Una devastazione appenninica per un gas che non ci serve.

Senza neppure  attendere l’esito della campagna di monitoraggio dell’aria richiesta dalle prescrizioni della VIAè stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’esercizio della centrale di compressione gas della società Snam Rete Gas  sita nel Comune di Sulmona (AQ)zona ad alto rischio sismico e nei pressi della faglia attiva del Monte Morrone. L’impianto dovrebbe essere utilizzato per il futuro gasdotto “Linea Adriatica”, che a dispetto del suo nome attraverserebbe da sud a nord le aree appenniniche più altamente sismiche del nostro Paesenonchè di eccezionale valenza ambientale e paesaggistica, dunque  con la sottrazione di centinaia di ettari di terreni agricoli e l’abbattimento e l’eradicazione di almeno cinque milioni di alberi. Prosegue la mobilitazione popolare: già nel 2018 a Sulmona una manifestazione popolare contro la centrale ha visto la partecipazione di 12.000 persone e l’adesione di quasi 400 istituzioni ed organizzazioni, sostenute dalle amministrazioni locali.

A 20 anni dal G8: memoria e futuro.

Tutte le iniziative promosse, nel comunicato stampa congiunto (clicca qui) della Rete “Genova 2021: voi la malattia, noi la cura”

con la Rete “Genova vent’anni dopo: un altro mondo è necessario”

e  con  il Comitato Piazza Carlo Giuliani.

Sono passati venti anni dai giorni del G8 di Genova e da quella che Amnesty International allora definì “la più grande violazione dei diritti umani in occidente dopo la seconda guerra mondiale”. Il grande movimento popolare altermondialista, represso nel sangue nelle strade di Genova, alla Diaz, a Bolzaneto, ha resistito, si è rialzato e ha saputo  scrivere pagine importanti della storia sociale del nostro Paese. Quel movimento denunciava l’insostenibilità della globalizzazione neoliberista e i suoi pesantissimi impatti sociali, economici, ambientali e sanitari. A maggior ragione oggi, più di allora , c’è bisogno di incontrarsi, riflettere, agire. Dunque le iniziative promosse.

Siamo la coppia più antinucleare del mondo.

Vanno in giro per Alessandria in coppia a conferenziare “No al deposito nucleare”: Riccardo Molinari capogruppo alla Camera dei Deputati della Lega Salvini Premier, e Federico Fornaro suo omolgo per Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista. Ebbene, lasciamo perdere Molinari per il fatto dell’età, ma la credibilità antinucleare di Fornaro è più clamorosa della folgorazione di Saulo sulla via di Damasco. Consolidando la sua vecchia  fama di  nuclearista antiambientalista di segretario provinciale dei DS poi PD (leggi L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza pag. 170 vol. 3°), ancora pochi mesi infatti aveva rassicurato sull’ipotesi di ubicazione locale del deposito nucleare nazionale: “I rifiuti arrivano in sicurezza e conservati in altrettanta sicurezza, non ci sono rischi di percolamento come per molte discariche della provincia, si sta parlando di un sito che deve garantire sicurezza al massimo grado per 300 anni, l’importante è che si proceda nell’individuazione del sito nella massima trasparenza e il sito deve essere il migliore in assoluto. ll Parco tecnologico, annesso al deposito, è un investimento nella ricerca scientifica e sul futuro”.

A quando la sosta gratuita sulle strisce blu in tutti i Comuni?

Sia il Governo precedente che quello attuale si erano impegnati a modificare il Codice della Strada nel senso di garantire in tutti i Comuni d’Italia il parcheggio gratuito tra le strisce blu per le persone con disabilità, quando gli spazi riservati siano già occupati o non presenti. La recente bozza del Decreto Legge “Trasporti Bis” sembra però ignorare tale questione.  (continua…)