La sentenza è la grande vittoria della cittadinanza attiva che con le sue lotte e le sue denunce ha saputo raccogliere le prove del disastro ambientale. E ancora una volta la domanda al governo è: per la chiusura servono ulteriori certezze sull’impatto che questa industria ha avuto e avrebbe in futuro sulla salute della popolazione tarantina? Clicca qui.
Categoria: Sicurezza sul lavoro
Dal 2015 gli incidenti mortali sul lavoro non sono mai scesi sotto i 1000 all’anno.
Il drammatico caso della morte di Luana D’Orazio, ha acceso nuovamente i riflettori sugli omicidi bianchi in Italia. Clicca qui.
Il mondo del lavoro è diventato una trincea bellica.
Tanto i costi delle stragi operaie vengono scaricati sulla collettività. Morti, feriti e ammalati al lavoro. Niente prevenzione, niente sicurezza, ma tante polizie. Perché non si riqualifica metà del personale delle polizie e lo si destina alla prevenzione e il controllo dell’insicurezza e delle irregolarità nelle molteplici attività economiche? Clicca qui.
Raccolta firme a San Vito al Tagliamento.
Come riportato in consiglio comunale, i dati mettono in luce forti rischi per l’ambiente e per la salute dei lavoratori e dei residenti. clicca qui.
Fascismo aziendale.
Consideriamo che lo Stato è ri-entrato nel capitale dell’azienda dell’acciaio. Ebbene, nell’ArcelorMittal di Taranto, di fatto statale, un lavoratore è stato licenziato dalla direzione perché aveva pubblicato un post su Facebook, col quale invitava a seguire una fiction televisiva che faceva eco alla grave situazione ambientale della fabbrica e della città
Negli anni cinquanta Giuseppe Di Vittorio chiamava fascismo aziendale quel regime autoritario nei luoghi di lavoro che non solo imponeva alle lavoratrici ed ai lavoratori l’oppressione di durissime condizioni di sfruttamento, ma colpiva la libertà di pensiero e di espressione, imponendo loro di non manifestare e di nascondere le loro opinioni. Oggi quel fascismo aziendale sta tornando e si sta diffondendo in questo clima politico. Clicca qui.
Viareggio, una giustizia riservata a chi ha i soldi.
Altro commento alla sentenza della Cassazione: dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. Clicca qui.
Un altro Delitto Perfetto nelle aule dei tribunali.
In sede penale i crimini ambientali sono cause perse per le Vittime. Viareggio è l’ennesimo degli esempi (vedi “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza prefazione di Giorgio Nebbia). Nel lontano 29 giugno 2009 persero la vita 32 persone, oltre a 17 feriti orribilmente ustionati, investite dalle fiamme mentre stavano dormendo nelle loro case: il deragliamento di un treno merci con 14 carri pieni di gas gpl aveva provocato l’esplosione. Anche a Viareggio i treni con carichi pericolosi viaggiavano ad alta velocità anche in prossimità di centri densamente popolati, in violazione di norme sulla sicurezza pur risalenti agli anni ’30, senza vero piano di rischio, i macchinisti sprovvisti di allerta antincendi, le carrozze senza carri scudo. Soprattutto questi immani rischi ruotavano intorno alla carenza di manutenzione (infatti fu un perno arrugginito dell’assile, più volte riverniciato invece che sostituito ad avviare la tragedia): figlia delle politiche di risparmio di Ferrovie dello Stato, cioè di un sistema di compressione dei costi e parcellizzazione della manutenzione comune a tutte le società italiane ed estere (vedi sempre il citato libro). Ebbene, la Corte di Cassazione ha fatto cadere, per Ferrovie e società collegate, l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro per far sì che le accuse per omicidio colposo siano tutte prescritte, come restano comunque prescritte le pur miti condanne per disastro ferroviario. Le accuse di incendio doloso e lesioni gravissime erano già state prescritte in appello. Ripetiamo di nuovo: in sede penale i crimini ambientali sono cause perse per le Vittime: questi processi infatti si rivelano utili solo per le parcelle di avvocati e consulenti. Della difesa, ma anche dell’accusa: su ogni processo sistematicamente si gonfia un mucchio di associazioni ed enti lucrando come parti civili per danni inesistenti (ha fatto eccezione questa sentenza di Cassazione che ha annullato le statuizioni civili per le 22 organizzazioni condannandole a pagare le spese processuali). Così tacitamente è accettata la macchina della giustizia di classe con tutti i suoi costi di strutture e stipendi, e di ingiustizie.
Nella pandemia meno infortuni e più morti sul lavoro.
Dunque più sfruttamento padronale. Nei primi dieci mesi dell’anno calano gli infortuni sul lavoro, ma aumentano i casi mortali. Lo rileva l’Inail. Tra gennaio e ottobre le denunce di infortunio sono state 421.497 (- 21,1% pari a circa 113mila in meno rispetto alle 534.314 dello stesso periodo del 2019), 1.036 delle quali con esito mortale (+ 15,6% pari a 140 casi in più rispetto agli 896 dei primi dieci mesi del 2019). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.619 (- 28,3%). Clicca qui Pennatagliente.
L’INAIL riconosce le malattie professionali da PFAS.
Riconosce che l’accumulo di queste sostanze, rilevabili nella concentrazione sierica, provoca gravi danni all’organismo. Clicca qui. Ora è il momento della Magistratura, soprattutto per sentenziare le patologie di migliaia di cittadini con i Pfas nel sangue.
Covid-19 e la scia di sangue dei lavoratori.
L’Inail ha certificato a giugno oltre 49.000 denunce di contagi sul lavoro e sottostimato 236 morti. La categoria più colpita è quella dei lavoratori della sanità. Complessivamente, nei primi 6 mesi dell’anno sono morti oltre 900 lavoratori (senza il dato degli infortuni mortali in itinere) E’ una carneficina alimentata da competitività, precarietà e modelli flessibili dell’organizzazione del lavoro e della produzione, utilizzando anche l’arma del ricatto occupazionale. Salute e sicurezza sono sempre di più subordinate alla salute dei bilanci e alla sicurezza dei profitti. Non è sufficiente limitarsi a esprimere l’indignazione di fronte a casi eclatanti o invocare più controlli. Clicca qui.
La Caporetto ILVA: perdite esorbitanti e licenziamenti inaccettabili.
1) E’ impossibile rendere competitiva una fabbrica viziata da gigantismo. Il punto di pareggio costi/ricavi a Taranto è a 7 milioni di tonnellate/anno mentre nel 2018 ne ha prodotti 4,7.
2) ArcelorMittal richiede una “cura da cavallo” che non risolleverà lo stabilimento ma che lo farà definitivamente stramazzare morto per terra.
E allora la domanda è: possibile che questa cosa chi governa non l’abbia capita?
L’impressione è che nessuno la voglia capire per mera convenienza politica. Occorrerebbe prendere atto che l’ILVA sta affondando e che l’unico modo per salvare i lavoratori è preparare le scialuppe di salvataggio, non rimanere sulla nave che si inabisserà.
Lavoro per vivere non per morire.
12° anniversario della strage alla ThyssenKrupp: 7 operai bruciati vivi. A Torino presidio e assemblea per salute e sicurezza sul lavoro: è un massacro quotidiano. Clicca qui.
69esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Il 12 ottobre promossa dall’Amnil Associazione Nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro. Manifestazione nazionale a Palermo. La strage nel 2018 conta 600mila infortuni e 1.133 morti bianche. Nel 2019 tre morti al giorno. Il governo promette assunzioni nell’Ispettorato di vigilanza.
Segnalate tutto ciò che non funziona a scuola!
A chiederlo è la Federazione FISH che si rivolge con un sondaggio soprattutto alle famiglie di alunne e alunni con disabilità, per avere indicazioni sulla reale situazione dell’inclusione scolastica. I dati raccolti saranno utili nelle rivendicazioni verso il governo. Proprio in questi giorni, infatti, vengono segnalate da ogni parte del Paese lacune, violazioni e disagi che impediscono ad alunne e alunni con disabilità di iniziare l’anno scolastico al pari dei compagni (continua…)
Il governo chiuda le scuole.
Anche questo governo si sta assumendo gravi responsabilità. La stragrande maggioranza delle scuole fa schifo come manutenzione ordinaria e requisiti minimi di sicurezza. Conte si assuma almeno la responsabilità morale di chiudere immediatamente gli edifici che scandalosamente non soddisfano nemmeno i parametri della sicurezza sismica.
Questo nuovo governo vuole fare un piano strategico contro gli infortuni sul lavoro?
Ma chi se ne occupa? La persona giusta c’è: Raffaele Guariniello, il magistrato che in Italia ha più indagato su malattie e infortuni mortali, dall’Eternit ala Thyssenkrupp. Non è una questione di norme: ne abbiamo e i reati sono sanzionati. Non funziona neanche aumentare le ammende. Il problema è l’organizzazione della giustizia (basta prescrizioni) e soprattutto una Procura nazionale della sicurezza del lavoro, che proprio Guariniello reclama da anni. Nonché ci vorrebbe una revisione del Testo unico sul lavoro, e un ministero o quanto meno un dipartimento della presidenza del consiglio. Clicca qui.
Nei primi 8 mesi dell’anno 475 morti sul lavoro.
L’ Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro in 12 anni di monitoraggio ha contato oltre 17.000 morti. Clicca qui.
Taglio dei fondi sulla sicurezza del lavoro.
Per fare uno sconto fiscale agli imprenditori sono stati ridotti gli incentivi a migliorare la sicurezza sul lavoro, mentre rischiano di essere tagliati i rimborsi in caso di infortunio. Clicca qui.
La carica di presidente Inail conferita a un invalido del lavoro.
E’ la prima volta. Segno di una maggiore attenzione alle politiche di contrasto al fenomeno degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali, nonché alla tutela delle vittime? (continua…)
La sicurezza al primo posto.
Nella foto di repertorio, coadiuvato dal futuro capogruppo Lega alla Camera (Riccardo Molinari) e dal futuro sindaco di Alessandria (Gianfranco Cuttica), il futuro esperto per la sicurezza nazionale Matteo Salvini insegna ai dirigenti Solvay come si tiene in sicurezza la fabbrica di Spinetta Marengo. Il direttore Stefano Bigini gli mostra il libro “Ambiente Delitto Perfetto”, prefazione di Giorgio Nebbia (che nessuno dei presenti mostra di conoscere). Il capo del personale Paolo Bessone gli chiede l’espulsione dall’Italia degli autori Barbara Tartaglione e Lino Balza.
La nuova direttiva cancerogeni.
Sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni, ha aperto un acceso dibattito tra tecnici, medici e parti sociali. Clicca qui.
Incidenti sul lavoro: sempre più vittime e invalidità permanente.
Nel Primo Maggio della disoccupazione rammentiamo che gli infortuni nel lavoro sono aumentati quasi del 2% provocando sempre più vittime e persone con invalidità permanente (continua…)
Basta! L’Ilva va chiusa. Manifestazione il 4 maggio a Taranto.
Il tradimento dei Cinquestelle contestato ai ministri Di Maio (Mise), Grillo (Salute) e Costa (Ambiente) al tavolo di confronto governo/associazioni .
Clicca qui il video con Massimo Battista e Michele Riondino rappresentanti dei “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”
Clicca qui il video con Alessandro Marescotti presidente dell'”Associazione PeaceLink”
Con la gestione Arcelor Mittal c’è più inquinamento di prima. Clicca qui i dati.
Primo Maggio a Taranto. Corteo e concerto autofinanziati da “Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti”. Sul palco Movimenti e Artisti di tutta Italia. Michele Riondino: i Cinquestelle ci hanno sedotti e abbandonati. Se si vuole conciliare la salute con il lavoro: bisogna chiudere l’Ilva. Clicca qui Maria Teresa Totaro (Il Fatto).
Osservatorio nazionale amianto: +500% di tumori tra i lavoratori Ilva. Clicca qui.
Ambiente e salute: sindacati e industriali di concerto premiano… gli industriali inquinatori.
Federchimica, Farmindustria e i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) celebrano la “Giornata nazionale sicurezza, salute, ambiente” premiando addirittura azienda condannate per disastro ambientale. Clicca qui.
Il decreto sicurezza al vaglio degli avvocati.
E’ compatibile con i principi della Costituzione? Il reato di blocco stradale contrasta il diritto di manifestare? E’ sicurezza lo sgombero delle case occupate, lasciando in mezzo alla strada interi nuclei familiari? L’accesso al sistema sanitario e il diritto alla residenza saranno ancora garantiti a tutti? Come influiranno i tagli al sistema di accoglienza, su ospitati e operatori? Aumenteranno clandestinità e reati? Rispondono gli avvocati in un incontro pubblico.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.
L’unico sito in Italia che monitora i morti sul lavoro. Sono stati 704 nel 2018. Con i morti sulle strade e in itinere arriviamo a oltre 1450 lavoratori morti per infortuni. Mai così tanti dal 2008. Nel primo mese del 2019 sono già 61. Clicca qui
E’ il quarto allarme che nel mese lanciamo per la Solvay di Spinetta Marengo.
Rottura di un serbatoio all’impianto Monomeri della Solvay di Spinetta Marengo. Grosso sversamento in Bormida di acido fluoridrico non neutralizzabile dall’impianto di depurazione .
Finalmente gli organi di informazione l’hanno recepito: è il nostro quarto allarme del mese di gennaio. Segno che la manutenzione preventiva , dunque la sicurezza ambientale, viene sacrificata sull’altare della produzione. Quanto potrà durare tale situazione prima che si verifichino incidenti catastrofici? L’Arpa indaga, si muove solo dopo i nostri calci negli stinchi.
L’unica linea adeguata per la prevenzione e la difesa della salute è esautorare l’INAIL.
Invece CGIL-CISL-UIL insistono nella loro linea masochista e il “ceto politico” marcia da sempre unito (con qualche eccezione)… nel negare la prevenzione e perfino i risarcimenti per i danni subiti.
Un intervento polemico di Vito Totire, portavoce di AEA associazione esposti amianto: clicca qui.
Le prossime iniziative dei NoTav della ValSusa.
Pace, To-Lione al Politecnico, Cucchi, iniziative e assemblee NOTAV, Palestina, Decreto sicurezza, Assemblea21 e aggiornamenti. Clicca qui.
Sicurezza sul lavoro: è sempre strage.
Nei primi 8 mesi del 2018: morti 713 lavoratori (3 al giorno) e 419.400 casi di infortunio. Malattie professionali nel 2017 sono state 40.219. Completamente trascurata la formazione del personale per la prevenzione del rischio. A Bologna, prima manifestazione fieristica italiana dedicata alla promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (clicca qui).
2° Rapporto ANMIL sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro.
L’ Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro per contribuire a promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali a dieci anni dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 81/08. (continua…)
Asl di Salerno fa da apripista con la nuova Unità operativa Reach e Valutazione impatto sanitario.
Attraverso il REACH sarà possibile ottenere maggiori e più complete informazioni su: le proprietà pericolose dei prodotti chimici manipolati, i rischi connessi all’esposizione, le misure di sicurezza da applicare. Clicca qui Domenico Della Porta
In 10 anni 13.000 vittime sul lavoro.
Un eccidio senza fine. Clicca qui Diego Bossi: un bilancio dopo 10anni dal decreto legislativo 81/08.
Morti di lavoro: cosa possiamo fare.
Tre interventi di natura economica che avrebbero effetti immediati in materia di prevenzione. Clicca qui Gianni Alioti.
Basta morti sul lavoro e per il lavoro.
Programma su tv2000 su aziende a rischio incidente rilevante.
In studio Patrizia Gentilini, medico dell’Isde; l’attore Michele La Ginestra; i pensionati Letizia Roccasecca, Vincenzo Petitti e Mimmo De Carolis, e Andrea Masullo, direttore scientifico di GreenAccord. Collegato da Milano, il giornalista Marco Menduni. Clicca qui il video.
1° maggio festa di disoccupazione precariato morti.
450 morti nei primi 4 mesi del 2018, in aumento rispetto al 2017, soprattutto nell’edilizia (+ 22%) e non per effetto di un maggior numero di occupati bensì del numero delle ore lavorate ovvero degli straordinari, ma anche per l’invecchiamento della forza lavoro ovvero per disoccupazione giovanile, infine per lavoro in nero.
Tre morti al giorno, oltre 2.000 infortuni e 40.000 nuove situazioni di invalidità permanente all’anno, senza contare i numeri della “strage silenziosa” legata alle varie malattie professionali.
Sono le cifre drammatiche che caratterizzano nel nostro Paese il fenomeno degli infortuni sul lavoro e per renderle sempre più visibili e note all’opinione pubblica, oltre 5.000 persone marceranno a Teramo, in uno degli eventi promossi dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro). (continua…)
Neoschiavitų, mortalitā, malattie al lavoro (e fuori).
I morti sul lavoro o per il lavoro o dal lavoro sono molti di più ma non sono riconosciuti tali dalle statistiche. Si muore dentro e fuori dai luoghi di lavoro: l’insicurezza non è solo dei lavoratori ma di tutti e la lotta contro essa deve essere di lavoratori e della popolazione. Clicca qui Salvatore Palidda.
Morti bianche: non servono comunicati indignati, né Primi maggio, bensì lotte nelle fabbriche e nei territori.
Malattie e morti all’Ilva di Taranto.
I periti epidemiologici affermano che l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte. Clicca qui
Ancora impuniti i manager tedeschi della Thyssen-Krupp.
Benchè la Corte di Appello di Torino avesse ridotto le pene per omicidio doloso riconosciute dal Tribunale in lievi condanne per omicidio colposo: 9 anni e 8 mesi, riducibili ad un massimo di 5 anni in Germania, dove fanno melina giudiziaria e i colpevoli restano liberi. 7 operai erano bruciati vivi nel lontano 2007.
Aumentano i morti sul lavoro, diminuiscono i controlli.
Favorite dal Jobs Act, per risparmiare i costi diminuite anche nel 2017 le ispezioni per scovare violazioni alla sicurezza e lavoro nero. Mille morti all’anno per omicidi bianchi. 3,7 milioni di occupati irregolari. Anche per il 2018 il nuovo ente del governo, Ispettorato nazionale del lavoro, è contestato come efficacia da Inps, Inail e sindacati.
Ennesimo incidente sul lavoro in Lombardia, appena seppelliti i quattro operai della Lamina di Milano.
Ustionati gravemente gli operai e intossicati anche i cittadini di Bulgarograsso (Como). All’esplosione dei serbatoi solventi dell’Ecosfera intervenute dieci squadre di vigili del fuoco, dodici ambulanze e l’elisoccorso.
La vita degli operai vale zero. (2)
Altre stragi in fabbrica. Clicca qui il commento di Raffaele Guariniello dopo la tragedia alla Lamina di Milano: in governo non fornisce risorse per prevenzione e sicurezza, anzi le taglie, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro è ancora sulla carta, in ordine sparso Ministero, Inl, Inps e Inail. Eppure almeno due terzi delle aziende sono irregolari. Se ci sarà ripresa economica aumenterà il trend di morti bianche. Nei primi undici mesi 2017: 2.000 infortuni in più, e più morti : 1.121. In dieci anni le vittime sul lavoro sono state 13.000. Una strage.
Il Fondo Vittime Amianto distolto dal capitolo sicurezza dell’Inail.
Oltre a penalizzare i progetti di formazione per la sicurezza degli ambienti di lavoro soprattutto a piccole e medie aziende, il governo fa lo sconto agli imprenditori che hanno causato la contaminazione, dell’amianto, mentre rifiuta il raddoppio dell’una tantum alle vittime per cause famigliari e ambientali. Protesta l’Afeva (Associazione famigliari e vittime dell’amianto).
Clicca qui Silvana Mossano.
ILVA. La battaglia in corso con il Governo.
Incontro pubblico promosso dallo Slai cobas e dalla Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro e la salute sul territorio. Clicca qui Pennatagliente
Dalla parte dei lavoratori dell’Ilva.
La vendita dell’Ilva al miglior offerente si traduce in un attacco pesante ai lavoratori: 6.000 operai in esubero. Questo è il conto presentato dal gruppo Arcelor Mittal, vincitore della gara d’acquisto. Gli stessi operai sfruttati per decenni e falcidiati dai tumori si vedono ora minacciati dalla privazione del lavoro. I licenziamenti come “risarcimento” delle morti. Se poi i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Non è tutto. (continua)
Infortuni sul lavoro a go go.
Inail tra gennaio e agosto: 422mila incidenti sul lavoro (+1.3%), 682 mortali (+4,8%).
Ilva: licenziamenti come “risarcimento” dei tumori.
La vendita dell’Ilva al miglior offerente (ArcelorMittal) si traduce in 6.000 operai in esubero, dopo che per decenni sono stati falcidiati dai tumori. Se i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Incassato l’esonero da ogni controversia legale in fatto di tutela ambientale, i nuovi padroni offrono la miseria di 25 milioni per investire in “salute, sicurezza, ambiente”, mentre annunciano che la sola copertura dei parchi minerari (da cui si alzano le polveri che uccidono i lavoratori tarantini) richiederà ben cinque anni, contro i due previsti dal piano ambientale originario.