Pfas: sperma sterile per tre generazioni.

Lettera aperta al sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante.

A pensare che ad Alessandria i politici stanno ancora menando il can per l’aia echeggiando gli uni con gli altri il quesito se le più alte morti e malattie della Fraschetta dipendono dalle sostanze emesse acqua aria suolo dalla Solvay di Spinetta Marengo, e perfino se, fra esse, i Pfas sono, come denunciamo da decenni, tossiche e cancerogene.

Sindaco, ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DEL PROFESSOR FORESTA , stura occhi e orecchie, prendi carta e penna e scrivi l’ordinanza di chiusura delle produzioni.

Sui danni alla salute dell’ambiente e all’umanità ormai deborda la letteratura scientifica, che conosci da decenni anche per le nostre denunce mediatiche e giuridiche. A quando pare non ti avevano ancora convinto, allora presta attenzione all’ultima intervista del professor Carlo Foresta, che riguarda i figli alessandrini, i tuoi figli e nipoti, e figli dei nipoti.    

«I Pfas, integrandosi nella membrana degli spermatozoi, alterano i meccanismi che regolano la capacità fecondante, sia naturale che in vitro, e possono trasmettersi anche per tre generazioni».

È questo in estrema sintesi l’esito dello studio completato dall’equipe (dott. Andrea Di Nisio e Luca De Toni) del professor Carlo Foresta, il noto scienziato, già ordinario di endocrinologia all’Università di Padova, e illustrato nel convegno medico ad Abano Terme.

Caro sindaco, già due anni fa, come ti avevamo informato, il gruppo di ricerca dell’università di Padova coordinato da Foresta aveva pubblicato sul Journal of endocrinological investigation uno studio eseguito su centoventi giovani ventenni nati e residenti nelle zone esposte all’inquinamento da Pfas, dimostrando una significativa alterazione del numero e della motilità degli spermatozoi. “Questi risultati”, si legge nella nota diramata dallo staff di Foresta, sono stati recentemente confermati «da uno studio danese eseguito su giovani esposti a queste sostanze durante la gravidanza. I ricercatori, in questo caso, hanno raccolto campioni di sangue da oltre mille donne nel primo trimestre di gravidanza e hanno controllato le caratteristiche dello sperma di oltre ottocento figli di quelle donne a diciotto anni di distanza, dimostrando una relazione lineare tra le concentrazioni di Pfas delle madri e la scarsa motilità e la bassa conta degli spermatozoi».

Insomma una condanna di infertilità maschile per generazioni, come dimostra l’ultimo studio di Foresta: “La ricerca ha ormai dimostrato gli effetti sulla salute umana dei Pfas. E ora si scopre che possono colpire ben tre generazioni partendo dall’esposizione materna in gravidanza, passando per i figli con conseguenti alterazioni riproduttive ed arrivando fino ai figli dei figli”. 

Caro sindaco, appena lo studio del professor Foresta sarà disponibile nella sua interezza, sarà da noi trasmesso alla Procura della Repubblica di Alessandria, che già ci legge in copia. Analogamente faranno gli ambientalisti presso la Corte di Assise di Vicenza nell’ambito del processo contro la Miteni di Trissino, gemella della Solvay di Spinetta Marengo.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro

4 novembre. Un’altra idea di patria.

Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo, all’Italia repubblicana

E’ la celebrazione della vittoria nella prima guerra mondiale, la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia .

L’Italia aggredì l’Austria con cui questa volta era alleata. Battisti era un Patriota o un disertore? È un piccolo particolare che va chiarito se volete parlare di Patria. Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una «inutile strage»? (l’espressione non è d’un vile obiettore di coscienza ma d’un Papa canonizzato).” Polemizzava don Milani con i cappellani militari. “ Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.”. Clicca qui.