Miliardi di euro sottratti alla Salute delle Persone.

22,51 miliardi di euro di sprechi sulla spesa sanitaria pubblica: sovrautilizzo di servizi e prestazioni inefficaci e inappropriate, frodi e abusi, acquisti a costi eccessivi, sottoutilizzo di servizi e prestazioni sanitarie efficaci e appropriate, complessità amministrative, inadeguato coordinamento dell’assistenza. (continua…)

Se qualcuno mi avesse chiesto di fare il sindaco o l’assessore all’ambiente

avrei risposto decisamente di no. Troppo lavoro. Se qualche partito invece mi avesse chiesto di scrivergli il programma, me la sarei cavata alla svelta con la fotocopia di questa Piattaforma verde che proposi per le amministrative del 1985, purtroppo ancora attuale trenta anni dopo: 77 paragrafi in 5 capitoli: Etica politica verde, Politica urbanistica verde, Politica ambientale verde, Politica energetica verde, Politica sociale verde. Fu pubblicata su tutti i giornali. La ripropongo… a futura memoria.

Il referendum “acqua bene comune” scippato dal governo.

Sulla tabella è evidenziata la distribuzione dell’acqua potabile per uso domestico, distinguendo le forme ufficiali di gestione . Con il referendum del 2011 gli italiani scelsero il sì all’acqua pubblica bloccando la strada ai privati, poi il governo ha di fatto azzerato il referendum: i padroni del “bene comune acqua” (Acea, Hera, Iren, A2a) sono -in un processo di progressive concentrazioni- aziende quotate in borsa multiutilities (servizio idrico, energia, rifiuti) di fatto votate al profitto privato anche quando teoricamente controllate dagli enti locali. Il fallimento della privatizzazione è segnato dall’aumento delle tariffe e dal peggioramento del servizio stante i mancati investimenti (5 miliardi l’anno): su 100 litri distribuiti 39 si perdono dalle reti idrauliche colabrodo. Le gestioni interamente pubbliche sono sempre più minoranza (34 su 72).