Solvay, il maggior accaparratore di copie di “Ambiente Delitto Perfetto”, finge di ignorare la sfida contenuta nel libro.


Noi abbiamo contestato, come solenne truffa mediatica di Solvay, sperimentazioni universitarie spacciate per progetto di bonifica e abbiamo sfidato multinazionale e università alessandrina (lettera aperta al prof. Domenico Osella, clicca qui) ad un confronto scientifico e pubblico, a cui si sottraggono. I termini della nostra opposizione sono ampiamente contenuti nel libro “Ambiente Delitto Perfetto, che riassumiamo. La nostra obiezione principale: i veleni tossici e cancerogeni che dai terreni colano in falda profonda sono 21, e non il solo cromo esavalente. Per 20 la sperimentazione si affiderebbe a radici di felci… che succhierebbero i veleni. Ridicolo, non vale la pena di commentare. Per il cromo esavalente l’unica soluzione sarebbero, secondo Solvay, “agopunturine” di ditionito di sodio nelle natiche di un milione di metri cubi di veleni, escludendo peraltro la base degli impianti. In otto punti abbiamo dimostrato dal punto di vista scientifico che il metodo “annaffiatoio” è assolutamente inappropriato e inefficace, giammai da premio Nobel per la chimica. Inoltre la “sciacquatura” è clamorosamente limitata all’interno di parte dello stabilimento, esclude la Fraschetta. Progetto fasullo, ma serve per prendere tempo, alle calende greche. Fasullo, ma certamente costa 100 volte in meno della nostra complessa proposta che rispetta le prospettazioni a monte e a valle della fabbrica rivendicate dal Ministero dell’Ambiente al processo: costituire una Commissione scientifica internazionale che studi l’asportazione definitiva dei veleni dal territorio. I terreni avvelenati vanno trattati in impianti dentro la fabbrica, dunque in piena sicurezza esterna. E con incremento occupazionale per un complesso chimico che resta pur sempre “una gallina dalle uova d’oro”.

Clicca qui Il Piccolo “La Solvay si misuri con Medicina democratica”

Per la serie “Pappa e citti” il “Circolo della Stampa”, pur essendo un circolo privato dei giornalisti brontosauri alessandrini, dal Comune ha ricevuto gratis e a buon rendere una sede addirittura nella storica semi inaccessibile Villa Guerci.

Il sistema della comunicazione locale si mostra senza veli sempre più integrato nel sistema di potere. A proposito di indipendenza dei giornalisti (che in Alessandria è pressochè sconosciuta), a proposito cioè di libertà di espressione (ad Alessandria nelle mani di pubblicisti velinari e/o becchini, sponsor di Solvay e censori di Medicina democratica), intanto si sta creando un oligopolio giornalistico della carta stampata che, insieme alle TV, ha una unica voce, quella del governo: da un lato il gruppo Espresso-Stampa-Repubblica-Secolo XIX, dall’altro il gruppo Sole24Ore-Corriere della sera. Scenderà, fra l’altro, sempre più il livello dell’informazione ambientale che infastidisce il potere economico. Per fortuna che è subentrato Internet che consente controinformazione, come il nostro Blog.