Il padrone della Solvay, Bernard de Laguiche sapeva tutto, nel 2002 con lettera aperta anche ai giornali fu informato dell’inquinamento.

Clicca qui tutta la video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Oppure leggila qui.
Clicca qui La Stampa “La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico: ‘In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega progetto agricolo'”.

J’ACCUSE/4 Solvay al contrattacco del testimone chiave. Chi dava le tangenti ai politici.

Ultima parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.

Clicca qui l’undicesima parte
Clicca qui la dodicesima parte
Clicca qui la tredicesima parte
Clicca qui la quattordicesima parte
Clicca qui la quindicesima parte
Clicca qui la sedicesima parte

J’ACCUSE/2 Le responsabilità penali senza soluzione di continuità tra Ausimont e Solvay. Cogliati e De Laguiche al vertice.

 

La seconda parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al Processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Leggi qui i contenuti della ricostruzione storica del polo chimico alessandrino: un esame certosino di migliaia di documenti e prove che collegano quarant’anni di mis-fatti ambientali e sanitari, senza soluzione di continuità, con gli attuali capi d’imputazione e imputati del processo, nonchè con le prospettive occupazionali e sanitarie del futuro.
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui La Stampa “In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega-progetto agricolo. La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico.”

J’ACCUSE Solvay che ha continuato fino ad oggi ad uccidere come Ausimont.

La prima parte della video registrazione della testimonianza chiave di Lino Balza al Processo  in Corte d’Assise di Alessandria.
Per le altre testimonianze di Medicina democratica clicca su
La Stampa “Teste chiave: da oltre quarant’anni segnalo il grave inquinamento. Testimonianza di Lino Balza. E una madre parla del bimbo malato di leucemia.”
Alessandrianews  “Solvay non poteva non sapere”
Il Piccolo “Cartello con ‘acqua non potabile’. Parla Lino Balza: solo al piano dei dirigenti veniva segnalato il problema”


Il processo Thyssenkrupp dalla Cassazione alla Corte di Appello di Torino. Torna la giustizia di classe?

Anche in Cassazione, come in tutti gli altri gradi di giudizio (GUP, Corte d’Assise, Corte d’Assise d’Appello), gli imputati hanno cercato di escludere Medicina democratica quale parte civile. Richiesta di nuovo respinta. Medicina democratica dà molto fastidio in quanto è l’unica parte civile rimasta nel processo fino alla fine e senza alcun tentennamento. Ci rammarichiamo ancora una volta di chi ha invece abbandonato il campo e si è ritirato ricevendo quattrini in cambioFIM, FIOM, UILM, CUB, Comune, Provincia, Regione, INAIL.
Clicca qui il nostro comunicato stampa.

Buchi neri al Tribunale di Alessandria.

http://www.scribd.com/doc/218818656/Udienza-16-Apr-14-La-Stampa

Non troviamo giustificazione al fatto che la Procura della Repubblica di Alessandria non abbia ancora provveduto al rinvio a giudizio degli imputati Ausimont-Solvay per i reati di “omicidio e lesioni”, secondo noi “dolosi”, e sia ancora ferma alle indagini preliminari avviate dall’ex Procuratore capo Michele Di Lecce. Questo filone bis nel 2008 accompagnava l’apertura del processo ancora in corso a carico di 9 dirigenti Ausimont-Solvay per “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”. L’insabbiamento rischia di portare alle prescrizioni. Rammentiamo i nostri esposti dimenticati nel cassetto. Rammentiamo che a Spinetta Marengo continua l’inquinamento aria-suolo-acqua e continuano nuove vittime. Qualche centinaio di vecchie vittime (ammalati e parenti dei defunti) stanno tragicamente sfilando in Corte d’assise (prossima udienza 5 maggio) mentre gli avvocati difensori ne snobbano perfino l’ascolto. Le voci di Renza Resca, Fara Daniela, Gianni Faravelli, Gaetana Cardiolo,  Giovanna Castriotta, Francesco Leone, Matteo Pacilli, Severino Ragazzi, Antonio Dispensieri, Giovanna Tommaselli, Roberta Taverna, Angelo, Piero, Marta Ciompi, Angelo Torre, Giovanna Ferrara, Stefano Reschia, Vincenzo Vitale  e Silvana Tiberti, segretario generale della CGIL, che chiede finalmente risposte sulle malattie e le morti. Risposte anche dalla Giustizia.

Clicca qui La Stampa “La tragica ‘fortuna’ di vivere a Spinetta. Al processo per l’avvelenamento doloso delle falde le storie di ex lavoratori del polo chimico e abitanti. C’è un filone bis per i casi di omicidio e lesioni colpose, ma non si sa a che punto ora sia l’inchiesta.”

Clicca qui Alessandrianews “Nuovo fronte di indagini sul polo chimico per omicidio colposo”
Clicca qui Il Piccolo “Spinetta, l’acqua era fresca e poi mi sono ammalato…In aula le crude testimonianze delle parti civili “

Francesco Faedda, Michele De Savio, Gianni Volpe, Antonino Rosato, Anna Santo, Nicola Andreozzi, Marco Visentin, Teresa Capocchiano, Antonio Capocchiano, Romano Zampaloni, Rosa Grassano, Maria Angela Rescia, Teresa Mastrosimone, Nunzia Mancuso, Raffaella Bergonzi, Bruno Toni, Alice Lenaz, Piera Pesce, Ildebrando Montesi, Ercole Paolozzi

Inquinamenti acqua aria suolo, malattie, morti, tumori, tumori rari, leucemie, ictus, mutazioni genetiche, aborti, certificati medici e di morte, analisi del sangue avvelenato, paura tanta paura ancora oggi a bere  l’acqua dell’acquedotto: nelle drammatiche deposizioni in udienza degli ammalati (tanti meridionali) e dei parenti dei defunti (tante vedove) nonchè dei bambini ammalati, che hanno lavorato bevuto respirato in fabbrica o hanno vissuto bevuto respirato attorno alla fabbrica. Tra i lavoratori c’è chi ha condotto  mini indagini epidemiologiche presentando alla Corte di Assise il lungo elenco dei compagni di reparto morti di cancro: “sono rimasto solo io, ammalato”.

Clicca qui Il Piccolo “Spinetta: Malattie e paura. Processo al polo chimico: davanti alla Corte di Assise i testi di parte civile raccontano la verità”
Clicca qui La Stampa “Al processo contro i dirigenti del polo chimico accusati di avvelenamento della falde sfilano gli ex operai e la gente di Spinetta. ‘Bevevamo quell’acqua, ora ci fa paura’. I racconti dei malati di tumore, dei famigliari di chi è morto, dei ricordi ‘avvelenati’ dell’infanzia”.

Clicca qui Il Piccolo “No anche all’acqua dell’acquedotto: non ci fidiamo più di nessuno. Processo al polo chimico: in aula parlano i testi di parte civile. Malattie e morte, in aula cala il silenzio”.

Clicca qui Alessandrianews “Il dramma di vivere a Spinetta con la paura di ammalarsi” 

Clicca qui Pennatagliente “La bomba ecologica della Solvay di Spinetta Marengo in dirittura d’arrivo dopo 60 udienze”

Il progetto di bonifica con ditionito appena presentato da Solvay è una clamorosa bufala.

Dunque Ausimont boccia il presunto “Piano di BonificaSolvay. Sul quale Medicina democratica ribadisce il suo giudizio (vedi pagina 60 del dossier: clicca qui). Mentre su quello del prof. Maurizio Onofrio di Ausimont ci esprimeremo quando sarà conosciuto. Ribadiamo che su un progetto di bonifica di questa complessità è necessario un Comitato scientifico internazionale gestito dall’Osservatorio ambientale della Fraschetta, quello Vero.
Clicca qui La Stampa
Clicca qui Alessandrianews

Aumenta il debito allo Stato di Ausimont e Solvay per il disastro ecologico di Spinetta Marengo.

Dopo quelli già stimati in 51 milioni di euro, l’ISPRA aggiungerà una valutazione degli altri danni ambientali: falda profonda, Bormida, ecosistemi e salute pubblica, risarcimenti per patologie e decessi, indagini epidemiologiche, spese Pubblica Amministrazione e Servizio Sanitario Nazionale.  
Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui Il Piccolo “Valutazione supplementare del danno ambientale”
Clicca qui La Stampa “Inquinamento chimico. Chi pagherà?”

La nostra presenza nei processi per affermare la giustizia alle vittime e la prevenzione dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Tirreno Power di Vado Ligure, sequestro degli impianti: una prima misura da consolidare ed estendere. Stato dell’arte di processi penali ai quali partecipiamo che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoroAmianto: quale giustizia per le vittime e per gli ex esposti.
Clicca qui.

La Giudice non archivia la denuncia di Medicina democratica per lo smog assassino di Alessandria.

Clicca qui l’esposto contro il sindaco. Clicca qui l’opposizione all’archiviazione.
Clicca qui La Stampa “Servono altre  indagini sulle polveri sottili. Lo smog non si archivia”
Clicca qui Il Piccolo “Polveri sottili, respinta l’archiviazione”

Tutta gente che non ha paura della giustizia. Né quella di dio al quale fa finta di credere. Né quella degli uomini che fa finta di rispettare.

Questa considerazione la trasmettiamo a quei pochi che riusciamo a raggiungere. A quelle 12.500 persone che raggiungiamo tramite queste pagine, i blog, la mailinglist, facebook, google+, twitter. A moltissimi, soprattutto alle vittime, ammalati e parenti dei defunti, appare eccessiva la tolleranza in Corte di Assise di Alessandria nei confronti della difesa Solvay. Non basta in aula l’ostentazione padronale di onnipotenza, si aggiunge lo stravolgimento del dibattimento processuale. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico: la difesa contesta anche il Noe”
Clicca qui La Stampa “Spesi molti soldi per fare manutenzione”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico a chi toccava la messa in sicurezza?”

Inquinamento urbano. Medicina democratica contro il sindaco. Udienza del 4 febbraio.

Medicina democratica si oppone alla richiesta di archiviazione del PM Giancarlo Vona, e chiede al Gip Enrica Bertolotto:<<…CHIEDE che l’Ill.mo Giudice delle Indagini Preliminari, alla luce degli elementi esposti e, vista la potenziale gravità del fatto contestato, voglia:
– RESPINGERE LA RICHIESTA D’ARCHIVIAZIONE FORMULATA DAL P.M.;
– Disporre di un SUPPLEMENTO D’INDAGINE al fine di verificare in termini approfonditi e aggiornati, cioè in maniera completa le condizioni dell’inquinamento atmosferico estese a TUTTO il periodo di amministrazione della Giunta Fabbio, dei conseguenti atti, e dunque almeno fino al 2012.
– Di avviare le INDAGINI COMPLETAMENTE ASSENTI NELL’ISTRUTTORIA DEL P.M. e sulle quali invece aveva particolarmente insistito il nostro esposto denuncia. Cioè indagini epidemiologiche (morbilità e mortalità) sulla popolazione a rischio di Alessandria, combinando i quattro fattori principali: dati demografici, sanitari e ambientali ed evidenze scientifiche.>>
Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui “Decreto di fissazione in camera di consiglio”
Clicca qui “Opposizione alla richiesta di archiviazione”
Clicca qui “Integrazione della opposizione”
Clicca qui La Stampa “Si discute sull’esposto polveri sottili”
Clicca qui Il Piccolo “Archiviazione per quelle polveri sottili”

L’inquinamento in falda si sta espandendo, a nord e sul Bormida. Altri pozzi dell’acquedotto sono in chiusura. Acqua imbevibile per altri 30-40 anni, salvo vera bonifica.

Il tre consulenti di Medicina democratica, Fulvio Baraldi geologo, Luigi Mara biologo, Bruno Thieme ingegnere, hanno ampiamente dimostrato la fondatezza dei capi di accusa formulati dal Pubblico Ministero con le richieste di condanna degli imputati. E, siccome nella dimostrazione hanno utilizzato documenti aziendali, hanno altresì dimostrato che Solvay sapeva. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui il testo delle conclusioni dei tre consulenti
Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 22 gennaio”
Clicca qui La Stampa “Al polo chimico colpevoli ritardi”
Clicca qui Il Piccolo “Inquinamento importante, difficilmente recuperabile”
Clicca qui La Stampa “Battaglia tra consulenti su potabilità dell’acqua scaturita dal pozzo8”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: danni ambientali per 50 milioni di euro”

A proposito del processo ad Alessandria di Medicina democratica contro il sindaco per inquinamento urbano

clicca qui La Stampa “Esposto su smog, Md contro l’archiviazione”

Si può morire di cancro al polmone anche per inquinamento dell’aria? Lo IARC dice di sì. E’ stata una giornata storica per l’epidemiologia, la tossicologia e la salute pubblica, in cui la massima autorità mondiale in fatto di studio degli agenti cancerogeni ha presentato i dati della monografia numero 109 dedicata, appunto, all’”outdoor air pollution”. L’inquinamento atmosferico esterno è stato infatti classificato nel Gruppo1, cioè cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti. Clicca qui.

A complemento puoi cliccare sui seguenti articoli correlati allo studio Iarc:
http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2013/pdfs/pr221_E.pdf
http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045%2813%2970487-X/fulltext

Il 14 gennaio il tribunale decide la denuncia di Medicina democratica contro l’ex sindaco Fabbio per l’inquinamento di Alessandria.

Alessandria nell’indagine di ItaliaOggi (clicca qui) è collocata al 56° posto (su 110 province) per la qualità della vita, e addirittura all’83° posizione per l’ambiente, prima in Italia per l’inquinamento da polveri sottili e ultima per ampiezza di ZTL . A sua volta il rapporto sul Sole24Ore (clicca qui) la pone al 35° posto su 44, al 40° per le ZTL e perfino per la capacità di depurazione.

60 pagine di storia e cronaca

Cara/o amica/o, se vuoi ricevere le 60 pagine del Dossier, di cui cliccando qui puoi leggere l’Indice analitico, usa le seguenti modalità. Sottoscrivi 5,00 euro tramite paypal su lubaja2003@yahoo.it e riceverai il Dossier direttamente sulla casella di posta elettronica utilizzata su paypal . Oppure contattaci telefonicamente al 3470182679 per una consegna cartacea.

Modesto esempio di giornalismo militante -militante per la salute e l’ambiente- questi articoli, pubblicati su la rivista “Medicina democratica”, sui giornali locali e nazionali, carta stampata e on line, nonché su innumerevoli blog, sono stati raccolti nel
dossier in ordine cronologico: dall’esposto-denuncia di Medicina democratica fino al dicembre 2013. Le cronache delle udienze del clamoroso processo Solvay in Corte di Assise, “politicamente scorrette”, impietose per i carnefici e partigiane per le vittime, offrono, al di là delle responsabilità penali e delle miserie e nobiltà umane rappresentate, il filo conduttore della lunga storia dell’insediamento industriale di Spinetta Marengo (Montedison, Solvay, Edison, Arkema) che ha assicurato lavoro e morte ad Alessandria, che diede lustro ad una classe operaia leader nel sindacato non solo locale, che ha sempre intrecciato privilegiati rapporti con amministratori e partiti, che è superstite testimone di una distrutta chimica italiana e che rischia il futuro produttivo e occupazionale se non risolve l’inquinamento della bomba ecologica.

Condannati i responsabili delle morti per amianto delle ex Ferriere.

Le condanne si stanno consolidando e i processi si stanno moltiplicando. Finalmente! Medicina Democratica, parte civile anche in questo processo (clicca qui), si batte non solo contro l’amianto e contro tutte le sostanze  cancerogene, ma anche per migliori condizioni di lavoro; contro la disoccupazione e non di meno contro la precarietà del lavoro, per non vivere nell’angoscia, per evitare i suicidi. Per trovare i soldi necessari al lavoro, alla prevenzione, al welfare; per andare a prenderli dove sono: nelle grandi opere inutili, nella spesa militare, nell’evasione fiscale, nei paradisi fiscali…

Un cocktail mortale prima durante dopo i pasti.

Agli ammutoliti avvocati difensori il professor Giancarlo Ugazio ha spiegato scientificamente quanto Medicina democratica va sostenendo da sempre: Ausimont prima e Solvay dopo hanno consapevolmente propinato un cocktail micidiale di veleni nell’acqua bevuta dai lavoratori e dai cittadini. Un cocktail di 21 sostanze, quando la cancerogenicità di ciascuna di esse si combina in falda con la cancerogenicità delle altre, moltiplicando in termini esponenziali i danni a tutti gli organi del corpo. Clicca qui.
Clicca qui Il Piccolo “Inquinate tutte le falde sotto il polo chimico”
Clicca qui La Stampa “Un cocktail micidiale”
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 9 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews
Clicca qui Accademia del Monferrato “Non solo cromo esavalente ma un cocktail letale composta da 21 sostanze tossiche a Spinetta”

Avevo paura, scappai da Spinetta. Mio figlio ammalato e licenziato da Solvay, con altri due lavoratori, dopo aver denunciato in Procura gli inquinamenti. Tutti e tre i lavoratori erano iscritti, guarda caso, a Medicina democratica.

La testimonianza che ha commosso tutti al processo. Clicca qui.

Clicca qui La Stampa “Avevo paura, scappai da Spinetta”
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 4 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews “In fuga da Spinetta per paura dell’inquinamento”
Clicca qui Pennatagliente “In merito all’udienza del 4 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews “Salute a rischio a Spinetta, non solo per il cromo”
Clicca qui Novionline “In fuga da Spinetta per paura dell’inquinamento”

Medicina Democratica dice: Stato vergognati!

Note sul processo per la strage di Viareggio
Invio alcune foto scattate alla manifestazione che ha preceduto l’inizio del dibattimento al Tribunale di Lucca (Un salone della fiera di Lucca attrezzato appositamente a causa del numero delle parti in
causa: avvocati, parti civili, pubblico, forze di sicurezza).
E’ li che si celebra il processo contro gli imputati rinviati a giudizio per la strage di Viareggio con 32 …
Leggi tutto.

Il Piano Nazionale Amianto, presentato a Casale dall’ex ministro Balduzzi, è tuttora fermo.‏

Convegno nazionale alla Camera dei Deputati. Sarà presentata la proposta “Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto”. Clicca qui tutti i processi in cui siamo impegnati.

AMIANTO: E’ POSSIBILE UNA SOLUZIONE DEFINITIVA?

CONVEGNO NAZIONALE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI: 25 LUGLIO DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 13,30 PRESSO SALA MERCEDE IN VIA DELLA MERCEDE – ROMA
Amianto significa: bonificare i siti inquinati, trovare luoghi o modalità di smaltimento, affrontare i problemi sanitari degli ex esposti, riconoscere e corrispondere i risarcimenti alle vittime.

La Magistratura è intervenuta per condannare i responsabili e risarcire i colpiti da malattie correlate all’amianto, ma tutti gli altri aspetti, legati alla presenza di amianto, restano quasi del tutto insoluti.

IL Piano Nazionale Amianto, presentato l’8 aprile scorso nella città simbolo dell’amianto, Casale Monferrato dall’allora ministro della Salute, Renato Balduzzi, non è passato al vaglio delle Regioni ed è tuttora fermo.

Una nuova proposta di legge sull’amianto non si sovrappone alle leggi esistenti che devono essere comunque applicate, ma cerca, ancora una volta,di dare risposte nuove e più complete nell’interesse delle vittime, dei loro famigliari, degli ex esposti e di tutti i cittadini che, vista la sua grande diffusione,per poco o per tanto vengono con esso in contatto, quindi sono per poco o per tanto a rischio di contaminazione.

Presenteranno la proposta n. 1353 del 7 luglio 2013:

Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto

i primi firmatari: gli onorevoli Maria Antezza, Daniela Sbrollini, Antonio Boccuzzi; interverrà il sen. Felice Casson, già presentatore di una proposta di legge in Senato e di molti ordini del giorno, mozioni, interrogazioni.Saranno presenti con le associazioni e le vittime e degli ex esposti CGIL-CISL-UIL e UGL nazionali

Milano, 22 luglio 2013

Per informazioni: Fulvio Aurora 3392516050

In Italia le stime di diffusione dell’amianto danno un dato impressionante: 32 milioni di tonnellate.

Il mesotelioma della pleura è il gravissimo tumore imputabile all’amianto: 1300 colpiti nel 2012.

I morti complessivi stimati per amianto arrivano a 4.000 ogni anno.

Nessun limite di esposizione garantisce la salute degli esposti.

I principali processi per amianto in corso o appena conclusi riguardano: ETERNIT (Casale M., Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli); FIBRONIT (Bari, Broni); FINCANTIERI (Marghera, Palermo, Monfalcone); MARINA MILITARE (Padova); ALLSTOM (Savigliano);TEKSID (Torino); MONTEDISON (Mantova), MONTEFIBRE (Verbania); ENEL (Turbigo), PIRELLI (Milano); ANSALDO (Legnano); VELODROMO (Roma).

ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO MONFALCONE, ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO FVG TRIESTE, ASSOCIAZIONE REGIONALE EX ESPOSTI ORISTANO, REGIONALE ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI ESPOSTI AMIANTO LA SPEZIA, ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO MILANO, ASSOCIAZIONE VITTIME AMIANTO BRONI, ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUTILATI ED INVALIDI ROMA, BAN ASBESTOS ITALIA, MILANO, COMITATO PER LA DIFESA DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E SUL TERRITORIO SESTO SAN GIOVANNI, COMITATO PERMANENTE EX ESPOSTI MILAZZO, COMITATO PREVENZIONE AMIANTO LOMBARDIA, CAVE ALL’AMIANTO NO GRAZIE PARMA, EUROPEAN ASBESTOS RISK ASSOCIATION TRIESTE, LEGA AMBIENTE ROMA, MEDICINA DEMOCRATICA MILANO, ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE MILANO

Solvay: a Bussi come a Spinetta

Tutti rinviati a giudizio i 19 imputati per il disastro ambientale dello stabilimento Solvay (ex Ausimont) di Bussi: l’acqua di falda presenta valori di contaminazione centinaia di migliaia di volte superiore ai limiti di legge per composti tossici e cancerogeni. Il processo da Settembre in Corte di Assise a Chieti. Alcuni sono imputati anche nel processo di Alessandria: Carlo Cogliati e Salvatore Boncoraglio. Altri hanno ricoperto ruoli dirigenti anche a Spinetta Marengo: Maurilio Aguggia, Nicola Sabatini, Luigi Guarracino, Bruno Parodi, Leonardo Capogrosso.

Tribunale di Milano udienza dibattimento 27.03.2013 ex Clinica Santa Rita

Questa mattina è iniziato il dibattimento davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Milano contro i chirurghi della ex Clinica Santa Rita, imputati di omicidio volontario. Sono state sollevate da parte degli avvocati delle difese eccezioni di esclusione delle parti civili costituite (già riconosciute davanti il Giudice dell’Udienza Preliminare): Regione Lombardia, … Leggi tutto.

la giustizia avanza

A tre mesi dal riconoscimento delle parti civili, ovvero dei famigliari delle vittime dell’amianto e, insieme a loro e a loro sostegno, di Medicina Democratica, il Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) di Milano, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso l’ordinanza di rinvio a giudizio per tutti gli imputati della Centrale Termoelettrica di Turbigo (Enel) per il reato di omicidio colposo (8 morti) avendo omesso di applicare le leggi su salute e sicurezza sul lavoro. Clicca qui il comunicato stampa.

i processi a cui partecipa medicina democratica

Questa è la lista dei processi in corso innescati da medicina democratica, al fianco dei lavoratori e delle popolazioni esposte all’inquinamento: 
  1. Venezia – Petrolchimico Porto Marghera 
  2. Venezia – Marina Militare 
  3. Mantova – Enichem 
  4. Palermo – Fincantieri 
  5. Verbania Pallanza – Montefibre 
  6. Milano – Clinica Santa Rita 
  7. Brindisi – ENEL 
  8. Bassano – Tricom 
  9. Manfredonia – Enichem 
  10. Vari Aereoporti – Uranio Impoverito 
  11. Paderno Dugnano (MI) – Eureco 
  12. Voghera Broni – Fibronit 
  13. Padova – Fonderia Valbruna 
  14. Padova – Fonderia Anselmi 
  15. Turbigo (MI) – ENEL 
  16. Spinetta Marengo (AL) – Solvay 
  17. Torino – Thyssen Krupp 
  18. Vibo Valentia – Marlane 
  19. Casale Monferrato (AL) – Eternit 
  20. Viareggio – Ferrovie Dello Stato

noi non dimentichiamo

Dopo la prima sentenza al processo ThyssenKrupp, nel quale Medicina democratica è parte civile, la nostra associazione è pronta a costituirsi parte civile nel nuovo processo a Torino in materia di amianto contro i vertici Teksid: morti 15 operai.
Clicca qui per leggere un intervento di famigliari ed ex operai della ThyssenKrupp.
Sempre per l’amianto, Medicina democratica è stata riconosciuta parte civile in un nuovo procedimento penale a Palermo contro Fincantieri.

altri 10 indagati per il polo chimico spinettese

Lesioni colpose e omicidio colposo sono i reati ipotizzati dalla Procura a carico di Carlo Cogliati, Leonardo Capogrosso, Alberto Grandi (deceduto), Nicola Sabatini, Maurilio Aguggia, Franco Simonini, Paolo Bolzani, Filippo Lombardo, Otilio Masseroli, Corrado Tartuferi (deceduto), quali direttori e dirigenti Montedison (Montefluos, Ausimont) di Spinetta Marengo, stabilimento ora di proprietà Solvay. L’inchiesta è nata da quella sull’inquinamento da cromo esavalente e altri 20 veleni (30 incriminati) e da una serie di esposti presentati dai familiari di dipendenti che si ammalarono e morirono per aver lavorato nello stabilimento. Medicina democratica sarà parte civile al processo.
Clicca qui per leggere le testimonianze delle vittime.

Un Po’ Di Giustizia Per Le Vittime

Oggi 13 gennaio, è stato fatto un altro po’ di giustizia per le Vittime Operaie – e per i loro Famigliari – uccise dall’amianto presso i Cantieri navali di Porto Marghera e per tre delle Mogli di loro compagni di lavoro, purtroppo, anch’esse uccise dalle fibre killer, la cui unica colpa è stata quella di lavare gli abiti da lavoro dei loro mariti.
Oggi presso l’aula bunker di Mestre, alle ore 20 circa, dopo una lunga Camera di Consiglio, la Corte di Appello penale di Venezia ha emesso la sentenza con la quale ha confermato tutte le condanne inflitte in primo grado agli imputati, ovvero il vertice della società Fincantieri Cantieri Navali Italiani.
Medicina Democratica costituita parte civile in questo processo, è orgogliosa di aver contribuito a fare verità e giustizia attraverso il lavoro disinteressato svolto in questi 5 anni dai suoi tecnici e dal suo avvocato.

Giustizia Lenta A Viareggio

Dopo 18 mesi di indagini la procura di Lucca ha reso noti i nomi delle 38 persone ad oggi indagate per la strage di Viareggio.

Contestati i reati di incendio e disastro ferroviario colposo ,omicidio e lesioni colpose plurime.
Tra gli indagati, oltre a Mauro Moretti, vi sono, l’intero stato maggiore delle F.S. (amministratori e alti dirigenti), i vertici austriaci e tedeschi dell’impresa Gatx-Rail (proprietaria dei carri cisterna), funzionari e responsabili della controllata Jugenthal, di Hannover (officina che aveva revisionato l’asse all’origine del disastro) ma anche l’amministratore della “cima” riparazioni di Mantova (che aveva montato sul carro il medesimo asse).
La giustizia ha iniziato il suo corso con molta lentezza e il processo si preannuncia lungo e complesso. Medicina democratica vi parteciperà come parte civile.

Lotteremo Fino In Fondo Per Ottenere Giustizia

Al processo Solvay, è stata desolante l’immagine della giustizia che hanno avuto i lavoratori e i cittadini ammalati e i parenti delle vittime dell’inquinamento mentre hanno affollato per chiedere giustizia l’aula del tribunale di Alessandria.
In quest’aula, già di per sé desolante per incuria e disordine e sporcizia, essi hanno giudicato uno spettacolo deprimente: lo stuolo di avvocati degli imputati che iniziano la melina per inficiare gli atti dell’accusa e per arrivare di rinvio in rinvio alla prescrizione delle condanne, le burocrazie giudiziarie che smarriscono una notifica perfino nel tragitto tra Alessandria e Spinetta Marengo, il giudice dell’udienza preliminare che molla tutti in asso per ore, addirittura il rinvio dell’udienza di 4 mesi, altri 4 mesi, dopo che sono già passati 2 anni dall’inizio del procedimento penale. Visi lunghi tra la gente ma visibilmente soddisfatto il responsabile Solvay dell’ “Operation adoucir les journalistes” che fra i presenti su e giù per i corridoi ha fatto la spola a curare l’immagine della società belga, compito assai arduo quando si sta tentando di sfuggire al giudizio della legge. La legge è uguale per tutti: in alto campeggiava la scritta a cui molti, prima di tornare a casa, avrebbero aggiunto un punto interrogativo. Medicina democratica, con le sue tre valige piene di costituzioni di parti civili, ritornerà all’udienza del 5 aprile 2011 quando non rinuncerà di certo a chiedere giustizia.
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Il Rischio è già un Danno

Una ordinanza di rilievo anche per le costituzioni di parte civile contro Solvay di Spinetta Marengo

MEDICINA DEMOCRATICA, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE, ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO

ALBERTO ALBERTI ex lavoratore del Petrolchimico, attualmente in pensione, sono stati ammessi dal Giudice per l’udienza preliminare di Mantova quali parti civili nel procedimento contro il Petrolchimico di Mantova.

Medicina Democratica e l’AIEA sono state accettate e costituite in molti altri processi a riguardo del diritto alla salute e a difesa della tutela della salute dei lavoratori (contro Enichem-Montedison di Marghera, contro Montefibre di Verbania, contro casa di cura Santa Rita di Milano, contro Thyssenkrupp di Torino, contro i responsabili principali della multinazionale ETERNIT, contro Fincantieri di Venezia e di Palermo). In alcuni casi hanno già ottenuto sentenze favorevoli in primo, secondo grado e pure in Cassazione). La peculiarità di questa ordinanza sta nell’accettazione della costituzione di parte civile di Alberto Alberti, responsabile della sezione AIEA di Ferrara, ex lavoratore del Petrolchimico di Mantova, il quale non è affetto da alcuna patologia tumorale, “….bensì dalla lesione attuale alla propria integrità fisica, concretamente costituita dal patimento derivante, già allo stato attuale, dalla minore aspettativa di vita propria e dalla prostrazione derivante, fisicamente e psichicamente, dalla consapevolezza della ragionevole probabilità di contrarre una grave patologia amianto correlata..”

IL GIUDICE RICONOSCE NON SOLO IL DIRITTO DELLE ASSOCIAZIONI MD E AIEA AD ESERCITARE IL LORO DIRITTO A COSTITUIRSI IN GIUDIZIO, MA ANCHE QUELLO DI UN SINGOLO LAVORATORE NON AMMALATO AFFERMANDO CHE IL RISCHIO DI AMMALARSI, COMUNQUE LA MINORE ASPETTATIVA DI VITA PER CHI COME LUI E’ STATO ESPOSTO A UNA SOSTANZA TOSSICA E CANCEROGENA COME L’AMIANTO, COSTITUISCE UN DANNO CONCRETO, PER CIO’ STESSO TALE FATTO DIVENTA UN’ACCUSA PER I RESPONSABILI AZIENDALI.

… una nuova strada morale e giuridica è stata aperta….

Una Condotta Malvagia Priva dell’Umana Pietà

Si è conclusa la requisitoria dei pubblici ministeri contro gli imputati al processo della ex Clinica Santa Rita di Milano, dove i pazienti venivano sistematicamente sottoposti a interventi chirurgici ingiustificati, inutili e invalidanti per ottenere il massimo dei finanziamenti pubblici. Al processo Medicina democratica è attiva come parte civile. Sono state avanzate le seguenti richieste di pena: 21 anni per il primario chirurgo toracico Pier Paolo Brega Massone, 14 anni di reclusione per Pier Paolo Presicci, 8 anni per Marco Pensara, pene fra i 2 e 3 anni per gli altri imputati. Nessuna attenuante generica concessa.

L’impianto accusatorio inizialmente ipotizzato e’ stato confermato: truffa e falso; lesioni con l’aggravante della crudeltà, ovvero ” una condotta malvagia priva dell’umana pietà'”. Macellai della sanità privata, che della salute fa una merce, e la sfrutta senza scrupoli.

Soddisfazione di Medicina Democratica al Processo Amianto in cui era Parte Civile

Dopo 5 anni si è concluso a Palermo il processo Fincantieri con la condanna (23 anni complessivi di carcere, oltre ai risarcimenti) dei tre dirigenti del colosso navale per omicidio colposo plurimo a danno di 37 operai morti per asbestosi e mesotelioma pleurico da fibre di amianto usate per la coibentazione delle imbarcazioni.
Concluso il primo storico processo, altri due processi sono già in fase dibattimentale e per altri due si stanno concludendo le indagini.

Il Processo Entra nel Vivo: Soddisfazione di Medicina Democratica

L’udienza di ieri è stata dedicata prevalentemente all’ammissione delle parti civili.
Il Presidente del Tribunale ha letto una lunga e importante ordinanza.
Le questioni di costituzionalità sollevate dai difensori degli imputati sono state tutte dichiarate inammissibili.
Il Tribunale quindi ha spiegato i criteri per cui le parti civili che hanno fatto richiesta di essere ammesse dovevano o meno essere accolte. I nodi da sciogliere si riferivano prevalentemente alle parti civili collettive: associazioni, sindacati, istituzioni.
Il giudizio sui soggetti collettivi da ammettere riguardava la loro storia, i loro statuti, la loro presenza e azione sia a livello nazionale che territoriale (negli ambiti oggetto del processo).
Sono state quindi ammesse come parti civili:
INAIL, INPS – WWF, LEGA AMBIENTE, MEDICINA DEMOCRATICA, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE ONLUS, ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO, ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI VITTIME AMIANTO CASALE MONFERRATO, TUTTE LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SIA NAZIONALI CHE TERRITORIALI, – L’AUSL DI ALESSANDRIA, GLI ENTI LOCALI DIRETTAMENTE INTERESSATI DALLA PRESENZA O VICINANZA DEGLI STABILIMENTI ETERNIT;
Non sono state ammesse:
CODACONS, Associazione lavoratori bolognesi esposti amianto, Verdi-Ambiente e Società, Associazione Esposti Amianto Friuli Venezia Giulia, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e sul territorio di Sesto San Giovanni, Osservatorio nazionale amianto, Associazione nazionale vittime amianto pavese, Ambiente e natura, Associazione del Monferrato oltre il mesotelioma, Associazione italiana mutilati ed invalidi del lavoro.
Sono state respinte le richieste delle difese di escludere i Responsabili civili (aziende legate in qualche modo all’Eternit), salvo discutere nel merito nel corso del processo,
E’ stata accolta invece la richiesta di escludere i responsabili civili Presidenza del Consiglio dei Ministri e Unione Europea.
Successivamente si conosceranno le altre parti civili (vittime e famigliari) ammesse, nonché le parti che hanno accettato il compromesso con i legali degli imputati e sono uscite dal processo.
Le associazioni firmatarie della presente, pur nella loro diversità di statuti e di organizzazione, riconosciuta esplicitamente dal Tribunale, manifestano piena soddisfazione per questo primo e importante giudizio.
Il processo è solo all’inizio, è e sarà irto di difficoltà. Il dibattimento dovrà essere profondo, ma contenuto nei tempi nel rispetto della sua ragionevole durata.
La necessità di mobilitazione, di attenzione, di comprensione dovrà essere sempre assicurata:
il convegno internazionale promosso da Ban Asbestos Network organizzato per il 16 marzo a Torino ne costituirà un’importante momento.

Armando Vanotto, Associazione Italiana Esposti Amianto
Fulvio Aurora, Medicina Democratica

Processo Thyssenkrupp

Proseguono a Torino le udienze per l’eccidio del 6 dicembre 2007 alla Thyssenkrupp, processo al quale Medicina democratica si è costituita parte civile. Nella recente udienza il pm Raffaele Guariniello ha messo sotto accusa, nell’ambito del secondo filone di inchiesta, cinque ispettori dello Spresal per “soppressione di atti”; si tratta di: Gianni Buratti, il medico che dirigeva il servizio, ora in pensione; Carmelo Baeli, ingegnere; Ugo Moratti, Francesco Novello e Antonio Barone, ispettori. Lo Spresal è il servizio della Asl che si occupa di sicurezza sul lavoro: questi “signori” sono sotto accusa per aver consegnato alla Procura soltanto una parte dei verbali di ispezione che erano stati loro richiesti; non solo, ma l’altra nuova accusa è quella di “falso”, per aver volutamente omesso di segnalare delle manchevolezze aziendali, in un caso in concorso con Cosimo Cafueri, il responsabile sicurezza dell’azienda ora a giudizio nel processo principale. Si apprende, inoltre, che la Guardia di Finanza ha pedinato e fotografato alcuni funzionari Thyssenkrupp che si incontravano con gli operai, nei locali pubblici, alla vigilia delle loro deposizioni; da questo deriva che le posizioni di taluni testimoni – ultimo in ordine di comparizione Andrea Cortazzi, vicedirettore dello stabilimento torinese – si aggravano, dovendo rispondere di “falsa testimonianza” per aiutare i padroni assassini.

Dimissioni del Presidente e del Progetto Cromo dell’Amag


I reati ambientali, nonché di corruzione e peculato, che la Procura di Alessandria contesta al presidente dell’AMAG, Lorenzo Repetto, sono scaturiti dalle perquisizioni effettuate tramite i carabinieri del NOE durante le indagini sullo scandalo cromo esavalente della Solvay a Spinetta Marengo.
Repetto era stato oggetto di pubbliche contestazioni da parte di Medicina democratica in occasione del “piano Amag Fraschetta” che egli aveva presentato in linea, come si vede, con le sue competenze professionali e non. E’ auspicabile che con le sue dimissioni da presidente AMAG anche il finto progetto di bonifica si infogni. Su questo, che avevamo definito “business privato con soldi pubblici”, avevamo scritto ai giornali: a Repetto, presidente dell’AMAG, contestiamo il riproposto progetto di megadepuratore che dovrebbe “lavare” le acque inquinate del polo chimico spinettese. Si tratta di una ipotesi tecnicamente inefficace e costosa. Per l’impossibilità di captare completamente la massa d’acqua, il fiume che scorre sotto la Fraschetta. E per l’incapacità di eliminare non solo il cromo esavalente ma l’altra ventina di sostanze tossiche e cancerogene. Sarebbe come aver proposto di lavare il fiume Bormida dagli scarichi dell’Acna di Cengio! I veleni vanno invece eliminati a monte e non a valle. L’area di Spinetta Marengo va bonificata all’origine, i veleni vanno tolti dal suolo altrimenti per centinaia di anni continueranno incontrollabili a scendere e inquinare le falde. Ancor peggio dell’Ecolibarna di Serravalle Scrivia. A maggior ragione perché Repetto dichiara di realizzarlo in tutto o in massima parte con i soldi pubblici, il progetto del megadepuratore è ovviamente caldeggiato dalla Solvay altrimenti costretta a sopportare -come sosterrà Medicina democratica quale parte civile al processo- l’onerosità della bonifica integrale del sito. Piacerà anche a tutti gli inquinatori della Fraschetta che si sentiranno ancor più esentati dal contenere e purificare gli scarichi.


Il gravissimo inquinamento del suolo e delle acque nella avvelenatissima (anche nell’aria) zona Fraschetta di Alessandria è tutt’altro che affrontato e risolto dal piano AMAG benedetto tanto dal Comune che dalla Provincia. Si tratta di un piano faraonico, dal finanziamento incerto, per un costo già sottostimato a 52 milioni di euro ma, come sempre nelle grandi opere, destinato a lievitare negli anni, senza contare poi gli enormi oneri di gestione e di smaltimento. Un business che, invece di eliminare gli inquinanti all’origine e a totale carico dell’inquinatore, li scarica all’esterno a spese della collettività inquinata. Una spesa iperbolica che lascia i veleni dove sono sepolti, non li asporta dal terreno sotto la Solvay di Spinetta Marengo per la bonifica,ma cerca di raccoglierli quando sono già penetrati nelle falde acquifere. Però gli 11 pozzi spurgo, cosiddetta “barriera”, non riusciranno mai a “succhiare” l’intera falda, ad intercettare ed eliminare totalmente i veleni di cromo e solventi clorurati. Mai nei 20 anni previsti, previsione quanto mai ottimistica visto che, non avendo mai fatto capillari carotaggi, neppure sanno la quantità vera di veleni sotterrati sotto lo stabilimento. Con questo piano, ammesso che verrà mai alla luce e nei 18 mesi previsti, la Solvay potrà continuare a inquinare per altre decine di anni, anzi all’infinito, e la riduzione del danno sarà scaricata sulle casse pubbliche, finanziata da comune, provincia, regione, governo, sempre che si trovino i fondi, e con un “contributo” simbolico dell’azienda inquinatrice previsto al massimo per un decimo dei costi. Un business privato, uno spreco di denaro pubblico. Che dovrebbe invece essere utilizzato per una vera e completa indagine epidemiologica che renda finalmente giustizia e risarcisca le centinaia, forse più, di vittime dell’inquinamento della Fraschetta, dove non c’è famiglia che non sia stata colpita da tumori. Perciò, piuttosto che ai politici, ci affidiamo alla Magistratura, nel processo dove Medicina democratica sarà parte civile, per imporre secondo giustizia alla Solvay inquinatrice l’onere della bonifica e il risarcimento dei danni fisici e materiali agli inquinati.

Processo Eternit

Il processo Eternit (nel quale Medicina democratica si è costituita parte civile) riprende lunedì 25 gennaio, con le argomentazioni della difesa per lo svizzero Stephan Schmidheiny ed il belga Jean Louis Marie Ghislaine de Cartier de Marchienne. Oltre tremila i morti dei quattro stabilimenti italiani – Casale Monferrato (AL), Cavagnolo (TO), Bagnoli (NA) e Rubiera (RE) – e fra i cittadini: solo a Casale Monferrato, città di 35 mila abitanti, ogni famiglia ha almeno un morto ed uno malato di asbestosi, o tumore della pleura.

I Processi in cui Medicina Democratica è impegnata come parte civile

Medicina democratica è impegnata in una serie di processi penali importanti e significativi per chiedere giustizia per i morti e i malati derivanti da esposizioni lavorative e ambientali a sostanze tossiche e cancerogene o per infortuni mortali sul lavoro o per casi di malasanità
Il senso delle nostre partecipazioni ai processi non è solo quello (e non è poco) di chiedere giustizia, ma è anche quello di affermare la soggettività delle associazioni e dei movimenti nel rivendicare un riconoscimento delle tesi che da quando esistono hanno elaborato e praticato. Medicina democratica, quando si presenta parte civile, e assiste lavoratori e cittadini costituitisi parti civili, documenta con pesanti dossier i fatti criminosi e le lotte sostenute. Chiunque sia venuto meno alle leggi o a quanto acquisito sul piano scientifico, ha provocato un danno non solo ai diretti interessati e ai loro famigliari, ma anche alla stessa associazione che non ha realizzato gli obiettivi statutari e che pertanto è giusto che venga risarcita. Un risarcimento che deve essere fissato dal giudice e mai ottenuto per trattativa privata.
Ed ancora di più sono i contenuti, oggetto di giudizio, che spingono l’associazione a darsi compiti più vasti. Gli infortuni mortali sul lavoro, le malattie professionali, le lesioni, le truffe, i ladrocini, i danni ambientali consistenti che finalmente alcuni Pubblici Ministeri riconoscono come omicidi e come disastri dolosi, richiamano alla necessità della prevenzione, quindi di praticare e migliorare la legislazione, di rendere più stringenti le norme repressive, non ultimo di creare o ricreare le condizioni per cui i lavoratori, gli operatori sanitari, i cittadini interessati non deleghino la tutela della loro salute e del loro ambiente.

I processi in corso sono i seguenti:
Palermo: contro FINCANTIERI per amianto (prossimo a sentenza);
a Torino: contro ThyssenKrupp, per infortuni mortali sul lavoro;
a Torino contro ETERNIT per morti e malati da amianto;
a Verbania contro Montefibre 2° processo per amianto
(si è chiuso a Torino il primo processo per amianto in Appello con esito favorevole ed ora si è in attesa della Cassazione);
a Padova per amianto contro la Marina Militare;
a Venezia si è chiuso con esisto favorevole il processo contro FINCANTIERI per amianto e si è in attesa del processo d’Appello;
a Cittadella (PD) contro ANSELMI di Camposanpiero per due morti per infortunio sul lavoro;
a Milano contro Clinica Santa Rita per truffa (DRG) e lesioni gravissime.
Inoltre anche se per motivi di forze a disposizione non si è potuto costituirci parte civile nei processi contro la FINCANTIERI di Monfalcone, i consulenti esperti di MD sono in essi impegnati.