Ad Alessandria nessun parente raccomandato. Solo gli amici?

Il primissimo atto del neo sindaco di Alessandria è stata la delibera d’urgenza contro i mendicati. Il secondo la delibera: “Nessun affine, nessun parente fino al secondo grado legato ad un componente dell’amministrazione comunale potrà essere nominato dal sindaco nelle partecipate del Comune”. Se le nomine le fa, ad esempio, il presidente della conferenza capigruppo, sono ammesse. Sono ammesse le parentele tra consiglieri e assessori. Nessun problema per gli amici e gli amici degli amici.

Clicca qui Antonella Mariotti “Il veto di Cuttica ai parenti imbucati nelle partecipate”

Venerdì 1 settembre nelle piazze di Alessandria con i cartelli “Fate la carità” e “Multaci tutti”.

Il sindaco ritiri l’ordinanza contro i mendicanti: è illegale (oltre che immorale). Lo confermano le sentenze della Cassazione: “Non commette reato chi vive per strada con i cani in una baracca precaria di cartoni e pedane di legno. Anche se c’è una ordinanza del sindaco che lo vieta”. Addirittura: “Assolto perché il fatto non costituisce reato lo straniero senza casa che aveva rubato -in stato di necessità: per fame- cibo da pochi euro in un supermercato.”

Clicca qui La Stampa

Iniziativa per inserire l’area Solvay di Spinetta Marengo tra i siti di interesse nazionale.

I SIN rappresentano aree contaminate molto estese classificate più pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di bonifica. Medicina democratica ha chiesto, e rinnova la richiesta al neo sindaco di Alessandria, di promuovere un Comitato scientifico internazionale considerata la complessità degli interventi di bonifica non gestibile a livello locale, preso atto delle richieste del Ministero dell’Ambiente nel processo e a maggior ragione dopo la sentenza in Corte di Assise. Alessandria sta pagando in salute l’inerzia del Comune: le bonifiche costano mediamente tra 450 mila a 1 milione di euro per ogni ettaro inquinato, pressoché tutti stanziati dai fondi statali, mentre i privati, oltre alle prescrizioni penali, finiscono per godere anche delle prescrizioni economiche. Solvay ha dimostrato di non volersi assolutamente impegnare.

La storia siciliana ce l’ha insegnato: emigrare non è reato!

La Rete Antirazzista Catanese manifesta alla Plaia, spiaggia libera 1 per la Flotilla cittadina. I governi europei finanziano ed armano la guardia costiera libica per impedire le partenze dei migranti e Frontex sta progressivamente riducendo gli interventi di ricerca e soccorso perché considera prioritario bloccare militarmente le partenze e blindare i confini. (continua)

Quelli delle cause vinte – Manuale di difesa dei beni comuni.

In 250 pagine, sono raccolte, per i Libri di Gaia, 80 storie di lotte ecologiste arrivate alla vittoria, che formano sia un libro di storia dell’ambientalismo italiano, sia un manuale per conoscere metodi di lotta e comunicazione, strumenti legali, scientifici e istituzionali che si sono dimostrati utili per concludere positivamente importanti lotte ambientali.
Clicca qui l’intervista.

Acque minerali, corsa continua: giro d’affari a 2,8 miliardi.

Ottimi i profitti del settore, dovuti a costi molto bassi in Italia (ridicoli contributi ai Comuni per concessione estrazione, vergognoso contributo per l’imballaggio in plastica che va al CONAI, il costo maggiore è la pubblicità ingannevole).L’estrazione di acque minerali è fra le cause della mancanza di acqua disponibile per gli acquedotti.. Il consumo, in 36 anni, si è più che quadruplicato: 211 litri pro capite.

Aderisci all’appello europeo per La Difesa dei Territori, la Giustizia ambientale, e la Democrazia.

Il Comitato NO GRANDI NAVI ha lanciato un Appello europeo per una mobilitazione in difesa dei territori, la giustizia ambientale e la democrazia, clicca qui. Il Movimento No TAV e PresidioEuropa No TAV hanno già aderito all’Appello. Così come la Sezione di Medicina democratica di Alessandria. Invitiamo ad ulteriori adesioni con mail a nobigship@gmail.com
Clicca qui il programma della manifestazione di settembre.Clicca qui l’evento pubblicato su Facebook

L’appello: Andiamo in piazza con il cartello FATE LA CARITA’

 

L’appello “Andiamo in piazza con il cartello Fate la carità” (clicca qui) non è stato considerato un fatto politico locale, di Alessandria. Lo dimostrano le adesioni dall’Italia e dall’Estero in merito all’ordinanza di urgenza del neo sindaco che vieta l’elemosina con multe che arrivano a 7.000 euro. Nel giro di poche ore, alla manifestazione in piazza hanno aderito in tanti. Sono emblematiche le motivazioni politiche e culturali di chi è contro (clicca qui) piuttosto che quelle dei pro (clicca qui) che danno per scontato il commento.
Clicca qui La Stampa “No all’ordinanza contro gli accattoni”

Maxi scandalo rifiuti illeciti Sud-Nord e la ex sindaco Rita Rossa.

Se fossi in lei darei le dimissioni da consigliere capogruppo PD del Comune di Alessandria. (continua)

Clicca qui Pennatagliente “Se fossi in lei darei le dimissioni”
Clicca qui Corriereal “Se fossi in Rita Rossa darei le dimissioni”
Clicca qui Alessandria Post “Se fossi in lei darei le dimissioni”

“Alessandria in movimento” fa nomi e curricula degli impigliati nella ragnatela del maxi traffico illecito di rifiuti Sud-Nord.

A quelli noti arrestati e indagati aggiunge i responsabili di Waste Italia al cui vertice è salito l’ex presidente del CSM Michele Vietti, e degli altri “amici” del deus ex machina Paolo Bonacina, ex sindaci, ex assessori, tra cui Valerio Bonanno dell’inchiesta rifiuti “Triangolo” sulla ‘ndrangheta, A quale livello si estendono le connivenze di Bonacina in Alessandria: è tempo di smascherare il lato oscuro della gestione PD di Alessandria, questione morale che non sarà cavalcata dalla nuova giunta di centrodestra. La Fraschetta è martire usata scientemente come contenitore dello schifo comunale. Spietati e inquietanti i curricula di Ezio Guerci e Fulvio De Lucchi, che chiamano in causa Paolo Zaccone (ragioniere capo), Rita Rossa (sindaco), Franco Sofio e Gino Mamone (‘ndrangheta), Angelo Riccoboni (discariche),… (continua)

Notav Terzo valico accusa i politici alessandrini per il maxi traffico Sud-Nord dei rifiuti.

Dopo gli arresti della Procura di Brescia, l’inchiesta si allarga in Alessandria. Pesanti le accuse dei NoTav: tutti i membri dei consigli di amministrazione devono dimettersi, gli indagati sono espressione del PD, i media locali saldamente in mano al Pd non hanno quasi dato notizia dell’inchiesta, la più grave inchiesta che coinvolge la politica locale dai tempi di Tangentopoli e sembra il terzo segreto di Fatima, non c’è solo il marito della sindaca o le mazzette alle segreterie dei partiti, emergono modalità che ricordano tanto quelle della camorra in Campania, in più l’Aral è una società pubblica, tra i suoi rifiuti sporchi potrebbe esserci anche l’amianto, (continua)

In piazza con il cartello “fate la carità”.

Mi scuso, con qualche migliaia di destinatari in Italia e all’Estero della presente lista, per questo appello di carattere locale. Il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica, ha emesso “come primo passo” (sic) una “ordinanza di urgenza” (sic), che vieta di chiedere l’elemosina in città (in particolare nelle aree delle piazze Gobetti, Madre Teresa di Calcutta, Garibaldi, Libertà, Berlinguer). Le violazioni saranno punite con multe fino a 500 euro, fino a 3.500 se il mendicante aiuta a parcheggiare, rispettivamente fino a 1.000 e 7.000 euro se l’accattone è addirittura accompagnato da un minore anche se allattato al seno.

Nessun commento. Rivolgo un appello. A cristiani e laici. Stabiliamo un giorno in cui ritrovarci tutti a chiedere la carità. Vediamo cosa succede. Se il sindaco ci multa tutti e, siccome non paghiamo, ci trascina tutti in tribunale. Oppure se il sindaco ritira l’ordinanza.

Attendo, a questo mittente movimentodilottaperlasalute@reteambientalista.it, di ricevere l’adesione di quanti intendono partecipare alla manifestazione (chi dalle altre parti d’Italia o dall’estero non potrà partecipare fisicamente, può esprimere per iscritto la solidarietà). Grazie.

Lino Balza

foto del 2009 per analoga manifestazione

Il traffico di rifiuti cambia rotta: da Sud a Nord per seppellirli o bruciarli. Coinvolti i dirigenti dei colossi Hera, A2A Ambiente e Aral.

Inchiesta dei carabinieri del Noe di Milano con la Direzione distrettuale antimafia di Brescia. Per la prima volta emerge che un flusso di immondizia smaltita illegalmente arriva da Campania e Lazio per finire non trattata anzi interrata o bruciata in Piemonte e Lombardia. Traffico illecito e associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Indagate 26 persone dei colossi Herambiente (gruppo Hera) e A2A Ambiente e della Aral di proprietà dei Comuni della provincia di Alessandria. La custodia cautelare è subito scattata per l’imprenditore lombardo dei rifiuti Paolo Bonacina e per il responsabile tecnico di Aral, Giuseppe Esposito. Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi. Bonacina era il fulcro del sistema che ha fruttato almeno 10 milioni di euro, coinvolgendo sindaci, intermediari, responsabili commerciali, trasportatori, gestori di inceneritori e discariche, nonché provocando inquinamento ambientale, alterazione del mercato, danni alle casse pubbliche.

Clicca qui tutti i particolari nel servizio di Veronica Ulivieri.

Tra le ripercussioni, per lo stop dei conferimenti all’impianto di smaltimento Aral di Castelceriolo: allarme emergenza rifiuti per 148 Comuni della provincia di Alessandria. Dove si è già dimesso l’indagato presidente-direttore Aral, Fulvio De Lucchi, “l’uomo banda”. Chieste anche le dimissioni da consigliere e capogruppo PD dell’ex sindaca di Alessandria (non rieletta il mese scorso) Rita Rossa, essendo il marito Ezio Guerci (già vicesindaco) indagato per aver ricevuto mazzetta (un Suv) quale “consulente” Aral, A2a e inceneritore di Acerra. Il “conflitto di interessi” era determinato dal fatto che Aral è posseduta al 93,52% dal Comune di Alessandria. Il Comune ora rischia un secondo dissesto.

E la chiamano “ripresa”: la povertà assoluta è salita al 12%, la disoccupazione dei giovani è al 40%.

In più, il 20% (11% in Europa) dei giovani non lavora, non studia e non cerca un impiego. Chi è assunto nella precarietà, guadagna meno del 60% del lavoratore ultrasessantenne, costretto a non cedere il posto per effetto dell’aumento dell’età pensionabile. I contratti precari sono il 23% (14% in Europa). Il 20% degli operai è nella fascia di povertà. Non si mette su famiglia prima dei 30 anni. I limitati contributi pensionistici determineranno che i giovani saranno costretti a lavorare finchè moriranno, oppure a sperare di morire prima di andare in pensione. Dunque i giovani entrano nel mondo del lavoro più tardi (o mai), per uscirne più tardi e più poveri dei genitori. A sostenere le pensioni dei quali mancheranno i contributi dei giovani.

Clicca qui Paolo Baroni “Poveri aumentati del 50% tra le famiglie giovani con figli. 4,742 milioni in povertà assoluta, 8,465 in povertà relativa, 1,292 i minori in povertà assoluta”.

“Progetto mesotelioma” va avanti.

Fortemente voluto dall’Associazione famigliari delle vittime dell’amianto, può contare su un finanziamento di 3 milioni e 800mila euro accantonati dai cittadini di Casale Monferrato attraverso le transazioni private con Stephan Schmidheiny, imputato finora clamorosamente assolto dal genocidio.
Clicca qui Silvana Mossano “Un luminare coordinerà il ‘progetto mesotelioma’”.
Ricordiamo, a chi ne farà richiesta a rete.ambientalista@gmail.com, che il ricavato dei libri “Ambiente Delitto Perfetto” e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” è interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma.

Acqua pubblica, il referendum è stato del tutto inutile.

Il Consiglio di Stato ha respinto, in via definitiva, i ricorsi presentati da Codacons, Federconsumatori, Associazione Acqua Bene Comune, contro il metodo tariffario approvato nel 2012 dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) per calcolare la tariffa che gli utenti devono pagare ai loro gestori per la fornitura e il trattamento delle acque.
Clicca qui Sergio Marotta.

“Mondo in cammino” è volontariato che si muove.

Nella recente missione di Mondo in cammino a Radinka, vicino a Chernobyl, in Ucraina, abbiamo toccato con mano, per l’ennesima volta, la grave presenza di contaminazione radioattiva nei prodotti alimentari, a ben 31 anni di distanza dall’incidente nucleare… il 90% dei bambini è ammalato con già evidenti danni genetici da contaminazione radioattiva… (continua)

Miliardi di euro sottratti alla Salute delle Persone.

22,51 miliardi di euro di sprechi sulla spesa sanitaria pubblica: sovrautilizzo di servizi e prestazioni inefficaci e inappropriate, frodi e abusi, acquisti a costi eccessivi, sottoutilizzo di servizi e prestazioni sanitarie efficaci e appropriate, complessità amministrative, inadeguato coordinamento dell’assistenza. (continua…)

Se qualcuno mi avesse chiesto di fare il sindaco o l’assessore all’ambiente

avrei risposto decisamente di no. Troppo lavoro. Se qualche partito invece mi avesse chiesto di scrivergli il programma, me la sarei cavata alla svelta con la fotocopia di questa Piattaforma verde che proposi per le amministrative del 1985, purtroppo ancora attuale trenta anni dopo: 77 paragrafi in 5 capitoli: Etica politica verde, Politica urbanistica verde, Politica ambientale verde, Politica energetica verde, Politica sociale verde. Fu pubblicata su tutti i giornali. La ripropongo… a futura memoria.

Il referendum “acqua bene comune” scippato dal governo.

Sulla tabella è evidenziata la distribuzione dell’acqua potabile per uso domestico, distinguendo le forme ufficiali di gestione . Con il referendum del 2011 gli italiani scelsero il sì all’acqua pubblica bloccando la strada ai privati, poi il governo ha di fatto azzerato il referendum: i padroni del “bene comune acqua” (Acea, Hera, Iren, A2a) sono -in un processo di progressive concentrazioni- aziende quotate in borsa multiutilities (servizio idrico, energia, rifiuti) di fatto votate al profitto privato anche quando teoricamente controllate dagli enti locali. Il fallimento della privatizzazione è segnato dall’aumento delle tariffe e dal peggioramento del servizio stante i mancati investimenti (5 miliardi l’anno): su 100 litri distribuiti 39 si perdono dalle reti idrauliche colabrodo. Le gestioni interamente pubbliche sono sempre più minoranza (34 su 72).

Ha senso distinguere gli immigrati di guerra (regolari da accogliere) dagli immigrati economici (irregolari da respingere)?

I cosiddetti “immigrati economici” altro non sono che persone che fuggono dalla fame, dalla mancanza di risorse, dalla mancanza d’acqua, dalla desertificazione. E chi ha provocato queste povertà? Noi, i cosiddetti Paesi sviluppati, che continuano a depredare le loro materie prime e a penalizzarne i prezzi, a speculare anche sui generi alimentari, a scacciarli e rubargli le terre, a rovinargli le produzioni locali, a inquinarli, a indebitarli ulteriormente. Non sono anche queste forme di guerra? Guerre che si aggiungono a quelle militari che sempre noi occidentali abbiamo portato in tutte le parti del mondo.
Clicca qui Alain Goussot “La grande ipocrisia”