, American Muslim Alliance, The People’s Forum, National Students for Justice in Palestine, Al-Awda: The Palestine Right to Return Coalition, U.S. Palestinian Community Network (USPCN), U.S. Campaign for Palestinian Rights (USCPR) e Maryland2Palestine.

Come spiega la pagina Facebook di Jewish Voice for Peace, protagonisti del sit-in alla Grand Central Station di New York, nelle ultime settimane migliaia di ebrei statunitensi hanno protestato contro l’assalto militare israeliano a Gaza, dichiarando: “Non resteremo in silenzio mentre il nostro dolore viene sfruttato per fornire un sostegno militare al genocidio dei civili palestinesi a Gaza”. Continua su https://www.pressenza.com/it/2023/11/manifestazioni-per-la-pace-in-palestina-in-tutto-il-mondo/

«Malato di tumore a 22 anni. Vivo vicino all’acqua con i Pfas»

«Nel 2020 mi è stato diagnosticato un tumore al testicolo ed ho dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico. Ora ho controlli ed esami diagnostici ogni 6 mesi ai quali mi presento con il dubbio se riuscirò ad arrivare anche al prossimo». Lo ha detto un giovane di 25 anni di Montecchio Maggiore, cresciuto in campagna ad un centinaio di metri dal torrente Poscola, considerato tra i veicoli della contaminazione da Pfas, testimoniando in Corte d’assise a Vicenza, dove si sta celebrando il processo che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi .

Le drammatiche testimonianze delle parti civili al processo. Un padre: «Tutti e tre i miei figli hanno seri problemi di salute» Clicca qui.

La disumanizzazione.

Alla luce degli eventi devastanti attualmente in corso a Gaza, mi sento obbligata a condividere un lavoro che, nonostante sia stato creato anni fa, risuona in modo inquietante con la situazione attuale. Realizzato nel 2014 e pubblicato nel 2017, questo cortometraggio https://www.youtube.com/watch?v=fti3Z8EMzjw di 13 minuti è stata la mia risposta personale a un passato assalto israeliano a Gaza.

Clicca qui la Comunicazione di Farah Nabulsi regista nominata all’Oscar e vincitrice del premio BAFTA.

Come cambiare il clima e il sistema.

Casacomune, scuola e azioni, è un’associazione fondata da don Luigi Ciotti, nata dal Gruppo Abele e Libera . E’ una scuola di formazione scientifica, di dialogo culturale e di incontro, caratterizzata da una didattica attiva ed esperienziale, capace di promuovere i valori e le azioni dell’ecologia integrale e della giustizia sociale.

Vi proponiamo di partecipare al seminario 

SiamoTerraViva 

che si terrà sia online sia in presenza presso la Certosa ad Avigliana (TO) nei giorni dal 24 al 26 novembre 2023.

Sarà un momento di confronto ed approfondimento, durante il quale, insieme ad altri esperti, esponenti di organizzazioni, attivisti e professionisti cercheremo di “mettere ordine” sulle questioni cruciali legate alle tematiche socio-ambientali e trovare dei punti di contatto per promuovere assieme un vero cambiamento, ormai evidentemente necessario ed urgente.

Clicca qui il Programma definitivo.

Morire per l’ONU

L’interpretazione ufficiale americana dei rapporti internazionali come di una “competizione strategica” per il dominio mondiale, la determinazione degli Stati Uniti a vincerla debellando tanto per cominciare la Russia e la Cina, il “fai da te” di Putin mediante la guerra per mettere in sicurezza i confini con l’Ucraina, la prima reazione di Zelensky che ha chiesto lo scioglimento dell’ONU, la perversa azione terroristica di Hamas del 7 ottobre e la vendetta dello Stato d’ Israele contro tutta la popolazione  palestinese e l’intero territorio di Gaza, hanno fatto a pezzi l’ordine internazionale, esacerbando la “guerra mondiale a pezzi” già denunciata dal Papa. La prima e più importante vittima di questa catastrofe è l’ONU… Clicca qui una riflessione di Raniero La Valle

Genova. Porto bloccato contro l’attracco di una nave israeliana.

Al porto di Genova è in corso il presidio per impedire il passaggio della nave della ZIM, carica di armamenti e diretta a Israele. Al varco San Benigno centinaia di operai portuali, studenti, pacifisti e attivisti solidali con il popolo palestinese, bloccano il varco con lo slogan “la guerra comincia da qui” “fermiamo le navi della morte”.  Oltre al varco della ZIM, principale compagnia logistica israeliana, è stato bloccato anche il varco dei traghetti. L’iniziativa raccoglie l’invito dei sindacati palestinesi, che nei giorni scorsi avevano diffuso un appello nel quale chiedono ai lavoratori delle industrie coinvolte di rifiutarsi di costruire armi destinate ad Israele, di rifiutarsi di trasportare armi da e verso Israele. Manifestazioni in altri porti internazionali: clicca qui.

I nostri figli colpiti dagli Pfas.

Tra le lacrime,  le testimonianze dei genitori al processo di Vicenza  contro i 15 manager dell’ex Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation che sono accusati a vario titolo di disastro ambientale, gestione dei rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale, avvelenamento delle acque e di reati fallimentari per l’ex azienda chimica Miteni di Trissino. Clicca qui.

Fronte Comune in Val Bisagno.

Il Fronte comune ligure “Insieme per la sanità pubblica”, composto da circa 50 associazioni, tra cui il Movimento di lotta per la salute Maccacaro, ha avviato il suo percorso di partecipazione popolare con una assemblea in Val Bisagno per illustrare la piattaforma rivendicativa  verso governo e regione, clicca qui

Di cosa parliamo quando parliamo di Gaza.

Vita a Gaza Di cosa parliamo quando parliamo di Gaza. La superficie della Striscia di Gaza è di 360 chilometri quadrati. Roma, per fare un confronto, con i suoi 1.285 chilometri quadrati è tre volte e mezzo più grande. Gli abitanti di Gaza sono 2.098.389, quelli di Roma sono 2.748.109. Il 71 per cento degli abitanti di Gaza ha lo status di rifugiato. A Gaza le persone tra 0 e 14 anni sono il 39 per cento della popolazione (in Italia sono il 12 per cento); quelle con più di 65 anni il 2,9 (in Italia sono il 23 per cento). A Gaza l’età media è di 18 anni, in Italia di 46 anni. Il tasso di crescita della popolazione è dell’1,9 per cento, mentre in Italia è negativo: -0,1 per cento. A Gaza il tasso di mortalità infantile è di 14 morti ogni mille bambini nati vivi, da noi è di 3 morti ogni mille. La speranza di vita alla nascita è di 75 anni a Gaza, di 82 anni in Italia. A Gaza nel 2022 l’elettricità c’è stata in media per 13 ore al giorno. E il 96 per cento dell’acqua dell’unica falda acquifera non è adatta al consumo umano: 1,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria per l’acqua, i servizi igienico-sanitari e l’igiene. A Gaza la densità di letti ospedalieri è di 1,3 ogni mille abitanti, in Italia è quasi il triplo. A Gaza nel 2022 più di ventimila pazienti hanno chiesto un permesso per potersi curare all’estero; Israele ha respinto o ritardato il 34 per cento di queste richieste. A Gaza ci sono 32 alunni e alunne per ogni insegnante. L’aspettativa di vita scolastica è di 13 anni a Gaza, di 16 anni da noi. Il tasso di disoccupazione tra i giovani di Gaza è del 75 per cento, in Italia del 21 per cento. Il pil pro capite di Gaza è di circa 900 euro, quello italiano è di 30.855 euro. L’80 per cento degli abitanti di Gaza dipende dagli aiuti umanitari e le persone che vivono sotto la soglia di povertà sono l’81 per cento della popolazione, il 9,4 per cento in Italia. Gli abitanti della Striscia di Gaza non possono andar via né tornare liberamente.

Giovanni De Mauro www.internazionale.it

Cessate il fuoco!

Marcia della pace e della fraternità
Assisi 
 domenica 10 dicembre 2023


 Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternità per fermare le stragi. Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani! Clicca qui Papa Francesco e Antonio Guterres. 

Laudato sì, Laudato qui

Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi climatica e ricadute ambientali, sociali, economiche e esponenti di movimenti, associazioni e singoli attivistiche, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.

Clicca qui il Programma e come iscriversi.