L’assuefazione alla guerra.

La “guerra al terrore” ha generato il carcere di Guantanamo (su cui è partita una campagna per la chiusura : aderisci), dove hanno torturato le persone senza che il movimento pacifista abbia fatto in Italia qualcosa di realmente significativo. Alcuni addirittura pensavano che Guantanamo fosse stata chiusa! La nostra responsabilità di pacifisti è grande. Perché? Semplice. Perché loro hanno addormentato le nostre coscienze. Ma noi che abbiamo fatto per svegliarle? 

Quando si capirà che abbattere tutte le barriere sarebbe un vantaggio per tutti?

Il presupposto all’eliminazione di tutti gli altri tipi di barriere riguarda le barriere culturali, ossia il modo in cui viene considerata la persona con disabilità dalla società. In questo senso un cambiamento di rotta è possibile e in parte sta già avvenendo; certo, le spinte contrarie ci sono – mantenere lo status quo è sempre più rassicurante ed economico –, ma si tratta di contrastarle attraverso buone pratiche, per dimostrare con i fatti che permettere anche a chi ha una disabilità di dare il proprio contributo alla società è più vantaggioso per tutti. (continua…)

Incuria e cura. Il mondo alla prova della pandemia e oltre. Pensieri e pratiche femministe.

Incontro internazionale di riflessioni ed esperienze femministe e di rafforzamento di legami, occasione per esprimere valutazioni critiche  e prospettive per consolidare le relazioni internazionali. Il seminario, una settimana prima del vertice del G20, è proposto da FemmSdc Group (gruppo femminista attivo nella Società della Cura, rete italiana di oltre 400 associazioni) con la collaborazione di Global Dialogue, Transform! Europe. Relatrici internazionali online, italiane in presenza. Clicca qui il programma.  

Silenzio su Mancini e Vialli per non rovinare l’ambiente.

L’ambiente del calcio naturalmente. Da gemelli del gol a gemelli dell’offshore non deve accorgersene nessuno perché rappresentano l’Italia nel pallone, quella nella massiccia evasione fiscale. Silenzio di Stato dunque perchè Mancini deve restare  il volto della formazione campione d’Europa. Bello, bravo e vincente, benvoluto dalla critica, praticamente un santino azzurro. Il Draghi del calcio.

Scoperchiato il vaso di Pandora Solvay: Bernard De Laguiche prende i soldi e scappa.

Ci sono anche Spinetta Marengo e le ricchezze dell’amministratore delegato di Solvay  Bernard De Laguiche, e famiglia, nell’inchiesta giornalistica internazionale “Pandora Papers”, che ha scoperchiato le ricchezze nei paradisi fiscali dell’offshore (Singapore Isole Vergin, Panama ecc.). International Consortium of Investigative Journalists (Icij ) ha ricostruito l’imponente esodo miliardario di De Laguiche e famiglia proprio negli anni in cui ad Alessandria la magistratura  indagava e processava e condannava l’inquinamento  del polo chimico di Spinetta Marengo, infine sentenziato dalla Cassazione per “disastro ambientale e omessa bonifica”. E’ infatti  particolarmente dal 2009, quando dopo i miei esposti la Procura ha avviato il processo, che De Laguiche e famiglia Solvay  hanno  cominciato a nascondere  beni e  miliardi fuori dall’Europa e in diverse entità offshore. Miliardi che centinaia di Parti civili chiedevano fossero destinati alle Vittime e ai  famigliari dei cittadini e dei lavoratori, nonché alla bonifica del territorio.

La famiglia De Laguiche nega un qualche legame tra la creazione delle società offshore e la vicenda giudiziaria, ma in quello stesso periodo i consulenti finanziari che lavorano per la famiglia avrebbero costituito un fondo fiduciario in Nuova Zelanda che alla fine avrebbe ricevuto azioni Solvay per un valore di 11,3 milioni di dollari insieme a 412.000 dollari di dividendi Solvay. I documenti trapelati mostrano che anche altri due insider di Solvay possedevano società fittizie registrate in giurisdizioni segrete e che nel 2011 de Laguiche trasferì almeno 57 milioni di dollari in azioni Solvay e altri beni a due nuovi trust registrati a Singapore. E’ così che si evita di pagare le tasse sui dividendi e i risarcimenti ai processi.

Malgrado la condanna della Cassazione, Solvay non ha provveduto alla bonifica integrale del sito ma addirittura, ampliando la produzione dei famigerati tossico cancerogeni PFAS, ha peggiorato la calamità  sanitaria e ambientale acqua-aria-suolo dell’alessandrino. Tant’è che si sta aprendo ad Alessandria un nuovo processo per disastro ambientale e omessa bonifica che non potrebbe non coinvolgere i miliardari della  Solvay.

E a nulla servirebbero le dimissioni, per ” motivi personali  pochi giorni fa, di De Laguiche  dal consiglio di amministrazione di Solvay nel quale era stato oltre che amministratore delegato anche, non a caso, direttore finanziario. Giocherellando con il registro delle assemblee generali diverse centinaia di migliaia di azioni della società quotata Solvay sono state nascoste in società offshore, azioni detenute dai diversi discendenti dei fondatori della società, in particolare Bernard De Laguiche, pronipote del fondatore Alfred Solvay. De Laguiche era a capo della società Solvac, che riunisce più di 2.300 eredi della dinastia Solvay e che oggi detiene più del 30% delle azioni della multinazionale belga. Di queste operazioni finanziarie  poteva essere stata tenuta all’oscuro l’attuale amministratore delegato Ilham Kadri, una delle donne più potenti del mondo degli affari secondo al rivista Fortune, Premio d’oro Women in Business per la donna dell’anno nel 2017? Icij non ha risposto a questa domanda.

Proprio nella veste di direttore finanziario, De Laguiche aveva sovrainteso all’acquisto dello stabilimento Montedison di Spinetta Marengo: mela marcia a prezzo stracciato. Infatti la sua responsabilità fu chiamata in causa nel dicembre 2002 con una lettera aperta  a tutti i giornali, che Lino Balza ripropose nella sua lunga testimonianza in Tribunale nel 2014. Di più si può leggere sul libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, e riflettere sull’immaginativa di Bernard che  -prendi i soldi e scappa- se la spassa ai tropici. Vale la pena amaramente sorridere sull’immagine che riproponiamo   a tanti  anni di distanza?

Clicca il  Processo popolare alla Solvay: è in pieno svolgimento ad Alessandria e potrà concludersi con una sentenza pronunciata tramite referendum on line.

Con Emilio sempre. Presidio a Bussoleno.

Presidio sotto la sua casa per  attendere insieme a lui e alla sua famiglia la risposta del Tribunale della Cassazione che deciderà  sul ricorso per la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha decretato la concessione dell’estradizione per Emilio allo Stato francese. Clicca qui con gli altri appuntamenti di lotta la newslettera di Doriella&Renato.