solvay blocca l’uso del PFOA. Grazie a chi?

I sindacalisti, dopo la firma notarile sull’ennesimo accordo “di sviluppo”, sembrano attribuirsi il merito che il micidiale PFOA (acido perfluorocatanico) sarebbe messo al bando già nel 2012 nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo. Se ciò avviene, è esclusivamente grazie alla campagna di denuncia promossa da Medicina democratica che ha assunto grande rilievo a livello nazionale sia per l’inquinamento delle acque (dal Bormida a Po) che del sangue dei lavoratori. Muliere, Bricola e Valente, al riguardo avevano invece fatto come le tre scimmiette: una non vede, l’altra non sente, l’altra non parla.

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La procura indaga ma i giornali tacciono

Dei defunti non bisognerebbe mai parlare male. Sarà per questo che i giornali tacciono che Marcellino Gavio, per l’interposta persona di Bruno Binasco, suo braccio destro e amministratore delegato, è dentro all’inchiesta aperta dalla Procura di Monza per un giro di tangenti. Per il controllo del pacchetto azionario dell’autostrada Milano-Serravalle, Gavio rivendette alla Provincia di Milano per 9 euro ogni singola azione che 18 mesi prima aveva comprato per 2,9 euro. La Provincia (Penati, PD) pagò in più rispetto al valore di mercato 76,4 milioni di euro (di cui 50 servirono a Gavio nella scalata bancaria BNL, finita anch’essa regolarmente sotto inchiesta). La Corte dei Conti fiutò il marcio ancor prima della Procura che ora indaga sui giri di mazzette, in particolare sui 2 milioni di euro versati da Binasco a Di Caterina, e che presume destinati a Penati come tangente per l’affare Serravalle.
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scorie nucleari a bosco marengo per 40 denari

Noi abbiamo presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il deposito di scorie nucleari voluto dal governo a Bosco Marengo. Che invece è stato accettato da Comune e Regione. I Lamborizio, Cavallera, Bresso ecc. hanno venduto la sicurezza dei cittadini per 40 denari e neppure li hanno spesi per indagini epidemiologiche e iniziative sanitarie e ambientali. Le “compensazioni” statali per il pericolo di Fabbricazioni nucleari sul territorio di Bosco ammontano a 1.240 mila euro dal 2004 al 2009. Lo scandaloso baratto soldi/salute diventa anche una beffa per il Comune di Alessandria, che non ricava nemmeno un euro mentre sono proprio i sobborghi di Mandrogne, Litta Parodi, Cascinagrossa ecc. ad essere i più vicini al deposito nucleare.
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