Fermiamo la corsa alle armi.

Da un giorno all’altro il governo Draghi ha stanziato 13 miliardi per le spese militari, dopo due anni di pandemia in cui non un centesimo in più fu dato alla sanità pubblica, impiega i nostri militari in operazioni al confine con la Russia e l’Ucraina e invia armi spacciandole per aiuti umanitari.

Il nostro Paese si trova pienamente coinvolto in questo scenario: membro della Nato, con oltre 160 basi militari Nato al proprio interno e con un centinaio di testate nucleari presenti ed un governo completamente asservito agli interessi di chi cerca lo scontro ad ogni costo…. Dibattito a Bussoleno. Clicca qui sulla newslettera di Doriella&Renato le altre iniziative in Valsusa.

La Pace in Marcia alla vigilia della Festa della Liberazione e sul palco del Primo Maggio.

Domenica 24 aprile 2022, vigilia della Festa della Liberazione,  Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità. FERMATEVI! La guerra è una follia. E’ urgente l’apertura di un negoziato multilaterale serio, strutturato, concreto, onesto e coraggioso, sotto l’autorità delle Nazioni Unite. Per salvare la povera gente che è rimasta sotto le bombe. Per scongiurare la catastrofe atomica. Per impedire l’esplosione di una nuova devastante crisi sociale e ambientale. Basta con la propaganda di guerra! Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Siamo solidali con gli ucraini e con tutte le vittime di tutte le guerre dimenticate che continuano a insanguinare il mondo. Chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, « L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Si svolgerà quest’anno ad Assisi, in piazza San Francesco, la manifestazione nazionale di CGIL, CISL e UIL in occasione del Primo Maggio. Al centro dell’iniziativa i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese.

Lottiamo contro le devastazioni e le guerre per il nostro futuro.

Marcia popolare NO TAV Bussoleno-San Didero sabato 16 aprile partenza ore 14 Piazza del mercato. Clicca qui.

In oltre trent’anni di lotta No Tav abbiamo osservato il mondo trasformarsi, ricevendo molte conferme delle ragioni della nostra lotta, e molte altre se ne sono aggiunte lungo il cammino. Oggi ci troviamo di fronte ad un punto critico della storia:  crisi ecologica, pandemia, crisi economica e sociale di proporzioni solo ipotizzabili e il timore di una guerra totale. Una combinazione in grado di sconvolgere l’umanità per come la conosciamo.

Ci troviamo di fronte ad un’economia di guerra, ma anche ad una guerra che ha dei presupposti economici: l’estrazione di risorse, il controllo dei mercati, la finanza, la globalizzazione. La vita di migliaia di persone è considerata come una merce sacrificabile per tutelare gli interessi di pochi. I corridoi logistici, come quello che dovrebbe collegare Torino a Lione,  vengono venduti come opere strategiche non solo per speculare e fare cassa, ma anche per trasportare armamenti.In un’economia di guerra si possono sacrificare servizi essenziali e costringere le famiglie a fare enormi sacrifici, però  non si può rimettere in discussione un’opera inutile ed ecocida come il Tav.  Quanti soldi che potrebbero essere destinati a scuola, sanità, servizi, sostenibilità e reddito dobbiamo ancora sprecare?

Mentre i prezzi alle colonnine crescono a fronte della speculazione finanziaria, più che per una reale scarsità, si intravede tutta la miopia dei nostri governanti che per decenni hanno perseguito le politiche delle lobbies del fossile, invece di intavolare un serio progetto di transizione ecologica e di rilancio del trasporto pubblico locale. In Valsusa da anni stiamo assistendo al progredire di cantieri altamente dannosi per l’ambiente, con conseguenze allarmanti anche per la salute dei cittadini. La deforestazione messa in atto dai promotori dell’opera ha raggiunto livelli preoccupanti: circa di 5000 piante abbattute. Un solo albero può soddisfare il fabbisogno di ossigeno di 10 persone e che è in grado di assorbire dai 20 ai 50 Kg di CO2 presenti nell’aria: in futuro in Valsusa, a causa dei lavori legati alla costruzione del tunnel di Chiomonte, potrebbero essere emesse nell’atmosfera ben 12 mln di tonnellate di CO2. Mentre affrontavamo la pandemia, tentando di prenderci cura della nostra comunità chiedendo risorse per la salute di tutti/e, ci venivano inviate nuove truppe di occupazione per costruire un recinzione vuota a San Didero.