La nuova Diga Foranea del Porto di Genova: analisi critica.

Il ritornello che si ascolta su stampa e media è quello di un progetto gigantesco, sfidante, ingegneristicamente complesso e unico al mondo per diverse caratteristiche costruttive. Uno sfoggio dell’ingegneria progettistica italiana e delle ditte costruttrici italiane. Un’opera strategica per la crescita dei traffici marittimi e per lo sviluppo dell’Italia.

Ma è proprio così oppure no? Alcune voci dicono invece che si tratti di un’opera inutile ed anzi che sia dannosa. Mentre il punto di vista a favore del progetto è molto facile da trovare, vediamo quello contrario: (clicca qui). E sentiamo le argomentazioni critiche -molto meno facili da rinvenire, se non cercando con attenzione- che riportano le negatività di quest’opera: rischi di tsunami sulla costa per smottamenti nei profondi canyons subacquei vicinissimi, rischi di crollo della o di parte della diga che poggerà su fondali limoargillosi poco solidi, rischi di compromettere la circolazione profonda delle correnti mediterranee e gli ecosistemi marini). Tra le altre negatività: la rincorsa continua al gigantismo navale, spreco di massa, espansione di un insostenibile modello consumistico, inquinamento dell’aria e dell’acqua, servitù portuali per gli abitanti.