Il processo Thyssenkrupp dalla Cassazione alla Corte di Appello di Torino. Torna la giustizia di classe?

Anche in Cassazione, come in tutti gli altri gradi di giudizio (GUP, Corte d’Assise, Corte d’Assise d’Appello), gli imputati hanno cercato di escludere Medicina democratica quale parte civile. Richiesta di nuovo respinta. Medicina democratica dà molto fastidio in quanto è l’unica parte civile rimasta nel processo fino alla fine e senza alcun tentennamento. Ci rammarichiamo ancora una volta di chi ha invece abbandonato il campo e si è ritirato ricevendo quattrini in cambioFIM, FIOM, UILM, CUB, Comune, Provincia, Regione, INAIL.
Clicca qui il nostro comunicato stampa.

Si svegliano Comune e Provincia dopo le nostre denunce di fughe di gas alla Solvay

Convocati i dirigenti della multinazionale belga. Ma non si parla di Osservatorio ambientale della Fraschetta. La sindaco Rita Rossa, l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi per il Comune, Claudio Coffano per la Provincia, Marco Colatarci e Paolo Bessone per la Solvay si sono invece ritrovati a porte chiuse! per concludere con le solite chiacchiere la comparsata ad uso e consumo dei giornali. Addirittura l’obiettivo comune è stato comicamente dichiarato: “Quanto prima impatto zero dell’inquinamento”. 

Clicca qui La Stampa “Fughe di gas il sindaco ora convoca Solvay”
Clicca qui Miriam Massone “Il cartellino giallo a Solvay. Più attenti alla sicurezza. Incontro tra sindaco e vertici dell’azienda: chiesto un tavolo permanente”
Clicca qui Giuseppe Parola “Caso Solvay: popolo di indifferenti”

Buchi neri al Tribunale di Alessandria.

http://www.scribd.com/doc/218818656/Udienza-16-Apr-14-La-Stampa

Non troviamo giustificazione al fatto che la Procura della Repubblica di Alessandria non abbia ancora provveduto al rinvio a giudizio degli imputati Ausimont-Solvay per i reati di “omicidio e lesioni”, secondo noi “dolosi”, e sia ancora ferma alle indagini preliminari avviate dall’ex Procuratore capo Michele Di Lecce. Questo filone bis nel 2008 accompagnava l’apertura del processo ancora in corso a carico di 9 dirigenti Ausimont-Solvay per “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”. L’insabbiamento rischia di portare alle prescrizioni. Rammentiamo i nostri esposti dimenticati nel cassetto. Rammentiamo che a Spinetta Marengo continua l’inquinamento aria-suolo-acqua e continuano nuove vittime. Qualche centinaio di vecchie vittime (ammalati e parenti dei defunti) stanno tragicamente sfilando in Corte d’assise (prossima udienza 5 maggio) mentre gli avvocati difensori ne snobbano perfino l’ascolto. Le voci di Renza Resca, Fara Daniela, Gianni Faravelli, Gaetana Cardiolo,  Giovanna Castriotta, Francesco Leone, Matteo Pacilli, Severino Ragazzi, Antonio Dispensieri, Giovanna Tommaselli, Roberta Taverna, Angelo, Piero, Marta Ciompi, Angelo Torre, Giovanna Ferrara, Stefano Reschia, Vincenzo Vitale  e Silvana Tiberti, segretario generale della CGIL, che chiede finalmente risposte sulle malattie e le morti. Risposte anche dalla Giustizia.

Clicca qui La Stampa “La tragica ‘fortuna’ di vivere a Spinetta. Al processo per l’avvelenamento doloso delle falde le storie di ex lavoratori del polo chimico e abitanti. C’è un filone bis per i casi di omicidio e lesioni colpose, ma non si sa a che punto ora sia l’inchiesta.”

Clicca qui Alessandrianews “Nuovo fronte di indagini sul polo chimico per omicidio colposo”
Clicca qui Il Piccolo “Spinetta, l’acqua era fresca e poi mi sono ammalato…In aula le crude testimonianze delle parti civili “

Ausimont e Solvay responsabili del record di tumori ad Alessandria. Ma anche i politici.

Sono trenta anni che, tramite la proposta di Osservatorio ambientale della Fraschetta, rivendichiamo anche una indagine epidemiologica completa per abitanti e lavoratori e per un considerevole periodo temporale. Indagine che non è mai stata fatta più per non toccare Ausimont Solvay che per i considerevoli costi.  Ora si è aggiunta un’altra indagine epidemiologica parziale a cura del Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Alessandria.  Ed è anch’essa terribile. A Spinetta Marengo rispetto alla media regionale l’incidenza di tumori arriva anche al 127%. in più.

Clicca qui La Stampa “Una tesi di laurea ha indagato i casi di mortalità dal 1996 al 2012. Individuati tre tumori killer in Fraschetta. Per encefalo, pancreas e reni incidenza maggiore che in Piemonte. Le donne più colpite degli uomini.”

Ennesima fuga di gas alla Solvay di Spinetta Marengo.

Abbiamo prontamente segnalato agli organi d’informazione l’ennesimo incidente: domenica 13 aprile alle ore 1:00 di notte, è esploso un disco di rottura di un compressore a reparto Tecnoflon con notevole fuoriuscita di miscele di sostanze tossiche, tra cui PFP perfluoropropene, al punto che è stata dichiarata allerta di stabilimento e sono stati evacuati i lavoratori delle “aree fluidi” (Fomblin, Vinileteri, Plastomeri, Elastomeri, eccetera).  L’ennesimo incidente (non a caso di nuovo di notte, di nuovo in giorno festivo) ripropone il problema dei livelli di manutenzione e degli investimenti ambientali. Per l’ennesima volta non risulterebbero informati sindacati e autorità pubbliche.
Le anomalie impiantistiche sono continue. Non c’è controllo pubblico. Il controllato è controllore di se stesso. E’ lui che fornisce, quando è costretto da noi, i dati. Sempre rassicuranti. E i giornali, clicca sotto le loro cronache, riportano la versione dell’azienda e non le accuse di Medicina democratica, che neppure viene citata. 
Clicca qui Il Piccolo “Nuovo allarme alla Solvay. Fuga di gas sabato notte: ennesimo ‘’guasto “ allo stabilimento di Spinetta”
Clicca qui La Stampa “Fuoriuscita di gas in reparto Solvay. Si è sprigionato perfluoropropene nel reparto Tecnoflon. Questo è il quarto incidente nell’arco di 12 giorni.”

Francesco Faedda, Michele De Savio, Gianni Volpe, Antonino Rosato, Anna Santo, Nicola Andreozzi, Marco Visentin, Teresa Capocchiano, Antonio Capocchiano, Romano Zampaloni, Rosa Grassano, Maria Angela Rescia, Teresa Mastrosimone, Nunzia Mancuso, Raffaella Bergonzi, Bruno Toni, Alice Lenaz, Piera Pesce, Ildebrando Montesi, Ercole Paolozzi

Inquinamenti acqua aria suolo, malattie, morti, tumori, tumori rari, leucemie, ictus, mutazioni genetiche, aborti, certificati medici e di morte, analisi del sangue avvelenato, paura tanta paura ancora oggi a bere  l’acqua dell’acquedotto: nelle drammatiche deposizioni in udienza degli ammalati (tanti meridionali) e dei parenti dei defunti (tante vedove) nonchè dei bambini ammalati, che hanno lavorato bevuto respirato in fabbrica o hanno vissuto bevuto respirato attorno alla fabbrica. Tra i lavoratori c’è chi ha condotto  mini indagini epidemiologiche presentando alla Corte di Assise il lungo elenco dei compagni di reparto morti di cancro: “sono rimasto solo io, ammalato”.

Clicca qui Il Piccolo “Spinetta: Malattie e paura. Processo al polo chimico: davanti alla Corte di Assise i testi di parte civile raccontano la verità”
Clicca qui La Stampa “Al processo contro i dirigenti del polo chimico accusati di avvelenamento della falde sfilano gli ex operai e la gente di Spinetta. ‘Bevevamo quell’acqua, ora ci fa paura’. I racconti dei malati di tumore, dei famigliari di chi è morto, dei ricordi ‘avvelenati’ dell’infanzia”.

Clicca qui Il Piccolo “No anche all’acqua dell’acquedotto: non ci fidiamo più di nessuno. Processo al polo chimico: in aula parlano i testi di parte civile. Malattie e morte, in aula cala il silenzio”.

Clicca qui Alessandrianews “Il dramma di vivere a Spinetta con la paura di ammalarsi” 

Clicca qui Pennatagliente “La bomba ecologica della Solvay di Spinetta Marengo in dirittura d’arrivo dopo 60 udienze”

Jaques Pierre Joris, Bernard de Laguiche, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi non avrete il coraggio di farvi interrogare in Corte di Assise, al massimo leggerete una deposizione scritta dagli avvocati. Leonardo Capogrosso e Luigi Guarracino: due direttori esemplari.

Siete stati rapinatori a mano armata dell’ambiente e della salute, sul terreno avete lasciato distruzione e morti! Dunque dovete pagare. Dunque Solvay devi pagare di tasca tua i risarcimenti alle vittime e la bonifica del territorio (che salvaguarda l’occupazione), anche perché ti eri comprata per una manciata di mangime la gallina dalle uova d’oro e ora non puoi andartene (come stai tentando) lasciandoci lo sterco del pollaio.
Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui La Stampa “Processo al polo chimico, ora della Solvay. Inquinata dal mercurio Spinetta è come Bussi. Sott’accusa l’Ausimont”

Processo Michelin ai 5 direttori: le sostanze inquinanti erano segreto industriale.

Le cappe aspiranti e i condizionatori erano posizionati a garantire la temperatura delle gomme lavorate ma non a proteggere i lavoratori dai fumi nocivi. L’eptano era usato come il vino in osteria. Ammine aromatiche e radioattività massime preoccupazioni.
Clicca qui Il Piccolo “Dure testimonianze. Le condizioni di lavoro erano difficili”
Clicca qui La Stampa “Negati i nomi delle sostanze per segreto industriale”

Anche quest’anno Alessandria peggiore città d’Italia per lo smog.

Secondo i dati diffusi dal “Treno verde” di Legambiente, il limite delle polveri sottili PM10 (50 microgrammi litro) è stato superato ben 45 volte in 90 giorni dall’inizio dell’anno, quando non sono ammessi superamenti di 35 giorni in tutto l’anno. Le vicine Casale Monferrato e Tortona sono sotto i 14 giorni e i 29. L’attuale sindaco, Rita Rossa, se ne frega. Il passato sindaco Fabbio attende la sentenza per la nostra denuncia di aver ammalato i concittadini non prendendo provvedimenti contro l’inquinamento urbano.

Altro che pagare per il crimine commesso.

Stephan Schmideiny ha ricevuto dalla università di Yale (USA) una laurea honoris causa. Il multimiliardario ha avuto l’onore di essere stato condannato in Italia per aver ucciso migliaia di persone per amianto con il suo stabilimento di Casale Monferrato.

Ci rivedremo a Filippi, dice Paolo la cui strada per la Regione non passa da Lu.

La strada Alessandria-San Salvatore-Lu Monferrato è rimasta per tre anni interrotta per una frana lunga pochi metri. Spaventati, i cittadini di Lu si sono costituiti in Comitato appena si è aperta una frana fra Mirabello e il loro paese, in quanto in questi anni il loro sindaco Valerio Ribaldone ha dimostrato di non contare proprio niente nei confronti della Provincia di Paolo Filippi.

E’ morto Paolo Zoccola.

Ex direttore de Il Piccolo, al quale si deve la primogenitura della denominazione di “Osservatorio ambientale della Fraschetta

Due tre episodi mi ritornano in mente. Ai primi anni ’80, Paolo Zoccola venne con altri giornalisti, quando i giornalisti entravano in fabbrica e si sedevano fra migliaia di lavoratori, ad un Convegno nazionale sul rilancio della ricerca chimica in Italia che sindacalmente tenemmo nel gigantesco salone  della Montedison di Spinetta Marengo, prima che ricerca e chimica fossero distrutte. In mattinata ai giornalisti avevo promesso che più tardi avrei rilasciato un’intervista; invece mi dimenticai mentre sbattevo la testa nell’organizzazione dell’evento. Appena mi beccò, Zoccola quasi mi cacciò in bocca acceso il suo puzzolente sigaro: ti fai desiderare? chi ti credi di essere? In effetti lui era il direttore-padrone de Il Piccolo. Lusso per pochi che possono fare vero giornalismo, nel bene e nel male. Anni dopo, scrissi sul giornaletto ambientalista “Quale Futuro” un pesante pezzo contro Il Piccolo che aveva sponsorizzato con tutta la classe politica l’inceneritore a San Michele (lo impedimmo anche occupando Palazzo Rosso accerchiato dai trattori). Zoccola  mi masticò  il toscano sul filo telefonico: allora fai senza Il Piccolo. Per qualche mese infatti non mi pubblicò più, da socialista vendicativo. Poi mi telefonò con la scusa “sto perdendo lettori” e ripresi la mia presenza quasi settimanale sul giornale. La quale tra l’altro procurò ad entrambi una querela miliardaria, poi ritirata, da parte di Michelin, accusata per le morti dei lavoratori.  Di Zoccola è anche la primogenitura della denominazione “Osservatorio ambientale della Fraschetta”.  Ultimo episodio, quello che mi è più caro. Quando Montedison (Ausimont) si scatenò in rappresaglie contro le mie denunce ambientaliste: mobbing, trasferimenti, cassa integrazione, licenziamento. Ancor più de La Stampa, Zoccola allora intraprese per anni una vera e propria campagna a favore della vicenda esaltando in ogni edizione del  giornale  tutti i vari passaggi processuali (23 udienze in tribunale, 7 cause in pretura, 4 in appello, 2 in cassazione) e tutte le espressioni di solidarietà che arrivavano da ogni parte d’Italia. Creando così una positiva sinergia fra opinione pubblica e giudici. Non l’ho mai fatto, non c’era bisogno, ma lo ringrazio adesso perché senza il suo aiuto forse non sarei riuscito a salvare le piume, la mia vita sarebbe stata sconvolta se non avessi impedito il licenziamento finale. Eh sì, l’informazione è il quarto potere. Quando vuole, cioè quando ha il coraggio, perfino dà voce a chi non ce l’ha. A proposito, l’altro licenziato era Gianni Spinolo, di cui Zoccola diceva: è il mio lettore di riferimento, la rubrica “Io la penso così” non deve essere scritta dai politici. Per chi ci crede, entrambi ne staranno discutendo in questo momento.

Lino Balza

Giovani, famiglie con i bambini, ragazzi dei centri sociali hanno sfilato in migliaia.‏

Alla marcia di Arquata Scrivia contro il Tav Terzo Valico. Una manifestazione dei Comitati pacifica, allegra, gioiosa. Tagliate di nuovo le reti del cantiere. Poi il coglione di turno, con la sua provocazione, ha offerto lo spunto ai dirigenti della polizia di ordinare manganelli e lacrimogeni sugli inermi cittadini. All’idiota di turno risponde la violenza.
Tra il commento un po’ barricadero de Il Fatto e quello assai questurino de Il Piccolo, La Stampa appare la più credibile.
Ad esempio, i “guerrieri” degli anarchici pistoiesi (clicca qui) andrebbero invitati a restarsene a casa loro ad ascoltarsi la loro potente voce. 

Clicca qui La Stampa “In corteo da Arquata fino al cantiere del tunnel, assalto alla recinzione”.
Clicca qui Il Fatto “No Tav: ferito un manifestante da un manganello”.
Clicca qui La Stampa “Feriti nella protesta contro l’alta velocità”.
Clicca qui Il Fatto “Sta per scoppiare il bubbone dell’altro TAV”
Clicca qui Il Piccolo “A chi interessa fare salire la tensione?”

Mani avanti e giudizio sospeso.

Leggendo su La Stampa alcuni elementi in bozza dell “Accordo di programma” che il PD presenterà alla sindaco Rossa, si rizzano i capelli in testa, d’istinto mettiamo le mani avanti come si fa di fronte ad uno sconosciuto dirupo. La Fraschetta va bonificata (ci vorranno decenni), lasciata in pace da subito, non caricata di altri rischi e pesi ambientali, ha già dato fin troppo in salute. Noi siamo abituati a non dare giudizi affrettati e dunque attendiamo di esaminare il progetto PD. Invitiamo perciò questo partito a metterlo in rete, a disposizione di tutti, come facciamo noi sui nostri blog. Sospendiamo il giudizio: ci preme questa breve precisazione affinchè il silenzio non sia interpretato come assenso.
 
Clicca qui La Stampa “Attenti: la Fraschetta va lasciata in pace”

 

 

Chi rompe NON paga e i cocci NON sono suoi. Solvay non vuole pagare il danno ambientale, la bonifica, i risarcimenti alle vittime. E volano gli stracci con Ausimont. Ci godono i consulenti d’oro. E i PR.

Solvay si era spaventata. Il Ministero dell’Ambiente (ISPRA) aveva stimato provvisoriamente un acconto di 51 milioni di euro come prima valutazione del danno ambientale di Spinetta Marengo. Nel conto finale quei milioni possono dunque diventare miliardi… clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 2 aprile 2014 con riferimento alla consulenza di Luca Prosperetti”
Clicca qui La Stampa “Bonifica in ritardo per l’Ausimont”

Medicina democratica, SEL, Movimento 5Stelle e Federazione della sinistra unanimi sulla proposta di Osservatorio ambientale della Fraschetta.

Impegno comune per la bonifica: evitare la chiusura dello stabilimento e affermare il diritto alla salute. Proposto un Comitato scientifico internazionale. Dopo l’introduzione di Barbara Tartaglione per Medicina democratica (clicca qui), sono seguite le relazioni di Marcello Talpo per 5Stelle e Filippo Boatti per SEL. Sala stracolma e partecipante, 5 minuti per ogni domanda e 5 per ogni risposta. Molte domande all’assessore Lombardi, che ha impegnato la Giunta. Grande assente il PD, più volte criticato. Dell’Osservatorio si parlerà stasera all’assemblea di Predosa. L’Osservatorio fa anche parte delle proposte elettorali del PD di Tortona.

Clicca qui Pennatagliente “Alessandria, giovedì 3 aprile: un’iniziativa sulla Solvay”
Clicca qui Corriereal “Caso Solvay: indispensabile l’Osservatorio della Fraschetta”
Clicca qui Il Piccolo “Sel, FdS, Movimento 5 Stelle rilanciano con l’Osservatorio”
Clicca qui la videoregistrazione della Tavola rotonda alla Taglieria del pelo.
Clicca qui la videoregistrazione dell’intervento di Medicina democratica all’assemblea a Predosa.
Clicca qui La Stampa “Sul lavaggio terre inquinate Predosa vara altra battaglia”
Clicca qui La Stampa “Tutela dell’ambiente, elezioni e paesi uniscono gli intenti”

Ma aspettiamo il morto prima d’intervenire?

Di questo passo abbiamo una frequenza di un incidente al giorno. Stamane 2 aprile alle ore 11 altro incidente sul lavoro. Ancora al reparto Vinileteri dove a dicembre si era ustionato il capo reparto (ricoverato al CTO di Torino) e a ottobre si era ustionato agli occhi il capo turno. Oggi due meccanici Solvay mentre smontavano una linea sono stati investiti da spruzzi di acido fluoridrico HF al volto e alle braccia. Entrambi, nonostante i gravissimi precedenti da noi denunciati, non indossavano tute anti acido, che li avrebbero protetti. Soccorsi dalle autoambulanze del 118 sono stati ricoverati entrambi al pronto soccorso, a differenza di quanto non avvenuto il giorno prima per l’apprendista. Stiamo aspettando il morto per intervenire? Lo SPRESAL non interviene mai?
Clicca qui La Stampa “Due incidenti sul lavoro alla Solvay, non è scattato il piano di emergenza”
Clicca qui La Stampa “Due operai ustionati dall’acido fluoridrico”

Si susseguono gli esempi dei massicci investimenti che Solvay dedica alla manutenzione degli impianti.

Ormai non fanno più notizia. Le fughe di gas e gli incidenti sul lavoro alla Solvay di Spinetta Marengo sono talmente ricorrenti che non fanno più notizia. Molti, non tutti purtroppo (l’azienda tenta di nasconderli), ci vengono segnalati dai lavoratori e noi li segnaliamo ai giornali. Ma spesso non hanno eco mediatica. Ieri si sono ripetute le modalità del recente incidente in cui una delle vittime, il capoturno, restò pericolosamente ferito… clicca qui per continuare a leggere.