Chi può fare la Rivoluzione della Sanità?

Secondo l’analisi del CENSIS

  • Il 77% degli italiani giudica inadeguato il sistema pubblico sanitario, ed il 94% della popolazione ritiene indispensabile avere sul territorio strutture sanitari con medici, infermieri, specialisti a cui potersi rivolgere ed il 93% chiede un incremento stabile dei finanziamenti pubblici;
  • Il 43% degli italiani si sente insicuro pensando alla propria salute ed alla necessità di dover ricorrere alle prestazioni sanitarie ;
  • Il 36% ritiene che la crisi pandemica creerà più precariato (42% tra le donne);
  • Il 27% teme per il futuro, una disoccupazione e mancanza di reddito ;
  • il 67% degli Italiani (82% tra i giovani) pensa che dopo la pandemia staremo peggio di prima;
  • negli ultimi 10 anni la povertà assoluta è più che raddoppiata superando la soglia dei due milioni che non hanno il cibo per sfamarsi;
  • I salari e le pensioni negli ultimi 10 anni sono diminuiti del 15% e in ermini di valori reali sono inferiori a quelle del 1990;
  • I lavoratori over 54 a tempo indeterminato percepiscono circa 12 euro orari lorde (8 nette), i giovani circa 7 euro lordi, le donne il 18% in meno dell’uomo.

Dunque questa situazione sociale dovrebbe portare  venti di rivolta popolare?

Oppure dovrebbe essere il sindacato a predisporre una vera piattaforma rivendicativa in grado di fare crescere un movimento non solo di lotta ma anche culturale e civile?

Oppure dovrebbe nascere un grande movimento di lotta dal basso senza aspettare una soluzione da possibili  governi di centrodestra o centrosinistra?

Risponde un dirigente sindacale CGIL, dopo aver analizzato i danni causati alla sanità pubblica da oltre trenta anni, e culminati con la tragedia Covid. Clicca qui.

Ecologia marxista o liberale?

Ogni giorno in Italia si diagnosticano più di 1.000 nuovi casi di cancro e mediamente oltre 485 persone muoiono ogni giorno a causa di un tumore. Si stima, infatti, che nel nostro Paese vi siano nel corso dell’anno circa 377.000 nuove diagnosi di tumore, di cui 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne. Dalla statistica sono esclusi i tumori della cute non melanomi. Lo affermano i dati relativi al 2021 (AIOM e AIRTUM9). Altri 1450 lavoratori sono uccisi per infortuni sul lavoro e in itinere, decine di migliaia per malattie professionali, più di 6 mila quelli per amianto, senza contare tutti gli altri morti per il profitto (ponti che crollano, case che crollano in zone sismiche perchè non si rispettano le misure di sicurezza, inondazioni per mancate manutenzioni ecc). Inoltre dai dati del 2019 risulta che l’Italia è il primo Paese europeo per morti premature da biossido di azoto (NO2) con 14.600 decessi l’anno; al primo posto anche per le morti da ozono (O3) – 3mila l’anno – e al secondo posto per quelle da particolato fine (PM2,5), 58.600, dietro alla sola Germania.

“Come mai di tutto questo non si parla?”. Chiede l’autore dell’articolo (clicca qui). Dopo aver ripreso concetti della dottrina di Giulio Maccacaro (non neutralità della scienza, rischio zero, ecc. ), Michele Michelino risponde: “Perché i governi e i padroni, il potere, parlano solo dei morti per corona virus per nascondere gli effetti dello  sfruttamento capitalista degli esseri umani, della natura e della distruzione dell’ambiente”. La sua analisi conclude con un giudizio drastico: “Questa economia uccide. Bisogna cambiarla! Cambiare un sistema economico, politico sociale e legislativo che riconosce come unico diritto quello della ricerca del massimo profitto, subordinandovi tutti gli altri diritti previsti dalla Costituzione (lavoro, salute, scuola, giustizia ecc.)”.

Risponde “Ecologia Liberale”: clicca qui “ Perché l’Ecologia può essere soltanto liberale”.