LA QUESTIONE AMBIENTE NELLA FRASCHETTA

Cari concittadini,
vi siete mai chiesti perchè non si vedono più nel nostro cielo volare le rondini e da quest’anno neppure i rondoni e, sul far della sera volare i pipistrelli? Nelle notti di primavera non si ode il melodioso canto dell’usignolo e da molto tempo non siedono più nei nostri prati le lucciole?
Tutto questo avviene perchè la situazione ambientale della FRASCHETTA è altamente inquinata.
Per quanto riguarda l’aria lo smog ci opprime ed attanaglia .L’ARPA ci informa che in Alessandria , statisticamente, 88 persone all’anno, muoiono per lo smog. Smog, la cui composizione è variata nel tempo.
Dapprima negli anni sessanta era prevalentemente rappresentata da CO2 ed ossidi di carbonio ed attualmente con l’avvento dei nuovi carburanti ricca di particelle PM 8,2 e,sopratutto PM 2,5.
Le particelle PM 2,5 sono le più pericolose perchè,recenti indagini in medicina, hanno dimostrato che a livello degli alveoli polmonari, possono penetrare nel sangue e dare accidenti vascolari di estrema gravità. Nel territorio intorno alla Solvay Solexis (Foto in alto) si aggiungono le 19 sostane inquinanti, nominate da tutti i giornali e per cui sta indagando la Procura della Repubblica.
Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico oltre all’inquinamento da Cromo esavalente ed altre sostanze, di cui ha parlato diffusamente la stampa locale e nazionale, bisogna aggiungere l’inquinamento da PERFLUORATI, denunciati da Lino Balza di Medicina Democratica e che interessa oltre la Bormida, in cui si scaricano le acque reflue della Solvay Solexis, il TANARO ed oltre fino al PO che risulta inquinato da tali sottoprodotti fino alla foce.
Studi prevalentemente americani stanno dimostrando la tossicità dei perfluorati con effetti teratogeni e cancerogeni.
A tutto questo bisogna aggiungere il fatto del deposito di sostanze radioattive presso il Comune di Bosco Marengo e la diffusione delle fibre di amianto di cui sono pieni i giornali e la stampa.
Cari concittadini, mentre ITALIA NOSTRA, a cui mi onoro di appartenere, assieme alle altre Associazioni Ambientaliste si batte in sede nazionale affinché il grande catino, rappresentato dalla PIANURA PADANA possa essere meno inquinato, promuovendo congressi e riunione di Amministratori locali; da parte mia, continuerò a battermi nelle due Commissioni locali in cui sono presente, per il miglioramento delle condizioni ambientali di ALESSANDRIA.
Prof. Dott. GIANFRANCO MANUELLI

Via dalla guerra!

La guerra che i governi stanno conducendo in Afghanistan ci ha restituito altri corpi straziati di soldati italiani. Altri morti, altri feriti, altro dolore, altro sangue che costringono tutti a riaprire gli occhi su questa tragedia. La morte, il dolore e il sangue scorrono tutti i giorni in Afghanistan ma a noi (ai nostri media, prima di tutto) fa impressione solo il sangue italiano. Ed è una vergogna che si aggiunge alla vergogna della guerra.
Di questa guerra gli italiani non sanno quasi nulla. Qui in Italia, nelle retrovie della guerra, siamo sottoposti al ferreo regime della censura. Qui (come in nessun altro paese al mondo), dall’11 settembre 2001 è persino vietato chiamare le cose con il loro nome. L’espressione “guerra in Afghanistan” è bandita. Ma tutto questo non ci aiuta a capire cosa dobbiamo fare.
I nostri giovani soldati muoiono perché il governo continua a scaricare sui militari il compito di risolvere un problema che i militari non hanno nessuna possibilità di risolvere. Per questo il mostro della guerra continua da nove anni a fare stragi di vite umane, di legalità, di diritto e di diritti.
L’Italia deve uscire da questa guerra. Subito.
L’Italia deve abbandonare la via della guerra e impegnarsi a costruire un’alternativa politica alla guerra senza limiti. L’exit strategy è una sola: dobbiamo passare dall’impegno militare ad un impegno politico e civile a fianco delle popolazioni vittime decennali della guerra, dell’oppressione e della miseria. Dobbiamo sostenere la società civile afgana che s’impegna per il rispetto dei diritti umani, la ricostruzione e la riconciliazione (la più importante leva della democrazia in Afghanistan). Dobbiamo aumentare decisamente gli interventi di cooperazione con l’obiettivo di rispondere ai bisogni vitali della popolazione.

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SONDAGGIO
(VOTA sul sito www.perlapace.it)
Afghanistan: cosa deve fare l’Italia?

  • Ritirare subito le truppe
  • Uscire dalla guerra ma non abbandonare gli afgani
  • Investire sulla società civile e su una soluzione politica
  • Continuare a fare quello che sta facendo
  • Non so