Serravalle Scrivia soddisfa il proprio consumo elettrico con fonti rinnovabili al 100%.

E’ il paradosso virtuoso di questo Comune che tollera da decenni la bomba ecologica dell’Ecolibarna, è cronicamente soffocato dall’inquinamento atmosferico da traffico a maggior ragione dopo l’insediamento del mega Outlet, e sarà definitivamente stravolto dal Tav Terzo Valico.
Clicca qui Luciano Asborno “Ecologia. Serravalle produce l’energia elettrica di cui ha bisogno”.

Caccia alla lince nell’alessandrino. Notizia più idiota non si può.

Alessandro Ponte su La Stampa (clicca qui) titola “Caccia alla lince nei boschi al confine con l’Alessandrino. Dopo l’avvistamento a Vobbia”. A parte l’inverosimiglianza della notizia (la lince “avvistata” avrebbe addirittura pelo nero), non si capisce l’allarme. Caccia? Militari e forestali perchè mai dovrebbero dare la caccia ad un meraviglioso raro felino che disdegna (giustamente) il genere umano e preda lepri, conigli e caprioli, aiutando a migliorare le condizioni del territorio eliminando gli individui deboli, malati e vecchi?

Il Consiglio di Stato approva l’impianto rifiuti sopra la falda acquifera di Predosa.

1.700.000 metri cubi da smaltire per la Riccoboni (Premio Attila 2013). Le valli Bormida ed Erro non si arrendono.
Clicca qui Il Piccolo “L’impianto di Sezzadio verso la realizzazione. I sindaci sul piede di guerra”.
Clicca qui Daniela Terragni “Un’area protetta per ostacolare il progetto della discarica Riccoboni”.
Clicca qui Gianpiero Carbone “Pronti a nuove proteste. Progetto da bloccare. Vertice con politici e comitati”.

Ancora lavoro “nero” nelle campagne della Bassa Valle Scrivia.

Il Presidio permanente va avanti, nonostante, in questi anni, molti abbiano cercato di silenziarci con numerose denunce a carico di braccianti e attivisti solidali. Nella stessa zona si muovono le mafie del Terzo Valico e si trovano diverse cave sotto sequestro nell’ambito dell’indagine “Triangolo” sul traffico e lo smaltimento di rifiuti tossici tra Liguria, basso Piemonte e Lombardia. In tutti e tre i casi, sfruttamento dei braccianti in agricoltura, cave e Terzo Valico, la zona interessata è sempre la stessa: Sale – Castelnuovo Scrivia – Tortona… Sarà un caso? Continua.

Una Sanità che risparmia una ciotola di acqua ad un moribondo

è solo vergogna di un Renzi che taglia per racimolare gli 8o euro, e dei prezzolati dirigenti politici periferici, o anche dei suoi dipendenti pubblici che scambiano il tuo diritto alla salute per una elemosina?
Ad Alessandria, un caso di Odissea nello spazio sanità locale: clicca qui.

Clicca qui Corriereal “Sanità: non nuovi tagli, ma efficientamento! [Controvento]”
Clicca qui Pennatagliente “Odissea nello spazio della sanità locale”
Clicca qui Alessandrianews “Odissea nello spazio della sanità locale”
Clicca qui DiAlessandria “Sanità e cittadini tristemente vittime della burocrazia”
Clicca qui Alessandria Post “Odissea nello spazio della sanità locale”
Clicca qui Il Piccolo “Sanità locale, Odissea nello spazio”

La vergogna della giustizia per le morti di amianto non ha mai termine.

Dopo la sentenza della Cassazione che aveva assolto Stephan Schmidheiny per prescrizione del reato di disastro ambientale, la Gup Federica Bompieri ha ora bloccato il “Processo Eternit bis” per omicidio volontario (doloso) inviando gli atti alla Corte Costituzionale. 2154 morti vagheranno come fantasmi uccisi dalla Giustizia.

Clicca qui La Stampa “Eternit, il giudice si ferma. Atti alla Corte Costituzionale. Il dubbio: non si può processare due volte per lo stesso fatto”.
Clicca qui Silvana Mossano “Giustizia per i morti d’amianto. Processo Eternit bis, un doppione? “.
Clicca qui La Stampa “Le reazioni: strada più lunga e in salita ma non è il momento di mollare”
Clicca qui Pennatagliente “Udienza eternit-bis. il gioco delle tre carte di un processo che non deve finire con la giusta condanna dei padroni assassini. la presenza, la protesta, e la proposta, della rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
Clicca qui Alessandrianews “Eternit bis: delusione per la scelta, ma si va avanti”

Aumentano i rischi per la Fraschetta.

All’assemblea di Tortona: “Dobbiamo già fare i conti con la Solvay a Spinetta, con l’Acna in Val Bormida e con l’Ecolibarna a Serravalle, con i loro rifiuti a contatto con le falde. Ora stiamo correndo un altro pericolo rappresentato dall’amianto del Terzo valico”.

Clicca qui Gianpiero Carbone “L’allarme al convegno No Terzo Valico. Con lo smarino aumenterà il rischio”.

Condanne fino a 5 anni per le morti Michelin di Spinetta Marengo.

Chieste dal Pubblico Ministero contro quattro dirigenti accusati di omicidio colposo: Gian Carlo Borella, Emilio Toso, Bartolomeo Berello, Giovanni Alberti.

Clicca qui Emma Camagna “Decessi alla Michelin. Condanne fino a 5 anni. Le richieste del PM”.
Clicca qui Monica Gasparini “Oltre quattro ore di requisitoria. Il PM chiede da 3 a 5 anni per decessi e malattie causate dall’ambiente di lavoro”.
Clicca qui Alessandrianews “Chieste condanne da cinque a tre anni per gli ex direttori Michelin”

18 dirigenti condannati per l’amianto.

Accusati di omicidio colposo per la morte di 44 lavoratori del cantiere navale Fincantieri di Monfalcone, condannati dal tribunale di Gorizia per complessivi 110 anni di reclusione e 1,3 milioni di euro di risarcimenti. Nel primo processo erano già stati condannati 13 imputati per la morte di altri 85 lavoratori. Medicina democratica parte civile.

Prevenire e curare la disabilità visiva.

Nel mondo sono ben 285 milioni le persone con problemi alla vista, tra le quali 19 milioni di bambini. Di questi ultimi, 12 milioni potrebbero essere curati con un’operazione oculistica o con interventi mirati. Nei Paesi in Via di Sviluppo, inoltre, un bambino muore entro un anno dal momento in cui diventa cieco. (continua…)

Amianto Pirelli: 11 condanne.

Omicidio colposo aggravato. Ruolo attivo di Medicina democratica nel processo.  Clicca qui.

Clicca qui Il Fatto Quotidiano “Pirelli, 11 condanne per morti e tumori da amianto. C’è anche fratello di Veronesi”
Clicca qui La Stampa “Morti d’amianto nella fabbrica Pirelli, condannati 11 ex manager”
Clicca qui Ansa “Amianto: condannati undici ex dirigenti Pirelli”
Clicca qui Controlacrisi “Amianto, condannati dirigenti della Pirelli. Soddisfazione della Cgil di Milano”
Clicca qui Il Manifesto “Amianto, condannati ex dirigenti della Pirelli”
Clicca qui Associazione Italiana Esposti Amianto “11 dirigenti Pirelli condannati per omicidio colposo”
Clicca qui Il Sole 24 ore “Amianto, condannati 11 ex dirigenti Pirelli”

Conferenza stampa del Comune di Alessandria su “Ambiente Fraschetta. Indagine sul rischio sanitario e sullo stato di salute della popolazione”. Conferenza lampo, indagine lampo?

L’Indagine l’avevamo promossa noi su larga scala ma così come presentata non ci soddisfa. Non affidabile l’Asl che nasconde il Referto epidemiologico ai Comuni e che “non ha i soldi” per le analisi di 3 cancerogeni nel sangue dei lavoratori e dei cittadini. Altri 30 anni per la realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta? E dove sta il Comitato scientifico internazionale per la bonifica della Solvay? Aspettiamo la chiusura dello stabilimento? Continua.

Clicca qui Marcello Feola “Più tumori in Fraschetta? I numeri parlano chiaro”.
Clicca qui Piero Bottino “Rischio tumori a Spinetta. Arpa: il più elevato in città”.
Clicca qui Corriereal “L’ambiente in Fraschetta: una conferenza stampa ‘lampo’, e nessuna vera risposta”
Clicca qui Corriereal “Salute a rischio in Fraschetta? Al via l’ennesimo progetto su otto sobborghi alessandrini”
Clicca qui Alessandrianews “Salute in Fraschetta, avviata indagine su ricoveri e mortalità”
Clicca qui Alessandrianews “Medicina Democratica: conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui Pennatagliente “Conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui La Stampa “Uno studio in Fraschetta dirà di cosa si muore”
Clicca qui Il Piccolo “Rischio sanitario in Fraschetta, al via un’indagine”
Clicca qui Lino Balza “Sulla Fraschetta un’indagine lampo”

Verso la conclusione il processo Michelin di Spinetta Marengo.

La PM Marcella Bosco e la giudice Milena Catalano tentano di recuperare i ritardi del procedimento penale contro 5 dirigenti accusati per omicidio e lesioni colpose a danno di 18 operai. I consulenti Michelin si dannano: l’ottuagenario Messineo, se lo paghi, il globetrotter dei consulenti è disposto a dimostrare che la terra è piatta. Romano non è da meno: consulente di Schmidheiny al processo Eternit ha giurato che l’amianto era considerato innocuo.
Clicca qui Monica Gasparini “La difesa replica con i propri periti: lavoratori esposti a rischi molto bassi”.
Clicca qui Silvana Mossano “Processo per i casi di tumore tra gli operai. I consulenti Michelin insistono: escluse possibilità di rischio”.
Clicca qui Pennatagliente “Verso la conclusione il processo Michelin di Spinetta Marengo”

Bosco Marengo ha i sindaci che si merita?

Probabilmente sì, considerando i predecessori di Gianfranco Gazzaniga. A costui abbiamo chiesto di utilizzare i famigerati soldi statali di compensazione del famigerato deposito nucleare per conoscere lo stato di salute della popolazione. Che non deve essere dei migliori se Cazzaniga ci ha nascosto il Referto Epidemiologico. E Cazzaniga, invece dell’indagine epidemiologica, non ti fa una rotonda?

Clicca qui La Stampa “A Bosco una rotonda con i fondi del Nucleare”.
Clicca qui La Stampa “Anomalie su tiroide, stomaco, sistema nervoso e rene nel rapporto fra Trino e il nucleare. 50 per cento l’aumento di tumori”.
Deposito nucleare: il sindaco di Bosco Marengo non ha un piano di emergenza ed evacuazione della popolazione. Clicca qui.

Solvay killer anche in aula giudiziaria.

Denuncia il Pubblico Ministero al Consiglio superiore della Magistratura. Si inventa un complotto ai suoi danni: un intrigo internazionale “dei poteri forti” ordito dai congiurati Ausimont, Arpa, carabinieri Noe, Comune, Provincia, Regione, giunte di sinistra e di destra, amministratori e funzionari, Montedison, Edison, Eridania, Coopsette, Esselunga, associazioni ambientaliste. Tutti dediti a tangenti e mazzette. Il Pubblico Ministero diventa il deus ex machina dei congiurati. Una “denuncia” che è una cazzata di fatto e in diritto ma che ha l’ambizione di inceppare i meccanismi giudiziari. Continua a leggere.

Clicca qui La Stampa “Bordate di Solvay sono intimidazioni”
Clicca qui Pennatagliente “Solvay killer anche in aula giudiziaria”

Il nucleo centrale del libro che presenteremo in autunno al Congresso di Medicina democratica a Firenze sarà il procedimento penale per il disastro ecologico del polo chimico Solvay di Spinetta Marengo.

La prima delle due ragioni della scelta editoriale deriva dall’attuale fase storica caratterizzata dalla crisi dei Movimenti popolari in parallelo agli scandali delle sentenze assolutorie in materia ambientale. Il prossimo verdetto di Alessandria assumerà capitale importanza se, come auspichiamo, affermerà una controtendenza nazionale. Continua

Ultima udienza del processo Solvay. Perchè gli 8 imputati devono essere condannati.

La Corte di Assise di Alessandria avrà il fegato di applicare una buona volta questo desaparecido articolo 439 del Codice penale e condannare per il reato di dolo, in controtendenza nazionale alle sentenze vergognosamente assolutorie (reati di colpa, prescrizioni) dietro le quali si nascondono gli avvocati Ausimont e Solvay? Cosa dicono questi famosi avvocati: continua.
Secondo noi invece gli 8 imputati devono essere condannati:
1) per essere essi stati a conoscenza dell’esistenza di enormi discariche tossiche e cancerogene, illegittime e non autorizzate;
2) per aver omesso la manutenzione della rete idrica dello stabilimento provocando enormi dilavamenti delle sostanze inquinanti;
3) per non aver fatto il necessario per eliminare o solo ridurre l’inquinamento;
4) per aver avvelenato le falde sotterranee dentro e fuori lo stabilimento, nonché l’acquedotto di Alessandria, provocando gravi danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente agricolo;
5) per aver direttamente somministrato acqua avvelenata a lavoratori e cittadini;
6) per aver omesso di segnalare agli enti pubblici il reale contenuto delle discariche e la reale portata dell’inquinamento sia del sito che delle falde;
7) per aver dolosamente errato e omesso e nascosto alle autorità i dati relativi alla esistenza e alla consistenza delle discariche, allo stato di contaminazione delle falde, alla omessa bonifica.