c’è anche il PFOA scaricato in bormida dalla solvay

L’Agenzia francese di sicurezza sanitaria dell’alimentazione (Anses) sta conducendo uno dei maggiori studi a livello mondiale: un’analisi di oltre 20.000 alimenti per misurare i rischi a lungo termine delle esposizioni alle sostanze chimiche che questi contengono. Si tratta dei contaminanti organici come il bario, il cobalto, il nickel, inquinanti organici persistenti come il PFOA nelle padelle antiaderenti, alcune microtossine, la maggior parte dei 254 residui di pesticidi presi in considerazione. Lo studio, però, ha dei limiti, riconosciuti dalla stessa Anses: non tiene conto delle esposizioni incrociate a differenti inquinanti, né di esposizioni per altre vie che non siano quelle alimentari. E’ il caso di Spinetta Marengo.

mai più la bonifica per l’ecolibarna di serravalle

Non ci sarà nessuna bonifica per l’Ecolibarna di Serravalle Scrivia, costa troppo: 50 milioni di euro. Come confermato dal commissario straordinario prefetto Francesco Castaldo, sono infatti assai pochi i soldi (un ventesimo del fabbisogno) stanziati “per una migliore sicurezza” che continueranno a servire per qualche cinturazione perimetrale in cemento armato (5 metri di profondità) non in grado di arginare a lungo gli agenti inquinanti in falda. I politici approvano. I cittadini tacciono.

preoccupazione elettrosmog a ovada

Dopo quelle in via Vecchia Costa, Dopolavoro ferroviario e Stazione Molare, a Ovada la preoccupazione di inquinamento elettrosmog è per l’antenna di telefonia o emittenti radio/tv in corso Saracco. L’assessore all’ambiente, Paolo Lantero, era infatti stato contattato dalla ditta installatrice. Tra l’altro Ovada nel regolamento comunale ha posto limiti assai permissivi: appena 30 metri da asili, scuole e ospedali.

allarme inquinamento a valenza

Perfino il vice sindaco, nonchè assessore all’Ambiente, è spaventato dai dati Arpa sull’inquinamento urbano di Valenza, ma non fa niente contro il traffico e per la salute dei cittadini. Biossido di azoto, polveri sottili PM10 oltre ogni limite di legge, ozono attorno all’ospedale, sono stati rilevati dall’Arpa. Il Comune scarica la colpa sugli orafi che userebbero solventi.