Fermiamo la deregolamentazione dei nuovi OGM.

Chiediamo al nostro Governo, e in particolare al Presidente del Consiglio e ai ministri dell’Agricoltura, della Transizione ecologica e della Sanità di prendere una posizione forte contro qualsiasi tentativo di escludere i nuovi OGM dalla normativa europea in vigore sugli OGM e a sostenere i controlli di sicurezza obbligatori, la trasparenza e l’etichettatura per tutti gli OGM, per garantire la sicurezza del nostro cibo, così come per proteggere la natura, l’ambiente e la nostra libertà di scelta. Firma la petizione ora!

A Roma il diritto a manifestare è sospeso da mesi.

A partire da ottobre scorso, e fino al 31 dicembre 2022, il Ministro dell’Interno, il Prefetto e il Sindaco, riuniti nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, hanno disposto il divieto allo svolgimento di manifestazioni (anche statiche) in alcune piazze nei pressi del Parlamento e di Palazzo Chigi. Tale divieto è indegno per un paese democratico, lede il diritto a manifestare garantito dalla Costituzione (articolo 21). Lo ribadisce (clicca qui) il Forum italiano per l’Acquabenecomune  in occasione del

28 Aprile 2022, ore 16.00

Roma – Piazza delle Cinque Lune

Presidio

Per l’acqua, i beni comuni e i servizi pubblici e contro il DDL Concorrenza

I fondi del PNRR per basi militari nei parchi naturali.

Prosegue la mobilitazione contro il progetto della base militare  a Coltano nel Parco regionale di San Rossore:  73 ettari recintati per costruirci 440 mila metri cubi di edifici tra cui una pista per elicotteri, due poligoni di tiro, caserme, centri di addestramento, laboratori e altre strutture di servizio per i militari. Il progetto non sarebbe  sottoposto ai vincoli ambientali della zona in quanto “opera destinata alla difesa nazionale”. L’area ambientale  protetta è già caratterizzata da una forte militarizzazione, tra cui la base di Camp Darby, il più importante deposito di armi statunitensi nella penisola e hub strategico fondamentale nel controllo del Mediterraneo, oggi oggetto di lavori per oltre 40 milioni di euro e della costruzione di una ferrovia per il collegamento diretto col porto di Livorno. I fondi per Contano  provengono dal PNRR, cioè dalla finta transizione ecologica. Clicca qui.

Draghi eroe di guerra col sangue degli altri.

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI  di Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”.

“Quel poco di buono che sta facendo in materia di aiuto umanitario è di gran lunga sopraffatto da quel tanto di folle e scellerato che sta facendo in favore della prosecuzione e dell’estensione della guerra”. “La folle e criminale decisione di inviare armi in Ucraina, in flagrante violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione, fa entrare l’Italia sia de jure che de facto nella guerra in corso, così accrescendola ed estendendola, così contribuendo a nuove uccisioni e nuove devastazioni, così cooperando a provocare nuove stragi , nuovi orrori e nuove indicibili sofferenze alla popolazione ucraina già così crudelmente martoriata”. “L’irragionevole e sciagurata decisione delle cosiddette ‘sanzioni’ non solo non ha fermato la guerra, non solo non ha inceppato la macchina delle stragi, non solo non ha dissuaso il governo russo dal perseverare nella sua furia onnicida, ma ha invece imposto nuove sofferenze e ulteriore povertà alle classi popolari, alle persone e alle famiglie già più sfruttate, rapinate, emarginate ed oppresse del nostro stesso Paese.” “Sembra che il governo non si renda conto della sofferenza e della povertà di milioni e milioni di italiane ed italiani che queste decisioni stanno precipitando in ulteriori sofferenze, ulteriore impoverimento, ulteriore paura, umiliazione ed angoscia.” “Nulla aggiungo sull’insensatezza del riarmo; sulla delittuosità dell’aumento delle spese militari quando invece il nostro paese ha estremo bisogno di incrementare le spese sociali; sull’abissale stoltezza di scelte energetiche che contribuiscono all’avvelenamento e alla desertificazione della biosfera”. Esiste l’alternativa nonviolenta alla guerra… (continua)

Obiezione di coscienza alla guerra.

Una Campagna coordinata dal Movimento Nonviolento. Tutti possono firmare: clicca qui. Tutte le guerre hanno lo stesso volto di morte, in Ucraina come in Afghanistan, nello Yemen come in Siria. Torti e ragioni, aggressori e aggrediti, si mescolano e precipitano insieme nel baratro. Per fermare la guerra bisogna non farla. Per cessare il fuoco bisogna non sparare. È questo il senso profondo dell’obiezione di coscienza: difendere la vita, la libertà, la giustizia, con la nonviolenza che è vita, libertà, giustizia. Da oggi c’è la possibilità di dichiararsi obiettori alla guerra firmando la  Dichiarazione che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, allo Stato Maggiore dell’Esercito: non contate su di me se volete coinvolgervi nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza.