L’immensa riserva idrica della Fraschetta non più utilizzabile per l’acquedotto.

Gravissimo il reato della Solvay verso la collettività alessandrina. La multinazionale ha anche usato direttamente l’acqua per uso alimentare di lavoratori e cittadini. Annuncia una seconda bonifica, che non convince. Clicca qui.
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Acido fluoridrico: il capo reparto Solvay rischia la vita.

Sotto accusa la sicurezza delle produzioni, l’organizzazione della manutenzione e dei soccorsi. Una indagine della Magistratura non sarebbe tempo sprecato, visto il silenzio dei sindacati. Clicca qui.
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Clicca qui La Stampa “Caporeparto della Solvay ustionato dall’acido fuoriuscito da una tubatura”

Gas fluorurato: Solvay nel mirino della UE. L’ASL non fa controlli sulle urine.

La multinazionale belga Solvay, leader continentale nella produzione di polimeri e plastiche, è nel mirino della Unione Europea per non aver rispettato le regole comunitarie sulle emissioni di gas fluorurati, estremamente dannosi per la salute, talmente potenti da restare in atmosfera per 270 anni. Lo stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria) è infatti ritenuto il principale responsabile in Italia, che non ha neppure notificato le quantità certificate di gas prodotti contravvenendo al Protocollo di Montreal. Clicca qui La Repubblica. Domandiamo: per quale ragione l’ASL di Alessandria non effettua controlli sui fluoruri nelle urine di lavoratori e cittadini della Fraschetta?

Tortona maglia nera dell’inquinamento. Magistratura inerte.

Peggiora lo smog a Tortona, sempre oltrepassati i limiti annuali, con punte giornaliere di PM10 che raggiungono 152 microgrammi per metro cubo (il limite è 50) e con medie che superano del 133% Casale Monferrato e perfino una metropoli come Torino. Però il sindaco ha revocato il blocco del traffico dopo le proteste dei commerciati. Ma Magistratura è inerte. Anche ad Alessandria la nostra denuncia penale contro il sindaco non fa passi in avanti.
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Fabbricazioni nucleari: una spada di Damocle.

E’ sempre giacente il nostro ricorso al Consiglio di Stato contro il deposito di Bosco Marengo, un rischio di catastrofe incombente per il territorio alessandrino avallato dai concittadini Lamborizio (sindaco) e Cavallera (assessore regionale). Si torna a parlare del deposito unico nazionale, quello che dovrebbe accogliere tutte le scorie nucleari italiane. Che resta fantomatico. Il governo (Ispra, Sogin) ha infatti rinviato ulteriormente a marzo l’esame dell’individuazione del sito, secondo un iter che non pare avere mai fine. Rinviati anche i risultati dell’indagine epidemiologica nazionale (Istituto superiore della sanità) che peraltro non sembra comprendere Bosco Marengo.